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19 maggio 516
Venerdì 14 Dicembre 2012
Simpatiche canaglie.
Che sfrontato Greg, quando si è presentato in locanda con quella ragazza e ha dato spettacolo per ore. Nel mio turno di guardia me lo sono sentito ben bene.
Dovrei sentirmi infastidita, ma il divertimento di vedere le facce imbarazzate di Padre Engelhaft e di Padre Alyster è stato una contropartita più che sufficiente.
Un buffone arrogante e maleducato, ma innegabilmente bravo a tirare cazzotti e a mirare con l'arco. Al momento è un alleato, nonostante tutto.
Dust poi, vestito da prete con la barba finta, si è divertito a far la caricatura a Padre Engelhaft: "incontri di lotta... che attività immorale e sbagliata... per un giovane virgulto...". Ha provato a rifilarci un sasso momentaneamente stregato per origliare le nostre conversazioni, sono mesi che prende in giro i creduloni di Angvard spacciando purganti e rimedi contro ogni male.
Ma anche lui al momento è un alleato.
Due mascalzoni, spinti dalla gravità delle circostanze e da qualche scherzo del destino a collaborare con noi, a collaborare con l'esercito di Uryen e persino con la Chiesa. La cosa che li unisce è che sono simpatici, spacconi, sopra le righe.
La sensazione sovraeccitata da fine del mondo imminente che si respirava ad Angvard dava un po' alla testa. E' difficile rimanere lucidi in mezzo ad una simile febbre di disperazione e paura, ognuno reagisce in modo diverso. C'è chi cerca nei piaceri terreni una fuga dalle consapevolezze presenti, chi prega, chi la butta a ridere.
A me la cosa che dà coraggio, per quanto possa sembrare un po' retorico, è il fatto di sentirmi parte dell'esercito. Trovo elettrizzante combattere al fianco di altri soldati, respirare l'odore del cuoio, della pioggia, tendere l'arco e aspettare per scoccare tutti contemporaneamente.
La battaglia sull'altopiano è stata eccitante. Mi rendevo conto che alle nostre spalle era in corso un attacco ad opera di Risvegliati, eppure non mi sono mai voltata. Contavo sui compagni che erano lì a proteggerci, in modo da permetterci di portare a termine il nostro incarico.
La tentazione di girarsi c'era, come negarlo, ma anche la fiducia nei compagni e nei superiori, la consapevolezza di far parte di un meccanismo più grande che trova la sua forza nella coordinazione e nella disciplina.
Il nostro capo era Greg, inizialmente pensavo che questa cosa mi avrebbe dato più fastidio, ma così non è stato. Sa scherzare, ma sa anche essere professionale. Aveva ragione il Capitano Barun: quel figlio di buona donna è un tipo pericoloso: di conseguenza è un buon alleato, se si hanno nemici comuni.
Chissà la Paladina Yara con chi si dovrà sposare, tra gli uomini di Acab.
Alcuni sono proprio terribili, non la invidio. Altri sono dei simpatici mascalzoni, ugualmente non proprio il ritratto del marito ideale.
E chissà pure adesso Dust da cosa si sarà mascherato.
"Da donna?" gli avevo suggerito per scherzo. "Va bene, se mi aiuti tu", è stata la sua criptica risposta. Mi chiedo cosa intendesse dirmi... avrei voluto vederlo in faccia, ma è stato molto, molto attento ad evitarlo.
Ecco i nostri alleati. Arroganti, presuntuosi, sfacciati. Tutt'altro che fidati, oltretutto. Padre Engelhaft rischia di impazzire, da quanto non li sopporta, e questo me li rende simpatici.
Intendiamoci, non ce l'ho coi preti, sono brave persone, e poi Engelhaft mi è stato molto vicino i primi tempi qui nell'esercito. Certo però in questo clima teso ed euforico, vederlo che si imbarazza o che si infuria per piccole cose mi fa ridere, sdrammatizza un po', aiuta a non pensare alle cose brutte davvero.
Canaglie e sacerdoti costretti a militare dalla stessa parte, alleati contro un nemico troppo brutto per chiunque. Invidio un po' quelli che riescono a prenderla davvero a ridere.... probabilmente hanno ragione loro.
Dovrei sentirmi infastidita, ma il divertimento di vedere le facce imbarazzate di Padre Engelhaft e di Padre Alyster è stato una contropartita più che sufficiente.
Un buffone arrogante e maleducato, ma innegabilmente bravo a tirare cazzotti e a mirare con l'arco. Al momento è un alleato, nonostante tutto.
