Il Voivodato di Tepesti


L'ordine del Drago



Estratti dal diario di Vanjar Karnstein

Sdenka, 5 aprile 658
Ipovich ha curato, in qualche modo, il Guardiano dei Corvi.
E' stato un grande sollievo vedercelo ricomparire in locanda, qui al Prete Magro, che camminava con le sue gambe, apparentemente in ottima salute. Ci ha detto di andare tutti da Ipovich, e cos� abbiamo fatto.
Lo stregone (perch� ormai si � palesato come tale anche a noi) ci ha accolti con tutti gli onori, ringraziandoci del servizio svolto alle pendici del Monte Vladeasa. Non ho potuto tacere la mia perplessit� davanti ai metodi utilizzati dai suoi uomini per combattere la tenebra: non � ricorrendo a sortilegi oscuri che si combattono le creature dei Dem�ni, a parere mio. Ad ogni modo, dovendo io stesso la vita all'intervento di Istvan, non ho potuto far altro che accettare, sia pur malvolentieri, l'accaduto.
Speravo che i rapporti miei e dei miei compagni con Ipovich si interrompessero a questo punto, ma sembra che il Voivoda abbia dato ordini molto pi� invasivi, e senza sapere nemmeno come, mi trovo ora ad essere un "uomo di Ipovich". Raramente una definizione mi ha dato pi� fastidio.
Ipovich ne sa una pi� dei Demoni, o almeno, cos� si atteggia. Dice che il mio Maestro � ormai stato sconfitto dai Resurgenti e trasformato in uno di loro, e che � stato Mavor Ianski a vederlo a Nebrecem durante il mese di Dicembre. Prego Eos che sia una menzogna, anche se qualcosa nel mio animo mi fa temere per il peggio.
Ipovich ci ha anche detto che per adesso "non puo' darci l'autorizzazione" a tornare alle pendici del Vladeasa a concludere il lavoro, perch� vi troveremmo morte certa.
Non c'� che Vadim, con le sue domande fuori luogo a proposito di un'armatura per il suo cavallo che vorrebbe farsi fare non so dove, a rallegrarmi l'animo. Ed � una allegria malinconica, perch� il mio buon vecchio amico meriterebbe di meglio che stare appresso a gente come Ipovich. Il suo nemico, il famoso Ilic, con tutta probabilit� � morto o peggio, ma l'usveta non sar� sciolta finch� Ipovich non ci metter� una buona parola col Custode del Sangue. Questo significa che il povero Vadim � legato a Ipovich quanto e pi� di noi.
A compimento del discorsetto, Ipovich ci dice che la ferita del Guardiano dei Corvi non � davvero guarita, ma soltanto curata temporaneamente, e che soltanto un uomo, in tutto il Voivodato, pu� forse risolvere il problema definitivamente. Il nostro incarico sar� quindi quello di raggiungerlo e chiedergli di curare il Guardiano.
Il Guardiano � uno spericolato, certamente, ma � riuscito a conquistarsi la mia stima e anche la mia amicizia. Spero che questo viaggio che ci prepariamo a fare non sia inutile e che lui possa guarire del tutto dall'orrore che le stregonerie di Istvan gli hanno inferto.
Quasi dimenticavo.
Il cofanetto costruito da Vadim in cui sono rinchiuse le ceneri del vampiro della Torre del Rifugio. Ipovich l'ha voluto, nonostante io gli abbia detto che l'unica soluzione definitiva del problema sarebbe affidarsi ad una saggia gitana. Nella sua tracotanza ha risposto che lui sa benissimo cosa fare e vuole conservare lui queste ceneri. Non oso immaginare quali immondi esperimenti provera' a farci. Tuttavia il vampiro l'ha tolto di mezzo Istvan, un suo uomo, e quindi che se le prenda pure, le sue ceneri. Un resurgente in piu' o in meno, a questo punto, fa poca differenza, io temo.
Se Ipovich pensa che le monete che ci ha dato siano sufficienti a ripagarci di cio' che siamo costretti a fare per lui, sbaglia. Ladimir gli ha dato un oggetto che apparteneva a sua sorella, nella speranza che lo stregone sia in grado di comunicare con lei, o capire se sia viva o morta. Povero ragazzo, anche lui: dovrebbe togliersi dalla testa sua sorella, invece che ostinarsi a cercarla, perch� rischia di trovare soltanto guai.
Una notizia interessante, sembra che anche a Nord Est, tra i feudi di Grau e Tirgu, ci siano dei "Gregoriti", fanatici religiosi eretici che predicano eventi catastrofici come il dominio dei Resurgenti sulla terra. Sembra poi, parlando con Grun, che questo Padre Grigorj stesse nel maniero del Boiardo per il quale lavorava un tempo il vatravo, e che non sia stato esattamente un esempio di fedelt�.
Siamo ospiti del Prete Magro in attesa di ordini di Ipovich. Per lo meno le notti sono pi� brevi e serene, quando trascorrono in dolce compagnia.

