Arvalalphe ha scritto:DarkAngel ha scritto:Nell'altro thread è stata detta una cosa che considero molto sbagliata, ovvero che e' giusto che il PG di Stefano a Greyhaven venga ammazzato di botte anche se non fa niente di male: ASSOLUTAMENTE NO! Cosi' facendo non soltanto le divisioni tra le comunità diventano atroci e "etniche", ma soprattutto non si fa nessuna differenziazione tra due fondamentali tipi di PG: il "marco polo" pronto a sposare le tradizioni del paese ospite ed a apprendere i lati positivi di qualsiasi cultura visitata, e quello che viaggia col suo bagaglio di convinzioni inossidabili, pretendendo di comportarsi ovunque come se fosse ancora a casa sua.
La questione mi sembra che sia riconducibile ai fenomeni sociali di massa che si possono osservare in tutti quei luoghi ove ci siano piu' popolazioni nello stesso territorio.
A conti fatti invece è proprio osservando quei fenomeni sociali che ci si puo' accorgere di come la faccenda non sia affatto cosi' semplice: il diverso "che mette paura" non è ne' l'unico ne' il piu' forte dei motivi da cui prendono origine le problematiche razziali, e la stessa diversità può percepita in modo positivo o negativo a seconda della manipolazione del suo significato da parte dei riferimenti culturali della popolazione: la paura del diverso e l'odio che essa genera non e' un qualcosa che noi (creatori di un'ambientazione) dobbiamo accettare come data, ma un parametro che possiamo modificare e sulle cui discriminanti abbiamo gia' operato moltissimo, ad esempio sostituendo una chiesa fondata sull'interpretazione dogmatica di principi aristotelici e antropocentrici con una comunità religiosa di tutt'altro tipo.
E' chiaro che se vogliamo risolvere la faccenda a luoghi comuni tanto vale dire che da che mondo e' mondo il diverso e' sempre odiato indipendentemente da cio' che fa: resta poi il fatto che, caso strano, i nostri personaggi non li vogliamo rendere cosi' banali, ed e' cosi' che quello che dovrebbe essere un collante tra PG e ambientazione diventa invece uno dei motivi principali di conflitto (da una parte i PNG che menano i PG extracomunitari perche' sono "razzisti" e dall'altra i PG che nel difendere i loro compagni si fanno assurdi e anacronistici alfieri di un pensiero da secondo millennio).
Per questo dico, al di la' di ovvie considerazioni su una maggioranza di PNG figli del loro tempo e delle sue meschinita', preoccupiamoci anche e soprattutto di far venire fuori quella parte di societa' (che vi assicuro esisteva pure nel medioevo) che non ragioni a compartimenti stagni e che si possa utilizzare per evitare che il mondo sembri una galassia di alieni in conflitto tra di loro, situazione che a parer mio non soltanto rende il gioco schifoso ma costringe qualsiasi giocatore a fare il PG fuori dal tempo.
Questo non significa che debbano essere tutti illuminati, non ci vogliono 2000 anni di progresso per capire che si puo' imparare qualcosa anche da chi ha la pelle di colore diverso (o per lo meno che non deve essere necessariamente un mostro), non penso certo a Nelson Mandela ma semplicemente a chi accoglie uno straniero come un ospite di riguardo, o perlomeno non lo ammazza di botte: ci sono popolazioni intere in ogni parte del mondo che lo hanno sempre fatto, senza bisogno dei progressi di alcuna scienza sociale.
