Origini, storia e diffusione del culto
Non esistono testimonianze significative della presenza del culto di
Kayah ai tempi dell'Età Ancestrale (
2200 a.F.-
1900 a.F.) o nelle leggende relative alla
Prima delle Estàti: l'ipotesi più probabile è che la Divinità fosse venerata dalla
Stirpe degli Eroi, che ne diffuse il culto all'interno dei territori conquistati presentandola come sorella di
Pyros. Il culto della Dea della sapienza e delle arti faticò ad attecchire nelle regioni dove erano già presenti e radicati i culti di
Ilmatar e di
Harkel, trovando terreno più fertile nella zona centrale e meridionale del Continente. In quelle regioni esistevano alcuni culti preesistenti legati alla figura della Luna, ai quali gli Eroi attribuirono il nome di
Kyia: nel corso dei successivi secoli quei misticismi locali vennero tutti ricondotti al culto di
Kayah.
Kayah nella Repubblica di Turn
Il culto attecchì con facilità all'interno delle campagne e delle civiltà marinare presenti sul territorio nei secoli che precedettero l'affermazione della
Repubblica di Turn: la maggiore diffusione si ebbe negli insediamenti costieri, dove progredì di pari passo con i già presenti culti di
Atun (poi
Pyros) e di
Maers, assumendo caratteristiche ad essi complementari.
Atun, il Dio del Sole, era la rappresentazione della benevolenza, la Divinità salvifica che veniva ringraziata per i suoi doni;
Maers, il Dio delle Acque, rappresentava l'aspetto imprevedibile del mare, della pioggia e della natura: andava quindi venerato affinché non palesasse la sua ira mediante inondazioni e siccità; nei territori centro-meridionali dell'Impero, dove il culto di
Ilmarinen non era noto,
Kayah fu la prima divinità ad essere considerata come la protettrice delle capacità e caratteristiche dell'individuo: l'intelligenza, in grado di distinguerlo dagli altri animali; la saggezza, alla base di ogni possibile perdono; la capacità di resistere alle tentazioni del male, necessaria per perseguire le arti nobili e pure; la buona salute mentale e fisica. Quest'ultima diventerà successivamente una delle principali prerogative di
Reyks, l'altra grande Divinità incentrata su aspetti peculiari dell'individuo interna al Pantheon della Luce.
Kayah tra Turn e Delos
L'importanza di Kayah crebbe costantemente nel corso dei secoli di vita dell'Impero, favorita dal processo di urbanizzazione e dalla nascita delle prime organizzazioni sacerdotali. Il culto di Kayah fu il secondo ad essere formalizzato attorno al
1000-900 a.F., subito dopo quello di
Pyros e, secondo le ipotesi più accreditate, almeno un decennio prima di quello di
Dytros. In quell'occasione, o negli anni che seguirono di lì a poco, venne concesso agli uomini di vestire l'abito sacerdotale, in precedenza riservato alle sole sacerdotesse: le cosiddette
Vestali della Luna, rigorosamente di sesso femminile, restarono comunque una caratteristica della Repubblica di Turn per molti secoli, senza mai scomparire del tutto: la loro millenaria tradizione è ancora oggi preservata all'interno di alcuni monasteri di
Kayah in terra di
Delos.
Kayah nel Granducato di Greyhaven
Il ritorno di
Kayah nelle regioni di
Greyhaven avvenne in conseguenza della spedizione di
Avilius Dagor (
35 a.F. e successivi) e della nascita dell'
Impero di Turn. La divinità, fino ad allora, poteva vantare sul territorio una modesta presenza residuale risalente alla
Stirpe degli Eroi e sopravvissuta al
Secondo Cataclisma. L'arrivo dei Turniani favorì un rinnovato interesse per il culto, che nel giro di pochi decenni giunse a imporsi come il terzo più importante dopo
Pyros e
Dytros: numerose chiese e cappelle furono erette in onore della Dea, e molti sacerdoti si recarono o furono inviati presso le nuove Province Imperiali: l'intento principale era, ovviamente, quello di
portare il giardino a nuova fioritura, parafrasando le parole di
Tatianus I,
Patriarca di Turn dal
59 al
78 p.F. e che moltissimo si impegnò nella formazione del clero e nella diffusione del culto.
