In questa sezione saranno presto contenute le informazioni attualmente sull'ambientazione del Voivodato di Tepesti.
Si consiglia a tutti i giocatori di leggerle, in modo da comprendere a pieno il mondo in cui vivono i loro personaggi.
Ai margini orientali del Ducato di Breatnach, separato del resto del Regno Santo di Alkmaar dall�impenetrabile catena montuosa degli Aradi, si estende il dominio del Voivoda di Tepesti. E� un territorio vasto e selvaggio, le cui poche pianure coltivabili sono incassate tra aspri massicci montuosi e antiche, interminabili foreste.
Confini
Il Voivodato � delimitato a nord dalla Foresta di Kumanovi, a nord est dal Massiccio del Tirgu, ad est dalla Grande Foresta Vatrava, mentre l�invalicabile muraglia naturale degli Aradi abbraccia Tepesti da nord ovest a sud est.
Due sono le vie conosciute per attraversare gli Aradi: a occidente il Passo di Vallaki, unica via di comunicazione con il Ducato di Breatnach; a Oriente il Passo di Svalich, che porta nelle desolate e misteriose lande dei Vatravi.
Conformazione del Territorio e Clima
Il territorio di Tepesti � inospitale e inadatto all�agricoltura. Fatta eccezione per le poche pianure fertili, il paesaggio � dominato da colline boscose, da gigantesche foreste e da aspre montagne.
Due massicci montuosi dominano la regione centrale di Tepesti, i Monti Radom e i Monti Mircea, separati dalla Foresta di Leskovac e dalla piana di Tergoviste. Ad est, a met� strada tra le prime vette degli Aradi Orientali e la foresta di Farcau, si erge il monte pi� alto di Tepesti, il Vladeasa.
Le grandi foreste di Tepesti, tra cui spiccano la Foresta Kumanovi a Nord, la Grande Foresta Vatrava a Est e la Foresta di Leskovac nel cuore del Voivodato, si estendono senza soluzione di continuit� per decine, a volte centinaia di miglia. Secondo latitudine e altitudine si alternano boschi decidui di querce e faggi a boschi misti di salici, betulle e larici, a boschi di abeti neri.
Il clima � particolarmente rigido, con inverni gelidi ed estati intiepidite da un pallido sole. Curiosamente la stagione che sembra avere maggior durata a Tepesti � l�autunno, che di solito inizia a met� agosto e cede il posto ai rigori invernali intorno a met� dicembre.
Fiumi e Laghi
Il fiume pi� lungo di Tepesti � la Zlatijata, che nasce negli Aradi Orientali dal Monte Vallaki, e scorre attraverso il Voivodato per confluire nel Lago Krusevac e perdersi nel Bosco di Monor.
Gli affluenti della Zlatijata sono il Fiume Vermiglio, che prende il nome dalle caratteristiche argille rosse del suo letto, con sorgente sul Monte Zlatibor, e l�Olt, che nasce dal Monte Vacau.
Negli Aradi nord occidentali trova la sua sorgente il Varna, il cui braccio pi� lungo scende a sudest attraverso la piana di Basorab per disperdersi nelle vaste Paludi di Jeverzi.
Dal Massiccio del Tirgu, nel nordest di Tepesti, nasce il Tirgiza, le cui acque alimentano i due grandi laghi della piana di Tergoviste, il Becej e l�Ulteniza.
Insediamenti e Fortificazioni
La maggioranza della popolazione del Voivodato � concentrata nei pochi centri urbani che sorgono in prossimit� delle pianure coltivabili e relativi contadi; il resto vive in piccoli villaggi in collina o in montagna, in condizione di sostanziale isolamento.
Cumerna
La citt� pi� antica e popolosa � Cumerna, situata ai piedi degli Aradi lungo il corso della Zlatijata, al margine occidentale della Piana Zlatijatevich.Cinta da mura imponenti, Cumerna fu fondata nel 154 R.S. come insediamento fortificato a protezione del Passo di Vallaki. Successivamente, con la scoperta di consistenti giacimenti di ferro sugli Aradi, essa divenne il primo centro per la lavorazione dei metalli del Voivodato, e i suoi armaioli godono tuttora di insuperato prestigio. Tra gli edifici degni di maggior nota spiccano il Maniero degli Zarovan, antica e potente famiglia di boiardi, e le rovine della Cattedrale di Eos, il cui sagrato da oltre quattro secoli ospita le esecuzioni capitali.
Tebreniza
Tebreniza � sita nella pianura a nord dei Boschi di Iezerul, lungo il corso della Zlatijata. Seconda per antichit� a Cumerna, fu fondata nel 160 per assicurare all�esercito del Voivoda un avamposto nella porzione sud orientale della regione. Da Tebreniza parte la Via dei Dragoni, la lunga strada che costeggia il lago Krusevac e il Bosco di Monor per giungere al principale confine militare del Voivodato, il Passo di Svalich. La principale risorsa di Tebreniza � la coltivazione dei cereali.
