La storia di Corinne
Corinne rimane orfana di madre in giovane età, perchè la moglie dell'Oste, Eleonore Dunn, muore di parto quando Corinne ha solo 5 anni. Anche il piccolo muore pochi giorni dopo. Corinne viene cresciuta da suo padre, Thomas, e dalla "zia
Mutze", vecchia amica dell'oste.
L'affetto di suo padre e della "zia" accompagnano l'infanzia di Corinne, che riesce a crescere serena e spensierata, beniamina della locanda del Diaccio.
Tutto cambia con la guerra.
Col sopraggiungere delle armate lealiste, Mutze riesce a nascondere la ragazzina in fondo a un pozzo in disuso: a Corinne sono risparmiate le violenze del sacco di Millsdorf. L'esperienza in fondo al pozzo è tuttavia traumatica perchè mentre lei è lì in silenzio ad ascoltare i rumori atroci della battaglia e le grida dei feriti, due cadaveri vengono gettati nel pozzo, cadendole quasi addosso.
Per fortuna sia l'oste che Mutze riescono a scampare al massacro e liberano Corinne, spaventata ma intatta.
Il fratello del Barone, la fuga e il rapimento
Dopo i primi terribili mesi invernali, nei quali Millsdorf era un ammasso di rovine senza speranza, finalmente nella primavera dell'
anno 516 il fratello del Barone, messer
Adalbert Cossack, entra nella cittadina e inizia a riportare un minimo di ordine. Sembra che il peggio sia passato, ma il giovane nobile prende l'abitudine di recarsi a cena nella locanda, e in breve il suo atteggiamento nei riguardi della ragazzina si fa via via più invadente. Sir Cossack sembra proprio essersi incapricciato di lei.
Suo padre l'oste ha fatto sempre di tutto per proteggerla, anche nei mesi invernali di grande decadimento anche morale, ma l'insistenza del giovane nobile diventa problematica, al punto da spingere il brav'uomo ad allontanare la ragazzina, portandola da alcuni lontani parenti a Loom.
Purtroppo il destino ha deciso diversamente.
Durante il viaggio da Millsdorf a Loom, l'oste e la ragazzina vengono intercettati da un manipolo di briganti, che sperano di saccheggiare gli averi del pover'uomo. Delusi per lo scarso bottino, massacrano di botte l'oste e rapiscono la ragazzzina, la trascinano nel loro covo e la sottopongono a violenze e crudeltà inaudite.
La povera Corinne viene liberata dai protagonisti della
Campagna di Uryen, che sgominano i banditi e la traggono in salvo.
Purtroppo Corinne era stata lasciata legata nottetempo ad un palo, fuori dalla capanna, ed era stata attaccata da cani randagi, che le avevano massacrato gambe e piedi. Le ferite infette sembrano proprio incurabili e l'unico modo per salvarle la vita è amputarle entrambe le gambe all'altezza del polpaccio.
La cruenta operazione viene condotta da
Ton Bree, cavadenti di Millsdorf chiamato per l'occasione. Miracolosamente la ragazzina sopravvive all'intervento.