La parziale assimilazione del culto di Ilmatar
Negli anni immediatamente successivi all'arrivo di
Avilius Dagor il culto di
Kayah venne introdotto in molte città e villaggi settentrionali come possibile alternativa al preesistente culto di
Ilmatar, Dea del Vento e del Fulmine, figlia di
Harkel ed eroina del poema epico noto come
Khal-Valàn. Allo scopo di portare la popolazione all'interno della Chiesa della Luce i sacerdoti provenienti da Delos operarono una massiccia opera di sovrapposizione delle due divinità, riconsacrando i templi di
Ilmatar alla Dea della Luna e modificando in tal senso icone, statue e raffigurazioni di ogni tipo. In conseguenza di questi sforzi il culto di
Kayah finì col prendere il posto di quello di
Ilmatar in molti dei principali centri abitati: il culto della Dea del Vento e del Fulmine si affievolì fin quasi a scomparire in tutta Greyhaven, sopravviendo presso la Repubblica di Lankbow e nei territori che non furono oggetto della dominazione Turniana: il
ducato di Feith e la parte settentrionale del
ducato di Gulas.
Il culto di Kayah oggi
Il culto di
Kayah è, assieme a quello di
Pyros e a quello di
Dytros, uno dei tre pilastri su cui si fonda la dottrina della
Chiesa della Luce. La sua importanza è ancora superiore nell'
Impero di Delos, dove è secondo per numero di sacerdoti unicamente al culto di
Pyros.
I valori sacri a Kayah
Finalità fondante del Culto è, fin dalle sue remote origini, la ricerca della saggezza, intesa come la capacità di comprendere ciò che esiste senza subire l'influsso che tale conoscenza inevitabilmente comporta. La
saggezza di Kayah è quindi rappresentata, nella sua forma più pura, dal perfetto equilibrio tra pensiero e spirito, tra comprensione e azione. Chi la possiede ha la possibilità di orientare le proprie scelte in modo equilibrato, senza cadere preda della collera o della passione.
Il fedele di Kayah è portato all'apprendimento e allo studio delle cose, ma si impegna al tempo stesso a non sviluppare per esse un'eccessiva o morbosa curiosità; tende per sua natura alla conoscenza, ma senza mai diventarne schiavo. Al tempo stesso, pur assumendo un atteggiamento tutt'altro che ascetico di fronte agli accadimenti del mondo, è portato a non farsi coinvolgere direttamente se non per questioni realmente importanti, preferendo assumere il ruolo di consigliere o osservatore esterno in tutti gli altri casi.
La Saggezza
Una definizione particolarmente efficace della
saggezza che anima il sacerdote di Kayah è fornita da
Tatianus I:
Colui che più di ogni altro si pone la domanda, e che meno di chiunque altro si pasce della risposta. Il termine "pascersi" assume qui un'importanza particolare: esso non si riferisce soltanto all'accontentarsi, alla facile soddisfazione della curiosità, ma anche all'effetto perverso che talvolta la conoscenza ha su chi la ottiene. Il sacerdote di Kayah è quindi non soltanto colui che non si accontenta di una sola risposta, o della più comoda, o della più facile, ma anche e soprattutto colui che riesce a mantenere il maggiore equilibrio spirituale e mentale di fronte al palesarsi del nuovo, dell'inconoscibile, dell'esoterico. La ricerca della saggezza è dunque anche ricerca dell'equilibrio: porsi dei dubbi, senza per questo dubitare.
