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« Il saccheggio in tal caso si farà, come triste e sconfitto atto di vandalismo, per sfogare il disappunto e la delusione. »
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Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
273049 visite dal 13/01/2012 (ultima visita il 19/03/2024, 09:06)
30 maggio 517
Venerdì 25 Settembre 2015

Il costante rimuginare sul sangue versato



Dovrei essere arrabbiata, probabilmente. Delusa, offesa. Dovrei sentirmi strumentalizzata, presa in giro e mandata a rischiare la vita alla cieca, nell'ignoranza e con l'inganno.
Barun "sapeva", Barun "era lì". Barun ha visto nascere questo male, lo ha alimentato finchè gli conveniva, finchè non è sfuggito di mano ed è diventato l'orrore di questi mesi.

Sì, dovrei essere furibonda.

Invece non riesco a provare altro che dolore, pietà, orrore per il pozzo nero di pensieri e rimorsi che devono avvelenare ogni respiro del mio Capitano.
E' facile giudicare gli eventi con il senno di poi, logorarsi su come sarebbero andate le cose se si fossero fatte scelte diverse e migliori.
Rimuginare costantemente sulle azioni e sugli errori passati, alla luce delle loro conseguenze... non riesco a immaginare condanna peggiore.

I dettagli li ignoro, non ho avuto il coraggio di domandarli al Vecchio dell'Alpe. Ma non ho ragione di dubitare delle sue parole: quest'uomo mi ispira una fiducia incondizionata. Sarà l'odore della pipa che fuma, l'aria dimessa ed attenta, o forse la sicurezza che offre la sua casa contro le intemperie e le minacce della montagna che incombe tutto intorno.

E così sono stati i nostri a scatenare questa piaga. Che gli Dei ci perdonino. Ma il mondo è troppo complicato per fermarsi ad un biasimo superficiale. Dovrei sentire altre campane, indagare le ragioni di quei momenti, comprendere con gli occhi di allora, e non di adesso, i motivi delle scelte che sono state fatte.

La mano di uno stregone ha sollevato il sigillo che aveva contenuto per secoli la furia del Morbo. Con quali parole, con quali menzogne avrà convinto il nostro esercito della bontà di una simile folle idea? Oppure era lui stesso in buona fede? Sperava di risparmiare delle vite, evitando lo strazio di un lungo e duro assedio?
Non lo so. Adesso è fin troppo facile gridare all'abominio. Guardare indietro e cercare le colpe serve solo ad avvelenarci il sangue e disperdere le energie che abbiamo, e che ci servono più che mai per affrontare il futuro.

Si poteva evitare questo disastro? Penso agli amici e i compagni che sono morti per mano dei Risvegliati: rivedo il sorriso di Boar, l'entusiasmo di Deben Bonne davanti ai miei falò truccati da un pizzico di magia, rabbrividisco alla lezione di coraggio che ci hanno lasciato Mary e Boris nel Cairn di Lamayn.

Davvero è tutto stato causato da un errore dell'uomo? I Risvegliati, la possessione di Mirai e di Cynthia, i Kreepar, la Bestia del Ponte... tutto scaturisce da un unico evento imprevedibile, che si sarebbe potuto evitare con un minimo di buon senso?

Conosco poco il Khal-Valàn, ancor meno ci capisco di teologia, ma mi chiedo se gli uomini siano a volte strumento degli Dei per il compimento di un Destino più grande di tutti noi. Oppure questa è soltanto la disperata ricerca di un alibi?

Non ha senso logorarsi ormai, inutile piangere sul sangue versato: fiumi di lacrime, oceani di dolore che dobbiamo rifuggire, altrimenti rischiamo di annegarci dentro.
L'unica strada è guardare avanti, donare fiducia a chi ha già consumato i propri sbagli ed ha diritto ad un'occasione per espiare, per curare le ferite provocate.

Voglio tornare a Uryen, tornare alla nostra difficile battaglia. Capisco che a questo punto, così avanti come siamo arrivati, è nostro dovere cercare di capire, indagare le cause, le modalità. Ma non possiamo avvelenarci il sangue nei rimorsi e nella ricerca delle colpe.
E' accaduto.
Una catastrofe inimmaginabile si è scatenata su queste terre, e noi dobbiamo contrastarla.

Anche il Vecchio dell'Alpe ha capito: le vecchie ferite che ha subito durante la guerra, le delusioni e l'esilio che gli sono stati imposti non sono sufficienti a spegnere in lui il senso della giustizia e del dovere. Come membro di una famiglia un tempo a capo di quelle terre, si sente responsabile, è disposto a fare la sua parte, anche se questo significherà abbandonare un luogo incantevole, una giovane compagna e la prospettiva di una vita di pace.
Tornerà con noi alla guerra, al sangue, al dolore.

