Antefatto
Nella primavera del
514, a seguito della conquista di Halden ad opera del Principe
Bjorn di Skoffin, il Conte
Hans Driebe viene deposto e imprigionato, quindi tratto nella città di
Surok dall'ambasceria Nordra che avrà il compito di negoziare le sorti dell'intera Contea. L'invasione, tanto rapida quanto sanguinosa, costa la vita e/o la corona a molte personalità influenti e riscrive completamente gli equilibri di potere all'interno del
Corno d'Oro.
Il borgo di Pforzhein
Una delle conseguenze significative di tale sovvertimento è la caduta in disgrazia della dinastia
Seidel, abbiente famiglia di
Halden legata da decenni all'amministrazione del borgo fortificato di
Pforzhein. Si tratta di una cittadina di poche centinaia di anime che sorge nei pressi di un complesso sistema di gallerie fluviali, in parte sommerse, ricche di giacimenti auriferi. Nonostante l'effettiva estrazione del minerale sia oltremodo difficoltosa, è indubbio che le gallerie di
Pforzhein abbiano contribuito a fornire a quei territori il nome di
Corno d'Oro, convenzionalmente legato alla fertile pianura dove si coltiva buona parte del grano del ducato.
E' opportuno sottolineare come il caso della dinastia Seidel sia piuttosto peculiare all'interno dei territori di
Halden: è infatti piuttosto raro, pur trattandosi di una concessione prevalentemente legata allo sfruttamento delle miniere, che a una dinastia Baronale sia permesso di esercitare un controllo effettivo sulle lande avite.
La morte di Jochen Seidel
Jochen Seidel, Barone di
Pforzhein nonché concessionario dell'estrazione del materiale aureo per conto della Contea di
Halden, partecipa nel
514 ai combattimenti che si sviluppano a ridosso della città di
Halden alla guida del suo modesto contingente militare. Sfortunatamente, l'equipaggiamento leggero delle sue truppe si rivela inefficace contro le pesanti unità di terra sbarcate dalle
Dragonar a largo del
Corno d'Oro: ferito gravemente nel corso di un combattimento si spegne a
Pforzhein nel giugno dello stesso anno, proprio nei giorni in cui il neo-Conte di
Halden accetta la conversione e giura fedeltà al Duca
Hadrien Hordkleist.
L'irredentismo dei Seidel
La morte di
Jochen Seidel e la sconfitta del suo esercito spiana al neo-Duca Nordro e ai suoi luogotenenti la strada verso la città di
Pforzhein, che resta difesa da un pugno di uomini ben addestrati agli ordini degli eredi del defunto barone:
Jorg,
Imke e
Lukas Seidel. Jorg, il primogenito, rifiuta di riconoscere la decisione Ducale di concedere a
Bjorn il titolo di Conte di
Halden: la scelta provoca una serie di inevitabili conseguenze diplomatiche che si concludono, sul finire dell'estate dell'
514, con la destituzione formale della dinastia e il disconoscimento dei suoi diritti sui territori di
Pforzhein ad opera di Surok. Per tutta risposta i tre fratelli si rinchiudono entro le porte della città, dichiarandola territorio libero e indipendente da ogni autorità Nordra. Inviano inoltre messi a Surok, Farsund e Greyhaven nella speranza di ricevere aiuti.
La Loggia di Pforzhein
La notizia della rivolta di
Pforzhein giunge alle orecchie del Tempio del
Sole Invitto di
Surok, al cui interno operano numerose personalità contrarie alle ultime decisioni di
Hadrien Hordkleist. A destare preoccupazione, ancor più del destino dei
Seidel, sono due possibili eventualità: la prima è che il neo-Conte
Bjorn possa assumere il controllo delle risorse aurifere del territorio; la seconda, ancora più sentita, è che i Nordri possano scoprire l'ubicazione di una camera sotterranea segreta all'interno del piccolo
Tempio dell'Astro Nascente di
Pforzhein: tale stanza, nota come
Loggia di Pforzheim, custodisce una serie di artefatti appartenenti alla
Chiesa della Luce di inestimabile valore. Per evitare che questo accada si decide di dar vita a una vera e propria missione di recupero.
Organizzazione della missione
Organizzare una spedizione ad
Halden si rivela fin da subito un compito delicato: il giuramento di
Bjorn e dei suoi uomini impedisce alla Chiesa di
Surok, costretta formalmente ad accettare la conversione, di coinvolgere personalità note o influenti del territorio. Per questo motivo il mandato di mettere insieme una squadra d'intervento viene consegnato al
Tempio del Valore Inesausto di
Ammerung, con l'avvertenza di scegliere personaggi di basso profilo e/o impossibilitati a dare scandalo nel caso di un fallimento.