A ridosso della porta orientale si erge la Schlau Draculi, imponente fortezza dell�Ordine del Dragone; il Maniero degli Ilianovich domina la piazza centrale della citt�.
Basorab
Basorab, fondata nel 272, sorge sul braccio sud occidentale del Varna, sulle colline che da oriente dominano la vasta Piana di Tergoviste. Edificata in prossimit� della vasta Foresta di Kumanovi, Basorab � rinomata nel Voivodato per i suoi artigiani del legno; lo stesso dicasi per i tessitori di lana, la cui attivit� gode della grande abbondanza di pascoli sui colli oltre la riva occidentale del Varna. Particolarmente suggestiva � l�edicola di San Venceslao, eremita vissuto alla fine del quarto secolo, sulla via di Tergoviste, a cui la tradizione attribuisce un potere taumaturgico; sui colli a nord della citt� � arroccato l�antico Castello di Lev, residenza dei boiardi della famiglia Madrigorj.
Tergoviste
Tergoviste fu fondata intorno al 180 RS nel cuore dell�omonima Piana, a sud dei Monti Mircea, e tra le citt� del Voivodato � quella economicamente pi� attiva, in parte per la felice collocazione geografica che favorisce l�agricoltura e la raccolta di legname, in parte per l�abbondanza di giacimenti d�argento sui Monti Mircea. Tergoviste � l�unica citt� del Voivodato a non essere governata da un boiardo. Congiure, sobillazioni popolari ed esecuzioni sommarie sono state per decenni le armi della guerra fratricida tra aristocratici per l�acquisizione dei benefici sulle risorse produttive pi� redditizie, fino a che, nel 573 il penultimo Voivoda, Nicolaj III, esasperato dalla corruzione e dall�avidit� della nobilit� di Tergoviste, ordin� l�esecuzione tramite impalamento di tutti i membri della casata Gorajev, infanti compresi, e istitu� come principale organo di governo un�Assemblea delle Corporazioni, presieduta dal Borgomastro, sotto la vigilanza e la protezione dell�Ordine del Dragone.
Il Maniero Gorajev giace tuttora in rovina sulla collina che sovrasta le mura meridionali della citt�, e si mormora che nelle notti di luna nuova gli spiriti dei suoi antichi occupanti si aggirino sugli spalti diroccati, gettando avidi sguardi sul dominio che fu loro strappato.
Sdenka
Sdenka � situata al margine orientale della Piana di Tergoviste, sulla sponda sud del Lago Ulteniza. Fu fondata nel 175 come accampamento e luogo di ristoro per le truppe dirette alla Rocca di Grau. Dalle spiagge dell�Ulteniza si estraggono le sabbie e i detriti finissimi che i mastri artigiani di Sdenka trasformano in vetro. La struttura della citt� risente molto delle sue origini militari: Sdenka � circondata da alte mura merlate, munite di torri; le tre porte della citt� sono protette da ampi barbacani, e il Castello dei Vruchoj prospiciente il lago � un corpo unico con la cinta difensiva.
Il Monastero di Morfenzi
Donato alla Chiesa di Eos da Vladimir I nel 162, come pio tributo per la felice conclusione della grande campagna di conquista, il monastero di Morfenzi � abbarbicato sulle ripide colline a mezza via tra Cumerna e Tebreniza. Inizialmente il monastero fu concepito come centro per il conforto spirituale dei missionari di Bretnach giunti per convertire le popolazioni pagane sottomesse dal Voivoda. In seguito alla congiura del 208 l�atteggiamento del Voivoda nei confronti del clero si � radicalmente modificato: il monastero di Morfenzi ha sostituito la Cattedrale di Tepesti come sede patriarcale, di fatto diventando luogo di confino dell�autorit� religiosa. Le attivit� principali del monastero sono l�erudizione teologica del clero, la conservazione dei testi sacri, la cura degli infermi e l�ospitalit� ai diseredati. I monaci provvedono in prima persona al proprio sostentamento coltivando i territori circostanti; in particolare dalle uve dei vigneti che circondano il monastero si ricava l�Elleboro, vino celebre in tutta Tepesti con l�irriverente soprannome di �Lacrima del Patriarca�.
La Rocca di Svalich
Eretta nel 157 a difesa del confine sud orientale, la Rocca di Svalich � la fortificazione pi� imponente di tutta Tepesti. Da cinque secoli il suo sistema di maschi e ridotte costituisce il principale baluardo del Regno Santo di Alkmaar dalle invasioni dei feroci Vatravi. Nel decennio tra il 157 e il 168 � stata la residenza del Voivoda, per poi diventare il quartier generale e dell�Ordine del Dragone successivamente all�edificazione del Volo del Corvo. Per secoli sugli spalti del maschio centrale della Rocca hanno prestato giuramento i Cavalieri Ordinati al momento dell�investitura.
