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Avilius Poldor

[personaggio]
personaggio
Titolo:
Imperatore di Turn
Razza:
Umano
Sesso:
maschio
Nato/a il:
3 novembre 20 a.F.
Morto/a il:
10 settembre 42 p.F.
Altezza:
sconosciuta
Peso:
sconosciuto
Ruolo:
ambiguo
Status:
morto
Tipo:
PNG
Giocatore:
Elmer's pupil
Avilius Poldor - Immagine 1Avilius Poldor, figlio di Dagor, fu Imperatore di Turn dal 15 al 42 p.F.
Figlio secondogenito del fondatore dell'Impero, percorse, dopo aver acquisito una più che discreta formazione culturale, tutti i gradi della gerarchia politica e militare della Repubblica di Turn, finendo ovviamente con il militare al fianco del padre e del fratello maggiore Avilius Marcellus negli anni difficili della conquista del grande Nord e della guerra civile.
Egli tuttavia non era stato preparato a succedere al padre, dopo che questi trasformò la Repubblica in Impero. Tutte le attenzioni di Dagor erano rivolte infatti verso il primogenito Marcellus, destinato a raccogliere in sé tutte le qualità necessarie a rappresentare la grande idea politica di Turn nel mondo di Sarakon. Il destino fu crudele. Marcellus fu strappato alla vita da una malattia incurabile nel 13 p.F., costringendo l'Imperatore a ripiegare per la successione sul secondogenito.
Poldor si era sentito, al contrario del fratello, sempre libero di portare avanti le proprie inclinazioni, non dovendo rappresentare niente più che lo scontato sostegno dinastico alla figura del prescelto. Pertanto già dopo la conquista delle terre tarraconesi aveva affiancato alle pratiche militari l'approfondimento della propria cultura storica, geografica, teologica, mistica, forse stimolato da quanto aveva potuto vedere al seguito del padre nel grande Nord.
Quando, controvoglia, assunse il ruolo imperiale nel 15, alla morte del padre, apparve chiaro al Senato e all'aristocrazia tutta che un uomo ben diverso da Dagor si accingeva a reggere i destini di Turn. Inutile dire che questo si esplicò in un tentativo di "revanche" da parte dei nobili turniani nei confronti dell'autocrazia degli Avilii. Tra l'altro ancora era forte la memoria di Pontilius Ingens, il grande rivale di Dagor nella guerra civile, e ancora vivi erano molti dei legami che reggevano il suo partito.
Una tale situazione costrinse Poldor a una politica di repressione, anche piuttosto violenta, nei confronti delle istanze, delle proteste, delle vere e proprie congiure ordite dagli ambienti senatoriali. In questo contesto fu spinto ad assegnare gli incarichi di governatore provinciale, da sempre appannaggio dell'aristocrazia, ad esponenti dell'esercito, fedelissimi, che non potevano vantare gli stessi illustri natali. Così, mentre le Province orientali, dove più forte era stata l'influenza di Ingens, si ribellavano continuamente, le neoconquistate Province del Nord venivano lasciate senza eccessivo controllo alla cura dei nuovi governatori istituiti da Poldor. L'unico atto con cui l'Imperatore si riservò una supervisione su quanto accadeva oltre Allston fu l'istituzione della carica di Custode delle Province del Nord, una sorta di governatore sovrapposto ai Vicari delle singole Province e che rendeva conto soltanto al sovrano di Turn. Il primo Custode fu il fedelissimo comandante della guardia di Poldor Valerius Forgio.
La difficile governabilità dello Stato spinse Poldor ad alienarsi sempre più dalla vita politica e dagli impegni che la contraddistinguevano, limitandosi a mandare a morte i Senatori ribelli e ad inviare i suoi fedeli contro le Province che volta a volta si sollevavano. Nel frattempo egli si dedicava agli studi, raccogliendo ogni genere di informazioni tramite i suoi emissari alla ricerca di notizie, particolarità, meraviglie a nord, a sud, a est. In questo modo, c'è da dire, incidentalmente l'Imperatore riusciva ad esercitare un certo controllo sulle Province.
Dal punto di vista religioso il disinteresse di Poldor era totale. E il Patriarcato era ancora all'oscuro di tutte le problematiche presentate dai culti e dalle devozioni dei popoli khanast neoconquistati. Spettò ai singoli Vescovi delle nuove terre e ai Vicari risolvere la maggior parte dei problemi e adottare delle linee di comportamento. Per lo più si preferì, secondo una certa tradizione turniana, rimarcare le affinità tra i culti ufficiali dell'Impero e quelli praticati dalle popolazioni soggette, senza concentrarsi troppo sulle differenze. Questo ovviamente per non inimicarsi subito i popoli conquistati e non offrire il destro a tentativi di ribellione. Tale linea d'azione, praticata con un certo successo nei primi anni ad es. da un Vicario come Maximus Nonius Meridius ad Amilanta, fu sostanzialmente appoggiata ovunque in Tarracona dal Custode Forgio.
Alla fine degli anni '30 tuttavia il regno di Poldor si avviò verso una precipitosa fine. L'isolamento dell'Imperatore e i contrasti che sorgevano tra le varie componenti dello Stato alienarono al principe anche le simpatie dell'esercito che lo aveva fino ad allora sostenuto. Contemporaneamente, non si sa quanto sotto la spinta degli ambienti culturali senatorii, si andavano diffondendo voci su una presunta conversione di Poldor a pratiche religiose eterodosse tra quelle venerate in Tarracona o anticamente negli stessi territori originari dell'Impero. Insieme a queste accuse o indipendentemente si parlava sempre più anche di un interessamento eccessivo, se non riprovevole, dell'Imperatore nei confronti della stregoneria più occulta ed oscura.
Alla fine i senatori riuscirono a portare a segno una congiura, assassinando Poldor nelle stesse sale del palazzo imperiale il 10 settembre del 42 p.F.

La guerra di palazzo

Morto l'Imperatore, si scatenò la lotta per la successione. Poldor aveva infatto designato il suo unico figlio Eurisax, ancora giovinetto, a succedergli sul trono, ma le simpatie del Senato si rivolgevano al figlio adottivo di Poldor, quel Minucius, figlio della sorella dell'Imperatore, Helvia Avilia, il quale aveva certo avuto un ruolo nella congiura, in quanto comandante della VII legione "Tonitruans", eccezionalmente alle porte della Capitale. I destini di Eurisax sarebbero stati facilmente segnati, se dalla sua parte non si fosse schierata la guardia di palazzo, fedelissima al defunto Imperatore e colta nel sacco al momento della congiura. Marcus Gavius Tirellianus, prefetto della guardia, si oppose a Minucius in nome di Eurisax, aspettandosi il supporto da oltre Allston dell'ormai anziano ma fedele e forte suo predecessore Valerius Forgio. Però Minucius non giocò di rimessa. Nel giro di pochi giorni, sfruttando la pressione della "Tonitruans", si fece proclamare Imperatore dal Senato e dal popolo, mentre la sua legione ovviamente lo acclamava. Tirellianus preferì a questo punto fare un passo indietro. Con la promessa di avere salva la vita, rinunciò alla sua carica e si trasferì sulla costa, lontano da Turn, mentre Eurisax veniva segregato in un monastero irraggiungibile sugli Hyperboran.
Creata il 22/02/2010 da Elmer's pupil (248 voci inserite). Ultima modifica il 22/02/2010.
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