Il diario

Forum dedicato agli eventi della Campagna di Caen, ambientata nel Continente di Sarakon (Ducato di Amer).

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Annika
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Messaggioda Annika » 05/11/2004, 12:17

Visto che per qualche giorno sono ancora incapacitata a fare gli aggiornamenti sul sito, posto qui provvisoriamente il seguito del diario dell'avventura di Myst.

(c'eravamo interrotti alla casa di Quod Tarkon, con Guelfo che fa il bullo davanti alla porta e il tizio dentro che dice "sta a vedere che abbiamo forse trovato il nostro mago...")

Guelfo si guarda intorno, visibilmente a disagio.
L'edificio è antico, di tufo, con gradini piuttosto alti davanti. I suoi compagni sono nascosti tra le rocce e gli alberi intorno.
"Eh..." fa Guelfo, "s'è fatto tardi...." e scappa lateralmente di corsa.
Si apre una finestra, mentre dalla porta socchiusa si sente il mago dire: FER BES TER! e dalle sue mani si sprigiona un grosso pugno di energia giallo, che Guelfo riesce miracolosamente a schivare.
Ryan spara ad un arciere appostato in finestra, e viene a sua volta ferito ad una gamba. Eric e Loic attaccano a distanza l'altro finto paladino, che si getta all'inseguimento di Guelfo. Lo colpiscono con una balestrata ed un paio di accette.
Guelfo però è messo alle strette, viene colpito ripetutamente e infine anche raggiunto da un nuovo cazzotto magico dello stregone.
Ad un tratto Gar Ossobuco, che prima stava in finestra con l'arco, esce dall'edificio brandendo una mazza e si lancia su Loic.
Loic riesce a schivare un colpo violentissimo, ma la mazza, dal colore rossastro e quasi fiammeggiante, si schianta sui gradini della casa. I gradini si spaccano, si apre una piccola voragine, la mazza esplode.
Ossobuco cade per le scale e, in preda al terrore, scappa a gambe levate.
Guelfo grida: "Loic, portami via di qui, che sta succedendo un gran casino!"
E si scatena un fuggi fuggi generale, di buoni e cattivi.
I nostri eroi si riuniscono tutti non distante dalla casupola, al riparo.
Ormai è l'imbrunire, dalla casa proviene solo una luce fioca, e non si sente volare una mosca.
Nel mentre le ragazze, che erano scese in paese, tornano in collina coi cavalli per andare a cercare i loro compagni. Si incontrano con Loic a mezza strada, che era sceso per andare loro incontro, e salendo lui racconta brevemente quel che è successo.
Inizialmente Julie è molto curiosa, poi inizia a scorgere furtivi movimenti tra la boscaglia, e le sale un forte cerchio alla testa. Infine, nei pressi della casa, poco prima di raggiungere gli altri amici, ha quasi un mancamento: c'è Vito seduto sui gradini davanti alla casa, ha uno sguardo rossastro e la fissa con aria truce.
Quando prova a raccontarlo agli altri, visibilmente spaventata, nessuno la crede e, al solito, la prendono un po' in giro. Loic ed Eric, nonostante le implorazioni della cuginetta, decidono di andare a fare un sopralluogo alla casa. Si portano dietro Ryan per dare un'occhiata ad eventuali tracce.
La casa è deserta e sembra che chi l'ha abbandonata l'abbia lasciata in un certo ordine. Non c'è nulla di interessante - a parte un prosciutto e delle caciotte che i fratelli Navar gradiscono particolarmente - finchè Eric non trova, in una cassettina vicino alla porta, una lettera imbustata e sigillata. La prende e la mostra ai compagni.