Tebreniza, 14 aprile pomeriggio
Eccoci a Tebreniza. Siamo partiti il 9 aprile su ordine di Ipovich, direzione sud, nel feudo di Svatlava. La nostra meta � il grande bosco di Monor, dove dovremo seguire il corvo che ci guider� da Vladimir Demstra, questo fantomatico (e pericolosissimo, a sentire Ipovich) personaggio che dovrebbe curare il Guardiano dei Corvi.
A proposito di corvi, sembra che l'uccellaccio che segue sempre il Guardiano (occhi e orecchie di Ipovich) sia stato addestrato proprio secondo una tecnica conosciuta da Vladimir Demstra. E la cosa inquietante � che � un corvo morto.
Non so se essere pi� incredulo o pi� nauseato. Spero che una serata piacevole in questa citt� possa farmi passare per la mente, almeno per qualche ora, la ripugnanza che provo.
Stasera siamo liberi del grosso scrigno che porteremo in dono a questo ammaestratore di animali morti, perch� l'ha preso Burian che dorme con gli altri Dragoni.
Tebreniza, 14 aprile pomeriggio Eccoci a Tebreniza. Siamo partiti il 9 aprile su ordine di Ipovich, direzione sud, nel feudo di Svatlava. La nostra meta � il grande bosco di Monor, dove dovremo seguire il corvo che ci guider� da Vladimir Demstra, questo fantomatico (e pericolosissimo, a sentire Ipovich) personaggio che dovrebbe curare il Guardiano dei Corvi. A proposito di corvi, sembra che l'uccellaccio che segue sempre il Guardiano (occhi e orecchie di Ipovich) sia stato addestrato proprio secondo una tecnica conosciuta da Vladimir Demstra. E la cosa inquietante � che � un corvo morto. Non so se essere pi� incredulo o pi� nauseato. Spero che una serata piacevole in questa citt� possa farmi passare per la mente, almeno per qualche ora, la ripugnanza che provo. Stasera siamo liberi del grosso scrigno che porteremo in dono a questo ammaestratore di animali morti, perch� l'ha preso Burian che dorme con gli altri Dragoni.

Tebreniza, 14 aprile 658, a notte
Ho parlato con Mjrcal.
Era alla solita bettolaccia, dove avevo condotto i miei compagni per una serata allegra. Sedeva (bella, per Eos, dannatamente bella) ad un tavolo in disparte, insieme ad un cliente "abituale".
Il Guardiano mi si avvicina e gli parlo brevemente di lei, poi vado a salutarla. Lui mi segue a una certa distanza.
"Stavolta ti sei portato gli amici" mi dice Mjrcal con naturalezza, dopo aver liquidato il giovane smunto che le siede accanto. Mi siedo al suo tavolo e parliamo con naturalezza. Lei � molto padrona di s� e non sembra avere intenzioni ostili, ma anzi si dimostra una conversatrice piacevole e curiosa degli eventi che accadono fuori da Tebreniza.
Sarebbe difficile riferire tutte le cose che ci siamo detti, le chiedo di Stasiac e di quel che sta accadendo alle pendici del Vladeasa, e scopro con sorpresa che Stasiac � una sua progenie, l'unica a quanto pare. Quindi � stata Mjrcal a dargli vita! Mi chiedo quanto possa essere anziana.
Non sa nulla di quel che accade nei pressi del Vladeasa, e quando glie ne accenno qualcosa lei scuote il capo e commenta che Stasiac � uno "stupido".
In molte cose per� le somiglia, mi confida, come � normale che la progenie somigli a chi l'ha generata. Si assomigliano nella loro assenza di rimpianti, nella naturalezza come hanno accettato e compreso il senso dell'ineluttabilit� della loro condizione. A differenza di Lamja, mi accenna facendomi rabbrividire.
A differenza di Lamja loro non rimpiangono la vita mortale, ma vivono e capiscono la loro condizione in piena consapevolezza.
Stasiac ha sempre avuto un gran gusto per la crudelt�, e secondo Mjrcal far� una pessima fine: " Stasjac non � il padrone della notte, e lo imparer� a sue spese"
Dalle parole di Mjrcal psso supporre che lei con l'espressione "padrone della notte" abbia fatto riferimento ad un vampiro specifico, ma non mi ha detto altro che possa confortare o smentire questa supposizione. Gli ho chiesto chi fosse e lei mi ha risposto che la mia vita � troppo breve per perdere tempo con simili domande.
Anche il Guardiano dei Corvi si � unito, dopo un po', alla nostra conversazione, ed era visibilmente affascinato dalla bella Mjrcal, ma nello stesso tempo non riusciva a trattenersi dallo scherzarci con il suo solito fare spaccone.
"Anche alla luce del giorno farei di te un sol boccone, cucciolotto" ha risposto lei alle sue provocazioni. Mjrcal ha un suo macabro ma quasi allegro senso dell'umorismo, tanto che porta quasi a dimenticare con chi si ha a che fare.
Comunque sia nota nel Guardiano qualcosa di strano, come se avesse un sangue particolarmente vitale e intenso. Mi chiedo se cio' non sia collegato al trattamento misterioso che Ipovich ha fatto al suo braccio. Potrebbe darsi. "Lo sento scorrere, lo sento pulsare con una forza intensa e piacevole" ha detto Mjrcal, riferendosi al sangue del Guardiano.
Nel mentre che parlavamo, vedevo con la coda dell'occhio Vadim impegnato in una gara di braccio di ferro, e naturalmente primeggiava. Un suo avversario, poco propenso ad ammettersi sconfitto, ha scatenato una breve scazzottata nella quale ovviamente il mio amico ha avuto la meglio.
Tuttavia cio' non basta ad interrompere la conversazione con Mjrcal. Le chiedo come sia possibile che una donna di sangue gitano come lei sia diventata una Resurgente, e lei mi dice che ha scelto questa condizione, che le � stata "concessa". Tutti i legami di sangue precedenti perdono di significato.
Non so se per ingannarmi o sinceramente, mi dice anche che � da molto tempo che non sceglie pi� come vittime persone che possano mancare a qualcuno. E non semina progenie. Stasiac � stato il suo unico errore, risalente a 6/7 generazioni fa, circa 200 anni. A Tebreniza c'� solo lei e non ammette altri Resurgenti. Conosce questa citt� da quando era solo un villaggio abitato da soldati. Ha memoria di eventi molto lontani nel tempo, rischia di risalire anche a 500 anni fa.
Per quanto riguarda gli stregoni, dice di saperne poco, ma che ci sta di solito alla larga. Non ha molto interesse nelle loro faccende.
E' curiosa di quel che accade alle pendici del Vladeasa, questo si'. Ho l'impressione che sia piuttosto isolata e che abbia rari contatti con altri della sua natura. Forse ci sar� modo di sfruttare questa situazione.... oltretutto � chiaramente disinteressata a me come preda (ha anche accennato di avermi visto, solo e annebbiato dal fumo, qualche tempo fa che vagavo da queste parti). Forse posso utilizzarla per scoprire qualcosa, anche se � un giocare con il fuoco.
Le chiedo di Lamja. Non potevo non farlo. Mi dice che � meglio se non ci incontreremo mai piu'...
Infine ci salutiamo, si alza e va verso l'uscita della locanda. La folla si apre naturalmente per permetterle di passare con comodita'.
Sono troppo stanco per scrivere ancora.... anche se la mente mi si affolla di domande e di pensieri... e di ricordi.
Il profumo di Mjrcal... meglio non pensarci, starei male e lascerei scivolare con troppa facilit� e dolcezza la mia anima in pensieri oscuri.