I componenti della spedizione
Il compito di assistere alla spedizione, nonché di elaborare un resoconto dettagliato degli eventi ad uso e consumo della Chiesa di
Surok, viene affidato ad
Alyster Frear, giovane sacerdote originario di
Ostfold e pertanto poco noto all'aristocrazia locale. Il giovane, figlio illegittimo di un facoltoso esponente dei
Seebanns e inviso a una buona parte della sua stessa famiglia, possiede tutte le caratteristiche necessarie per partecipare all'impresa: è fidato, dedito alla causa e, al tempo stesso, non può creare imbarazzo eccessivo alla Chiesa in caso di cattura o fallimento dell'impresa.
Alyster viene inviato al
Tempio del Valore Inesausto con un messaggio per il Capitano
Valdemar Stoltz. E' quest'ultimo a scegliere i restanti componenti dell'impresa:
- Sir Craig Matheson, un Guardiano del Tempio in età avanzata, viene scelto come comandante sul campo. Si tratta di un paladino originario di Farsund, noto per le sue convinzioni anti-Nordre ed i suoi atteggiamenti polemici nei confronti del recente operato del Duca di Surok.
- I fratelli Chad e Brian Sturm, Custodi del Tempio presso il Valore Inesausto, anch'essi originari di Farsund.
- Una serie di soldati scelti provenienti dalla Contea di Farsund.
La scelta di inviare persone in gran parte provenienti da
Farsund è ovviamente legata a una precisa volontà di connotare la spedizione, in caso di insuccesso, come un atto frutto di una decisione individuale di un manipolo di irredentisti fedeli a sir
Matheson, motivato dal senso di rivalsa nei confronti dell'invasore Nordro e del tutto slegato dall'operato della Chiesa: tale sentimento è infatti in perfetta continuità con il pensiero e con le azioni che il
Conte Nero (cfr.
Anno 514) di Farsund compie in quello stesso periodo.
Svolgimento della missione
La missione ha inizio nel settembre del
514 e si conclude nel dicembre di quello stesso anno. Il manipolo di uomini penetra, celando la propria identità e assumendo le sembianze di un gruppo di avventurieri, all'interno delle mura di
Pforzhein. La città, isolata e tagliata fuori dal resto della Contea, è in preda al caos: mentre bande di briganti e di Nordri depredano le fattorie e le campagne circostanti, è atteso da un momento all'altro l'arrivo di una forza massiccia di Nordri. Sir
Matheson prende segretamente contatto con i tre fratelli
Seidel e in particolare con
Jorg, autoproclamatosi
Barone. Ad
Alyster Frear e ai fratelli Sturm viene dato l'incarico di avvicinare i tre sacerdoti del
Tempio dell'Astro Nascente della città: il prevosto
Arthur Pengel e i fratelli
Johan e
Margaret Rackham, Custodi del Tempio di Pyros e assegnati alla custodia dell'ingresso della Loggia.
Una decisione difficile
Stante le difficoltà del posto e le diversità di opinione le operazioni si prolungano per alcune settimane, nel corso delle quali la spedizione ha modo di collaborare a una serie di operazioni militari in difesa dei confini del borgo nonché di assistenza, in supporto ai cittadini feriti o affamati. Tra Alyster, i paladini e i sacerdoti si sviluppa uno stretto rapporto di collaborazione, una profonda stima reciproca e un forte sentimento di amicizia.
Sfortunatamente, non tutto va come previsto.
Jorg Seidel rifiuta energicamente il piano d'azione proposto da sir
Craig Matheson (per tramite della Chiesa di
Surok): distruggere gli ingressi delle miniere, facilitare l'evacuazione della Loggia e quindi abbandonare la città con i suoi fratelli e i sacerdoti del tempio, lasciando ai Nordri una città priva di risorse utili e, soprattutto, dei suoi segreti. Non soltanto egli si mostra irremovibile nella sua volontà di restare sugli spalti della sua città, sfidando il
Conte di Halden fino alle più estreme conseguenze, ma rifiuta anche di chiudere l'accesso alle miniere. Analoga risposta è quella fornita da padre
Arthur Pengel e dai due fratelli sacerdoti, i quali si rifiutano di cedere alla spedizione il contenuto della Loggia.
I componenti della spedizione sono costretti a prendere una decisione difficile. Di fronte a loro si aprono infatti tre possibilità:
- annullare la missione e tornare a mani vuote.
- portare avanti la missione ad ogni costo, penetrando nella Loggia e impadronendosi del suo contenuto con l'intento di portarlo ad Ammerung.
- compiere un atto di tradimento al pari di Jorg Seidel e difendere la città e la Loggia dall'imminente attacco ad opera dei Nordri.
La votazione viene compiuta nel corso di una notte, all'oscuro dei
Seidel e dei sacerdoti di
Pforzhein: a ciascun effettivo viene concesso il diritto di esprimere un voto.