INSERIRE IL TESTO DELLA LETTERA

Visto che si sospetta che i finti predicatori, recuperato il coraggio, tornino in paese ad aizzare i popolani contro i nostri eroi, Guelfo stesso suggerisce di filarsela dalla casa. Però, dopo che Julie è stata giù di nascosto a controllare e non ha visto traccia dei predicatori, lui dice che è meglio se, insieme all'altro ferito Ryan, trascorrono la notte in casa piuttosto che all'aperto. Anche Desiree preferisce restare con loro.
Julie si rifiuta categoricamente di avvicinarsi alla casa dove continua a vedere la figura malefica di Vito, piange e grida finchè non impietosisce i due cugini che si accampano, insieme a lei, ad una certa distanza. La cosa fa innervosire molto Guelfo, scocciato dalle continue paure e fissazioni della ragazza.
Durante la notte comunque anche nella casa Desiree cerca di vegliare per sicurezza, e fuori, mentre Eric e Loic si alternano alla veglia, Julie rimane con gli occhi sbarrati, terrorizzata all'idea di scivolare nel sonno e nelle orribili visioni di Vito.

6 luglio 516
C'è un bel sole. Desiree si alza di buon mattino e si cimenta con la cottura del pane, con pessimi risultati. Dopodichè, ancor prima che i compagni siano del tutto svegli, di dirige al villaggio per cercare di comprare qualche pagnotta appena sfornata da portare ai suoi amici. La sua ricerca però non ha grande successo...
In paese infatti ci sono solo donne, malmesse e bruttine, che la scrutano con aperta ostilità. Nessuna le risponde quando lei prova di parlare, e infine la ragazza si dirige in chiesa, dove incontra il prete del villaggio.
Anche lui la scruta sospettoso.
"Chi sei?" le domanda.
"Una viandante..." prova a rispondere lei.
"E dove vai?" il prete non addolcisce lo sguardo.
"Seguo i miei parenti...."
Desiree inventa la storia di un marito che sta cercando un posto non meglio precisato e che, probabilmente, s'è perso. Lui sta al carro, o forse ai cavalli.
"Che cosa vuoi?"
"Del pane, posso pagarlo..."
"Vuoi il pane? Che ne so", dice il prete, "non ce l'hai la farina? Mi dispiace io il pane non ce l'ho".
Desiree se ne va dalla chiesa e chiede a un altro paio di persone senza risultato e poi, salutando tutti - non che qualcuno risponda al saluto! - si incammina verso la casa in collina, dagli altri.
"Non è pregiudizio, è empirismo: le donne so' cretine". E' l'amaro commento di Guelfo, quando viene a sapere della passeggiata della sua sorellastra.

Intanto arriva ora di pranzo e, dopo un lungo riposo per la notte insonne, Julie ed Eric vanno a chiedere al prete del villaggio se conosca i Sohnius, come da lettera di Moreville. Raccontano di dover consegnare una lettera e il prete sembra crederci. Dice però che non sa niente, non li ha mai sentiti nominare. Parlandoci, viene fuori il nome di Quod Tarkon, l'unico del paese che ogni tanto andava in giro, ma che adesso è scomparso (peraltro tipo che sembrava tanto a posto, ma evidentemente è sospettato di qualche brutta faccenda).
Dice anche che tra due giorni verrà il corriere della posta, e che quindi forse sarà possibile chiedere a lui direttamente.
Visto che il prete sembra convinto che nella casa di Tarkon ci siano ancora i finti preti di Krandamer, si decide di abbandonarla ed accamparsi fuori. Purtroppo Guelfo sta ancora parecchio male.
Per evitare che l'accampamento sia visibile da due torri di avvistamento fuori dal villaggio, cosa sospetta in una zona, come questa, frequentata da molti briganti, Ryan suggerisce di trovare riparo in un piccolo bosco non distante.
Mentre si avanza tra gli alberi, Desiree nota una strana ombra tra i cespugli, in basso. Si tratta di un piede, a cui è attaccato un cadavere: è uno dei due finti paladini (non Ossobuco, ma l'altro). La testa gli è stata spappolata con tutto l'elmo, ed il corpo appare maciullato da molte ferite, sia da botta che da taglio. Non ha più la spada ed il suo scudo è stato frantumato.
Desiree, dopo un esame del corpo, assicura che è morto da non più di una giornata, scatenando l'ilarità di tutti, anche di gente che, come Julie, si è tenuta alla larga dal brutto spettacolo.
Il poveraccio viene seppellito alla buona dai fratelli Navar, si dice una preghierina a Kayah e viene fatto qualche giro per capire cosa sia successo. Sembra che sia passato un essere grosso che non si sia curato di lasciare molte tracce, tipo un orso, anche se il morto non è stato chiaramente ammazzato da un animale feroce.
Intanto il tempo è volato ed è già ora di accamparsi, cosa che si fa sempre nello stesso bosco, sia pure un po' discosto dalla fossa. La notte passa tranquilla, anche se Guelfo sta molto male per via della scarsa igiene e della posizione scomoda.