Dust poi, vestito da prete con la barba finta, si è divertito a far la caricatura a Padre Engelhaft: "incontri di lotta... che attività immorale e sbagliata... per un giovane virgulto...". Ha provato a rifilarci un sasso momentaneamente stregato per origliare le nostre conversazioni, sono mesi che prende in giro i creduloni di Angvard spacciando purganti e rimedi contro ogni male.
Ma anche lui al momento è un alleato.
Due mascalzoni, spinti dalla gravità delle circostanze e da qualche scherzo del destino a collaborare con noi, a collaborare con l'esercito di Uryen e persino con la Chiesa. La cosa che li unisce è che sono simpatici, spacconi, sopra le righe.
La sensazione sovraeccitata da fine del mondo imminente che si respirava ad Angvard dava un po' alla testa. E' difficile rimanere lucidi in mezzo ad una simile febbre di disperazione e paura, ognuno reagisce in modo diverso. C'è chi cerca nei piaceri terreni una fuga dalle consapevolezze presenti, chi prega, chi la butta a ridere.
A me la cosa che dà coraggio, per quanto possa sembrare un po' retorico, è il fatto di sentirmi parte dell'esercito. Trovo elettrizzante combattere al fianco di altri soldati, respirare l'odore del cuoio, della pioggia, tendere l'arco e aspettare per scoccare tutti contemporaneamente.
La battaglia sull'altopiano è stata eccitante. Mi rendevo conto che alle nostre spalle era in corso un attacco ad opera di Risvegliati, eppure non mi sono mai voltata. Contavo sui compagni che erano lì a proteggerci, in modo da permetterci di portare a termine il nostro incarico.
La tentazione di girarsi c'era, come negarlo, ma anche la fiducia nei compagni e nei superiori, la consapevolezza di far parte di un meccanismo più grande che trova la sua forza nella coordinazione e nella disciplina.
Il nostro capo era Greg, inizialmente pensavo che questa cosa mi avrebbe dato più fastidio, ma così non è stato. Sa scherzare, ma sa anche essere professionale. Aveva ragione il Capitano Barun: quel figlio di buona donna è un tipo pericoloso: di conseguenza è un buon alleato, se si hanno nemici comuni.
Chissà la Paladina Yara con chi si dovrà sposare, tra gli uomini di Acab.
Alcuni sono proprio terribili, non la invidio. Altri sono dei simpatici mascalzoni, ugualmente non proprio il ritratto del marito ideale.
E chissà pure adesso Dust da cosa si sarà mascherato.
"Da donna?" gli avevo suggerito per scherzo. "Va bene, se mi aiuti tu", è stata la sua criptica risposta. Mi chiedo cosa intendesse dirmi... avrei voluto vederlo in faccia, ma è stato molto, molto attento ad evitarlo.
Ecco i nostri alleati. Arroganti, presuntuosi, sfacciati. Tutt'altro che fidati, oltretutto. Padre Engelhaft rischia di impazzire, da quanto non li sopporta, e questo me li rende simpatici.
Intendiamoci, non ce l'ho coi preti, sono brave persone, e poi Engelhaft mi è stato molto vicino i primi tempi qui nell'esercito. Certo però in questo clima teso ed euforico, vederlo che si imbarazza o che si infuria per piccole cose mi fa ridere, sdrammatizza un po', aiuta a non pensare alle cose brutte davvero.
Canaglie e sacerdoti costretti a militare dalla stessa parte, alleati contro un nemico troppo brutto per chiunque. Invidio un po' quelli che riescono a prenderla davvero a ridere.... probabilmente hanno ragione loro.
10 maggio 516
Sabato 8 Dicembre 2012
Il prigioniero e la prigioniera
Quando il Capitano Barun ha steso con un pugno il nostro prigioniero, Greg, mi ha fatto piacere. Ancora non avevo dovuto sopportare le sue battute allusive e già non lo sopportavo.
Posso capire che, quando scoppia una guerra, improvvisamente ritrovarsi dalla parte sbagliata sia una situazione spiacevole, ma questo non autorizza un atteggiamento tanto fastidioso. Anche io in fondo mi sono trovata senza saperlo dalla parte sbagliata, all'inizio di questa avventura a Uryen, per colpa di Melkor e del mio scarso intuito negli affari e nei rapporti umani.
Eppure si può rimediare. O almeno ci si può provare.
Greg invece si compiace della sua situazione ambigua, sembra proprio sguazzarci.
Già mi immagino cosa direbbe mio cugino Enrick: mi faccio influenzare dai toni del Caporale Heinrich, dal suo astio per Greg e per la banda di Acab. Un po' forse è vero, la sua reazione dura davanti al nostro prigioniero mi ha colpita e tengo in una certa considerazione il parere di Heinrich.
