Le origini e l'ascesa al potere
Nato a
Dyrrachion da Dimitrios Raoùl e da
Theodòra Raulena Briennia, sorella del Duca
Nikephoros I, nel
475 p.F., venne presto adottato dallo zio, non sposatosi e rimasto senza eredi.
A seguito di tale adozione mutò il suo nome da Nikephoros Raoùl in Nikephoros Briennios e passò sempre più tempo con l'omonimo zio, assimilandone passione per il potere e risentimenti.
Cresciuto in una corte che assomigliava sempre più a quella imperiale e cercava in ogni modo di imitarne le forme, l'adolescente Nikephoros si sentì chiamato ad una grande missione: vendicare il nome dei
Brienni umiliato dai
Dunchas nel
454 p.F. e assurgere a quel trono imperiale che sentiva spettargli di diritto.
Quando alla morte dello zio nel
491 p.F. si vide confermato dall'
Imperatore Michaìl II il diritto a governare
Dyrrachion, continuò nell'opera di rafforzamento dell'esercito, sempre più somigliante alle milizie imperiali e non ad una semplice
Guardia del Tema, e nella propaganda in difesa delle esigenze dei Temi occidentali, della Chiesa della Luce gestita dal
Patriarca di Turn e dei buoni rapporti con i
Temi del Nord.
Vedeva infatti in queste tre forze i pilastri che progressivamente lo avrebbero portato al potere: i Temi occidentali che sarebbero scesi in guerra con lui, il
Patriarca di Turn che l'avrebbe incoronato
Imperatore e il
Granducato di Greyhaven che avrebbe sostenuto, almeno diplomaticamente, dall'esterno la sua posizione.
L'attesa e il regno di Michaìl II
Fu proprio negli ultimi anni di regno di
Michaìl II che maturarono le condizioni per la sua ascesa.
La debolezza del sovrano a seguito delle vicende connesse con la nascita della
Porfirogenita Anna e dell'impossibiità di avere un erede maschio sembrava proprio la chiave di volta per segnare la fine della dinastia dei
Dunchas.
Lungi però dal promuovere il divorzio dell'
Imperatore da
Eudocia Varanga e dallo smuovere in tal senso le acque agitate della corte, Nikephoros II preferì sfruttare la politica isolazionistica tenuta dallo zio dopo la delusione del
454 p.F. e si dichiarò al contrario difensore della
Porfirogenita e delle scelte dell'
Imperatore.
L'inedito lealismo dimostrato dal Briennios gli consentiva infatti di proseguire indisturbato nella sua opera di armamento, quasi sostenuto dallo stesso
Imperatore, di screditare gli esponenti più radicali e più rappresentantivi della dinastia dei
Dunchas, favorevoli invece al divorzio, come il
Sebastocràtore Constandìnos, di avere a che fare in futuro con un potere centrale poco autorevole e fragile come quello che sarebbe stato rappresentato da
Anna, una volta assurta al trono imperiale.
Tuttavia la morte abbastanza improvvisa dell'
Imperatore, stroncato da febbri altissime, nel 500 p.F. e la rapida azione del
Sebastocràtore Constandìnos, il quale sfruttò tutta la potenzialità dello stare a
Delos e del saper muovere le fila dell'intricata politica cittadina, posero una brusca fine alle sue aspirazioni.
Il
Sebastocràtore infatti rilevò il potere del nipote, facendosi proclamare
Imperatore con il nome di
Constandìnos I, e provvide presto a liberarsi dal peso della
Porfirogenita, offrendole un onorevole matrimonio con il nipote del
Granduca di Greyhaven, di quel
Custode dei Temi del Nord, tanto amato dal partito della stessa
Porfirogenita.
Il regno di Constandinos I
Continuamente spiazzato dalla sagace e troppo accorta politica dell'
Imperatore, Nikephoros II rischiava di veder crollare tutti i suoi piani.
L'accentuato filogreyhavenismo di
Constandìnos I, l'impulso da lui dato alla pacificazione e all'accordo tra i
Patriarcati, l'attenzione alle richieste dei Temi occidentali facevano terra bruciata di tutto il consenso che il Duca aveva saputo crearsi.
In più la nomina a co-Imperatore del nipote
Constandìnos toglieva ogni residua speranza di strappare alla dinastia dei
Dunchas il soglio imperiale.
Unici punti "a favore" del Duca furono la
peste del 507 p.F., che destabilizzò i Temi settentrionali, la completa militarizzazione del
Ducato, che avrebbe potuto ormai anche da solo tentare una sortita contro le truppe imperiali, e l'accordo stretto da suoi emissari con un'orda barbarica proveniente da Est, fatta passare in gran segreto lungo i confini settentrionali dell'
Impero.
La guerra civile
L'occasione fu data dall'attesa morte dell'anziano
Imperatore nel
508 p.F. e dalla conseguente messa in discussione della successione di
Constandìnos II.
Senza l'appoggio degli altri Temi occidentali, tra l'altro provati dalla
peste, Nikephoros II Briennios varcò i confini del proprio Tema alla volta di
Turn, per impossessarsi dell'antica Capitale e spingere il
Patriarca a proclamarlo
Imperatore.
Dopo alterne vicende, all'inizio a favore delle milizie ducali, la riorganizzazione delle truppe imperiali al comando dell'abile
Sebastocràtore Michaìl costò a Nikephoros un notevole arretramento fino alla
battaglia di Turn, ove venne definitivamente sconfitto dalla superiorità tattica dell'avversario.
La fine
Preso prigioniero dagli imperiali, Nikephoros II Briennios venne privato del suo Tema, accecato e segregato in un Monastero segreto e inaccessibile. Sua madre
Theodòra, lasciata dal figlio a governare a
Dyrrachion, venne privata del potere, costretta ad adottare il parente
Stéphanos Raoùl Briennios, proclamato dall'
Imperatore nuovo Duca, e segregata entro i confini della sua
Prònoia.
Nikephoros II e la compagnia di Vintemberg
I componenti della compagnia di
Vintemberg sono entrati in relazione con il
Duca di Dyrrachion a causa della missione loro affidata da un misterioso personaggio che prevedeva il recapito di un libro presso di lui (il testo, apparentemente insignificante, era "
Vita dell'Imperatore Ghiannis Dunchas").
Per motivi non chiari questo libro, proveniente da
Greyhaven, avrebbe dovuto concorrere al successo del Duca. La compagnia di Vintemberg non è stata tuttavia in grado di portare a termine la missione, a causa dell'azione disturbatrice ed assassina messa in opera dal
Parakimòmenos Odysséas, i cui emissari alla fine si sono impossessati del prezioso volume.
Il gruppo di avventurieri greyhavenesi si è tuttavia messo a disposizione del Duca, conosciuto personalmente prima della battaglia finale grazie anche ai buoni uffici di
Anacarsi, inviato dalla Duchessa
Theodòra a sostegno dell'impresa.
Durante la battaglia i membri della compagnia di
Vintemberg si sono ben distinti per valore ed anche per intelligenza sul campo, soprattutto
Faradyr Vanaquiel, il cui contributo non ha potuto però evitare la sconfitta.
Lo stesso Faradyr ha poi scritto un accurato resoconto della
battaglia di Turn.