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13 maggio 518
Venerdì 6 Giugno 2025
Fuga dall'Asilo
Stringo in pugno la spada di Vodan. Ho le mani sudate, il fiato corto, la solita nausea che mi viene quando esagero con la magia. Oh mamma… devo respirare… devo calmarmi…
Ma ecco che siamo ai piedi delle scale, e siamo tutti vivi. Tutti vivi! Chi l'avrebbe detto?
Siano ringraziati gli Dei!
"Tocca andarsene, veloci!" ci ricorda Bohemond, non abbiamo tempo da perdere. Regina e quell'altro potrebbero arrivare da un momento all'altro.
Viene spalancata la porta e la tempesta di Morna ci sbatte addosso con violenza, pioggia, vento, tuoni e fulmini, avanziamo in fretta a testa bassa.
Si sente un gemito, c'è quel povero disgraziato che ho defenestrato dal balcone, è ancora vivo e si lamenta. Bohemond in due passi lo raggiunge e pone fine alle sue sofferenze.
Non dice niente, avanziamo, oltrepassiamo i cancelli della Rocca.
Il mio zaino pesa e tintinna, pieno di roba che ho arraffato di sopra: documenti, denaro (ebbene sì, un sacco di soldi!), gemme e gingilli magici… e soprattutto il mio lasciapassare verso il futuro, lo schifoso sangue degli antecessori che tanto fa gola al Demone amico mio.
Demone amico mio…
Quando avrò tempo di ripensarci, un giorno davanti al camino circondata dai nipotini che giocano a nascondino con lo specchietto magico, potrò raccontargli di quando ho avuto non uno, ma ben DUE Demoni che mi parlavano dentro la testa contemporaneamente.
Per una che ha sempre cercato di evitare contatti con quel genere di creature, beh, alla faccia della coerenza! Ma anche la coerenza è sopravvalutata.
Quanto spinge questo vento, che fatica camminare così… questa terribile tempesta ci protegge, è il nostro mantello di invisibilità. E che mantello!
Infilo la spada di Vodan nel fodero e penso a come ho infilato la sua sorellina nello specchietto.
Chissà se è vero che Vodan è morto, speriamo di no, speriamo che ci sia qualche altra spiegazione… in ogni caso almeno la bambina è al sicuro, e con calma in qualche maniera Morna riuscirà a aiutarla. Magari sarà pure un po' mostruosa, ma il fatto che brandisse la spada di suo fratello significa che qualcosa della sua vecchia anima sta ancora dentro di lei, qualcosa a cui Morna saprà appellarsi per curarla.
Chi invece non potrà essere curato nè salvato è, aimè, il giovane figlio di Seamus Trent. E' una brutta cosa quella che ho fatto, ne sono consapevole… molto molto brutta. I suoi lamenti terribili verranno a perseguitarmi in sogno, e me lo merito. Ma che potevo fare? Niente lacrime di coccodrillo, era una situazione estrema e ho fatto delle scelte dolorose, dovrò tenermi qualche rimorso. In due non c'entravano nello specchio e, in fondo, sono contenta che quella che porto al sicuro è la sorellina di Vodan. Almeno questo glie lo devo, al mio vecchio amico.
Parlando di vecchi amici… Garruk? Che fine ha fatto? Non lo vedo… forse sta già da Morna, forse questa pioggia ce lo nasconde e sta avanzando a poca distanza da noi… chissà se è riuscito a far secco Gadman Sherer, secondo me sì.
Abbiamo fatto un buon lavoro, mi cedono le gambe per la fatica, ma siamo riusciti a fare cose da pazzi, in quella Torre. Abbiamo tante di quelle prove delle nefandezze assurde di Orstein Bach, che sfido io il Granduca, e anche l'Imperatore di Delos, a venirci a dire qualcosa.
Avanti, ancora qualche decina di metri, Morna dovrebbe stare da queste parti…
Di sicuro la prova più grossa di tutte sta ancora lì nella Torre, ed è quella specie di bozzolo schifoso e famelico, e chiunque lo veda (e sopravviva per raccontarlo) non può aver dubbi su chi siano i buoni e i cattivi, in questa storia. Andrà gestito anche quel problema, prima o poi… non è che si possa semplicemente chiudere la porta e lasciare che il mostro resti lì a bivaccare per i fatti suoi. Per fortuna però non saremo noi a dover risolvere la faccenda, ci sarà qualche super Inquisitore capo di Engelhaft che saprà come ripulire la Torre.