Ma è proprio un'antipatia a pelle, assoluta e fermissima, quella che provo per il nostro prigioniero, è una persona che non mi piace, mi infastidiscono i suoi sguardi, il suo tono, mi infastidiscono le sue velate minacce.
Perchè da quando abbiamo oltrepassato il fiume è diventato molto difficile dire chi sia prigioniero di chi. Formalmente Greg è sotto la nostra custodia, ma sappiamo tutti che in realtà è lui e la sua banda ad avere il coltello dalla parte del manico adesso.
Lo sappiamo noi, lo sa lui.
E quando fa lo spiritoso, parla di farmi ubriacare e di divertirsi con me, lui e la sua banda di delinquenti, lo dice per ridere, ma anche per sottolineare come adesso comandino loro.
In realtà non ho paura che mettano in pratica tali minacce, so che i miei compagni sono gente d'onore, che si farebbero ammazzare pur di impedire un simile scempio, e lo sa anche Greg: Acab e i suoi non hanno nessuna ragione di rischiare di perdere un uomo o due in combattimento per motivi tanto stupidi.
Ma lostesso mi urta da morire che Greg dica quelle cose, odio il fatto che posi i suoi occhi su di me, che si prenda la libertà di deridermi a questo modo.
Non vedo l'ora che si arrivi dal piccolo Dominus.
Che poi... in fondo lo stiamo andando a ricattare, a mettere con le spalle al muro: o accetta l'aiuto di Acab e dei suoi, o quei disgraziati andranno ad aiutare il suo nemico. Bella alternativa...
Quel povero ragazzino si trova in una situazione veramente spiacevole: dobbiamo sperare che prevalga un amaro buon senso e che acconsenta, perchè altrimenti non riesco proprio ad immaginare come faremo a riportare indietro a Uryen il nostro "prigioniero".
Ci sono tanti retroscena che non conosco, sono successe tante cose nella Guerra delle Lande. Quando parlo coi soldati di qui, con la gente che ha combattuto, ho sempre l'impressione, anzi, avverto proprio la consapevolezza di quanto io sia l'ultima arrivata, e quanto io abbia da imparare.
C'è poi l'altro problema, l'altro pensiero che non riesco a togliermi dalla testa e che mi perseguita pure nei sogni. La prigioniera.
E' abbastanza normale, io credo, che mi capiti di sognare risvegliati, mostri, incubi tremendi. Ma mi angoscia ancora di più sognare Cynthia. E sognarla cattiva, cattivissima.
Forse, durante il nostro breve scambio nelle prigioni, lei l'ha intuito, ed è per questo che mi ha cacciata via. Ha capito che io la vedo come una minaccia ormai, più che come una vittima.
Ero terrorizzata al pensiero di Angelica che l'andava a trovare, provo un immenso sollievo a sapere che ormai queste visite sono state interdette. Quando ho sognato Cynthia che faceva del male ad Angelica, astuta e spietata, mi sono risvegliata col cuore che batteva fortissimo ed un terribile presentimento addosso. Le parole di Luther nel nostro ultimo incontro non hanno fatto che confermare una simile impressione.
La povera vera Cynthia è morta. La creatura che si cela sotto la sua pelle è ciò che l'ha uccisa.
E' terribile... a pensarci è terribile perchè questa lunga morte si è consumata silenziosamente, un po' alla volta. Chissà qual è il grado di consapevolezza di sè che conserva, ormai, quali ricordi riesce ancora a trattenere. Posso solo immaginare quanto sia stato straziante questo lungo processo, l'agonia spirituale di una prigioniera che si sente spogliata poco a poco della propria identità, dei propri ricordi, della propria anima.
Bohemond nutre ancora la speranza che sia possibile portare un guaritore da lei, un uomo di fede in Reyks, e che costui possa in qualche modo liberare la vera Cynthia dal mostro che ormai la possiede. Presuppone quindi che Cynthia ci sia ancora, in quel corpo, seppure nascosta. Io non riesco ad essere così ottimista, ma forse ha ragione lui, speriamo.
Ora come ora però il nostro prigioniero ci tiene in pugno, la nostra prigioniera è perduta. Che bella situazione.
Posso capire che, quando scoppia una guerra, improvvisamente ritrovarsi dalla parte sbagliata sia una situazione spiacevole, ma questo non autorizza un atteggiamento tanto fastidioso. Anche io in fondo mi sono trovata senza saperlo dalla parte sbagliata, all'inizio di questa avventura a Uryen, per colpa di Melkor e del mio scarso intuito negli affari e nei rapporti umani.
