Il Voivodato di Tepesti




Grün Scudo Spezzato


Mi chiamano Grün Scudo Spezzato, ma visto che questo è un documento formale, sarà bene indicare il mio nome completo ed esatto: Grünwild Dharvada.

Questo è il mio testamento, messo su pergamena dallo scrivano Matyas, visto che io quasi non so scrivere, ma so uccidere e so capire chi mente, lo sento dall'odore, per cui farà bene a scrivere tutto quello che gli detto, né più né meno.

Sono arrivato a 33 anni senza scrivere mai un testamento, convinto che portasse sfortuna, ma in fondo ne ho conosciuti molti che sono morti senza testamento, soprattutto negli ultimi tempi. Invece il mio Signore, Valadh, Boiardo del Feudo di Dharvada, ce lo aveva pronto, come tutti i potenti, fin da quando era un bambino, ed è morto solo pochi giorni fa, da vecchio. Ma in fondo non aveva eredi a cui lasciare i suoi averi, la sua casata e la sua stirpe è finita con lui, e tutti i suoi beni sono finiti al boiardo rivale, senza bisogno di nessun testamento.

Io non ho molto da lasciare, a parte quello che porto con me, e non ho parenti. Non ce li ho mai avuti, sono uno di quelli che si definiscono "figli della guerra". L'unica cosa certa è che scorre sangue Vatravo nelle mie vene, un sangue da guerrieri a quanto si dice, per cui fui preso e cresciuto da Valadh, per divenire fin da ragazzino uno dei suoi soldati. Del resto sarebbe inutile nascondere la mia origine, la tradisce il mio secondo nome, come è tradizione in questi casi il nome del feudo che ho servito. Comunque divenni un buon guerriero, e dopo anni di esperienza uno dei suoi luogotenenti, uno di cui si fidava. Ne aveva bisogno negli ultimi anni, quando la lotta con Ivanov di Miricev, il feudo a meridione di Dharvada, divenne aperta e sempre più sanguinosa. Ma ora Valadh è morto, ed Ivanov alla fine ha messo le sue mani sulle miniere di argento che da anni bramava. Ed io adesso sono solo il soldato di un boiardo che non c'è più, né lui né lo stemma che portava.

Non ho parenti, e al momento non ho amici, ma semmai capiterà che io muoia circondato da compagni, non voglio che, come spesso ho visto accadere, si scannino per dividersi le mie cose. Non è bello con un cadavere ancora caldo, soprattutto se è il mio.

Per cui, sia ben chiaro, stabilisco che così siano divisi i miei averi.

La mia falcata proviene da un bottino di guerra, e mi fu regalata da Valadh il giorno del mio quindicesimo compleanno, o per meglio dire dell'anniversario del mio ritrovamento. Lo ha servito per i 18 anni successivi, anche se questo non ha evitato la sua morte. Ma si tratta di un'ottima falcata, che non mi ha mai tradito. Che vada a chi tra i miei compagni la sa meglio usare, e che lo dimostri se qualcuno lo mette in dubbio. Unica condizione, dev'essere di sangue Vatravo il suo possessore, così come deve essere per ogni falcata.

Le altre mie armi, vengano distribuite con gli stessi criteri agli altri miei compagni, in maniera tale che ognuno abbia la più adatta per se, e nessuno rimanga senza, se possibile. Preferisco la falcata, ma spesso e volentieri ho affidato la mia vita a loro.

Stessa cosa stabilisco per la mia armatura. Il suo valore è alto, anche più alto di quello delle armi, ma come ogni guerriero sa il suo cuore è legato più all'acciaio che impugna che all'acciaio che indossa.

Il mio arco d'osso, vada ad un buon tiratore, se possibile Vatravo e capace di scoccare decentemente anche a cavallo, che in altre mani sarebbe sprecato.

Il mio cavallo, Mangiamela, non so se mi sopravviverà, sinceramente spero di no. Ma ci sono molto affezionato, anche perché insieme siamo riusciti a fuggire da Dharvada, lasciandoci dietro il nostro passato.

Rimane da stabilire il destino dei miei soldi, ma quella è la parte più facile.
Infatti dubito che morirò ricco. In ogni caso, che le miei monete vengano spese in cibo, vino e birra. In cambio chiedo solo un brindisi alla mia memoria.

Infine, chiedo che il mio corpo venga bruciato, e che sulla pira mi accompagni solo il mio scudo di legno. Spero che almeno quello avrete la creanza di lasciarmelo.

Firmato da Grünwild Dharvada

Compilato e sottoscritto dallo scrivano Matyas