La Marca di Havel


Anders



Anders Friden


L'alba.

Ovodd. Mi chiamo Anders, sono figlio di Sigmund Friden, un contadino di Ovod. Ho 2 fratelli pi� grandi, uno pi� piccolo ed una sorella ancora pi� piccola. Viviamo ad Ovodd, vicino a Rottenbourg, � un paesino tranquillo, mio padre e mia madre, i miei fratelli ed io lavoriamo tutto il giorno nei campi. Ho compiuto i 16 anni l'altro giorno, ormai sono un uomo e credo che un giorno mi sposer� con la mia fidanzata Ester.


Il mattino.

Zagan. Ho preso i voti a 17 anni, sentivo una voce dentro di me, la vocazione, ho lasciato tutto e sono partito. Oggi ho 21 anni, sono un sacerdote, sono Padre Michael, domani partir� per la guerra. Verso Memedir a combattere contro gli Infedeli, forte della parola di Eos. Probabilmente non rivedr� pi� la mia famiglia, loro sono orgogliosi di me e se anche non dovessi tornare sapranno che sono morto per una causa giusta e santa.


Il mezzod�

Memedir. Terra meravigliosa ed inospitale, uomini barbari pronti a tutto. Questo ho incontrato nelle lande degli Infedeli. Ho dovuto impugnare la lancia, combattere, versare del sangue. Ma questa violenza � in nome di Eos ed Egli la benedice. Ma ci� che vedono i miei occhi e comprende la mia mente non � altrettanto visto n� gradito dal mio cuore. Senti su di me la colpa, il peccato, la colpevolezza di tutto ci�. � necessario questo massacro? Il sangue � sempre rosso e la morte � sempre una tragedia sia per un credente di Eos che per un Infedele. Domande e dubbi spesso mi assalgono. I miei superiori mi consolano. Eos � con noi dicono, ma queste parole suonano false ed artefatte. Solo Sir Faulkner � diverso, solo lui sembra essere toccato dalla Luce.


Il meriggio.

Memedir. Sangue, ferro, dolore. Questo � tutto ci� che mi circonda. Eos! Come puoi permettere tutto ci�? Memedir, terra benedetta dal buon Dio, la tua storia � antica, la tua saggezza grande, ci hai teso la mano e noi abbiamo portato morte e distruzione, in nome di cosa? Non in nome di Eos, non in nome della Luce, non in nome della Fede. Demoni che si vestono e parlano come Santi. Ho visto cavalieri uccidere indifesi, violare donne, bruciare bambini, sfogare la propria ira sui prigionieri, causare dolore per divertimento. Sulle loro bocche il nome di Eos mi suona come una bestemmia, sulle mie labbra il nome di Eos suona come una bestemmia. Io, il cappellano militare, assisto a tutto ci�, benedico queste braccia che infangano il nome del Buon Dio. Occorre lavare la mia onta. � necessario, ora, che io assolga veramente al compito che mi � stato affidato da Eos. Questa guerra � inutile. Come sono stato sciocco a non capirlo prima.


Il tramonto

Memedir. Sono animali. I cavalieri della mia truppa sono come animali indemoniati. I miei superiori non vedono di buon occhio il mio avvicinarmi agli Infedeli. Ho imparato la loro lingua e parlo con loro. Ho imparato i loro usi, i loro costumi. Non sono selvaggi, non sono uomini senza cuore. Si stanno difendendo da una guerra ingiusta, una guerra dei commerci mascherata da guerra di religione. Vescovi, Prelati e Sacerdoti si arricchiscono sul sangue degli Infedeli e dei giovani di Havel. Eos! Come puoi sopportare tutto ci�? Ti prego di darmi la forza per continuare il mio cammino. Ne ho bisogno, ogni giorno predico, cerco di convincere i soldati che combattere � intuile, che la gloria di Eos non verr� accresciuta dal sangue di Memedir� predico nel deserto.


La sera.

Memedir. Una battaglia, un cavaliere, un cavaliere di Eos che mi carica. "Bastardo infedele!" urla. Mi colpisce al volto con la lancia. Mi risveglio in una stanza angusta, piccola, stretta, putrida, puzzolente. Vermi sul mio viso si cibano del sangue uscito dalla ferita, topi. Inferno. Pazzia. Non ricordo altro. Non voglio ricordare altro. Da allora ogni luogo chiuso mi fa lo stesso tremendo effetto.


La notte.

Zagan. Condanna. La Chiesa che avevo servita mi ha spogliato dei miei abiti, privato del mio nome. Mi hanno condannato come eretico, come traditore, come bestemmiatore. Sono stato frustato ed esposto alla berlina per diverse notti. Credevano fossi morto quando hanno buttato il corpo in una fossa comune. Ma Eos mi ha tenuto in vita, ha infuso calore alle mie membra, dato forza ai miei muscoli, alimentato la mia mente. Sono fuggito da Zagan di notte e ho vagato come un bestia selvatica.


L'alba di un nuovo giorno?

Vallombrosa. Confusione, dolore. Non ricordo altro. Ho vagato come un animale nei boschi, nutrendomi di ci� che riuscivo a trovare. Per mesi, pi� simile ad animale che ad un uomo. Ci� che avevo imparato in guerra mi torn� utile: difendermi, procacciarmi il cibo, trovarmi un rifugio. A sostenermi fu la Fede. Nonostante tutto continuavo a sentire lo sguardo del mio Dio su di me, potevo sentirlo parlarmi al cuore, scaldarmi, farmi coraggio. Solo questo mi ha evitato la pazzia. Dopo mesi, forse anni, di vagare ho raggiunto una collina erbosa, spoglia di alberi, alla base di questa collina un piccolo villaggio, una grotta poco distante ed un raggio di sole ad illuminarla. Sono rimasto l�. Oggi per gli uomini del villaggio sono l'eremita, in molti mi conoscono, vengono da me, mi portano cibo in cambio di consigli, vogliono sentire da me la parola di Eos perch� non si fidano pi� dei sacerdoti. Ho ripreso il mio antico nome, e ora sono nuovamente Anders.