Le origini del Culto
Dytros fa parte del Pantheon delle Divinità venerate dalla
Stirpe degli Eroi e da lei diffuse lungo tutto il
Continente di Sarakon a partire dall'
anno 1800 a.F.. Noto nei territori di Greyhaven come Dio della Guerra, dell'onore e delle arti militari, ha successivamente assunto molte delle caratteristiche proprie dell'aspetto Turniano del culto quali la difesa della Giustizia, dell'Onestà, della Rettitudine e della Lealtà.
Il "secondo" di Pyros
Le prime testimonianze certe dell'esistenza del Dio della Guerra e della Giustizia possono essere rinvenute in alcune delle numerose leggende che circondano il culto del
Dio del Fuoco venerato dalla
stirpe degli Eroi, presente secondo gli storici fin dall'inizio del secondo millennio a.F. nei territori che circondano le montagne
Allston. Molte di esse parlano di una
armatura sacra, forgiata direttamente dalla fiamma
Dio del Fuoco senza l'ausilio di alcuna forgia e precedente quindi, a quanto sembra, alla nascita dello stesso
Ilmarinen:
tale armatura, dicono le leggende,
rappresentava invero l'immagine della Giustizia: lucente come il sole che vi si rifletteva, accecava l'occhio che ardiva a guardarla, costringendo i padri dei padri a scorgerla osservando la sua ombra: ed essa era così grande che il dorso delle montagne non era sufficiente a comprenderla, stagliandosi fino ai confini del mondo. E quando il Dio del Fuoco decise che il tempo degli Eroi era giunto la Sacra Armatura si mosse di moto proprio, levando il suo scudo e sguainando la sua spada: e i padri dei padri seguirono la lama con lo sguardo, levando le loro voci verso il cielo ad esclamare: egli è invero l'inviato del Dio del Fuoco, colui che condurrà i nostri guerrieri alla vittoria: egli è il suo Pàredro, il suo Secondo.
Lo stesso utilizzo del termine
secondo (
deuteros nella lingua delle antiche città-stato della costa dell'attuale
Impero di Delos,
Deth-Ros in antica lingua
Shanti) lascia pochi dubbi sulle origini etimologiche del nome
Dytros, che venne diffuso sul continente, nella sua forma definitiva, a partire dalla fondazione della
Repubblica di Turn e durante il suo secolare processo di espansione territoriale. E' opinione comune degli studiosi che tale parola non avesse un significato necessariamente riduttivo o subordinato:
Dytros era il
Secondo di Pyros, ma come può esserlo un alleato, un suo pari. Le stesse caratteristiche del suo culto, che lo resero nel corso dei secoli successivi complementare alla figura di
Pyros, testimoniano in modo inequivocabile il suo
status di divinità autonoma, venerata e riconosciuta come tale.
La militarizzazione di Dytros
La crescente espansione della
Repubblica di Turn, e la conseguente contaminazione della società e della religione degli
Eroi con quella dei
Popoli Antichi presenti sul Continente, portarono nel corso dei secoli a una progressiva trasformazione del Culto di
Pyros: la crescente componente spirituale che trasformò gradualmente il culto da
divinità dei guerrieri a
divinità dei cittadini e del popolo provocò un graduale trasferimento di parte delle caratteristiche marziali del
Dio del Fuoco nel suo alleato.
Dytros diventò ben presto la Divinità di riferimento dei soldati e dei loro comandanti: sua era la benedizione invocata durante le cerimonie di consacrazione delle armi, e a lui venivano rivolte le preghiere il giorno prima delle grandi battaglie. Fu proprio nel corso di questo fenomeno che
Dytros assunse su di sé la maggior parte dei valori di cui oggi è considerato padre e simbolo.
