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« Finalmente ci sta qualcuno che mi fa sembrare magro »
- Fra Padnor -
 
Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
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29 marzo 517
Domenica 15 Febbraio 2015

I 23 del Cairn



Sono settimane che sogno questo momento.

Avanziamo spavaldi verso la collinetta del Cairn, consapevoli che ci attende uno scontro all'ultimo sangue con Risvegliati della peggior specie.
E' un onore far parte di questa squadra. Tra noi ci sono i migliori compagni che mai potrei desiderare, sono certa che insieme ce la faremo.

Sono settimane che sogno il Cairn di Lamaynn. Sogno le ombre dei morti che danzano, disegnate dalle fiamme sulle pareti di pietra dei sotterranei. Sogno i loro movimenti scomposti, sgangherati, il loro rantolo di morte.

Incubi, sì. Sono incubi, è chiaro, incubi orribili e angoscianti. Ed è proprio per questo che bisogna affrontarli a testa alta, quanto prima.
Questa è l'occasione giusta: siamo 23 persone, tra noi ci sono soldati formidabili, compagni fedeli, un potente stregone e un sacerdote che attira su di noi la benevolenza degli Dei. Cosa potremmo chiedere di meglio? Siamo quelli giusti, dobbiamo farcela.

Abbiamo appena trovato i resti dell'ultimo giaciglio del Kraighar, il malnato guerriero che sembra proprio essere sparito dalla circolazione, finalmente sconfitto. Abbiamo trovato il pagliericcio umido su cui dormiva, le miserabili croste di formaggio che aveva da mangiare, lo scarabocchio blasfemo che tracciava sul muro vicino al suo giaciglio per farsi compagnia.

Abbiamo fatto poi la più macabra e triste delle scoperte, i prigionieri nello scantinato. Sapevo che c'erano, da qualche parte, ne ero certa... ma speravo fosse ancora possibile salvarli. Non voglio pensare a quanto debbano aver sofferto, poveretti, prima che sia arrivata la morte a liberarli da tanto orrore.

La vendetta ha poco senso, ormai non si può cancellare quel che è accaduto. Ma sento nel profondo del cuore che dobbiamo fermare questa vergogna una volta per tutte.

Dalla sommità della casetta del Kraighar ho potuto contemplare il Cairn che ora ci accingiamo a risalire. Era un luogo di sepoltura, di preghiere e di rispetto per i defunti, ma il Kraighar e i suoi amici l'hanno trasformato nel più blasfemo dei focolai di contagio.

Certo che ho paura, ora che ci avviciniamo... che domande. Ho una paura maledetta, di quelle che ti mozzano il fiato e ti fanno tremare le gambe.
La faretra troppo leggera mi ricorda anche che ho pochi colpi al mio arco, non posso permettermi di sbagliare.
Ho una paura tremenda, ma so che è normale, il Sergente me l'ha detto più volte: è normale avere paura, la cosa importante è come la si affronta.

Voglio affrontare la mia paura senza combatterla. Devo lasciarla scivolare dentro di me, attraversarmi e passare oltre. Siamo insieme, questo è ciò che conta. Insieme siamo forti, siamo invincibili, siamo quelli giusti nel posto giusto.

Per le nostre terre, per il Cariceto, per Uryen, per l'Anterlig e per tutti i nostri compagni caduti. Per Boar, per Deben Bonne, per Gideon e per i tanti altri che sono morti combattendo al nostro fianco. Siamo qui anche per voi. Portiamo avanti le vostre armi, rendiamo onore al vostro sacrificio.

Avanti!

tlic... tlac...

...

tlic... tlac...

Vodan, sei stato tu?

tlic... tlac...

... ok, speravo.

tlic... tlac...

Eccoli, si comincia!

Il 23esimo Plotone di Uryen - immagine
scritto da Kailah , 23:25 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
21 marzo 517
Lunedì 2 Febbraio 2015

Notte di Eostar



Fuochi nella notte, luce che brilla fino all'alba.
E' la morte del Re dell'Inverno.

Il maglio del Kraighar riflette tetro il chiarore delle braci, rosso per le venature del suo metallo e per il sangue che ha versato tra di noi.

Sotto quel lenzuolo riposa per sempre Tico Pock, ultimo testimone dell'opera del guerriero infernale. Cosa sarà accaduto in quel luogo ineffabile? Sarà riuscito Tico a infliggere una ferita mortale al Kraighar, prima di cadere morto a sua volta?

Padre Engelhaft sostiene che la battaglia sia vinta, ma l'assenza del cadavere del nemico ci lascia sotto un'ombra di incertezza. E se invece si fosse salvato? Se fosse solo fuggito?
Le armi di Rock e di Kurt, prima di ferire il Kraighar, erano intrise del sangue nero dei Risvegliati. Ci ritroveremo forse davanti un Kraighar morto che cammina? Il solo pensiero mi fa rabbrividire. E poi c'è il risvegliato velocissimo che per poco non ghermiva Vodan, l'oscura presenza che fa quel "clic, clac, clic, clac"... un verso innaturale e minaccioso, simile a un Kreepar.