Morna… eccola! Che sollievo! Via da qui, voglio asciugarmi, ho sete, e adesso che finalmente l'energia dell'azione sta scemando, ecco che mi sento addosso tutta la stanchezza di questa infinita giornata così strana che non so più neanche se è mattino, se è pomeriggio o notte, se è oggi, se è domani, non so più nulla, voglio solo sedermi e riposare!
Ma ecco che siamo ai piedi delle scale, e siamo tutti vivi. Tutti vivi! Chi l'avrebbe detto?
Siano ringraziati gli Dei!
"Tocca andarsene, veloci!" ci ricorda Bohemond, non abbiamo tempo da perdere. Regina e quell'altro potrebbero arrivare da un momento all'altro.
Viene spalancata la porta e la tempesta di Morna ci sbatte addosso con violenza, pioggia, vento, tuoni e fulmini, avanziamo in fretta a testa bassa.
Si sente un gemito, c'è quel povero disgraziato che ho defenestrato dal balcone, è ancora vivo e si lamenta. Bohemond in due passi lo raggiunge e pone fine alle sue sofferenze.
Non dice niente, avanziamo, oltrepassiamo i cancelli della Rocca.
Il mio zaino pesa e tintinna, pieno di roba che ho arraffato di sopra: documenti, denaro (ebbene sì, un sacco di soldi!), gemme e gingilli magici… e soprattutto il mio lasciapassare verso il futuro, lo schifoso sangue degli antecessori che tanto fa gola al Demone amico mio.
Demone amico mio…
Quando avrò tempo di ripensarci, un giorno davanti al camino circondata dai nipotini che giocano a nascondino con lo specchietto magico, potrò raccontargli di quando ho avuto non uno, ma ben DUE Demoni che mi parlavano dentro la testa contemporaneamente.
Per una che ha sempre cercato di evitare contatti con quel genere di creature, beh, alla faccia della coerenza! Ma anche la coerenza è sopravvalutata.
Quanto spinge questo vento, che fatica camminare così… questa terribile tempesta ci protegge, è il nostro mantello di invisibilità. E che mantello!
Infilo la spada di Vodan nel fodero e penso a come ho infilato la sua sorellina nello specchietto.
Chissà se è vero che Vodan è morto, speriamo di no, speriamo che ci sia qualche altra spiegazione… in ogni caso almeno la bambina è al sicuro, e con calma in qualche maniera Morna riuscirà a aiutarla. Magari sarà pure un po' mostruosa, ma il fatto che brandisse la spada di suo fratello significa che qualcosa della sua vecchia anima sta ancora dentro di lei, qualcosa a cui Morna saprà appellarsi per curarla.
Chi invece non potrà essere curato nè salvato è, aimè, il giovane figlio di Seamus Trent. E' una brutta cosa quella che ho fatto, ne sono consapevole… molto molto brutta. I suoi lamenti terribili verranno a perseguitarmi in sogno, e me lo merito. Ma che potevo fare? Niente lacrime di coccodrillo, era una situazione estrema e ho fatto delle scelte dolorose, dovrò tenermi qualche rimorso. In due non c'entravano nello specchio e, in fondo, sono contenta che quella che porto al sicuro è la sorellina di Vodan. Almeno questo glie lo devo, al mio vecchio amico.
Parlando di vecchi amici… Garruk? Che fine ha fatto? Non lo vedo… forse sta già da Morna, forse questa pioggia ce lo nasconde e sta avanzando a poca distanza da noi… chissà se è riuscito a far secco Gadman Sherer, secondo me sì.
Abbiamo fatto un buon lavoro, mi cedono le gambe per la fatica, ma siamo riusciti a fare cose da pazzi, in quella Torre. Abbiamo tante di quelle prove delle nefandezze assurde di Orstein Bach, che sfido io il Granduca, e anche l'Imperatore di Delos, a venirci a dire qualcosa.
