La rappresaglia deliota al feroce assalto dei Nordri a Pontostasis, 513
Già nel corso della notte, grazie al rapido passaparola tra i villaggi dell'interno, viene allestito un corpo di spedizione di Guardie Civiche, le meglio armate e addestrate, e soprattutto si muovono i mercenari dalla vicina
Prònoia.
I
Dragonar hanno compiuto una mossa audace, evitando grazie all'agilità e alla relativa invisibilità delle loro poche navi la flotta schierata sui mari di
Aipyros e di
Dyrrachion, per colpire un villaggio meno protetto di quelli sotto il governo del
Fokas, Stratego del Tema di
Aipyros e sempre molto al corrente di quanto avviene in Tarracona.
Il
Knath a capo della spedizione,
Gunnar figlio primogenito di Re
Malkson, soddisfatto del bottino ritiene di aver ottenuto un successo cospicuo e si allontana rapidamente verso nord. L'altro capitano,
Hafgrim, più avventato ed ingordo, sapendo di varie fattorie isolate più a sud, si stacca dal compagno ed entra in una baia più a meridione, pericolosamente più vicino però alla Capitale del Tema-Ducato. E' qui che il
Dragonar viene avvistato da una squadra di
dromoni dell'
Indikopleustes in pattugliamento notturno. I navarchi, resisi conto subito delle intenzioni ostili della nave straniera, chiudono immediatamente l'accesso alla baia, prima che la nave abbia potuto sbarcare i suoi uomini.
Il capitano
Nordro ordina lo speronamento dei
dromoni e assiste alla distruzione della sua nave ad opera di catapulte, baliste e misteriose palle di fuoco scagliate dalle navi deliote, prima ancora di potersi avvicinare. Tutti i
Nordri si gettano in mare, alcuni affogano a causa delle armature, altri vengono raggiunti dai dromoni e colpiti senza pietà dalle balestre. Molti cadaveri vengono recuperati, qualche ferito, assai malridotto, viene raccolto dai marinai delioti.
Un gruppo di
Nordri, una ventina, riesce a raggiungere la riva. Tra loro c'è
Hafgrim, il quale li raduna e cerca di riorganizzarli per quanto possibile. Decide dunque di trovare riparo nell'interno, saccheggiando le fattorie (in fondo comprende che i
dromoni avranno qualche difficoltà a sbarcare i soldati in una baia).
Nell'entroterra, tuttavia, per sua sfortuna, si imbatte in un cospicuo squadrone composto da mercenari e guardie deliote, provenienti dalla
Prònoia, armati di tutto punto e al comando dell'
Epistratiotes Lukios Patrognòrimos. In un rapido scontro i pochi
Nordri, appena scampati all'annegamento e alle balestre dell'
Indikopleustes, vengono massacrati, non senza aver arrecato qualche perdita tra i delioti.
L'ira di
Maers deve essere incredibilmente forte, se, per un colpo di sfortuna,
Hafgrim viene colpito e perde i sensi a seguito dell'urto di una mazza varanga. Egli risulta uno degli unici due sopravvissuti e avrebbe certo preferito morire in combattimento.
Due giorni dopo viene fatto il punto della situazione nella città interna e fortificata di
Scodra, ove sono tenuti i prigionieri e viene raccolto il poco del bottino che l'equipaggio dei
dromoni è riuscito a recuperare dal
Dragonar.
Dopo altri dieci giorni giungono in città il
Megas Sitophòros Grigorios Chortasmenos e l'
Epinavarco Kosmas Indikopleustes, i quali si accordano nel dare punizione esemplare ai prigionieri e addirittura ai cadaveri dei
Nordri caduti in combattimento. Si opta per la mutilazione. Il decreto è firmato dal
Demarco di
Scodra, autorità giuridica competente dopo la morte del
Demarco di
Pontostàsis.
La delegazione deliota presso il Re Malkson
Nel giugno del 513 una piccola squadra navale da guerra deliota salpa verso il nord, 5
dromoni si fermano all'ultimo porto elfico, l'ultimo procede verso il villaggio di
Skoffin, sede attuale della corte di re
Malkson, con i poveri prigionieri in dono, come promesso dagli ambasciatori, e le sue insegne di pace e di alleanza.
Arrivato nel villaggio Nordro il comandante, il fiero
Navarco Krates Thalassopòlemos, armato di tutto punto (cuoio rinforzato, daga, mazza, elmo metallo) e la sua scorta (12 uomini armati allo stesso modo con in più picca da fante), consegnano al Re
Malkson i cinque prigionieri, tra cui il
Knath, senza genitali e senza mani, senza un orecchio e senza un occhio, truccati pesantemente da prostitute di porto deliote, in segno di amicizia con il
Re dei Nordri. Aggiungono anche le teste, prive di naso, di tutti i cadaveri che sono riusciti a procurarsi. Traduce le poche parole di accompagnamento
Filostéphanos Borìtzes, un mercante di
Barnea che accompagna la spedizione, e che negli ultimi mesi ha appreso i rudimenti della nuova lingua: "Così saranno sempre trattati tutti i briganti ribelli al regno e alla parola del
Re dei Nordri, che verranno pescati nelle acque dell'Impero. Con gli omaggi del
Megas Sitophòros".
Il silenzio cala nella sala da banchetto, solitamente rumorosa, e dopo un rapido cenno di
Gunnar, seduto alla destra del Re, le sue guardie velocemente prendono in consegna i prigionieri e li decapitano, sul posto.