Eppure si può rimediare. O almeno ci si può provare.
Greg invece si compiace della sua situazione ambigua, sembra proprio sguazzarci.
Già mi immagino cosa direbbe mio cugino Enrick: mi faccio influenzare dai toni del Caporale Heinrich, dal suo astio per Greg e per la banda di Acab. Un po' forse è vero, la sua reazione dura davanti al nostro prigioniero mi ha colpita e tengo in una certa considerazione il parere di Heinrich.
Ma è proprio un'antipatia a pelle, assoluta e fermissima, quella che provo per il nostro prigioniero, è una persona che non mi piace, mi infastidiscono i suoi sguardi, il suo tono, mi infastidiscono le sue velate minacce.
Perchè da quando abbiamo oltrepassato il fiume è diventato molto difficile dire chi sia prigioniero di chi. Formalmente Greg è sotto la nostra custodia, ma sappiamo tutti che in realtà è lui e la sua banda ad avere il coltello dalla parte del manico adesso.
Lo sappiamo noi, lo sa lui.
E quando fa lo spiritoso, parla di farmi ubriacare e di divertirsi con me, lui e la sua banda di delinquenti, lo dice per ridere, ma anche per sottolineare come adesso comandino loro.
In realtà non ho paura che mettano in pratica tali minacce, so che i miei compagni sono gente d'onore, che si farebbero ammazzare pur di impedire un simile scempio, e lo sa anche Greg: Acab e i suoi non hanno nessuna ragione di rischiare di perdere un uomo o due in combattimento per motivi tanto stupidi.
Ma lostesso mi urta da morire che Greg dica quelle cose, odio il fatto che posi i suoi occhi su di me, che si prenda la libertà di deridermi a questo modo.
Non vedo l'ora che si arrivi dal piccolo Dominus.
Che poi... in fondo lo stiamo andando a ricattare, a mettere con le spalle al muro: o accetta l'aiuto di Acab e dei suoi, o quei disgraziati andranno ad aiutare il suo nemico. Bella alternativa...
Quel povero ragazzino si trova in una situazione veramente spiacevole: dobbiamo sperare che prevalga un amaro buon senso e che acconsenta, perchè altrimenti non riesco proprio ad immaginare come faremo a riportare indietro a Uryen il nostro "prigioniero".
Ci sono tanti retroscena che non conosco, sono successe tante cose nella Guerra delle Lande. Quando parlo coi soldati di qui, con la gente che ha combattuto, ho sempre l'impressione, anzi, avverto proprio la consapevolezza di quanto io sia l'ultima arrivata, e quanto io abbia da imparare.
C'è poi l'altro problema, l'altro pensiero che non riesco a togliermi dalla testa e che mi perseguita pure nei sogni. La prigioniera.
E' abbastanza normale, io credo, che mi capiti di sognare risvegliati, mostri, incubi tremendi. Ma mi angoscia ancora di più sognare Cynthia. E sognarla cattiva, cattivissima.
Forse, durante il nostro breve scambio nelle prigioni, lei l'ha intuito, ed è per questo che mi ha cacciata via. Ha capito che io la vedo come una minaccia ormai, più che come una vittima.
Ero terrorizzata al pensiero di Angelica che l'andava a trovare, provo un immenso sollievo a sapere che ormai queste visite sono state interdette. Quando ho sognato Cynthia che faceva del male ad Angelica, astuta e spietata, mi sono risvegliata col cuore che batteva fortissimo ed un terribile presentimento addosso. Le parole di Luther nel nostro ultimo incontro non hanno fatto che confermare una simile impressione.
La povera vera Cynthia è morta. La creatura che si cela sotto la sua pelle è ciò che l'ha uccisa.
E' terribile... a pensarci è terribile perchè questa lunga morte si è consumata silenziosamente, un po' alla volta. Chissà qual è il grado di consapevolezza di sè che conserva, ormai, quali ricordi riesce ancora a trattenere. Posso solo immaginare quanto sia stato straziante questo lungo processo, l'agonia spirituale di una prigioniera che si sente spogliata poco a poco della propria identità, dei propri ricordi, della propria anima.
Bohemond nutre ancora la speranza che sia possibile portare un guaritore da lei, un uomo di fede in Reyks, e che costui possa in qualche modo liberare la vera Cynthia dal mostro che ormai la possiede. Presuppone quindi che Cynthia ci sia ancora, in quel corpo, seppure nascosta. Io non riesco ad essere così ottimista, ma forse ha ragione lui, speriamo.
Ora come ora però il nostro prigioniero ci tiene in pugno, la nostra prigioniera è perduta. Che bella situazione.