Arvalalphe ha scritto:Sono d'accordo con il fatto che bisogna evitare di dire "Benson -> bastardo", "Elsenor -> pirata". E' brutto e poco divertente, resta pero' che nella concezione di un popolo di stampo medioevale uno straniero proveniente da un regno considerato all'altro capo del mondo (se davvero esiste) e' un oggetto di racconti davanti al caminetto per mettere paura al bambino
Non dovrebbe esistere "un popolo di stampo medioevale" che ragiona in un dato modo, bensi' una serie di figure divise dai loro rispettivi ruoli (e mi riferisco a ruoli sociali meno netti dei classici "three pillars", stratificazioni interne che dividono necessariamente chi fa la guerra, chi prega e chi lavora). Ciascuna dovrebbe pensare in un modo ben distinto: per un nobile medioevale un corrispettivo orientale potrebbe contare piu' di qualsiasi popolano, anzi probabilmente troverebbe utile farlo giacere con qualche compaesana di bell'aspetto se questo significasse un aiuto contro il suo nemico (che magari e' pure suo fratello, rivale alla corona): allo stesso modo, per il popolo vessato e imbottito di discorsi "propagandistici" religiosi e politici lo straniero puo' essere visto come un demonio (se e' un nemico) o come il piu' valente dei condottieri (se e' un alleato e magari tocca combattere sotto al suo vessillo).
Fare simili discorsi senza inquadrare volta per volta l'attore sociale, il suo ruolo e la sua funzione all'interno di una struttura tutt'altro che omogenea e allineata e' un grosso errore e porta a quel tipo di masterizzazione che a me non piace, ovvero che si entra in un posto e cambia tutto, il cielo non e' piu' blu, i mercanti non sono piu' mercanti, gli dei non sono piu' dei, tutto e' diversissimo, e i PG devono scegliere se soffrire (e restare loro stessi) o tradire la proprio cultura, che viene violentemente messa in antitesi con il nuovo territorio. Questa cosa, secondo me, è inaccettabile e dipinge in modo veramente riduttivo i rapporti che intercorrono tra culture diverse.
Ricapitolando:
- sono d'accordissimo che in linea generale se scoppia il casino tutti pensano all'estraneo
- sono d'accordissimo che l'estraneo debba essere visto e giudicato con parametri diversi
- sono d'accordissimo che l'estraneo debba faticare il quadruplo per realizzare gli stessi risultati, e spesso non possa neppure aspirare a raggiungerli
MA
- mi sembra assurdo che il comportamento dell'estraneo sia irrilevante: anzi, su questo mi posso sbilanciare, E' assurdo ed è ampiamente dimostrato e dimostrabile il contrario.
- mi sembra assurdo che le razioni suscitate siano le stesse per chiunque, o anche solo tendano ad essere le stesse per chiunque.
- mi sembra assurdo che i contrasti siano cosi' marcati, che in un mondo dove esistano Elfi e Nani e Orchi e Bensoniani e Delioti e Elsenoriti le popolazioni siano cosi' idiote e cieche da mettere tutti sullo stesso piano, tutti davanti al fuoco a spaventare i bambini in un assurdo teatrino di babau che mette alla pari (o comunque ci prova) l'arabo che sputa sulla croce e il francese che ti vende i tessuti.
Arvalalphe ha scritto: Intendo dire che se si decide che le leggende parlano di Nani che vengono forgiati
dalla roccia della montagna, non sara' certo bello fare il personaggio (nano) che non tenga conto
delle sue origini. In questo senso il nano artigiano combattente radicato nella terra e' di gran
lunga piu' realistico del nano mago - ballerino - compositore.

Sono perfettamente d'accordo, ma visto che nel caso degli umani le forge sono piu' di una (e anche molto diverse, fin troppo, tra loro) mi piacerebbe che i Nani fossero qualcosa di piu' di una semplice forgia aggiuntiva: e' logico che se decidiamo che i Nani sono forgiati dal metallo poi e' irrealistico farli di merda, ma l'abbiamo deciso noi che sono di metallo mica era un dovere...
Per questo parlavo di maggiori rapporti tra le tante forge umane, da una parte (in cui nessuno fa i conti con la "forgia umana" originaria, ma soltanto con la "sotto-forgia" comunità di origine), e perche' no di una differenziazione della forgia nanica (in cui forgia e sottoforgia tendono ad essere la stessa cosa).