Dopodichè, senza sorrisi, viene offerto ai Delioti di rimanere e sedersi alla grande tavola; il
Navarco declina l'invito, e salutato il Re e la sua corte si avvia verso l'uscita, ma ben presto i soldati dell'Impero si ritrovano circondati da un grande numero di guerrieri
Nordri, in buona parte guardie del corpo di
Malkson, che sono velocemente passati dai boccali di birra alle asce. Nonostante siano in netta inferiorità si tratta di veterani, soldati di grande esperienza, abilità e coraggio, e decidono di combattere fino alla morte: prima di cadere riescono ad uccidere alcuni avversari, altri a ferirli.
Comunque, dei Delioti entrati nel Palazzo del Re, solo il mercante rimane in vita.Sul
dromone sono rimasti un'altra dozzina di soldati, oltre ai rematori, e la loro eliminazione risulta più difficile per i Nordri. Cercano di avvicinarsi tanto da poterlo abbordare, ma i Delioti a bordo sono particolarmente sospettosi, soprattutto per il ritardo dei loro compagni, intuiscono la manovra e riescono a riposizionare le baliste e la piccola catapulta che hanno a bordo, in tempo per affondare almeno una
Dragonar. Ma possono solo ritardare lo speronamento e la cattura.
Il discorso che Re
Malkson fa ai prigionieri delioti, e che pretende sia tradotto dal mercante, è semplice quanto quello del
Navarco:
"Nessun Nordro, anche se ribelle, brigante, o nemico del suo stesso Re, può essere impunemente sbeffeggiato in tale maniera. Non so con chi siete abituati a trattare, ma se trattate con noi, questo farete bene a impararlo presto. Ma poichè diedi la mia parola, dopo avervi trattato in maniera misericordiosa, vi rimanderò da dove siete venuti".
"Ah, un'ultima cosa, ho un dono per il vostro
Imperatore, fateglielo avere" aggiunge, cingendo il collo del mercante con un'icona di
Maers, evidentemente frutto del saccheggio di
Pontostàsis.
Detto ciò, a tutti i prigionieri vengono mozzate entrambe le mani, cavati gli occhi, e tagliata la lingua, prima di caricarli nuovamente sul
dromone; la nave deliota viene trainata in mare aperto, in una zona disseminata di scogli, in cui ben presto, priva di governo, affonda trascinando a sicura morte i poveretti.
Dopo qualche giorno i cinque dromoni rimasti in attesa della delegazione levano le ancore e fanno vela verso
Delos. Quasi contemporaneamente, dopo una lunga agonia, i guerrieri
Nordri rimasti feriti nello scontro, muoiono. Le lame dei soldati delioti erano state immerse in un esotico veleno.
I Nordri sono dichiarati Nemici dell'Impero
Appena giungono a
Delos i
dromoni superstiti, vengono informati l'
Indikopleustes, il
Megas Sitophòros, lo
Stratego di Aipyros e il
Duca di Dyrrachion, i quali, in comune con l'
Esarca di Ausonia, firmano immediatamente un decreto che dichiara i
Nordri nemici dell'Impero e ordina la cattura di tutte le loro navi, mercantili o da guerra, che dovessero incrociare nei mari delioti, il sequestro del carico e l'imprigionamento degli occupanti. Ai civili delioti viene intimato di provvedere immediatamente ad avvertire le autorità, in caso di avvistamento di
Nordri in mare o a terra, e, ove impossibile, di ucciderli. Il sigillo del
Megas Sitophòros pone legittimità imperiale al decreto.
Nel corso del mese di luglio, a breve distanza di tempo, alcune navi di mercanti nordre, partite tempo prima e ignare degli avvenimenti di
Skoffin, approdano fiduciose a
Barnéa, dove avevano sperimentato il diritto di prelazione. Qui vengono depredate del loro carico, i mercanti e i marinai vengono evirati e spediti come schiavi nelle miniere dell'Est.
Lo stesso accade nel Tema di
Aipyros, dove alcuni equipaggi nordri, sbarcati a
Dytropolis, vengono non solo privati del carico, ma anche affidati al linciaggio della folla, per munifica concessione del
Demarco cittadino e dello
Stratego: i cittadini di
Dytropolis, memori del sacco di
Pontostasis, li fanno a pezzi. E' ovvio che già agli inizi di agosto la voce della rottura violenta dell'accordo è circolata tra i
Nordri, i quali non si fanno più vedere nelle vesti di mercanti nei porti dell'Impero.
Nel frattempo la flotta dell'
Indikopleustes pattuglia con rinnovato vigore le coste settentrionali dell'Impero, non trascurando più i poveri villaggi. Tutti i villaggi costieri intanto si riforniscono di un contingente più nutrito e attento di Guardie Civiche: per questo vengono impiegati anche mercenari greyhavenesi.
Il
Megas Sitophòros decreta altresì la costruzione di un cospicuo numero di torri permanenti di avvistamento lungo la costa di
Aipyros e di
Dyrrachion, sul modello di quelle presenti nei Temi orientali contro la minaccia dei pirati abbulìti.
All'impresa, caratterizzata dall'urgenza, partecipano pure ingegneri e maestranze naniche del
Kieblach.
L'edificazione del Monastero fortificato di Maers Yperboreoktònos
Il
Duca di Dyrrachion avvia la ricostruzione di
Pontostasis e progetta la costruzione di un grande tempio fortificato di
Maers Yperboreoktònos, dove officerà, questa volta a capo di altri Sacerdoti e di alcuni soldati, il buon Padre
Markos, eroe del sacco di
Pontostasis.