Le leggende
Sul conto di Naos circolano innumerevoli leggende tra i cadetti, che vengono tramandate di generazione in generazione.
Naos gira spesso con una spada al fianco, anche se nessuno glie l'ha mai vista usare, e si mormora che sia stato compagno d'armi nientemeno che di
Tahar Crahe, il precedente Lord Capitano dell'Accademia.
Si dice anche che le cicatrici che ha sul volto siano state causate dalle terribili torture subite da Naos durante la prigionia a
Benson, ad opera di soldati guidati da adoratori delle Tenebre. Ma altri sono pronti a giurare che sono state cicatrici rituali tracciate sul viso di Naos da una tribù di
Druidi, dei quali si mormora che un tempo Naos facesse parte.
C'è chi riconosce inequivocabilmente i segni di frustate, forse il passato di Naos è stato quello di un pirata o di un fuorilegge esposto alla gogna e alle fustigazioni.
Se interrogato al riguardo, Naos non sempre è disposto a rispondere, ma quando lo fa è sempre molto allusivo e misterioso, segno che in fondo non gli dispiace alimentare questa curiosità.
Sostiene che ogni cicatrice abbia un'origine diversa, una causata dall'ascia di un Nano, un'altra a causa dell'olio bollente durante l'assedio ad una torre, un'altra ancora il pugnale di una fidanzata da lui tradita e offesa.
Anche se nessuno ha mai visto Naos a torso nudo, si dice che il reticolo di cicatrici gli continui su tutto il corpo e oltre.