La diffusione del Culto di Dytros
La presenza residuale nei Temi del Nord
Stante la venerazione e il rispetto sacrale rivolto da tutti i cittadini della
Repubblica di Turn alla figura solenne della Divinità, le celebrazioni dedicate a
Dytros restarono per molti secoli appannaggio quasi esclusivo della casta dei guerrieri: le preghiere, le invocazioni e i rituali di ringraziamento erano per lo più opera di ufficiali e soldati, e pertanto privi di una canonizzazione formale. Le cose cambiarono a partire dalla conquista del
Grande Nord fin da quando
Dagor, insieme ai suoi uomini, si rese conto della presenza di sorprendenti somiglianze tra i culti un tempo diffusi tra le antiche popolazioni al di là delle
Allston e quelli venerati a
Turn. Tra questi Dytros fu senza ombra di dubbio il più semplice da ripristinare: il nome della divinità era tra i pochi a non essere caduto in disuso presso i vari
Khanast in conseguenza dell'abbandono delle antiche religioni, e veniva utilizzato durante la cerimonia di incoronazione del
Khan: quest'ultimo veniva definito
Der-Akon-Dytros, la Mano del Signore della Guerra. Similmente, l'esercito al suo comando era chiamato
Der-Stohen-Dytros, l'Ascia del Signore della Guerra. Ma la presenza residuale della divinità all'interno delle tradizioni dei
Khanast sconfitti da
Avilius Dagor non si limitava al nome: il generale si accorse ben presto che molte delle regole fondamentali del Dio venerato dai Turniani coincidevano con quelle alla base della società militare di quelle tribù guerriere.
Il processo di integrazione e fusione culturale che avvenne nei decenni successivi fu caratterizzato da una profonda affermazione del Dio della Giustizia all'interno dei
Temi del Nord e fornì una base indispensabile per il graduale ripristino delle altre Divinità a lui collegate, compreso lo stesso
Pyros.
La fondazione dell'Ordine dei Paladini
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Il Culto di Dytros
A seguito della riforma del 290 Dytros viene definito come la "spada e lo scudo di Pyros", l'alleato che combatte al suo fianco contro la Tenebra, il generale che comanda le sue schiere diffondendo nel mondo i sacri principi della giustizia e del valore militare. Egli non è da intendersi come un portatore di guerra ma come difensore degli oppressi, il cui obiettivo principale è quello di sconfiggere la Tenebra sul campo di battaglia come nella vita, disarmandola delle sue armi più subdole come la prevaricazione, l'egoismo, l'avidità, la pratica dell'ingiustizia. Tale compito, secondo il fedele, non può che essere effettuato per mezzo della costante e ineccepibile osservazione dei precetti comportamentali e morali imposti dall'Ordine, del rispetto delle regole sociali e religiose, del rifiuto a cedere all'ira e ad accettare ogni sorta di tentazione e corruzione.
Il più importante dei valori osservati e difesi dai Paladini di Dytros è quello della Giustizia: loro è il compito di riportare l'ordine dove regna il caos, di ripristinare il diritto negato o di muoversi per abrogare quello percepito come ingiusto. Tale compito viene svolto osservando i precetti della Divinità e seguendo le direttive dei loro diretti superiori, che sono chiamati al compito di giudicare in luogo del Dio e di prendere la giusta decisione. Come Pyros, Dytros ha come scopo primario la lotta contro la Tenebra: i suoi avversari diretti sono culti come quello di Yog-Shoggoth, divinità consacrata all'egoismo e alla prevaricazione, e Azatoth, a cui si rivolgono gli adoratori della violenza e del dolore.
L'Ordine dei Paladini di Dytros
Si tratta dell'unico Ordine riconosciuto all'interno del Continente: il capo supremo è, a Greyhaven, il Comandante, che a sua volta è soggetto alle delibere del
Sacro Collegio. La presenza territoriale dell'Ordine è garantita dalle numerose fortezze e roccaforti situate quasi sempre al di fuori delle città, presso santuari o luoghi impervi e austeri come il fianco di alte montagne: l'Ordine è rappresentato in tutto il Granducato, ma la concentrazione più elevata di Paladini di
Dytros e le roccaforti più importanti si trovano senz'altro nei Ducati di
Greyhaven e di
Krandamer.
