Nome attribuito ai resti dell'essenza vitale di creature demoniache vissute in epoche ancestrali sul
Continente di Sarakon, secondo alcune teorie addirittura prima del verificarsi del leggendario evento noto come la
Prima delle Estati. Secondo le informazioni raccolte nel corso della
Campagna di Uryen, alcuni campioni del
Sangue degli Antecessori sono riusciti a sopravvivere fino al periodo recente grazie all'utilizzo di contenitori appositi (
phylaktr), realizzati in epoca
Shanti e sepolti all'interno di antiche necropoli insieme alle vestigia di potenti individui vissuti in epoche remote. Il ritrovamento di questi contenitori in vari luoghi del
Continente di Sarakon ha reso possibile svolgere alcune ricerche con l'obiettivo di potenziare le capacità fisiche e magiche di esseri viventi (come la ricerca sugli
Innalzati operata dai
Custodi del Sangue); tuttavia, secondo l'opinione di molti storici, l'estrema pericolosità del materiale ivi contenuto ha determinato il verificarsi di vere e proprie catastrofi, come il
Primo Cataclisma, il
Morbo dei Risvegliati e diversi casi di
Risveglio Funesto.
Informazioni
Le prime informazioni note sul
Sangue degli Antecessori provengono dalle parole del Caporale scelto
Dan Bucky, membro della squadra dei
Custodi del Sangue di
Ghaan, nel corso di una conversazione narrata nella cronaca
Il Canto della Sirena - terza parte:
Il racconto di Dan Bucky
Diversi campioni di sangue erano reperibili a Surok, a Greyhaven e a Feith all'interno di luoghi isolati: vecchie necropoli del passato, dove antichi Sovrani, Sciamani, Stregoni, Profeti e antichi Eroi furono sepolti in epoche remote insieme alle loro gloriose vestigia e ai loro averi più cari e preziosi. Tra questi, in qualche raro caso, vi erano anche dei contenitori simili a fiale, che gli accoliti di Aghvan erano soliti chiamare Filattiere
, che contenevano tracce di questo sangue. Sangue di demone, certo. Sangue utilizzato dagli Stregoni e Alchimisti del passato, con alterne sorti e fortune: quasi sempre mortali per chi era così folle da iniettarselo, perché quel sangue è quasi sempre veleno quando non è trattato nel modo giusto. Potremmo dire che va risvegliato, prima: il risveglio del sangue
è un concetto complesso, che si può ottenere in vari modi, ma principalmente ce ne sono due: con quello che Aghvan chiama un "aiuto esterno", oppure attraverso tecniche alchemiche molto elaborate, che contemplano l'utilizzo di sostanze molto rare, quasi introvabili, e una competenza elevata.
Il Diario di Jamie Mourne
Ulteriori informazioni sul
Sangue degli Antecessori, che in gran parte confermano le parole di
Dan Bucky, vengono rinvenute all'interno del
Diario del Caporale Scelto Jamie Mourne, recuperato nel
Laboratorio Segreto di Gultch (eventi narrati nella cronaca
In Absentia):
Che poi, mi chiedo: perché si chiamano “cercatori del Sangue”? E’ del tutto evidente che il sangue l’hanno già trovato: è l’ingrediente fondamentale dei preparati che viene somministrato ai “volontari”. Il sangue degli Antecessori, così lo chiamano: antiche e terribili creature leggendarie sepolte presso le rovine di Dioghail.Utilizzo
Uno degli utilizzi alchemici principali del
Sangue degli Antecessori è relativo al procedimento che consente la creazione dei cosiddetti
Innalzati. Il procedimento consistere nel mettere in contatto il sangue della vittima (
paziente) il
Sangue degli Antecessori, nella speranza che quest'ultimo si leghi con quello della vittima in modo permanente (
legame stabile). Per maggiori dettagli su questi aspetti, consultare l'apposita sezione all'interno della voce relativa agli
Innalzati.
Filattiera (o Filatterio)
Il
Sangue degli Antecessori è conservato all'interno di speciali contenitori (
phylaktr), realizzati in epoca
Shanti e appositamente costruiti per immagazzinare l'essenza vitale di esseri dotati di capacità superumane: ciascun
phylaktr era dotato di caratteristiche uniche e peculiari per poter svolgere la propria funzione in modo efficace e sufficientemente duraturo. Questi contenitori vengono oggi chiamati
filàtteri (
filattèrio al singolare) o
filattière (
filattièra al singolare), a seconda che si decida di declinare il termine neutro originario al maschile o al femminile.