Villaggio lungo la via dei Dragoni, 15 aprile 658
Se il Guardiano dei Corvi non si ficca nei guai ad ogni occasione possibile non � pi� il Guardiano dei Corvi.
Oggi passava uno squadrone di Dragoni, un centinaio, e lui si � rifiutato di tenere un atteggiamento discreto come si conviene.
"Ha un bell'ardire il tuo famiglio a restare a cavallo" subito ha detto un graduato a Burian. E dopo un po' di tristi e prevedibili convenevoli i due si sono scontrati. Il Guardiano inizialmente rifiutava di ricambiare i colpi, viene ferito e alla fine solo Burian puo' intervenire per difenderlo. E il mio incosciente amico si ritrova come sempre malridotto. Ed eccoci qua, ancora piu' rallentati del solito.

Vibisi, 17 aprile 658
Le ferite del Guardiano guariscono ad una velocit� sorprendente. Tuttavia il braccio dove fu colpito dalla freccia comincia a mostrare un punto arrossato, simile ad una piccola piaga. Mi preoccupa anche se lui dice che non sente dolore.
Da un paio di giorni a questa parte il nostro avventato compagno va in giro conuna fratina scura che rappresenta una testa di corvo, anche se non ha voglia di raccontarne la ragione. Sembra che la gente di qui la riconosca. Oltrepassato il lago di Krusevac, ieri, oggi abbiamo visto la rocca degli Stamilov e presto raggiungeremo il Bosco di Monor, la nostra destinazione.
Parlando con la gente del posto sento alcune voci interessanti. Sembra che tra gli alberi si nasconda una compagnia di briganti legati un tempo al boiardo di qui, un certo Von Bloomberg, che fu morto impalato dai dragoni una dozzina di anni fa. Sono gente spietata e assetata di sangue.
Sembra che ci siano anche spiriti di morti a vagare nella foresta, cosa che si dice di molte foreste in verit�... ma che non si puo' mai escludere serenaente.
Mi sembra di aver capito, da alcune battute fatte da una vecchia con cui ho parlato, che il Guardiano dei Corvi sarebbe in qualche modo imparentato con la famiglia dei Von Bloomberg, di cui porta lo stemma sulla fratina.

19 aprile
Oggi Burian e il Guardiano dei Corvi sono andati a far visita al nuovo boiardo di queste terre. Il Guardiano si chiama Seraph Von Bloomberg ed � il fratello del precedente boiardo, che fini' impalato.
Parecchie cose si iniziano a capire, come il suo astio verso le autorita' e in particolare i Dragoni, colpevoli di avergli ammazzato il fratello.... prima che potesse farlo lui con le sue mani.
Evidentemente tra i due non correva buon sangue.
Noi costeggiamo il lago e ci avviamo, ma probabilmente a sera ci raggiungeranno anche loro.

20 aprile, dal mezzo della foresta
Stamattina viaggiavamo sul limitare della foresta, quando i miei compagni hanno notato un paio di figuri che ci seguivano. Velocemente Grun e Zugavil si sono nascosti e li hanno riempiti di frecce. I poveracci erano spie del Boiardo, uno � morto, l'altro l'abbiamo rattoppato e rispedito al mittente.
Improvvisamente Fedor inizia ad annusare l'aria ed il corvo spicca il volo verso il fitto della foresta. Nascondiamo il mio carretto tra le frasche e ci inoltriamo tra gli alberi.
Avanziamo fino a sera tarda in un pullulare di richiami animali pi� o meno distanti. A momenti mi sembra di essere tornato nei pressi di Iernigova: anche dei lupi ci seguono e ci osservano in silenzio. Si trova parecchia scrofularia in questo bosco, ne raccolgo per essiccarla con calma.
Ora stiamo accampati vicino al fuoco, � buio e tardi, forse � il caso di dormire un po'. Ma c'� quest'aria inquieta, non mi sento tranquillo.