7 luglio 516
Il tempo è coperto ma non piove.
Loic esamina la gamba ancora infetta di guelfo: "Gue'! Ma come te la senti sta gamba?"
"Sta bene, sta bene" lo rassicura il malato, "ma mi serve un posto decente dove riprendermi".
Dopodichè Loic si rivolge sottovoce a Desiree: "Secondo me a Guelfo tocca amputargliela, sta gamba..."
Lei gli dice che non è necessario, che basta un posto pulito e tranquillo.
"Come dici tu", risponde Loic, "ma considera sempre che io con l'ascia ci so fare, quindi se c'è bisogno... puoi contare su di me!"
Si va tutti verso le miniere, pure Guelfo portato a spalla in una barella di fortuna. Si segue una mulattiera verso la montagna, e ad un bivio viene scelta la via meno frequentata. Da un lato c'è lo strapiombo, dall'altro lato il fianco della rupe, quasi a picco.
Dopo un po' ecco una piccola insenatura nella roccia, con alcune travi ammuffite che ne ricavano una rozza catapecchia. Non è un granchè, indubbiamente, ma è pur sempre meglio di niente. Guelfo, stremato, si ferma qui, con la compagnia di Eric, mentre gli altri proseguono un po'. Non molto, a dire il vero: il sentiero è interrotto più avanti da una frana. Julie si arrampica per vedere cosa ci sia di là, e continua il sentiero, ma i cavalli non possono passare e ci si ferma qui.
Un po' di tempo ci si rilassa, con Guelfo che riprende colore e Ryan che si preoccupa di rabberciare alla meglio la baracca, per renderla un riparo decente. Ma servono delle travi, così nel primo pomeriggio lui e Loic vanno a cercarle.
Si scontrano però con l'ostilità di alcuni minatori, che li scambiano per banditi e li cacciano a male parole.
Dall'alto si gode un'ampia vista sulla valle in cui si trova il villaggio. Un po' discosto è possibile scorgere quello che sembra un cimitero con una piccola cappella accanto.
Ryan dice: "e se i Sohnius fossero il nome di qualcuno morto, e in realtà nel cimitero c'è una lapide finta a cui si accede ad un passaggio segreto e lì sotto sta nascosto Moreville?"
L'idea piace moltissimo a tutti e si decide di dare un'occhiata al camposanto.
E' l'imbrunire quando Ryan, Julie ed Eric vanno in esplorazione. Lasciano al rifugio il povero Guelfo, Loic e Desiree.
Lungo la strada, scendendo, Julie e Ryan si raccontano storie di paura, mentre Eric li prende bonariamente in giro. Ad un tratto poi la ragazza fa uno scherzo a Ryan per spaventarlo e lui, carino, fa finta di prendersi un coccolone.
Ma eccoci al cimitero.
Silenzio, c'è un salice piangente al centro, a cui un filo d'aria fa ondeggiare appena i tralci. Non c'è recinto alle tombe, alcune delle quali sono recenti, altre più vecchiotte.
Avvicinandosi, si sente abbaiare un cane e poco dopo appare un sottile e quasi fluttuante sacerdote di Kayah, anziano e vestito di nero.
Saluta con cordiale freddezza i tre ragazzi, che si dimostrano devoti e dicono anche qualche preghierina. Intanto buttano l'occhio alle lapidi, per vedere se c'è da qualche parte il nome di Sohnius. Ovviamente no: ricorrono sempre i soliti nomi tipici ameriti, niente del genere.
Ad un certo punto Julie scorge, in lontananza, un muro antico giallastro con un cancello di ferro, a cui conduce un sentiero mezzo cancellato dalla vegetazione. Chiede al sacerdote di che si tratti.
"E' il cimitero antico, non ci si può andare per nessuna ragione. Lì riposano uomini seppelliti con riti arcani, pagani, e non riposano nella pace di Kayah. Io sono il Custode che vigila affinchè quei morti dannati non escano dal recinto. I loro spiriti sono rimasti prigionieri sulla terra"
"Tipo fantasmi?" domanda spaventata Julie.
"Diciamo che la gente ignorante del popolo li chiama in questo modo".
Ciò detto, il sacerdote si allontana di qualche passo, simile ad un fantasma lui stesso. Julie si avvicina ai due ragazzi, inquieta: "forse gli dobbiamo dire del morto che abbiamo trovato nel bosco...."
"Meglio di no", le risponde Ryan; "sta tranquilla, abbiamo fatto un buon lavoro io e Loic, nel seppellirlo", la tranquillizza il cugino.
Salutato il sacerdote, i tre si allontanano, ma non hanno fatto che pochi passi che Ryan sussurra: "dobbiamo andare nel vecchio cimitero".

