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- Magnus Bergmaar -
 
Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
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11 marzo 517
Mercoledì 5 Novembre 2014

Gli spettri di Armaan



"Una vecchia storia che si racconta per tenere i marmocchi a casa la notte del Giorno senza Nome".


Probabilmente sarebbe meglio raccontare storie meno paurose ai bambini. Gli orrori che esistono sono già sufficienti, senza bisogno di inventarne altri per il gusto di farlo. Diamo caramelle ai bambini, raccontiamo loro di principi e di ranocchi, di fate e di tesori ai piedi degli arcobaleni. Ma niente mostri, per favore. Niente mostri!

I nemici e le ombre si nutrono della nostra paura, la alimentano e se ne fanno scudo: più siamo spaventati e più loro sono forti.
Elmi antichi con corna e pennacchi, pelli di animali, mascheroni spaventosi... a che altro servono se non a apparire più minacciosi e indebolire la risolutezza dei nemici?

Questo poveraccio ha descritto il Kraighar che si è malauguratamente trovato davanti come un guerriero talmente oscuro che la luce stessa sembrava evitarlo. Un individuo fortissimo - e questo temo sia vero - ammantato di tenebra.

Magia? E' questo il suo trucco? Maghi più bravi di me sono in grado di manipolare la luce e le ombre, generando illusioni sorprendenti e spaventose. La tenebra di cui era ammantato il Kraighar forse era frutto di un incantesimo.

Il che sarebbe compatibile anche con quel che è successo alla grata ai piedi della torre.
Non sono riuscita a cogliere nessuna traccia di Potere Magico lì intorno, ma non sono così brava, non ancora. E poi erano passate molte ore, è facile che qualsiasi segno di magia sia nel frattempo svanito.

Non faccio queste riflessioni per sminuire la pericolosità dei Kraighar, tutt'altro: se fosse uno stregone non ci sarebbe proprio da ridere. Però no, non si sopporta questo fatto che si metta l'elmo cornuto e si ammanti di ombre.

"Vivi, e se ne hai cuore, ritrova le forze e vieni ad Uthum ad affrontarmi"

Se hai cuore... e poco cervello.

A quanto ho capito Uthum è un villaggetto sperduto nel profondo del Cariceto. Mi chiedo che razza di posto sia, se è popolato da questi Kraighar e dai loro amici.
Ma sarebbe bello davvero arrivare lì a Uthum e trovare i Kraighar in camicia da notte, prima che abbiano il tempo di mettersi l'elmo cornuto, le zanne di Croc, le pelli di orso addosso. Vederli come esseri umani normali, privi di tutto il contorno spaventoso che si sono costruiti addosso.

Il Tenente Ramsey dice una cosa sacrosanta: per quanto siano grossi, c'è sempre un modo per tirarli giu'.
A noi spetta il difficile compito di scoprire quale sia quel modo, e metterlo in pratica.

Ma voglio vedere il Kraighar in camicia da notte, scalzo e senza reagenti.

Più sei grosso e più fai rumore quando cadi.

Altro che spettri di Armaan, altro che ombre, altro che guerrieri dei tempi dei Kahan. Che poi ok, sei il figlio dei figli dei figli dei selvaggi che popolavano questi posti duecento anni fa. Bravo. Erano grossi, brutti e cattivi, mi sta bene.
Però intanto... i padri dei miei padri gli hanno spaccato i denti ai padri dei padri dei Kahan. E non voglio neanche sapere cosa hanno fatto di brutto alle madri delle loro madri.
Senza bisogno di elmi cornuti e altre stramberie pittoresche. Ma solide spade, robuste armature e un po' di sangue freddo.

Sangue freddo, ecco cosa ci serve. Basta con gli spettri riesumati dalle storie dei bambini.

Sennò poi finisce che ci suggestioniamo e facciamo brutti sogni pure noi, quando invece dormire bene è fondamentale per essere lucidi e pronti il giorno seguente.

Non vedo l'ora di ritrovarmi col mio plotone al completo, spero che oggi riusciremo a raggiungere il Sergente Rock e gli altri.

"L'anno scorso ne ha impiccati due..."

Tse. Baaz è in gamba, ma non vedo l'ora di ritornare dai miei.
scritto da Kailah , 11:30 | permalink | markup wiki | commenti (0)