21 aprile, nei pressi della dimora di Demstra
Ed eccoci infine arrivati.
Ieri notte siamo stati svegliati di soprassalto da dei banditi, arcieri che ci hanno circondato.
"Gettate le armi, siete sotto tiro!", con queste parole mi sono svegliato e Burian e il Guardiano stavano facendo la guardia.
"State minacciando un Dragone, il suo seguito, e l'ultimo membro della famiglia Von Bloomberg", dice Burian.
Alla fine pero' tutti tranne il solito Guardiano posano le armi, poi lui viene colpito da un paio di frecce e posa la spada pure lui.
"Se questa falcata non mi sara' restituita pregherai di essere morto" avverte invece Burian nel consegnare l'arma.
Il capo di questa mezza dozzina di briganti si chiama Ravcenco ed � un mezzo vatravo. Ci legano, ci bendano e ci conducono attraverso il bosco verso il rifugio di Demstra.
E cosi' infine arriviamo in una piccola radura, ci slegano e possiamo riposare un po'. Solo il Guardiano viene condotto a un rudere nelle vicinanze.
Una volta nel rudere, il brigante dice "quest'uomo viene per Demstra, ha un dono". E cos� il Guardiano viene trascinato a braccia da uno strano nanetto deforme, gobbo e ricoperto di bende.
Il Guardiano viene condotto in una stanza circolare con uno scrittoio. C'� un tizio chino piuttosto alto, con un viso giovanile, rosso di capelli e con i baffi. Ciuffi di peli gli spuntano dalle orecchie. Esamina il dono di Ipoich, poi guarda il Guardiano:
"Sei ridotto male", dice.
"Tanti saluti da Ipovich", risponde il Guardiano.
Demstra esamina il Guardiano, lo sbenda e gli annusa le ferite attentamente, mentre il Guardiano gli racconta il minimo indispensabile.
Veniamo accompagnati anche noi da Demstra, nella torre ammorbata da un odore dolciastro e putrido. Fedor � molto nervoso e cerca di star lontano al gobbo, che non rivela nemmeno un tratto della propria pelle. Puzza e forse ha qualche malattia.
Raggiungiamo Demstra ma il Guardiano stesso preferisce che noi non si assista alla conversazione che terra' col mago. Stiamo fuori ma, per un singolare gioco di echi, sentiamo quasi perfettamente quel che si dicono.
"Tu non hai idea di cosa ha fatto il tuo padrone per salvarti" dice Demstra ridacchiando. "C'� un marmocciho di meno al mondo... una vita per una vita".
Il Guardiano � stato colpito da una maledizione, la ferita non � niente rispetto alla rabbia dello spirito che ha scagliato quella freccia. Ipovich spera che Demstra possa convincere lo spirito a liberare il Guardiano. Una storia incredibile... la velocit� di guarigione � merito del bimbo che evidentemente Ipovich ha sacrificato per salvare il Guardiano. Il rituale puo' teoricamente essere reiterato per prolungarne gli effetti, ad esso il Guardiano deve le sue sorprendenti capacit� rigenerative di questi ultimi tempi e, immagino, anche la speciale "vitalit�" che in lui percepiva Mjrcal.
Mi chiedo in cosa si differenzi questo rituale, nella sostanza pi� intima, da quello compiuto dai Resurgenti. Una vita per una vita, il sangue di un innocente utilizzato per mantenere in vita chi altrimenti marcirebbe sotto terra.
Il Guardiano � sospettoso e anche quando noi entriamo di nuovo nella stanza si mostra ostile verso Demstra.
"Fai sempre il padrone in casa d'altri?"
"Quando posso", risponde il Guardiano.
"Ora non puoi".
Demstra dichiara che in cambio del dono ricevuto, appena le condizioni del Guardiano saranno migliorate, tentera' il rituale per liberarlo dalla maledizione. Ipovich comunque gli aveva chiesto anche di prendere parte alla sua "battaglia" contro i Resurgenti, ma Demstra si dichiara non interessato.
Torniamo ad accamparci nella radura. I miei compagni cercano di sfogare il nervosismo attaccando briga coi banditi di Demstra, ma senza esito.
Ora che � notte non riesco a dormire, dal fortilizio si sentono inquietanti rumori e gemiti. Non oso immaginare cosa possa combinare Demstra, l� chiuso nell'isolamento assieme allo strano gobbo deforme.

23 aprile
Stanotte il Guardiano si sottoporr� al rituale. Lo abbiamo portato alla torre che il suo braccio stava peggiorando, non c'� tempo da perdere. Spero che Demstra sappia quello che fa.

24 aprile
Respiro meglio ora, fuori dal bosco.
Stanotte il Guardiano � stato sottoposto ad un rituale di cui ricorda ben poco. E' stato condotto al secondo piano della torre, in una stanza con un ettagono tracciato di scuro sul pavimento, ma ha perso i sensi immediatamente.
Da fuori, ho sentito vento innaturale sollevarsi, e gemiti terribili provenire dalla torre, poi una cantilena in Soter pronunciata da Demstra. Il fuoco stesso del campo si � spento, poi si � acceso un lumicino sulla torre. Si � sentito un lamento straziante con voce stridula e di nuovo la voce di Demstra che salmodiava per mezz'ora. Infine il vento si placa.
Stamani il Guardiano ci � stato restituito spossato, pallido, con un'orribile bruciatura nera al posto della cicatrice. Sembrano tessuti necrotizzati, ho impressione che se li grattassi verrebbero via, ma non oso. Non so cosa ci sia sotto.
Finalmente leviamo le tende da questo postaccio e i banditi ci restituiscono tutte le armi, carretto e cosi' via.
Nuovamente ci bendano per non farci trovare il rifugio di Demstra... mi chiedo chi possa mai essere tanto pazzo da volerci tornare!

Tebreniza, 28 aprile 658
Eccoci finalmente in un posto tranquillo e conosciuto. Burian � andato come al solito nella rocca dei Dragoni, mentre il Guardiano mi ha chiesto di tornare al postribolo, dove spera di parlare con Mjrcal per capire meglio che cosa gli abbia fatto Demstra.
Quindi ora tra poco andiamo, anche se spero che il mio imprudente amico si ricordi sempre chi ha davanti, e non perda la testa per gli occhi felini e brillanti della nostra "nemica".

