Elmer's pupil ha scritto:Elmer's pupil ha scritto:Poiché mi sono venuti dei dubbi e avevo paura di aver sbagliato, sono andato a rivedere rapidamente le voci Età dei Khan e Pyros. In effetti nella prima si dice che la religiosità Khan era piuttosto elementare e valorizzava gli aspetti druidici e animistici (quindi da questo punto di vista ho sbagliato ad assimilarla a quella dei Turniani nel mio commento). Nella seconda non si dice nulla in contraddizione con questo, anzi, in un punto si specifica che i Turniani riportarono in auge il culto di Pyros depresso dai Khan. Però prima, sempre nella seconda voce, si dice anche che il culto presso le popolazioni Shanti (poco prima dell'Età dei Khan?) aveva assunto forme simili e abbastanza compatibili con quelle dei Turniani sotto le Allston.
Forse è un punto che merita un chiarimento e un approfondimento, magari proprio in queste voci (Pyros e Khan). Io ad es. un po' superficialmente ero caduto in errore. E come vedi è simile al dubbio che ho avuto sull'altro commento che avevo postato.
Ciao Luca, apprezzo molto lo sforzo di lettura e le tue osservazioni! Provo a spiegare meglio l'idea di base, che in effetti presenta alcune differenze con il tuo primo commento.
(parliamo ovviamente di Greyhaven)
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- Gli Shanti sono, o per meglio dire discendono, dalla "Stirpe degli Eroi" che si stabilisce a Greyhaven. Essi sono a tutti gli effetti i fondatori delle città-stato, i portatori delle divinità come Pyros, Dytros, Kayah e Reyks. Le popolazioni che incontrano vengono assimilate e convertite, quelle che rifiutano la conversione vengono annientate, schiavizzate o respinte ai margini dei Dominii delle antiche città. Questo avviene a partire dal 1800 a.F., e divide il territorio di Greyhaven in due grandi civiltà: gli Shanti, padroni delle città-stato e adoratori delle Divinità degli Eroi, e una serie indistinta di tribù primitive che venera divinità pagane minori.
- La venerazione degli Dei da parte degli Shanti assume ben presto i caratteri del fondamentalismo religioso: ogni città-stato è consacrata a una singola Divinità, venerata da una casta sacerdotale che vede al suo vertice lo Sciamano e (in certi casi) un Profeta. Con il passare dei secoli, però, molte di loro vedono mutare il rapporto con la Divinità di riferimento: alcune città-stato assumono una connotazione laica, subordinando la religione alla magia, altre vedono diffondersi al loro interno i semi di culti antichi e dimenticati. La tensione religiosa provoca lo scoppio di molte guerre tra i vari Dominii e nuovi tentativi di espansione territoriale ai danni delle tribù ai margini dei loro territori.
- Nel 459 a.F. avviene il secondo cataclisma: la civiltà Shanti si estingue e le città-stato vengono distrutte, travolte da catastrofi inimmaginabili. I pochi superstiti e le popolazioni che circondano i loro Dominii, fino a quel momento schiavizzate o spinte "ai margini" delle città-stato, non possono che spiegarselo in un modo: collera divina. Gli Shanti sono scomparsi poiché gli Dei li hanno puniti per la troppa tracotanza, per la troppa ambizione. Le divinità Shanti, le stesse della Stirpe degli Eroi (e le stesse affermatesi in quegli anni a Turn), incutono timore: i loro nomi vengono pronunciati di rado, le funzioni religiose diventano umili celebrazioni dei loro doni e ringraziamenti agli spiriti protettori della Natura da loro inviati. La religione canonizzata propriamente detta cade in disuso, sostituita da un approccio animista, naturalistico... in una parola: "druidico". Questo cambiamento coincide con l'inizio dell'Età dei Khan (430 a.F. -> 1 d.F.)
- A partire dal II secolo a.F. la paura nei confronti della collera divina si affievolisce e i Khanast cominciano a tornare presso le rovine delle antiche città-stato, ricostruendo e ripopolando molte di loro. I nomi degli antichi Dei tornano a poco a poco ad essere utilizzati, così come alcuni degli antichi santuari e luoghi di culto. La progressiva urbanizzazione, così come la manifestazione di nuovi Profeti, favorisce una timida ripresa delle antiche religioni e provoca importanti mutamenti presso alcune delle comunità druidiche del territorio.
- Più o meno a questo punto arriva Avilius Dagor.
Questo è più o meno il "quadro". Non si ha dunque un progresso "lineare" da naturalismo a umanesimo, quanto piuttosto:
1- un naturalismo "primordiale" (età ancestrale, pre-1800 a.F.)
2- un proto-umanesimo filosofico e illuminato, sia pure di diversa declinazione rispetto a quella Turniana, oserei dire "atlantideo" (età degli Eroi / Shanti, 1800 a.F. - 459 a.F.)
3- un'apocalisse e un conseguente "rifugio" nel ritorno a una concezione naturalistica da parte dei sopravvissuti e delle tribù esterne (età dei Khan, 459 a.F. - 1 a.F.)
4- una progressiva riscoperta dell'umanesimo favorita dall'arrivo di Dagor (ultimo periodo Khan - conquista Turniana)
Per fare un paragone un pò ardito ma che potrebbe risultare chiarificatore, si potrebbe dire che Delos ha seguito un cammino tutto sommato similare con la grande differenza che lì il punto 3 non è mai esistito: niente secondo cataclisma, niente ritorno al naturalismo: di conseguenza il cammino è stato un passaggio piuttosto lineare dal naturalismo arcaico ad un approccio umanista sempre più sviluppato (grossomodo 1-2-4, con le ovvie differenze del caso). Quelle di Delos sono quindi state delle "magnifiche sorti e progressive", laddove Greyhaven è stata rallentata dalla tracotanza dei suoi Popoli Antichi e dal conseguente periodo "oscuro" (umanisticamente parlando) dei Khan, per poi recuperare anche grazie al contatto con l'Impero.
Fammi sapere se il ragionamento ti torna o se, al contrario, noti qualcosa di brutto o stonato. Se la cosa ti convince, dimmi secondo te cosa manca nelle voci per chiarire tutto questo e "dove" ne senti la mancanza: sicuramente una grave lacuna è di non aver chiarito che gli Shanti e i Popoli Antichi delle città-stato sono la stessa cosa (io lo dò per scontato, ma chi legge non ne ha idea). Poi?