Medico e avvelentatore
Il Doktor Viala era conosciuto in alcuni villaggi del
Corno del Tramonto per essere un bravo medico ed un esperto alchimista, in grado di produrre antidoti e medicamenti contro gravi malattie infettive. Già dai primi mesi del 516 in più occasioni ha prestato il suo aiuto a contrastare una pestilenza a
Millsdorf, per poi ritirarsi dalle parti del vicino villaggio di
Gshaid.
Tuttavia ci sono ragionevoli motivi per credere che sia stato lo stesso Doktor Viala a contagiare più persone, nei villaggi isolati del Corno del Tramonto, forse proprio per sperimentare l'efficacia della sua cura universale, il cosiddetto
Alkahest.
Studioso del Morbo dei Risvegliati
Vandervoort è stato uno studioso della
Morte che Cammina. Si è recato nelle terre di
Feith durante i primi mesi del contagio e da allora si è sempre dedicato allo studio teorico e pratico della malattia, mettendo soggetti infetti sotto osservazione e facendo su di essi vari esperimenti per elaborare teorie ed eventuali cure.
I soggetti più interessanti per i suoi studi sono due Risvegliati:
Amalia Schiller, giovane originaria del villaggio di
Moor e un selvaggio
Tatuato, che dimostrano doti fuori dal comune. Vandervoort fa esperimenti anche su alcuni animali, in particolare dei cani, per studiare l'effetto sul contagio su creature diverse dall'uomo.
Devoto all'oscura divinità di Morgoblath
Vandervoort riponeva la sua fede religiosa in
Morgoblath, al cui culto è stato formalmente iniziato. Da alcuni incartamenti ritrovati dopo la sua morte, sembra che fosse in contatto con un gruppo di devoti dell'oscura divinità dei veleni, che orbitano attorno ad una biblioteca che si trova nella località di
Wahlheim. Vandervoort era in contatto con una certa
Lotte, e con
Nemrod, apparentemente il capo della comunità.
I rifugi di Vandervoort
Vandervoort aveva almeno due rifugi nel
Corno del Tramonto. Entrambi sono stati scoperti e distrutti dai membri della
Compagnia di Uryen nell'estate del 516. In più si è reso responsabile della profanazione di alcuni luoghi lungo il suo cammino, a
Veddj e ai piedi della
Torre Tre, del baluardo di
Treize.
Il rifugio di Lahndale
Il rifugio di
Lahndale si trovava nel sotterraneo dei ruderi del castelletto della signoria, ormai abbandonata. Vandervoort vi custodiva alcuni
Risvegliati, materiale di studio e di lavoro ed una coltura di funghi velenosi.
La Rocca di Cristallo
Ultimo e più significativo rifugio di Vandervoort è stato la
la Rocca di Cristallo, un castello semi-abbandonato sulle pendici del
Monte Gars. Qui lo studioso ha condotto i suoi esperimenti e ha tenuto prigionieri un cospicuo numero di
Risvegliati. Si è fatto a lungo proteggere e aiutare da alcuni membri della Compagnia dei
Masnadieri, legati a lui da un vincolo di riconoscenza risalente ai tempi in cui il villaggio di
Moor dovette soccombere a causa della
Morte che Cammina.
Nei sotterranei della Rocca Vandervoort si era fatto costruire un vero e proprio santuario dedicato al Dio dei Veleni, in una caverna consacrata da una grande maschera votiva e resa malsana dal fluido di molti morti, tra cui forse anche i carpentieri e i manovali di cui fino a poco tempo prima si era servito.