29 aprile
Siamo gi� ripartiti all'alba, su ordine di Burian. E' arrivato stamani all'alba insieme ad un altro Dragone suo pari di nome Mordecai (lo stesso che gi� si � scontrato con il Guardiano) e altri sei uomini che ci faranno da scorta per Sdenka. Sembra infatti che l� ci siano stati grossi problemi.
Ieri sera alla fine � andato tutto bene.
Il Guardiano ha parlato con Mjrcal, e anche io. Lei ha notato come la sua inconsueta vitalit� fosse svanita, e ne � parsa rammaricata. Le abbiamo raccontato brevemente cosa gli era capitato, con tanto di esibizione della cicatrice necrotizzata, e lei ha commentato: "per essere dei mortali, avete delle frequentazioni piuttosto interessanti".
"Devi avere un saporaccio", ha aggiunto poi davanti alla cicatrice.
Ci dice che ha intenzione di recarsi a Nord per vedere che succede. Forse ci rincontreremo da quelle parti. Lei non sembra offensiva nei nostri confronti, tutt'altro. Ci salutiamo, io e il Guardiano ci uniamo ai bagordi del luogo e lei torna alla sua vita di oscurita' e lascivia.
Ed eccoci in viaggio. Sembra che qualcuno dei "nostri" sia morto, e Burian fa un predicozzo generico a Mordecai, "portatevi dell'aglio", dice loro, "servira'!".

Sdenka, 2 maggio 658
Che brutta situazione.
Nel primo pomeriggio arriviamo a Sdenka e si va verso la Rocca dello Starosta subito, ma il Guardiano chiede a Grun di accompagnarlo prima ad una ispezione veloce delle rovine della chiesetta di Ipovich.
Mordecai � un po' scettico a lasciarli allontanare da soli, e convince anche Burian ad andar loro dietro. Sono avanti a noi di pochi minuti, ma sono bastati.
Quando finalmente li abbiamo raggiunti erano stati attaccati da due Resurgenti, nascosti nella chiesetta in rovina. Il cofanetto "la fiamma verde" era aperto e lasciato l� in bella mostra come una trappola, oltretutto.
Il Guardiano � stato attaccato mentre era dentro da solo, alle spalle, ed � stato ferito ripetutamente. Grun � entrato a soccorrerlo e per fortuna almeno lui non si � fatto troppo male. All'arrivo dei Dragoni i due Resurgenti si sono infrattati in un passaggio sotto l'altare.
Portiamo in salvo i due compagni, li rattoppo come posso, e ci incamminiamo di nuovo verso la Rocca dello Starosta.
Intorno alla chiesa la gente ci ignora e si rintana in casa al nostro passaggio, e la locanda "il prete magro" � stata data alle fiamme. Di Ipovich nessuna traccia.
Ed eco che finalmente veniamo portati alla presenza del Consigliere dello Starosta, che manda via Mordecai e i suoi, poi ci fa notare come sia stato imprudente che due di noi si recassero alla chiesetta senza prima sentire che era successo.
E' successo 9 giorni fa, probabilmente Ipovich � morto. Nella notte ci sono stati disordini nel quartiere e la locanda "il prete magro" � stata incendiata. I pochi testimoni hanno parlato di presenze diaboliche scatenate da Ipovich. Ci sono stati scontri anche nella chiesa. Ipovich e i suoi sono scomparsi, attaccati da vampiri. Alcune famiglie della zona da allora sono tormentate da Resurgenti, parte della masnada diabolica si � istallata nella chiesa diroccata. La roba di Ipovich sta sempre l�.
Sembra che ci siano almeno 2 maschi e una femmina di Resurgente nella zona.
Sembra che Ipovich non si fidasse pi� tanto di Mavor Ianski, che forse poteva essere stato "preservato in vita" apposta per qualche losco scopo. Ora Mavor � andato da Istvan a chiamarlo, e solo Eos sa se Istvan � ancora vivo, nella sua dimora a un paio di giorni da qui.
Le cose da fare ora sembrerebbero:
  • togliere di mezzo i resurgenti da Sdenka (non facile, c'� anche il vecchio nostro "amico" della torre)

  • recuperare Istvan, ammesso che non sia stato fatto fuori da Mavor Ianski

  • tornare a rapporto al Volo del Corvo


3 maggio notte
Stiamo per strada diretti alla casa di Istvan, con la speranza che sia ancora vivo.
E' notte, e la notte non � mai bene. Siamo in un villaggio, ospiti della locanda, e fuori dalle pareti si sente il lamento disperato di una donna. E' una di "loro", lo so, e temo sia legata a Ladimir, a giudicare dal suo comportamento nervoso. Che sia sua sorella tramutata in una Resurgente? Ci manca solo questa.
Vadim cerca invano di calmarlo: "vuoi accarezzare il mio cane? Vuoi suonare il mio tamburo?".
Ma il boscaiolo � torvo, silenzioso, e tutto preso dalla voce che si sente dalla strada.
Gi� lungo la strada, mentre venivamo qui, abbiamo avvertito presenze che ci seguivano. Sentivo il loro odore nonostante fossimo all'aria aperta, e Fedor era nervoso. Vadim, poco prima del tramonto, ha persino riconosciuto delle sagome di vaga nebbiolina. Siamo stati fortunati, perch� abbiamo potuto avvisare lo Zolnjer e difendere questa locanda.
Ecco, bussa di nuovo e continua con questa nenia. Prima cantava, questa strega, poi adesso piange e bussa.
"Canterini questi bastardi, eh?" ha commentato Zugavil, mentre giocava a scacchi con Vadim. Non ne posso pi� di questa vita.

