In questa sezione sono contenute gran parte delle informazioni attualmente disponibili sull'ambientazione della Marca di Havel.
Si consiglia a tutti i giocatori di leggerle, in modo da comprendere a pieno il mondo in cui vivono i loro personaggi.
La storia si svolge nella Marca di Havel, situata in una zona piuttosto
decentrata del Regno Santo di Alkmaar.
Un tempo costituiva un regno indipendente, poi fu conquistato, circa 400
anni or sono, e adesso � in piena decadenza.
La citt� pi� importante della Marca � Havel, in una zona agricola piuttosto
centrale, sul fiume Isen.
Altre citt� importanti sono: Zagan, sede cardinalizia, alla foce del fiume
Lyss, Horn, diventata importante perch� porto da cui partono le truppe del
Regno dirette alla Guerra in Terra Barbara, contro gli Infedeli;
Hellendoorn, alla foce del fiume
Odra.
Il territorio � freddo, brumoso, avvolto spesso dalla nebbia, d'inverno
ammantato di neve, i boschi sono fitti e scuri, le montagne disabitate e
irte.
Le vie di comunicazione tra una citt� e l'altra sono piuttosto scadenti,
l'unica strada importante � quella che congiunge Havel, attraverso al Passo
Scuro, al resto del Regno Santo, e dall'altra parte fino a Zagan, e al mare.
Per il resto ci sono sentieri e poche malmesse strade lungo il corso deifiumi principali. In alcuni tratti rimangono vestigia delle vecchie
pavimentazioni ormai decadute. Per il resto i sentieri sono molto faticosi,
impervi e ripidi tra le colline e i monti, difficili da seguire nei boschi,
e spesso acquitrinosi nelle zone pianeggianti non abitate.
Non esistono stazioni di posta n� servizi di corrieri, e le comunicazioni
tra una citt� e l'altra sono lunghe e difficoltose.
L'antica lingua Soter era parlata correntemente nei territori della Marca di Havel e in tutto il Regno Santo di Alkmaar circa 500 anni or sono, mentre oggi viene studiata e conosciuta solo da poche persone, i dotti e i religiosi.
La sua conoscenza � tuttavia di grande importanza perch� il Soter, pur non parlato correntemente, rimane la lingua ufficiale della Chiesa di Eos. In Soter sono tutte le preghiere e i riti santi, cos� come i trattati di teologia e altri fondamentali volumi. Gli uomini dotti del Regno sovente parlano in Soter tra di loro, e con studiosi provenienti da Paesi lontani.
Il Soter nella sua forma pi� diffusa e conosciuta non � per� il pi� puro e originario: infatti con il passare del tempo i suoi caratteri originali, complessi e magnifici, adatti a incisioni murarie e opere d'arte, sono stati sostituiti con l'alfabeto corrente. Ormai da oltre 300 anni le iscrizioni in Soter non esibiscono l'originaria forma, mentre gli antichi caratteri possono ancora essere ammirati in sculture, opere d'arte e antiche iscrizioni.
Rudimenti di grammatica
La lingua Soter ha una struttura inflessa: ha infatti parti del discorso variabili, i verbi sono soggetti a coniugazione, mentre i nomi, pur non essendo soggetti essi stessi a una declinazione, sono seguiti o preceduti da particelle che adempiono alla funzione della declinazione, e cio� indicano i vari casi.
La costruzione della frase � simile a quella attuale, generalmente il soggetto precede il verbo, a cui seguono i complementi. Tuttavia sono frequenti variazioni in questo semplice schema, che non rappresenta una regola vincolante. Generalmente aggettivi e complementi precedono i nomi a cui si riferiscono. La proposizione interrogativa ha la stessa forma di quella affermativa, con la sola aggiunta della particella finale VA.
Mancano il genere, il numero, e gli articoli. Il verbo viene utilizzato alla forma impersonale.
Proposizioni dei casi e dei modi
-GAH: nominativo, � la preposizione del tema del discorso, viene utilizzata per il soggetto e talvolta per altri elementi importanti della frase
-DE: vocativo
UM: complemento di specificazione, dall'uso molto ampio, impiegato anche per complemento di mezzo, strumento
NO-: prefisso riflessivo
IL-: prefisso plurale
MIT: complemento di luogo, anche figurato
E-: davanti a un verbo, introduce il tempo passato
Riconoscere le parole
Non � semplice riconoscere i vocaboli Soter, in quanto le regole di desinenza non sono fisse. Tuttavia possono essere utili indicazioni le seguenti:
I vocaboli che terminano in -ch sono di solito verbi (es. Ammich, dimenticare; Ferch, torturare; Naach, esclamare; Wiesch, respirare)
I vocaboli che terminano in -chte sono generalmente sostantivi derivati dai verbi (es. Ammichte, dimenticanza; Naachte, esclamazione; Wiesche, respiro)
I vocaboli che terminano in -e spesso sono aggettivi (es. Mee, mio; Fondue, pallido; Uhgge, difficile)
I sostantivi e gli avverbi che non derivano da verbi possono avere terminazioni molto diverse tra loro (es. Morgen, mattino; Khros, mondo; Warche, nebbia; Yqe, qui; Loch, mai pi�)