La Rocca di Grau
La Rocca di Grau fu edificata nel 159 tra le colline rocciose ad ovest del Bosco di Grau per fronteggiare la controffensiva dei Vatravi attraverso la Grande Foresta. Seconda per dimensioni soltanto alla Rocca di Svalich, essa ospita un Capitolo dell�Ordine del Dragone che si dedica incessantemente al pattugliamento del confine nord orientale, e presso cui � tradizione che avvenga l�addestramento degli Scudieri e dei Novizi dell�Ordine. La Via degli Armati collega la Rocca alla porta nord orientale di Sdenka.
Il Volo del Corvo
L�avita dimora della dinastia dei Rablamov, Voivodi di Tepesti, sorge sul Volo del Corvo, un impervio sperone di roccia che domina la Gola del Fiume Vermiglio al margine sud occidentale dei Radom. Secondo una leggenda vecchia di cinque secoli fu da questo picco che Ilyana, la bellissima vergine gitana di cui Vladimir I si era invaghito, si lanci� nelle acque del Fiume Vermiglio per sfuggire alle crudeli attenzioni del Voivoda. Ed egli, forse rinsavito di fronte a tanto orrore,o forse impazzito per il rimorso, decise di non voler abbandonare mai pi� quei luoghi, e stabil� che sulla vetta del Picco del Corvo sarebbe sorta la sua ultima dimora. Lungi dal sembrare il castello di un principe, il Volo del Corvo appare invece come un eremo austero,dalla severit� quasi monastica. Dal 168 ad oggi i discendenti della dinastia Rablamov hanno vissuto confinati sul Volo del Corvo; soltanto il Maestro dell�Ordine del Dragone ha il privilegio di poter visitare il Voivoda. Centinaia di metri pi� in basso, all�inizio del tortuoso sentiero che conduce fino al castello, sorge un piccolo fortilizio. Qui viene versato il Tributo di Sangue da chi � chiamato ad adempiere l�osveta, secondo l�antico costume della faida prescritto dal Kanun: anche causa di questa usanza secolare la leggenda vuole che chiunque si avvicini al Volo del Corvo tanto da distinguerne i cupi cancelli sia destinato a morire di l� a poco.
Vie di Comunicazione
Tepesti � isolata dal resto del Regno Santo: il Passo di Vallaki, unica via che conduce ad ovest attraverso gli Aradi � talmente impervio che solo i gitani osano affrontarla; in dai tempi della conquista, i Voivodi hanno mantenuto una grande autonomia rispetto al Ducato di Breatnach, di cui pure sono formalmente vassalli. D�altro canto a Breatnach non sono mai interessate le lande selvagge ed inospitali ad ovest degli Aradi, ne� per lo sfruttamento del territorio ne� per le magre prospettive commerciali: fino a che un vatravo non torner� a varcare il Passo di Vallaki, lo sguardo del Duca sar� rivolto altrove.
Le citt� del voivodato sono collegate tra di loro attraverso un�unica rotta che gira attorno ai Radom, alla Foresta di Leskovac e alla palude di Jeverzi. La strada maestra � in terra battuta e riposa su una massicciata di pietra abbastanza ampia da permettere il passaggio di due carri affiancati;di dimensioni pi� modeste, la Via dei Dragoni e la Via degli Armati collegano le fortezze di Svalich e Grau rispettivamente alle citt� di Tebreniza e Sdenka. In pianura sulla strada maestra si affacciano innumerevoli vialetti che conducono ai campi e alle corti; i villaggi arroccati in collina e in montagna sono pressoch� tagliati fuori da qualunque forma di collegamento stradale, e vi si accede tramite tortuosi sentieri e vecchie piste che si perdono nella boscaglia.
Altri Insediamenti.
Le boscose colline di Tepesti ospitano villaggi di pastori, boscaioli e cacciatori, la cui vita scorre secondo le norme tradizionali del Kanun, i dettami del culto di Eos e le superstizioni di origine gitana.
I villaggi pi� grandi di solito sono dominati dalla torre del boiardo locale; gli altri si sviluppano intorno ad una chiesa o a una cappella di Eos.
Lungo gli impervi sentieri che conducono ai villaggi di tanto in tanto sorgono torrette dall�aspetto lugubre e spartano, illuminate solo da minute feritoie. Sono le Torri del Rifugio, l�unico luogo in cui un tepestano coinvolto nell�osveta pu� trovare ristoro senza temere per la propria vita.
A volte, girovagando tra i colli capita di avvistare torri e fortilizi abbandonati, un tempo appartenuti a boiardi caduti in disgrazia. E� bene evitare di avvicinarsi troppo, poich� � probabile che queste rovine siano divenute un covo di briganti. Allo stesso modo nel folto dei boschi ci si pu� imbattere in antichi altari pagani, eretti prima della venuta del Voivoda. Si dice che i gitani prediligano questi luoghi per officiare i loro riti pi� segreti e misteriosi.