4 maggio
Anche stanotte stiamo qui, ma c'� Istvan con noi.
Mavor Ianski era andato a trovarlo nella sua casa sul lago per fargli la festa, ma Istvan � stato pi� bravo e l'ha ridotto in polvere. Di lui resta solo una macchia annerita sul muro esterno della sua casa.
Ci dice che sembra che i Gregoriti abbiano fatto oscuri riti per risvegliare potenzialit� di alcuni risurgenti, che sono diventati insolitamente precoci. Che dire? Avevo cominciato a sospettarlo.
Stiamo tornando indietro adesso, cos� domani siamo di nuovo a Sdenka. Ma anche stanotte ci allieta il lamento di quella stregaccia. Riusciremo a fare una notte di sonno come si deve?

6 maggio
Basta. Non si pu� lavorare cos�.
Stamattina, dopo averne discusso ieri fino allo sfinimento, siamo andati alla cappella del povero Ipovich per sigillarne la cripta.
Eravamo in tanti, prudenti e accorti. Prima ho chiuso come si conviene tutte le uscite laterali sulla strada, le finestrelle sottili, e poi siamo entrati nella cappella ed abbiamo chiuso il passaggio dietro l'altare. Ho chiuso tutto, anche se si avvertiva una presenza malevola che aleggiava sul soffitto dell'edificio. Fedor era nervoso e ringhiava.
Usciamo dalla cappella e tiriamo un respiro di sollievo, ma poi Vadim dice che sarebbe meglio entrare, ora che siamo tanti, scendere nella cripta e massacrare tutto e tutti.
Dico che sarebbe una pazzia, che non sappiamo cosa ci aspetti l� sotto, al buio poi, in un ambiente stretto... ma sono parole al vento. Tutti non vedono l'ora di menare le mani. Si va.
Istvan, ovviamente contrario, resta fuori. Io servo di sotto, se veramente si vuole fare questa pazzia, e scendo. Insieme vengono Burian e Mordecai il Dragone, Ladimir e il Guardiano (ancora ferito, lo sciagurato!), e altri due Dragoni. Gli altri restano sopra nella cappella a proteggerci le spalle.
Che cosa c'era da aspettarsi?
La cripta era infestata dai Vampiri. Ci hanno attaccati in tre, di sotto, uno dei quali era la vecchia conoscenza della torre, l'altra una donna che si � accanita specialmente contro Ladimir.
Io sono rimasto sulle scale o gi� di l�, mentre il Guardiano veniva massacrato da una figura nascosta in una cripta, Ladimir ridotto in fin di vita, e anche Mordecai colpito gravemente.
Anche di sopra combattevano con altri tre Resurgenti, anche se, per il numero maggiore di loro e per lo spazio di manovra, se la cavavano meglio.
Alla fine Burian � riuscito a ferire gravemente l'amico della torre, che si � volatilizzato, ed insieme a Mordecai hanno eliminato il terzo resurgente della cripta. Allora anche la femmina ha provato a fuggire per le scale, le ho tirato una torcia addosso, da sopra, ma � servito a poco. Anche lei si � volatilizzata.
Terminato lo scontro ci siamo trovati cosi' con due resurgenti stecchiti, quattro resurgenti (tra cui la femmina e il tipo della torre) volatilizzati, Ladimir, il Guardiano, Mordecai e un paio di Dragoni feriti gravemente, gli altri con qualche sgraffio.
E che abbiamo risolto?
Spero che se la cavino, Ladimir specialmente � pi� morto che vivo, ma comunque saremo bloccati diversi giorni finch� non si riprendono. Ed i vampiri peggiori, quelli della cripta, che eravamo riusciti ad imprigionare, adesso sono liberi di scorrazzare a piacimento e combinare chiss� cosa.
Sono stufo di ricucire sempre le stesse budella.

Sdenka, 7 maggio
Naturalmente poi ieri nella cripta di Ipovich non c'era niente di utile, qualche boccetta spaccata, i libri sono stati tutti portati via.
C'era un corpo semi mummificato, dentro, che a quanto dice Istvan sarebbe stato un "guardiano", ormai inutile. Mi sarebbe piaciuto sezionarlo, ma Burian l'ha maldestramente spostato, distruggendolo.
Beh, che altro fare? Sto qui in infermeria, alla meno peggio sistemo i feriti, e poi nel pomeriggio sono andato un po' in giro per il quartiere a parlare con la gente, per suggerire loro prudenza rispetto ai Risurgenti. Anche le guardie dello Starosta sta facendo lo stesso, sia pure con metodi decisamente brutali. Meglio che niente, ho cercato di dare qualche suggerimento anche a loro.
Stasera ho poi avuto occasione di parlare a lungo con Istvan. Ho appreso cose molto interessanti, e ci sar� da rifletterci su un po' con calma.

Sdenka, 8 maggio
Finalmente una cosa fatta come si deve.
I feriti oggi stavano meglio, nonostante il braccio del Guardiano continui a preoccuparmi.
Mi viene in mente che forse nelle rovine del "prete magro" si possa essere nascosto qualche Risurgente, perch� mi sembra il classico luogo che si presti ai loro gusti decadenti.
Andiamo a fare un'ispezione, Grun, Burian, Zugavil ed io.
Effettivamente, gi� entrando, avverto che l'aria � fetida. Al piano superiore, in una stanza la cui finestra � stata chiusa da un armadio, stanno dormendo due Risurgenti.
I miei compagni sono veloci e letali, combattenti straordinari. Eliminano i due senza grosso sforzo, per quanto questi si sveglino e provino a difendersi.
E cos� sono due in meno, che � sempre meglio di niente.
Tornato qui, ho ricevuto un messaggio di ringraziamento del Segretario dello Starosta. Burian poi chiede a un tizio di nome Sido (un informatore/delatore che segnala possibili contagiati) di individuare un altro po' di case abbandonate o diroccate che potrebbero costituire un rifugio per i vampiri dormienti.
Almeno stasera sono soddisfatto, abbiamo fatto qualcosa di utile.