"Non lasciare mai il tuo arco, non è ancora finita". Il Sergente Rock ha ragione, dobbiamo continuare a vigilare, la lunga notte del Re dell'Inverno non è ancora finita.

Con il Tenente Kain ferito, adesso è Rock in comando. Lui e Kurt sono venuti qui spinti dal presentimento che il Kraighar volesse a suo modo onorare la notte di Eostar. Una notte speciale, importante per i discendenti degli antichi Khan. Notte di preghiere e di sacrifici, di luci accese e di segreti. Ringrazio gli Dei che ci abbiano raggiunti: il loro aiuto è stato provvidenziale, insieme possiamo tirare giù qualsiasi nemico. Da soli... da soli siamo deboli.
I nemici cercano di separarci perchè sanno che l'unione è la nostra forza: il Kraighar si è dimostrato un guerriero fortissimo, più forte di chiunque di noi. Ma era solo, ed è per questo che è stato sconfitto. La sua tracotanza lo ha ucciso, prima ancora che l'assalto acrobatico di Vodan, i colpi congiunti dei miei compagni e l'ultima pugnalata di Tico Pock.

E' una lunga notte questa, una notte interminabile, il tramonto mi sembra avvenuto giorni fa, l'alba è ancora lontanissima. Siamo insieme, in questo capanno che ormai conosciamo bene, tutti vicini, protetti e prigionieri nello stesso tempo. Kurt scruta l'oscurità fuori dalla finestra, i feriti riposano, noi vegliamo ed aspettiamo. Tico giace sotto un lenzuolo, immobile per sempre.
Tengo l'arco posato sulle ginocchia, pronto all'uso. La faretra ormai mezza vuota è accanto a me. Spero di non doverli usare.
Poi c'è Rock, anche lui in silenziosa attesa. Engelhaft e Colin che si affaccendano nelle cure, esausti ma perseveranti.
Siamo una famiglia, legati gli uni agli altri. Crediamo di conoscerci, ma ogni volta ci scopriamo diversi e più vicini. Ogni giorno, ogni notte che passiamo insieme. Questa... questa notte.
Le nostre esperienze ci trasformano e ci uniscono, avvicinano le nostre strade e le intrecciano segretamente. Magia e sangue, paura, coraggio e morte. Ricordi comuni. La Bestia del Ponte, il Bosco dei Mirtilli, Cantor... Angvard...

Adesso che lo scontro è finito e la notte avanza così lentamente, avverto tutto il peso della stanchezza. Le braccia intorpidite dalla tensione, la testa leggera per l'uso che ho fatto di ogni mia possibile risorsa magica, la mancanza di riposo, l'impossibilità di abbandonarsi al sonno...

...

... il ritmo del respiro, l'odore familiare del cuoio, la penombra...

...

... nonno... nonno...

... scivolo piano nella sua stanza. La casa è buia, fredda, mi sento piccola, sono piccola. Nonno... steso sul letto di legno scuro da cui non ti ho mai visto alzarti.

... vieni qui Kailah, vieni...

... ti ho portato quello che mi hai chiesto.

Stringo tra le mani un pugnale pesante, dalla lama rossastra. Il pugnale è grande tra le mie mani di bambina, ne saggio il filo con la punta di un dito e subito si forma una goccia di sangue.

... tieni nonnino... tieni...

... grazie

...

... questa è una famiglia, Kailah... non lasciare che qualcosa ti divida dai tuoi compagni... non lasciarti tentare...

... ma no, nonno... non temere...

Arrivo ai piedi del letto, salgo in punta di piedi e avvicino il pugnale alla mano del vecchio, che si solleva sui gomiti per prenderla.

E' antico, grande e stanco, ma nei suoi occhi vedo brillare un'energia sempre giovane e combattiva.
Gli porgo il pugnale, lui lo afferra, lo stringe in pugno, lo alza.

... Gli faremo sputare il sangue, a quei bastardi.

...

... Non avere paura, Kailah. Siamo tutti insieme, nulla ci può separare. Una famiglia, siamo una famiglia...

... nonno...

Mi sorride severo. Lo sguardo battagliero di Kain Werber incontra i miei occhi, mio nonno... il Tenente annuisce.

... Fa' quel che ti dirà il Sergente, è lui in comando adesso.

... ma, nonno...

... non avere paura, Kailah. La prossima volta tornerai da me volando.

... volando...

...

... Volando...

... sott'acqua...



scritto da Kailah , 15:12 | permalink | markup wiki | commenti (2)