La Luna, le Stelle e la Notte
E' proprio in ottemperanza a questa particolare ricerca che, nel corso dei secoli, il culto di Kayah si è progressivamente dedicato allo studio e alla comprensione di molti fenomeni oscuri, raggiungendo e in molti casi persino superando l'operato della chiesa di Pyros: è il caso degli studi sulla pericolosità delle Arti Magiche o delle indagini compiute dai Tribunali dell'
Inquisizione, dove gli ordini di Sacerdoti e Paladini di Kayah sono molto presenti e svolgono spesso un ruolo di primo piano. Viene così confermata la tradizione millenaria, che vede la Dea della Luna e delle Stelle coadiuvare l'operato del Dio del Sole nei suoi sforzi di rischiarare la Notte più oscura.
Le Arti Pure
Il concetto di equilibrio, oggi quasi interamente assorbito dal culto di Dytros, risulta ancora presente in una delle caratteristiche fondanti della Dea: le cosiddette
Arti Pure, ovvero le attività disinteressate e/o compiute senza l'influenza delle passioni. Entrano nel novero delle
Arti Pure l'amore incondizionato, lo spirito di rinuncia o di sacrificio, un atto di carità o generosità, così come qualsiasi attività o occupazione compiuta osservando i dettami della
saggezza e dell'
equilibrio espressi in precedenza. Per quanto l'esortazione a compiere tali azioni e attività sia ormai estesa a tutti i culti della Luce, queste ultime sono ancora tradizionalmente associate alla figura di Kayah per via del fatto che il loro contrario, le cosiddette Arti Impure, vengono esplicitamente condannate dalla
Regola della Dea.
La Regola di Kayah
Per Kayah, Dea della Luna e di tutte le stelle, e per gli dei tutti e per tutte le dee, che possano essermi stanotte testimoni, prendo l'impegno solenne a rifuggere il vizio e la soddisfazione personale, a preservare il mio corpo e il mio spirito da qualsiasi tentazione e da qualsivoglia eccesso, ad astenermi da tutto ciò che mina l'equilibrio o che agisce contro l'intelletto. Consacro la mia vita alla Dea e all'apprendimento delle sue divine arti, affinché possano guidarmi attraverso la notte stellata.Gli Ordini di Kayah
Ordine dei sacerdoti di Kayah
Il punto di riferimento più alto dell'ordine è il
Patriarca di Turn, che è anche la massima autorità religiosa nei territori settentrionali dell'
Impero di Delos: la sua funzione è svolta dal
Patriarca di Delos nei territori meridionali dell'Impero e, nel
Granducato di Greyhaven, dal
Sacro Collegio. L'autorità religiosa interna alle singole regioni è gestita dai
Metropoliti (Vescovi a
Greyhaven), che controllano l'operato dei sacerdoti di
Kayah: essi sono spesso (a Greyhaven) e quasi sempre (a Delos) ordinati a
Pyros ma in alcuni casi, specie negli ultimi decenni, fanno parte dell'ordine di
Kayah o di
Reyks.
A livello locale l'ordine è rappresentato dalle chiese e cappelle di
Kayah, nella maggior parte delle quali è previsto un sacerdote consacrato alla Dea. E' data inoltre la presenza di abbazie, monasteri e santuari gestiti dal
Vescovo locale o affidati alla podestà di Abati e Priori da lui nominati, o lasciati eleggere dalle stesse comunità religiose.
Ordine dei paladini di Kayah
E', numericamente parlando, il terzo ordine di Paladini del
Continente di Sarakon: il capo supremo dell'ordine è, a
Greyhaven, il Comandante dei Paladini di
Kayah della città di
Greyhaven, che a sua volta è soggetto alle delibere del
Sacro Collegio. La presenza territoriale dell'Ordine è garantita dalle
fortezze, solitamente da cinque a dieci per Ducato: queste ultime si trovano solitamente al di fuori delle città, allestite presso i monasteri e le abbazie consacrate alla Dea.