Insieme per l'ultima volta lasciamo Uryen per andare ad Angvard.
C'è un silenzio insolito tra noi, come se ognuno fosse già proiettato nella nuova vita che ci attende.
Kailah è rimasta ad Uryen. Sven è già partito alla ricerca di un tesoro. Bohemond farà il paladino alla Sacra dei Difensori, mentre Engelhaft sarà inquisitore a Feidelm ... se un giorno verrà liberata.
Io invece andrò a bussare alla bottega di Lucy, sperando che abbia ancora bisogno di un aiutante. Mi sembra di tornare ai tempi in cui la mamma mi aveva trovato un posto da apprendista presso il medico Tiberius a Greyhaven.
Un modo per sostentarmi dovrò certo trovarlo e sicuramente non sarà facendo il soldato. L'ho usato fin troppo questo vecchio stocco negli ultimi anni, è bene che torni a prendere la polvere in qualche cantina.
Con me porto tante nuove esperienze: ho visto demoni di ogni forma, incantesimi, oggetti magici, poteri ancestrali, malati, feriti, morti, risvegliati, creature naturali e sovrannaturali ... ho visto un drago. E' tutto scritto in questi fogli, che avrei dovuto consegnare ad Orstein alla fine del viaggio; ma Orstein è morto e di tutta questa carta non me ne faccio granché.
Tutte queste esperienze però non mi fanno sentire tanto migliore di quanto non fossi quando la mamma mi presentava a Tiberius tanti anni fa. Pochi sono i nuovi impiastri che ho imparato a preparare ... e di tutti i poteri ed incantesimi che ho visto fare nessuno mi è sembrato veramente utile per salvare vite umane.
... ma forse una lezione che ho imparato c'è. Una lezione che mi fa essere diverso dal ragazzino che ero a Greyhaven. Ho imparato che le persone si curano con l'allegria, con la musica, con le attenzioni, con la caparbietà, con ostinazione ... contro ogni razionale possibilità ... si curano volendogli prima di tutto bene.
Così e solo così sono riuscito a far sopravvivere Annie.






















