Soprannome:
Tonio Broks (o Brock)
Si tratta di un famoso mercante deliota, di razza elfica, ma, come è frequente in
Delos, assai poco legato alle tradizioni originarie della sua cultura, al punto da non conoscere bene neanche lo stesso idioma degli
Elfi ("oh, che dolce suono, ricordo che un po' me l'aveva insegnata mia nonna questa lingua").
La grande fortuna e il grande prestigio di Manuil Menehir nei mari e nelle terre dell'
Impero risalgono principalmente agli anni
480-
508 p.F., quando le sue flotte commerciali e le carovane al suo servizio rifornivano i Temi occidentali delle preziose merci provenienti da Oriente (
Zedghast e
Abbùl). I contatti del mercante e i suoi innumerevoli appoggi si estendevano in tutta l'area dell'
Impero di Delos ed anche oltre, ma la base principale dell'immenso potere della sua mercatura era a
Dyrrachion, dove Menehir godeva dell'appoggio incondizionato della famiglia del
Duca e in particolare di
Nikephoros II Briennios, del quale era il principale, se non l'unico, fornitore di preziosissimo henné.
Le difficoltà di comunicazione con i potentati orientali e forse un certo adagiamento dello stesso Menehir sulle sue proprie comode posizioni determinarono però già nei primi anni del 500 una notevole crisi dell'impero commerciale di quest'ultimo, aggravatasi ovviamente con la
guerra civile, quando la committenza del
Duca di
Dyrrachion, interessato già da alcuni anni più alle risorse belliche che ai lussi della pace, venne definitivamente meno.
Nel giro di un anno, a testimonianza di quanto siano aleatorie le fortune commerciali ed anche a causa dello scarso fiuto o dell'eccessiva affezione di Manuìl per le proprie merci, che non gli consigliarono di riconvertirsi a mercante di armi e di ferro, il potentissimo Menehir era divenuto niente più che l'ombra di se stesso.
Dalla fine del
508 p.F. intraprende dunque un viaggio a nord, verso
Greyhaven, per sfuggire alle conseguenze della
guerra civile di Delos, ed inizia una serie di attività commerciali, dapprima oscure, poi via via più gratificanti, ma sempre di molto inferiori alla sua mercatura degli anni delioti.
Nel
510 p.F. fa perdere le sue tracce e probabilmente abbandona il
Granducato o perlomeno le sue regioni urbanizzate.
Il primo incontro con la compagnia di Vintemberg
Il primo incontro che Manuìl Menehir ha avuto con la
compagnia di Vintemberg risale all'11 settembre del
508 p.F., quando
Faradyr e
Daniel incontrano lo strano personaggio, nella fase calante della propria carriera, intento a contare monete ad un tavolo della locanda
Il Gallo d'Argento di
Membresìa. In quell'occasione il mercante in disgrazia si offrì di aiutare i due elfi nel tentativo di liberare
Shuen, momentaneamente prigioniera nelle prigioni cittadine, sfruttando i propri agganci: in cambio chiedeva malleverie e contatti all'interno del
Granducato di Greyhaven, essendo evidentemente già intenzionato ad abbandonare il Paese. L'aiuto di Manuìl non si rivela però poi alla fine tanto necessario, perché la guerriera era già stata liberata misteriosamente forse proprio da quell'
Odysseas, che cercava, con crescente successo, di porla contro il proprio stesso gruppo.
Ciò nonostante il congedo tra Manuìl e i due elfi, avvenuto il giorno dopo, è cordiale:
Daniel in particolare regala a Manuìl una ricca serie di propri contatti a
Greyhaven e quest'ultimo offre in cambio a
Daniel una lettera di presentazione per il
Duca Nikephoros II.
Va rilevato però il fatto che a Manuìl i due elfi si presentarono con i nomi falsi di
Shingo Drinkwater (
Faradyr) e di
Guttalas (
Daniel). Come nota di colore si può ricordare che
Daniel, il più incline a stringere amicizia con Manuìl, acquistò prima di andarsente quattro preziose boccette di henné su diverse tonalità di azzurrro, da regalare ad
Aska, al modico prezzo di 15 scudi imperiali.
Il secondo incontro con la compagnia di Vintemberg
Il secondo ed ultimo incontro di Manuìl con la
compagnia di Vintemberg avviene nel corso dell'ultima avventura compiuta da questo gruppo tra la fine di settembre e l'ottobre del
510 p.F.
Il mercante si presenta al gruppo come Tonio Broks (o Brock), un apparentemente anonimo commerciante di cani da caccia e chiede di poter essere accompagnato e scortato nella propria missione di vendita verso le Baronie austere e cavalleresche della
Contea di
Port Dargaard. La compagnia, che ha necessità in quel periodo di abbandonare la cittadina di
Vintemberg, accetta l'incarico, benché sospettosa nei confronti del personaggio, riconosciuto da
Anacarsi come il grande Menehir.
Giunti dopo alcune vicissitudini al castello di
Careg Cennen, nella
Baronia di
Frostheim - ove il mercante ha modo fare ottimi affari con Lord
Brandon, il Barone -, certe oscure vicende del castello, piano piano affioranti, spingono il gruppo a sospettare sempre più insistentemente di Manuìl: egli infatti li ha portati fino a lì in mezzo ad agguati e ad avvelenamenti e potrebbe essere implicato nei loschi (e pericolosi) intrighi di quel lontano feudo. In più Manuìl riceve nei pressi del castello, attraverso un suo cane lasciato libero, un misterioso messaggio in elfico che si rifiuta di confidare ai compagni e che risulterà poi essere nient'altro che una poesia erotica, forse contenente un messaggio cifrato.
I sospetti innervosiscono tutti e costringono infine Manuìl ad abbandonare il campo: egli scompare, facendo recapitare una lettera per
Anacarsi enigmatica, amichevole e al tempo stesso minacciosa. A detta di testimoni oculari si sarebbe inoltrato da solo nei selvaggi boschi della Baronia. I compagni di avventura ritrovano, abbandonato, il suo caratteristico carretto per i cani e null'altro di lui. Alla fine si convincono a rinunciare alle ricerche, anche ammoniti dalle minacce presenti nella lettera.
Anacarsi lascia solo al collo di uno dei cani di Manuìl, ritrovato a vagare nelle vicinanze, una propria lettera di saluto e di scuse.