Sdenka, 10 maggio
Tra ieri e oggi abbiamo dato fuoco alle rovine della cappella di Santa Erzebra e del Prete Magro.
Gli incendi sono stati organizzati dagli uomini dello Starosta e non si sono propagati ad altri edifici.
Nel Prete Magro, scendendo in cantina, abbiamo incontrato la vecchia conoscenza della torre, che ha combattuto un po' con Burian, Zugavil e Grun, per poi tramutarsi in una infinit� di insetti nerastri ronzanti simili a scarafaggi. Ne vengono schiacciati molti, ma qualcuno certamente � riuscito a fuggire.
Intanto altri tre Resurgenti sono stati eliminati, anche se si tratta di roba "giovane", di pochi giorni. Ad ogni modo domani si parte per Tebreniza, con direzione Volo del Corvo.
Istvan, dopo la nostra conversazione di qualche giorno fa, ha iniziato a insistere che vuole conoscere di persona Mjrcal. Non mi sembra una buona idea, ma staremo a vedere. In fondo lui non � l'ultimo arrivato, far� bene a fidarmi di lui, alla fine.

Tebreniza, 19 maggio notte
Che Eos ci protegga!
Istvan e Zugavil sono morti, che disastro, che disastro!
E' colpa mia, sono stato un incosciente, un ingenuo. Mastro Barlow soltanto una cosa mi diceva incessantemente: "mai di notte". Mai di notte... ed invece ci siamo gettati stupidamente in una trappola e due dei nostri sono morti.
Ma procediamo con ordine.
In questi giorni di viaggio verso Tebreniza ci siamo resi conto facilmente di essere ancora seguiti dai Resurgenti. Siamo stati prudenti, per quanto possibile, ma non avevamo dubbi che il tipo della torre e gli altri suoi compari ci stessero dando la cacca, in attesa soltanto del momento buono per colpire.
Ed ecco che arrivamo a Tebreniza.
E' pomeriggio, ci rechiamo qui dalla vecchia Tesla e ci sistemiamo. Ma gi� lungo la strada avevo notato oggi, negli occhi di Istvan, un crescente nervosismo, l'ansia di arrivare, una vaga nota di trepidazione.
Appena poggiati i bagagli, Isvan mi dice che vorrebbe andare a trovare Mjrcal, stanotte. A me sembra pericoloso e glie lo dico. Abbiamo dei vampiri dietro, restiamo al chiuso nottetempo. Dico questo... ma poi Isvan ribatte che lui si � gi� liberato di quel vampiro della torre utilizzando i suoi poteri, il giorno che salv� la vita a me e a Ladimir, e che � in grado di gestire la situazione.
Gli ricordo che in quell'occasione era giorno, e che durante la notte la potenza di quelle creature � molto accresciuta. Mi risponde con sicurezza che anche il Potere a cui attinge, nottetempo, � pi� vigoroso, e che non abbiamo niente da temere.
Io, sciocco, mi fido.
Vengono anche il Guardiano dei Corvi, che appena sente parlare di Mjrcal si mostra disponibile, Grun e Zugavil, mentre Ladimir resta a riposarsi dalle ferite a casa di Tesla insieme a Vadim, e Burian, come sempre in questa citt�, soggiorna nella caserma dei Dragoni.
Non c'� bisogno di farla lunga. Arrivati in un vicolo, scorgiamo ombre che scorrono furtive lungo le pareti, ed una sagoma ci si para davanti. E' il Resurgente della torre, ha un bagliore rossastro negli occhi e ci viene incontro con l'espressione soddisfatta del predatore che ha trovato la sua preda.
Isvan pronuncia alcune parole in lingua Soter e la sua mano viene avvolta da una luce azzurrina simile ad una fiamma intensa, che poi scaglia sul Resurgente. C'� un'esplosione azzurra ed una nuvola di fumo. Istvan cade a terra privo di senso.
"Non � sempre giorno, amico mio" commenta il Vampiro. Non sembra poi cos� preoccupato.
Nel mentre io, che preoccupato sono, e anche molto, inizio a bussare ad una porta per farmi aprire e, quando vedo che � inutile, la prendo a spallate per tirarla giu'.
Mentre le fiamme azzurrine si allargano sulle vesti del vampiro, questi attacca. Zugavil cade subito, sventrato da un'artigliata. Grun resiste, anche se il suo scudo si spacca, e anche il Guardiano riesce a tenere duro ancora un po'. Alle spalle del Resurgente si intuisce che ce ne stanno altri che avanzano nel vicolo.
Terrorizzato, riesco a sfondare la porta di una casa e mi trovo davanti un poveraccio padre di famiglia, gli spiego velocemente di farci entrare e lui, preso da panico, non fa resistenza. Entro e ordino alla moglie e ai bimbi di barricarsi in una stanza della casa. Nel mentre Grun raggiunge la porta e fa per entrare, e il Guardiano resta solo, di fuori, incalzato dal Resurgente. Sono solo pochi momenti, interminabili, ed ecco che Mjrcal compare dall'oscurit� ("ciao tesoro, ci si rivede" - sussurra al Guardiano - "tu stai buono qui") e si scaglia addosso al vampiro della torre, strangolandolo e spappolandogli il collo in una morsa di ferro.
Riesco ad affacciarmi per vedere le carcasse degli altri vampiri nel vicolo, ed il cadavere smembrato del povero Istvan.
Mjrcal � di cattivo umore e ci dice di seguirla in un suo rifugio. Qui parliamo un po', ma c'� ben poco da dire. Era Isvan l'unico che volesse parlarle, mentre io non ho potuto che chiederle conferma di quanto egli stesso mi aveva confidato. Lei suggerisce seccamente di non ripetere quelle illazioni, per le quali gi� molti sono stati uccisi. A dire il vero il suo atteggiamento non fa che confermarmi i sospetti di misteriosi legami tra il Volo del Corvo e le forze oscure che si contendono il dominio di questa terra.
Torniamo a casa della vecchia Tesla e troviamo che i nostri compagni, Ladimir e Vadim sono da poco tornati, dopo essere usciti per cercarci. Grazie ad Eos non hanno fatto cattivi incontri.