Avanti, ancora qualche decina di metri, Morna dovrebbe stare da queste parti…
Di sicuro la prova più grossa di tutte sta ancora lì nella Torre, ed è quella specie di bozzolo schifoso e famelico, e chiunque lo veda (e sopravviva per raccontarlo) non può aver dubbi su chi siano i buoni e i cattivi, in questa storia. Andrà gestito anche quel problema, prima o poi… non è che si possa semplicemente chiudere la porta e lasciare che il mostro resti lì a bivaccare per i fatti suoi. Per fortuna però non saremo noi a dover risolvere la faccenda, ci sarà qualche super Inquisitore capo di Engelhaft che saprà come ripulire la Torre.
Morna… eccola! Che sollievo! Via da qui, voglio asciugarmi, ho sete, e adesso che finalmente l'energia dell'azione sta scemando, ecco che mi sento addosso tutta la stanchezza di questa infinita giornata così strana che non so più neanche se è mattino, se è pomeriggio o notte, se è oggi, se è domani, non so più nulla, voglio solo sedermi e riposare!
5 giugno 518
Venerdì 21 Giugno 2024
Capra e cavoli...
Cari amici,
come sapete sono un po' in crisi per questo dilemma di cosa fare dello specchietto magico.
E' ovvio che ci tengo alla pelle e l'idea di consegnarlo al demone per liberarmi della maledizione mi attrae moltissimo, tanto più che non c'è nessuna certezza che ad Uryen troveremo la fialetta che cerchiamo.
D'altra parte adesso ho un po' di sensi di colpa nei riguardi della persona imprigionata lì dentro, chiunque sia, e non mi piace nemmeno questo fatto di salvarmi la vita sacrificando qualcun altro.
Ma non tanto perchè potrebbe essere qualcuno di "importante", tutt'altro: chiunque sia il prigioniero, sarà un poveraccio che viene da un altro tempo, a cui sono già morte e sepolte tutte le persone care, che probabilmente parla un'altra lingua e non ha la minima idea dei nostri problemi e delle nostre priorità. Che sia una reincarnazione di Etemenanki che arriva e ci risolve tutti i problemi mi pare altamente improbabile, penso più a un povero disgraziato che si troverà in un mondo alieno, solo come un cane, spaesato e incredulo. E però.... proprio per questo mi fa pena e mi dispiace farlo pure morire per mano del demone, anche se forse la prigionia a cui è stato sottoposto è anche peggio. Non lo so, non ne ho idea.
Comunque.
Comunque avevo promesso un'idea per salvare capra e cavoli, o almeno provarci, ed eccola qua.
Non facciamo niente, per adesso. Portiamoci appresso lo specchietto, andiamo a Uryen, vediamo che succede e se riusciamo a trovare la fiala di sangue da portare al Demone. Abbiamo due mesi di tempo, tanto ma non tantissimo, abbastanza comunque per provare. E non è detto che all'ultimo io non riesca a contrattare qualche giorno in più, visto che al demone conviene che io arrivi, e non che, per una settimanella di ritardo, io muoia e lui resti senza fialetta.
Andiamo a Uryen, proviamoci, e nel frattempo lo specchietto me lo tengo in saccoccia, senza toccarlo, senza farci niente. Il prigioniero è stato lì dentro per migliaia di anni, un paio di mesi più o meno non faranno la differenza.
Dopodichè... se tutto va bene portiamo la fiala al demone e ci teniamo lo specchietto, e se possibile liberiamo il prigioniero (in condizioni di sicurezza, perchè c'è anche la possibilità che sia qualcuno molto pericoloso, in effetti). Se invece la fiala non si trova... amici miei, vi prego di non farmene una colpa ma io al demone lo specchietto glie lo vorrei proprio portare, per salvarmi la vita. E allora, sarò ipocrita, forse, ma non voglio sapere chi c'è dentro, non voglio sapere chi gli sto consegnando. Vi prego di non chiedermelo, fino ad allora non ci voglio pensare. Non voglio aggiungere sensi di colpa a sensi di colpa, cercate di capirmi.
E un'altra cosa... se all'ultimo, tra un paio di mesi, dovessi stare troppo male per arrivarci con le mie gambe, alla torre del demone... portatemici voi, aiutatemi a consegnargli l'oggetto da cui dipende la mia sopravvivenza.
Grazie, fatemi sapere cosa ne pensate!
Kailah
come sapete sono un po' in crisi per questo dilemma di cosa fare dello specchietto magico.
