[Sieghard è chino sul corpo di Anders appena deposto]
E' l'ultima volta che il mio sguardo si posa su di te. Vedo la tua schiena piegata sotto un giogo di crudeltà e derisione. Ti vedo avanzare a testa alta tra gli empi, col volto sfigurato dalla fatica e dalla sofferenza.
Non eri solo quel giorno, amico mio. I tuoi occhi apparivano fieri pur nel tormento della gogna. Rivedo i tuoi occhi brillare della stessa fierezza, la morte non è riuscita a strapparti a quella luce. Eos era con te allora. Eos è stato con te nell'ultima battaglia.
Eos è con te adesso. No, Anders, non sei mai stato solo.
[Dopo la sepoltura, il cavaliere resta inginocchiato davanti alla tomba]
Ti cerco col pensiero...ed ecco, ho sotto gli occhi quel che di più caro mi sento di aver perso...curioso...non è il coraggio che ha piegato i dèmoni, non è la fede che ha abbattuto una montagna, non è la santità conquistata vivendo ogni giorno della tua esistenza in rigore e rettitudine...no, eremita, quel che davvero mi manca è il tuo vecchio abito da viaggio, maltrattato dalle spine e dalla pioggia, consumato dagli inverni, eppure sempre generoso nel ripararti dal gelo della notte...
Se ti ricordo così, avvolto nel tuo abito, che cammini spedito nell'intrico dei boschi, lanciando ogni tanto un'occhiata alle spalle per evitare di lasciarci indietro...
Mi sento perduto senza la tua guida, amico mio. Sarei sceso volentieri nel più nero degli abissi, sapendo che ci saresti stato tu a farmi strada.
Eri l'unico capace di portare il fardello che mi curva le spalle ogni giorno di più... sarei dovuto morire io al posto tuo.
[si alza di scatto e si volta, gli occhi velati di lacrime]