Questa è la nostra vita, il fardello che abbiamo scelto e che ci è toccato. Rock parlava di un calcio da parte del destino, uno spintone improvviso e inaspettato che indirizza la nostra vita verso un sentiero che non avremmo immaginato fino ad un momento prima.
Ciascuno di noi ha conosciuto questo istante di rottura, ha assaporato il vento sulla vetta di uno spartiacque, ha vissuto l'attimo che divide il "prima" dal "dopo".

Le terre a nord del Traunne hanno ricevuto un calcio poderoso dal Destino. Il più grosso calcio che la storia ricordi. Nulla è più come prima.
Mano umana, mano divina, errore evitabile, ambizione smodata e folle. Colpa, responsabilità, rimorso.
Ormai siamo stati catapultati nel "dopo" ed è in questo "dopo" che dobbiamo vivere, al meglio delle nostre capacità. Per ricostruire ci vuole molto più impegno e dedizione che non per distruggere: è un processo lungo e faticoso, ma è ciò che dobbiamo fare.

Aspetto le ore che ci separano dall'alba rigirandomi nel pagliericcio vicino al fuoco, e continuo a pensare alle rivelazioni di questa sera.
Dovrei sentirmi demoralizzata, e invece mi sento più carica di buona volontà. Dovrei essere furiosa coi nostri superiori che ci hanno taciuto i loro errori, mentre provo pietà per loro e, se fatico ad addormentarmi, immagino quanto possano essere cariche di fantasmi e rimorsi le loro notti insonni.

Voglio correre a Uryen e tornare oltre il Traunne. Se davvero una mano umana ha scatenato questo disastro, saranno cento, mille, diecimila mani umane a porvi rimedio. E tra quelle innumerevoli mani.... ci saranno anche le mie.
scritto da Kailah , 23:13 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 maggio 517
Mercoledì 23 Settembre 2015

It's a trap!



E' giusto non restare mai con le mani in mano, nemmeno quando si sta in vacanza.

A breve andremo a parlare con il Vecchio dell'Alpe, per cercare di convincerlo a lasciare questo posto incantevole e tornare in guerra con noi. Mi pare una cattiveria: qui si sta di paradiso mentre la prospettiva di tornare ad arrampicarsi per le terre aride e popolate di mostri che si stendono oltre il Traunne non è molto allettante. Ma pare sia un uomo motivato, staremo a vedere cosa decide.

Qui si sta di paradiso, dicevo. E in effetti non saprei altrimenti come descrivere un paesino di montagna così tranquillo e accogliente, circondato da un paesaggio incantevole. Abbiamo sperimentato la Grotta del Drago, con le sue acque calde e benefiche, assaggiato le focacce locali, trascorso tempo piacevole con gli ospitali abitanti.

A breve Bart il Cacciatore mi insegnerà a costruire delle trappole per le puzzole, così potrò aiutare Colin a catturare una "mustela degli orridi", così come ha chiesto Mastro Luger. E' una buona occasione per affinare le mie capacità manuali, saper catturare piccoli animali selvatici può essere molto utile. Mi ricordo la fame che abbiamo patito quando ci hanno banditi da Skogen: quanto sarebbe stato prezioso riuscire a catturare qualche bestiola selvatica da arrostire, in quei giorni difficili!
Per di più Colin, che è sempre di grande stimolo intellettuale, mi ha detto che quando saremo oltre il fiume potremo provare a catturare qualche Kreepar, in modo che lui possa studiarlo con tutto agio. E' un'ottima idea!
Motivo in più per impegnarmi al massimo e approfittare della gentilezza di Bart il Cacciatore. Oggi una puzzola, domani un Kreepar, dopodomani... chissà!

Un'altra cosa che ho avuto occasione di approfondire è l'incantesimo che serve a percepire e analizzare le emissioni magiche. Nella Grotta del Drago infatti è possibile recuperare facilmente dello zolfo, necessario per un uso più evoluto dell'incantesimo. Certo, fare le cose per bene richiederebbe molto più tempo, ma è già un inizio, un'occasione che sarebbe sciocco sprecare.

Non so quanto ci tratterremo ancora qui, presto credo che torneremo a Uryen, ma intendo fare tesoro di questi giorni tranquilli.

Heirlig - panorama
scritto da Kailah , 12:43 | permalink | markup wiki | commenti (8)