E' ovvio che ci tengo alla pelle e l'idea di consegnarlo al demone per liberarmi della maledizione mi attrae moltissimo, tanto più che non c'è nessuna certezza che ad Uryen troveremo la fialetta che cerchiamo.
D'altra parte adesso ho un po' di sensi di colpa nei riguardi della persona imprigionata lì dentro, chiunque sia, e non mi piace nemmeno questo fatto di salvarmi la vita sacrificando qualcun altro.
Ma non tanto perchè potrebbe essere qualcuno di "importante", tutt'altro: chiunque sia il prigioniero, sarà un poveraccio che viene da un altro tempo, a cui sono già morte e sepolte tutte le persone care, che probabilmente parla un'altra lingua e non ha la minima idea dei nostri problemi e delle nostre priorità. Che sia una reincarnazione di Etemenanki che arriva e ci risolve tutti i problemi mi pare altamente improbabile, penso più a un povero disgraziato che si troverà in un mondo alieno, solo come un cane, spaesato e incredulo. E però.... proprio per questo mi fa pena e mi dispiace farlo pure morire per mano del demone, anche se forse la prigionia a cui è stato sottoposto è anche peggio. Non lo so, non ne ho idea.
Comunque.
Comunque avevo promesso un'idea per salvare capra e cavoli, o almeno provarci, ed eccola qua.
Non facciamo niente, per adesso. Portiamoci appresso lo specchietto, andiamo a Uryen, vediamo che succede e se riusciamo a trovare la fiala di sangue da portare al Demone. Abbiamo due mesi di tempo, tanto ma non tantissimo, abbastanza comunque per provare. E non è detto che all'ultimo io non riesca a contrattare qualche giorno in più, visto che al demone conviene che io arrivi, e non che, per una settimanella di ritardo, io muoia e lui resti senza fialetta.
Andiamo a Uryen, proviamoci, e nel frattempo lo specchietto me lo tengo in saccoccia, senza toccarlo, senza farci niente. Il prigioniero è stato lì dentro per migliaia di anni, un paio di mesi più o meno non faranno la differenza.
Dopodichè... se tutto va bene portiamo la fiala al demone e ci teniamo lo specchietto, e se possibile liberiamo il prigioniero (in condizioni di sicurezza, perchè c'è anche la possibilità che sia qualcuno molto pericoloso, in effetti). Se invece la fiala non si trova... amici miei, vi prego di non farmene una colpa ma io al demone lo specchietto glie lo vorrei proprio portare, per salvarmi la vita. E allora, sarò ipocrita, forse, ma non voglio sapere chi c'è dentro, non voglio sapere chi gli sto consegnando. Vi prego di non chiedermelo, fino ad allora non ci voglio pensare. Non voglio aggiungere sensi di colpa a sensi di colpa, cercate di capirmi.
E un'altra cosa... se all'ultimo, tra un paio di mesi, dovessi stare troppo male per arrivarci con le mie gambe, alla torre del demone... portatemici voi, aiutatemi a consegnargli l'oggetto da cui dipende la mia sopravvivenza.
Grazie, fatemi sapere cosa ne pensate!
Kailah
3 aprile 518
Giovedì 7 Marzo 2024
59
Non sembrano neanche così pochi 59 giorni, a guardarli adesso, davanti a un sarcofago che imprigiona un'entità pericolosissima che non vede l'ora di uscire fuori.
E anche noi non vediamo l'ora di aprirlo, questo scrigno di pietra, e di fronteggiare qualsiasi cosa ne emergerà: mostri? tesori? una preziosissima fiala di Sangue degli Antecessori?
Sarebbe davvero troppo bello e troppo comodo se riuscissi a liberarmi della maledizione così, subito, a un tiro di freccia dalla torre del mio Demone: talmente bello che non ci spero nemmeno. Ma ogni prudenza scompare davanti alla consapevolezza che dovrò fare quel che troppi Maghi prima di me hanno fatto, quel che io pensavo di riuscire ad evitare... bramare il Sangue degli Antecessori, commerciare coi Demoni... tutto ciò che ho sempre rifiutato con tutte le mie forze. Io no, io sono una Maga diversa, non mi abbandono a certe smanie, a folli ambizioni, sto alla larga dalle entità oscure.... pratico la magia razionalmente, con moderazione.
