Storia
I genitori di Sonja e Emil erano due avventurieri giramondo. Il padre, Soren Olsen, era un mercenario di una certa fama, la madre Tania un'abile arciera e, si racconta, scassinatrice provetta.
I bambini crescono coi nonni in una fattoria a sud di Treize, in costante attesa del ritorno dei genitori dai loro viaggi, carichi di racconti, avventure e regali. I giorni passano monotoni alla fattoria, il sogno di una vita più dinamica ed emozionante anima tutti i giochi e i desideri dei due bambini.
Un brutto giorno, nell'estate del 509, dopo mesi di silenzio, arriva la notizia che Soren e Tania sono stati uccisi: lei giustiziata nella lontana Drakan, lui morto nel rocambolesco tentativo di far evadere la moglie dalla prigione.
Il colpo è molto duro per i ragazzini, che si ritrovano improvvisamente orfani. I nonni decidono di educare i nipoti alla vita contadina, per estirpare dalla loro fantasia il sogno di viaggi pericolosi e, potenzialmente, mortali. Nascono attriti, litigi, perchè i bambini vivono nel mito dei genitori scomparsi e non hanno intenzione di intraprendere la vita di semplici agricoltori.
Nell'autunno del 516 al nonno dei ragazzi viene chiesto di prestare servizio nell'Esercito come ausiliario, e così l'anziano contadino parte per il Grand Bulvark, dove deve guidare i carretti coi rifornimenti lungo la fortificazione, in cambio di una modesta paga.
L'inverno è duro e l'anziano Gabe Olsen si ammala di polmonite, viene congedato e torna a casa in tempo per morire tra le braccia dei suoi cari.
La fattoria è in semiabbandono e i due nipoti, Sonja e Emil, benchè la nonna implori loro di restare, domandano di poter entrare nell'
Esercito di Uryen. Nonostante la loro giovane età vengono reclutati ed assegnati a mansioni di supporto e assistenza alle attività militari.
Carattere
Orgogliosa e testarda, Sonja ha sempre desiderato di abbandonare la misera fattoria dei nonni e di tentare la fortuna in città, o in giro per il mondo. Sin da bambina è molto legata a suo fratello Emil, nei cui riguardi è costantemente combattuta tra protezione e competizione. Il suo massimo desiderio è di seguire le orme dei genitori, in particolare della madre, a cui somiglia moltissimo per i tratti eleganti del viso: per somigliarle maggiormente a volte atteggia una cadenza dialettale a lei estranea, più meridionale, adoperando alcune espressioni che ricorda di aver sentito dire alla madre.