La conta dei voti
Al momento di esprimersi, i soldati di
Farsund si dividono in tre gruppi distinti: alcuni di loro, coltivando un forte senso di rivalsa nei confronti dei Nordri, esprimono la loro volontà di restare a combattere fino all'ultimo; altri, fedeli all'obiettivo della missione, scelgono di penetrare nella Loggia per poi tornare ad Ammerung; altri ancora, mossi dal buon senso o dalla cautela, optano per tornare ad Ammerung a mani vuote. Sir
Matheson, fedele alla missione che gli è stata assegnata, esprime la volontà di continuare con la missione. I fratelli Sturm, consapevoli del fatto che l'alternativa li porterebbe a incrociare le armi con i loro confratelli, si pronunciano invece favorevoli all'ipotesi di restare sugli spalti. L'ago della bilancia è nelle mani di padre
Alyster, l'ultimo ad essere consultato da sir
Matheson: con grande sorpresa dei Custodi del Tempio, padre Alyster si dichiara favorevole a portare avanti la missione.
Un tragico epilogo
La scelta di Alyster viene vista dai fratelli Sturm come una sorta di tradimento; tale convinzione è destinata ad acuirsi ulteriormente a seguito del tragico epilogo della missione. Costretto a improvvisare, il gruppo finisce per attirare su di sé l'attenzione di un gruppo di soldati di Pforzhein: la battaglia che ne consegue, che vede ben presto la partecipazione dei paladini di Pyros e dello stesso prevosto, è particolarmente cruenta.
Craig Matheson,
Chad Sturm,
Johan Rackham e
Margaret Rackham vengono feriti: i primi due moriranno di lì a poco in conseguenza delle ferite riportate. Sorte non migliore tocca anche ad alcuni soldati da ambo le parti. Al termine delle ostilità il gruppo proveniente da Ammerung risulta vittorioso: la Loggia viene raggiunta, i feriti vengono portati all'interno.
L'esecuzione
Sir
Craig Matheson muore, non prima di aver designato il sergente maggiore
Dichter Altmayer, comandante dei soldati di Farsund, come nuovo comandante della spedizione. Questi offre al prevosto e a
Margaret Rackham un'ultima possibilità di arrendersi e di venire ad
Ammerung, dove saranno messi agli arresti. Per
Johan Rackham, impossibilitato a muoversi per via di una brutta ferita alla gamba, il verdetto è già deciso: egli dovrà essere ucciso insieme ai soldati superstiti; l'operazione non dovrà infatti avere testimoni né ricadute che possano mettere in imbarazzo la Chiesa della Luce. Sia il prevosto che la paladina rifiutano di consegnarsi, scegliendo di difendere la Loggia a costo della loro vita. Entrambi incontrano la morte per mano di
Dichter Altmayer.
La frana alle miniere e il ritorno
I cadaveri vengono sepolti all'interno della Loggia, la cui ubicazione resta segreta. Prima di rimettersi in marcia verso Ammerung il gruppo, agli ordini di
Dichter Altmayer, si dirige alla volta delle gallerie allagate, con l'intento di provocare una frana. L'operazione registra un successo parziale: i soldati di Farsund riescono ad avere la meglio dell'esiguo numero di soldati posti a difesa delle miniere, quindi manomette i ponteggi e le travi di sostegno sotterrando in un colpo solo gran parte dei giacimenti del minerale prezioso e i corpi degli avversari uccisi. Il gesto ha però un forte impatto emotivo sui soldati di Farsund e sullo stesso Brian, ancora sconvolto per la perdita del fratello e per le vicende dei giorni precedenti: molti di loro si rifiutano di combattere ulteriormente. Il sergente
Dichter Altmayer si trova costretto a dichiarare l'ammutinamento o a sospendere la missione. La scelta, anche per intercessione di padre
Alyster, ricade sulla seconda ipotesi: il gruppo si rimette rapidamente in marcia verso Ammerung, schivando tanto le pattuglie di Pforzhein quanto l' avanguardia Nordra.
Conclusioni
Da un punto di vista degli obiettivi prefissati, il bilancio della missione è sostanzialmente positivo: il contenuto della Loggia è stato recuperato e portato al sicuro; inoltre, tutti gli impianti di estrazione dell'oro e la maggior parte degli accessi alle miniere e ai giacimenti sono stati distrutti, sottraendo ai Nordri un gran numero di risorse potenziali.
I risultati conseguiti non sono però sufficienti a giustificare, agli occhi di molti dei partecipanti, i mezzi utilizzati per giungere a questo fine. Il sangue versato in conseguenza delle decisioni prese provoca una vera e propria crisi di fede nel cuore di
Brian Sturm, di
Alyster Forge, destinata a protrarsi per molti anni a venire sia pure con effetti diametralmente opposti: il primo abbandonerà le vesti di paladino, il secondo si getterà anima e corpo nelle sue attività di sacerdote.
La caduta di Pforzhein
La città di Pforzhein viene cinta d'assedio soltanto pochi giorni dopo la partenza della spedizione: dopo quattro giorni di combattimenti sanguinosi, la possente armata del Conte di Halden ha ragione dell'ormai esigua guarnigione della città. Lord
Jorg Seidel viene deposto e giustiziato insieme ai suoi due fratelli con l'accusa di alto tradimento, nel nome di
Hadrien Hordkleist, Duca di Surok. Se i Nordri siano riusciti o meno a trovare l'ubicazione della Loggia e a far luce sui cadaveri in essa contenuti non è a tutt'oggi dato sapere.