20 maggio, a sera
Ieri Ladimir e Vadim non mi avevano detto tutto.
Nella loro peregrinazione notturna, mentre vagavano in direzione del postribolo per cercarci, hanno scorto in un vicolo due sagome abbracciate, un uomo e una donna. Insolitamente, era la donna a sorreggere lui e a baciarlo appassionatamente.
Quando dopo qualche momento lei, sentendosi osservata, ha levato gli occhi verso di loro, Ladimir ha riconosciuto il volto bellissimo e intatto di sua sorella Ilenia, con le labbra sporche del sangue dell'uomo, ed una luce rossastra negli occhi.
Mentre il buon Fedor, con il suo abbaiare, attirava le proteste della gente dei paraggi, Ladimir � avanzato fino a lei, parlandole.
"Lascia andare quell'uomo" ha detto a sua sorella, che subito lo ha lasciato scivolare a terra ed � rimasta a fissarlo, bellissima e insanguinata.
"Va via"
"Vieni con me?", domanda lei.
"No"
"Perch� no? E' tanto tempo che non ci vediamo, non ti sono mancata?"
"Mi sei mancata molto"
"Anche io ho trascorso molte notti pensando a te"
"Perch� sei cos�?", le chiede Ladimir.
"Te lo mostro" risponde lei, avvicinandosi moltissimo a lui. Ma ecco che una corona di aglio che Ladimir portava, suggerimento della vecchia Tesla, la fa ritrarre.
"Perch� non te la togli? Perch� non vieni insieme a me?" chiede lei, lamentevole.
"Ora non sei pi� mia sorella", risponde Ladimir.
Nel mentre Vadim, a qualche passo di distanza, fatica a tenere Fedor, il cui abbiaiare ha fatto scendere in strada parecchie persone.
"Va via tu allora" consiglia Ilenia, "perch� se resti con i tuoi compagni finirai ucciso. Anzi... molto probabilmente loro sono gi� morti, in questo momento".
Ladimir cerca di risponderle qualcosa, di spavntarla, ma lei lo guarda con un sorriso triste ed aggiunge: "siamo noi a cercare loro, non lo sai?"
Dopodich� si allontana a lenti passi nella notte.
Ed ecco l'avventura notturna dei due compagni. Sono stati imprudenti, ma non posso biasimarli, non dopo l'errore che abbiamo commesso noi.
E' doloroso vedere i propri cupi timori che si concretizzano, e il viso addolorato di Ladimir non riesce a nascondere la tristezza che lo attanaglia per la scoperta fatta. Ma c'� nel suo sguardo una nuova determinazione, una forza che non speravo di vedervi: ha riconosciuto il suo nemico, l'ha incontrato, ed � riuscito a non cedere alle sue lusinghe.
So per esperienza quanto sia lacerante la consapevolezza di poter scegliere una via immortale, che appare colma di promesse e di lusinghe, e nonostante cio' preferire l'umanit�, coi suoi limiti e le sue debolezze. S�, Ladimir ha superato un'importante prova, ieri notte, una prova che lo ha reso pi� forte e pi� fidato.
Tornando a oggi, dopo aver frugato tra le cose di Isvan (dovro' trovare qualcuno in grado di decifrare la lingua Soter, perch� sono certo che tra i suoi appunti ci sono molte informazioni interessanti), � arrivato dalla vecchia Tesla Burian, che mi ha chiesto di seguirlo a colloquio con il suo Sergente dei Dragoni Lucash.
Lungo la strada gli ho raccontato tutto.
Gli ho raccontato di cosa � accaduto a Istvan e Zugavil, ma anche di Mjrcal e di quanto il negromante ormai morto mi aveva confidato. Burian ascolta ed � chiaramente turbato, oltre che deluso. Infine mi dice che anche lui vorra' parlare con Mjrcal, questa sera.
Intanto raggiungo il Rettore della Caserma dei Dragoni, e gli do alcuni consigli su come affrontare il problema dei Vampiri qui in citt�. Mi sembra piuttosto scettico, e comunque sia fortunatamente non sono obbligato a rivelargli troppo.
A sera, prima del tramonto, andiamo tutti al postribolo. Dormiremo qui, per evitare di cadere per una seconda volta nello stesso errore.
Mjrcal arriva a tarda sera e si viene a sedere al nostro tavolo. E' tra il seccato e l'incuriosito, chiaramente stanca delle nostre continue visite. Spero che questa sia stata l'ultima.
Burian le chiede informazioni su Stasiac, ma soprattutto le manifesta la sua rabbia e la frustrazione che lo divora. Mjrcal ascolta senza sapere dove Burian voglia andare a parare, e forse nemmeno Burian lo sa del tutto.
Infine � il momento degli addii, ed io, forse reso incauto dai profumi e da una strana nostalgia che avverto, le sussurro: "dille che comincio a farmi vecchio... e stanco. Gli anni passano in fretta per noi mortali".
Lei mi punta addosso quegli occhi verdissimi e nella sua voce percepisco una vaga minaccia, mentre mi risponde: "non temere, la reincontrerai".
Ed eccoci qui, a spassarcela con prostitute compiacenti, mentre abbiamo la morte nel cuore ed il peso del tempo sulla schiena, e la vita e i suoi significati che ci scorrono via tra le dita come l'acqua di un torrente.