Le affinità con il Culto di Reyks
Forti collegamenti tra la figura di
Dytros e quella di
Reyks sono testimoniati fin da epoche remote, che hanno a lungo fatto ipotizzare agli storici che i due culti avessero lontane origini comuni. I sostenitori di questa tesi, che vedono nella lotta contro i mali dell'uomo una declinazione della lotta all'ingiustizia operata sull'uomo dalla Tenebra, sostengono che il Divino signore della guarigione fosse stato inviato agli uomini non già da
Pyros (per maggiori informazioni consultare la voce relativa a
Reyks) ma dallo stesso
Dytros, a difesa dei luoghi funestati non già dalla guerra o dal giogo dei barbari ma dalle pestilenze e dalle malattie. A questa teorizzazione, che pure non ha ancora potuto godere di un riconoscimento formale, è stato dato ampio spazio da parte del
Sacro Collegio nei secoli successivi al
secondo Sinodo: d'altro canto, la sua piena compatibilità con la spiegazione canonica ufficiale la rende d'altronde del tutto innocua.
A prescindere dalle motivazioni storiche, all'interno del
Granducato di Greyhaven si può notare fin da epoche passate una relativa compresenza dei devoti di
Reyks e dei paladini di
Dytros: non è infrequente che le Roccaforti vengano a trovarsi presso monasteri di
Reyks, e spesso le più grandi di esse includono al loro interno una chiesa consacrata al Dio della guarigione. Inoltre, la grande complementarità tra i Paladini di
Dytros e i sacerdoti di
Reyks favorisce frequenti collaborazioni e alleanze tra i due Ordini, che non di rado si trovano a lavorare insieme e con il medesimo scopo favoriti dall'essere entrambi contraddistinti, sia pure in modi molto diversi, da una grande autonomia decisionale e operativa.
L'Ordine dei paladini di Dytros nell'Impero di Delos
A
Delos l'Ordine dei Paladini di Dytros è scarsissimamente rappresentato. Ciò non significa in alcun modo però un deprezzamento del dio. Molte preghiere sono indirizzate a Dytros, così come molte chiese sono consacrate al dio della Giustizia. Egli è sentito come il forte alleato di
Pyros, destinato a ricondurre anche con la forza l'Ordine nel mondo conosciuto.
A seguito della perdita dei Temi del Nord e della costituzione di fatto del nuovo
Impero di Delos, si sentì l'esigenza di istituire un Ordine di Paladini autonomo da quello dei
Temi del Nord. La scelta fu propiziata certamente dal senso di sconforto e di rivalsa al tempo stesso che caratterizzava il clero deliota in conseguenza della perdita delle regioni orientali, conquistate dagli infedeli. Dytros, il suo Ordine, i suoi Paladini rappresentavano il grimaldello della Luce che avrebbe restituito le terre di Turn alla vera fede e all'
Imperatore.
Oggi l'Ordine dei Paladini di Dytros, autonomo dalle gerarchie ecclesiastiche (Metropoliti) ma soggetto all'autorità spirituale del
Patriarca di Delos (e ovviamente devoto alla figura del
Patriarca di Turn), opera e prospera esclusivamente lungo i confini dell'Impero di Delos con
Abbùl e
Benson, dove, su rupi inacessibili o al centro di lande semidesertiche, sono incastonate le sue fortezze (
Krak). Esso rappresenta un vero esercito della fede che si coordina con gli altri Ordini di Paladini e con le schiere laiche degli "
akrìtai" imperiali (al confine con
Benson principalmente
Nani). Il Difensore della Fede (o Gran Maestro) siede nel Krak della
Spada Sguainata, all'interno del complesso monastico dei
Guerrieri Immortali sul
Passo di Myst.
Chiunque a Delos voglia essere consacrato all'Ordine di Dytros deve abbandonare per sempre la sua casa e volgersi alle roccaforti di confine, dove passerà il resto della sua vita. Ovviamente non molti compiono questa scelta e pochissime donne. Questo spiega perché incontrare un Paladino di Dytros entro i confini di
Delos è un'esperienza che è raro provare.
L'Ordine dei Paladini di Dytros, operando all'interno dell'Impero, deve ovviamente, nonostante la sua amplissima autonomia, interagire con l'autorità imperiale, ma riconosce come suo interlocutore solo l'
Imperatore in persona o i suoi diretti delegati. Raramente sorgono conflitti perché a Delos è fortemente presente nella spiritualità dei paladini il valore salvifico della conquista dei territori infedeli da parte dell'
Imperatore e l'Imperatore non ha mai avuto interesse a confliggere con le finalità dei Paladini.