Intanto, su alla rupe, mentre Guelfo riposa nella baracchetta, Loic prepara dei panini per sè e per Desiree. Li condisce con l'olietto piccante, con l'intento di accorciare le distanze con la bella ragazza.
Mangiano i panini guardando verso la valle, mentre il cielo della sera, su di loro, si rannuvola. Dopodichè Loic abbraccia Desiree e prova a baciarla. Nonostante la sorpresa iniziale, Desiree prova a scostarsi per evitarlo, ma Loic non se ne cura granchè e le appioppa un gran bel bacione con risucchio.
Desiree si dimena, mentre lui insisterebbe per continuare su questa china. "Sei troppo audace!" gli dice.
Loic insiste un pochino ma poi fa il signore, e si ritira in buon ordine.
Comincia a pioviccicare e gli altri ancora non sono arrivati, così Loic va a sistemare i cavalli. Non è facile, coi tuoni e su un sentiero tanto stretto, ma riesce a mettere meglio possibile almeno il suo, quello del fratello e della cugina. Nel mentre sente che gli altri stanno tornando dalla visita al cimitero: hanno tardato per evitare di incrociare troppi minatori di ritorno a casa, però così si sono inzuppati di pioggia. Julie ha freddo e forse un po' di febbre.
Intanto Loic, da buon sempliciotto, fa un po' di allusioni strane, consola Julie dicendole che "sarà anche raffreddata, ma per lo meno lei non è incinta", e lasciando così intuire chissà cosa tra lui e Desiree, la quale commenta, con un autogol clamoroso, che "Loic fa tutto strano".
Guelfo, ancora febbricitante, si rigira tristemente sull'altro fianco.
La notte il temporale si scatena per bene, con tuoni e fulmini, e vengono fatti i turni di guardia.
Al suo turno, Eric scorge un tizio che cammina dal villaggio lungo il crinale della collina, per il bosco a est. Pensa che si tratti di un contadino che ha la mucca che deve partorire, e pensandoci gli viene in mente di bere un goccetto.

8 luglio 516
Non piove, per fortuna. Però Julie è influenzata e il cavallo di Desiree si è azzoppato, per lui non c'è niente da fare. Anche quello di Loic è un po' infortunato, ma può essere medicato.
"Vi piace la carne di cavallo?" domanda Desiree dopo aver visto le condizioni del suo fedele destriero.
"Sì! Sì!" dicono tutti.
Loic non è entusiasta all'idea di macellare il cavallo di Desiree, anche perchè è una cosa piuttosto complicata e si vedrebbe dal paese, e oltretutto la carcassa andrebbe poi buttata giù dalla rupe in un mare di sangue. Ma gli altri insistono, e così lui si mette nudo al lavoro con la sua ascia.
Lo spettacolo sarebbe già abbastanza inquietante, se lui stesso non ci mettesse del suo, incitando Desiree e rivolgendole frasi salaci.

Nel mentre al villaggio si percepisce una strana animazione. I minatori non stanno venendo sulle colline a lavorare, ma c'è gente che va e viene dal boschetto, proprio dove la notte prima Eric aveva visto quello strano movimento. Evidentemente non si trattava di un vaccaro con la mucca sul punto di partorire.
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