Bello eh?
E invece eccomi qua, a trattare con un Demone, tu mi imponi questa ordalia, ma in cambio io ti vincolo ad una promessa... la promessa di tornartene agli inferni da cui provieni.... tratto col Demone e conto i giorni e i minuti che mi separano dal momento in cui inizierò a sanguinare... e per evitare tanta sofferenza son pronta a tantissimo - non a tutto, spero non proprio a tutto - ma son pronta a tantissimo pur di mettere le mani su una di quelle maledette fiale.
Persino Engelhaft ha detto che a queste condizioni è quasi accettabile quel che sto facendo... Dust mi ha messa in guardia spaventandomi a morte, Bohemond pure ha insistito che io trattassi... però in fondo al mio cuore io lo so che è sbagliato. Lo so come l'ho sempre saputo che coi Demoni non si tratta a nessun costo.
Neanche la vita? Neanche la vita. Neanche una lenta e atroce morte per dissanguamento? Neanch.... eh.... insomma. Facile dirlo, molto più difficile quando ti ci trovi.
Prego Kayah, Dea di noi poveri Maghi, che mi dia una mano a restare lucida, che mi aiuti ad affrontare anche questa prova con razionalità. Prego Kayah che mi faccia stringere la fiala del Sangue degli Antecessori senza subirne l'oscuro fascino, prego che mi dia il coraggio di custodirla e che mi accompagni fino alla Torre del mio Demone... e fuori, finalmente libera.
59 giorni non sono pochi, considerando la vita che viviamo noi soldati, eppure vedere il tempo scorrere nella clessidra fa tanta paura. Ma non ho tempo per avere paura: è il momento di profanare qualche tomba!
E anche noi non vediamo l'ora di aprirlo, questo scrigno di pietra, e di fronteggiare qualsiasi cosa ne emergerà: mostri? tesori? una preziosissima fiala di Sangue degli Antecessori?
Sarebbe davvero troppo bello e troppo comodo se riuscissi a liberarmi della maledizione così, subito, a un tiro di freccia dalla torre del mio Demone: talmente bello che non ci spero nemmeno. Ma ogni prudenza scompare davanti alla consapevolezza che dovrò fare quel che troppi Maghi prima di me hanno fatto, quel che io pensavo di riuscire ad evitare... bramare il Sangue degli Antecessori, commerciare coi Demoni... tutto ciò che ho sempre rifiutato con tutte le mie forze. Io no, io sono una Maga diversa, non mi abbandono a certe smanie, a folli ambizioni, sto alla larga dalle entità oscure.... pratico la magia razionalmente, con moderazione.
Bello eh?
E invece eccomi qua, a trattare con un Demone, tu mi imponi questa ordalia, ma in cambio io ti vincolo ad una promessa... la promessa di tornartene agli inferni da cui provieni.... tratto col Demone e conto i giorni e i minuti che mi separano dal momento in cui inizierò a sanguinare... e per evitare tanta sofferenza son pronta a tantissimo - non a tutto, spero non proprio a tutto - ma son pronta a tantissimo pur di mettere le mani su una di quelle maledette fiale.
Persino Engelhaft ha detto che a queste condizioni è quasi accettabile quel che sto facendo... Dust mi ha messa in guardia spaventandomi a morte, Bohemond pure ha insistito che io trattassi... però in fondo al mio cuore io lo so che è sbagliato. Lo so come l'ho sempre saputo che coi Demoni non si tratta a nessun costo.
Neanche la vita? Neanche la vita. Neanche una lenta e atroce morte per dissanguamento? Neanch.... eh.... insomma. Facile dirlo, molto più difficile quando ti ci trovi.
Prego Kayah, Dea di noi poveri Maghi, che mi dia una mano a restare lucida, che mi aiuti ad affrontare anche questa prova con razionalità. Prego Kayah che mi faccia stringere la fiala del Sangue degli Antecessori senza subirne l'oscuro fascino, prego che mi dia il coraggio di custodirla e che mi accompagni fino alla Torre del mio Demone... e fuori, finalmente libera.
59 giorni non sono pochi, considerando la vita che viviamo noi soldati, eppure vedere il tempo scorrere nella clessidra fa tanta paura. Ma non ho tempo per avere paura: è il momento di profanare qualche tomba!
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