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I Commentarii di Padre Engelhaft
Engelhaft Todenehmer
 
creato il: 23/02/2012   messaggi totali: 9   commenti totali: 8
49673 visite dal 23/02/2012 (ultima visita il 24/04/2024, 21:08)
23 settembre 516 p.F.
Sabato 30 Novembre 2013

Preparazione del lutto e preghiera dell'Alba

Alture intorno al villaggio di Mavan, Ducato di Feith, presso Uryen del Margravio. Notte tra il 22 e il 23 settembre dell'anno 516 dopo la Fondazione.

Sir Bohemond d'Arlac, Paladino dell'Ordine Bianco di Dytros, mio amico più caro nelle solitudini del Corno del Tramonto e mio commilitone, cessa di essere cosciente e riduce pressoché a zero le fuzioni vitali dopo alcune ore di agonia per trauma cranico causato da colpo di spada sull'elmo. Per la mia esperienza, da questo stato non si riemerge e dopo poco sopraggiunge inevitabilmente il collasso cardiaco. Le sue ultime parole sono di dovere e di misericordia. La sua fede è intatta, salda e generosa.
Il suo assassino, un rinnegato della Guerra delle Lande, vilmente sopravvissuto più volte ai Signori cui aveva giurato fedeltà e che aveva condotto al traviamento, ha rifiutato il perdono degli Dèi, così era scritto, e giace in terra sconsacrata. Di lui non mette conto riportare il nome, perché era carne dell'Abominio e tale resterà.

La gloria del mio amico risplende della luce di Dytros l'Invitto. Lo vedo, mentre recito le litanie dei defunti, ascendere alla Luce dei Giusti.

La mia solitudine è grande.

Il silenzio è opprimente.

Avrei bisogno della mia cella per lungamente meditare, della mia chiesa per distendermi sul nudo pavimento e pregare, dei canti dei miei confratelli per respirare l'aria sublime e serena dei morti nella pace.

Invece, tra commilitoni che a stento mi comprendono, tra prigionieri senza fede e senza morale, tra alleati profittatori e meschini, tra cadaveri di compagni e nemici orrendamente mescolati, mi accingo a recitare per me solo forse e per il mio caduto la preghiera dell'Alba. Quell'ideale che ci accomuna e che con difficoltà abbiamo cercato di diffondere con la parola, l'uno, e con l'esempio, l'altro, in queste terre desolate.

Forse non è stato il caso ma la Volontà Suprema che mi ha spinto, nell'esasperazione, nella paura e nel dolore, a rivelare involontariamente le tue vesti di Paladino; che ha spinto quel rinnegato ad offendere per l'ultima volta gli Dèi prima di esalare l'ultimo respiro. Perché Kayah, l'Inconoscibile, non ha tollerato l'affronto del colpevole e Dytros non ha permesso che restasse sconosciuto il tuo marchio, il suo. Forse. Ma la Volontà Suprema ci è ignota.

Ancora accecati dal buio, brancoliamo alla fine della notte, mentre il brivido dell'alba, la nebbia del mattino ridestano con durezza le nostre stanche membra e ci celano ancora le forme della natura.

Addio, cavaliere, mio Sir. Cavalca verso Pyros il Serenante, mentre Dytros ti sorride. Corri verso la Pace.

Stella del mattino, lanterna dei viandanti,
annuncia il sorgere del fuoco, laggiù, nell'orizzonte.
Scudo dei soldati della fede, gioia della madri, conforto degli infanti,
richiama i giusti alla battaglia, disperdi le ansie della notte,
spargi di gioia le mie strade, corrispondimi il pane per i figli.
Rosso come il sangue che mi scorre nelle vene,
santo come il cuore che porto nel mio petto,
Pyros il Giusto, il Vero, il Luminoso, il Pacificatore....
scritto da Padre Engelhaft Todenehemer , 13:20 | permalink | markup wiki | commenti (0)