Figlio del noto stregone
Darrgen Ashen, Vaenar è un ricercatore di magia che seguendo le orme del padre ha scelto di dedicare la sua vita allo studio dei misteri dell'
Ogham Craobh. Nato nel 481, riceve dal padre l'educazione e i contatti necessari per portare avanti la tradizione di ricerca che da decenni caratterizza i membri della sua famiglia. Alla morte di suo padre, all'età di 17 anni, entra in possesso della carta del Fante di Cuori e diviene membro dell'organizzazione di ricerca magica nota come
Il Manto: l'anno successivo conosce
Marin, con cui condivide la difficile scelta di portare avanti i propri studi senza tradire la fede nei culti della Luce; un tentativo che nel corso degli anni si rivela sempre più difficile, e che non di rado lo spinge a compiere azioni contrarie alla sua stessa etica morale.
L'incontro con la compagnia di Caen
La
compagnia di Caen lo conosce nell'anno 517 a seguito degli eventi legati ai
misteri dell'Ogham Craobh: Vaenar si presenta al gruppo utilizzando il nome di Jack, lo stesso che caratterizza la carta in suo possesso. Resosi conto delle intenzioni degli altri membri del
Manto e con l'intento di favorire il ruolo attivo della
compagnia di Caen nella vicenda compie lui stesso il rapimento di Julie, riuscendo così a dirigere lui stesso il ricatto che porterà alla liberazione della
dama di cuori e salvandole in questo modo la vita.
La cantina di Clelie
Vaeran ha passato gran parte del suo tempo a rimettere in piedi e proteggere la
cantina di Clelie, una taverna situata nei pressi del porto fluviale della città di
Rigel: in passato questo posto fu un importante rifugio e punto d'incontro per molti studiosi di pratiche magiche perseguitati, a torto o a ragione, dalle guardie e dall'inquisizione. Attualmente è gestito da
Mara, nipote dell'originaria proprietaria
Clelie Raines, da cui la cantina prende il nome.
La condanna
A seguito degli eventi da lui compiuti nel corso dell'avventura
I misteri dell'Ogham Craobh Vaenar è stato accusato di falsificazione di documenti riservati e di una serie di altri reati compiuti ai danni della Chiesa di Stolberg. Il suo lungo processo, che ha visto tra i testimoni alcuni importanti autorità religiose della contea di
Rigel, si è concluso con una condanna a 1 anno di lavori forzati e a 2 ulteriori anni di detenzione da scontarsi nel Monastero di
Dunangal.