Storia
Il nome
Morrigan compare nelle leggende di
Ilsanora intorno all'anno 620, al termine del
Chéad Aos (
Prima Era): Alcune leggende la descrivono come la quarta delle figlie di
Ernmas, sovrano della Tribù dei figli di
Nemeth, l'unica a sopravvivere allo scontro contro le tribù dei
Fomor. Altre interpretazioni la identificherebbero come l'unica figlia di
Ernmas, dotata delle tre caratteristiche convenzionalmente attribuite alle prime tre: la
Forza, l'
Astuzia e il
Potere, quest'ultimo talvolta definito
Favòre (nel senso di buona sorte). La Morrigan sale alla guida dell'arcipelago di
Ilsanora al termine del
Chéad Aos e vi resta per tutto il
Daràth Aos, un periodo che secondo gli storici copre oltre 500 anni.
Nei runi del Khal-Valàn
Una versione per molti aspetti differente da quella proposta dal
corpus di leggende diffuse presso
Ilsanora è quella che si trova all'interno del
Khal-Valàn, secondo cui il medesimo arcipelago sarebbe governato da una sovrana di nome
Moeregan - che presenta indubbie somiglianze con la
Morrigan - la quale verrebbe sconfitta, al termine di una serie di battaglie culminate con un incantesimo di portata catastrofica, dagli Eroi delle Tre Stirpi (
Umani,
Nani ed
Elfi), successivamente identificati come alfieri, figli o addirittura incarnazioni di quelle che poi sarebbero diventate le DIvinità della Luce. La
Moeregan del
Khal-Valàn viene quindi identificata come l'incarnazione di una divinità negativa o, per meglio dire, degli aspetti chiave di molte divinità negative: le capacità seduttive affini a quelle di
Shasda, l'intelligenza superiore che ricorda l'astuzia di
Gargutz, ma anche la fredda e spietata lucidità di
Shub-Niggurath e persino, nelle parti finali del suo ciclo, la ferocia inumana di
Azatoth. Una connotazione che diventa sempre più negativa man mano che la storia procede e che, inevitabilmente, si allontana dalla figura fiera e terribile descritta dalle leggende Elsenorite.
Le ragioni di queste differenze sono in gran parte da ricondurre al diverso modo di intendere le divinità da parte delle due culture: per le tribù di Ilsanora ogni
Ombra assume caratteristiche positive, neutrali e negative allo stesso tempo, sia pure non sempre in modo uniforme: viceversa, le popolazioni del Continente hanno adottato una concezione basata sulla contrapposizione tra Luce e Tenebre.
Teorie sul nome
Per spiegare l'incredibile longevità di
Morrigan gli storici hanno formulato numerose teorie che si possono suddividere in due raggruppamenti principali:
- quelle che, evidenziando le caratteristiche divine della figura, considerano che lo scranno di Ilsanora sia stato effettivamente occupato dalla medesima entità, capace di prolungare il proprio ciclo vitale ben oltre i limiti concessi normalmente agli esseri viventi e trascendendo così le proprie origini mortali.
- quelle che sottolineano il carattere simbolico del nome, ipotizzando un "passaggio" del titolo di Morrigan a una serie di eredi, tutte di sesso femminile, che si avvicendarono realisticamente alla guida dell'arcipelago per tutta la seconda era. Le molteplici variazioni con cui la Morrigan viene menzionata dalle leggende delle varie popolazioni del Continente nel corso di quei secoli - Moeregan, Morrigu, Morrighan, Moirrioghan, Mor'ghan et. al. - non sarebbero altro che i nomi delle varie discendenti.
Caratteristiche
A prescindere dalle molte interpretazioni legate alle sue origini, la
Morrigan è oggi considerata una delle
Ombre più importanti, forse la più rilevante in senso assoluto, di tutto l'arcipelago di
Ilsanora. Il motivo è dovuto al fatto che si tratta della figura leggendaria che racchiude con maggiore efficacia i tre aspetti principali della guerra:
- la Forza, intesa come la capacità di sottomettere l'avversario grazie alla propria energia;
- l' Astuzia, intesa come l'abilità di prevedere le mosse dell'avversario e impostare una contromossa efficace;
- il Potere, inteso come il Favore delle forze ancestrali che governano l'universo;
La Morrigan viene dunque descritta come una guerriera, una stratega e una maga allo stesso tempo. Caratteristiche che si sovrappongono a quelle delle sue tre sorelle maggiori
Macha,
Agath e
Nèmain (
Guerra,
Morte e
Terrore), evidenziandone la chiave di lettura in senso prettamente antropologico: in base a tale assunto, secondo gli studiosi, la
Forza andrebbe interpretata come la capacità - tipica del condottiero - di imporre la propria volontà e di porsi alla guida di un esercito o di una tribù, diventa
Guerra; l'
Astuzia come la presenza di spirito - tipica del sovrano - di compiere scelte che influenzano il destino di interi popoli per un fine superiore, diventa potere sulla vita e dunque
Morte; il
Potere come caratteristica innata o predestinazione divina - tipica del prescelto - di influenzare o dominare il fato a un livello che va oltre l'umana comprensione, diventa
Terrore.