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- Kos Tun -
 
La cerca di Bohemond
Bohemond D'Arlac
"Tu fai parte dei Primi, Bohemond, non dimenticarlo mai."
creato il: 24/01/2012   messaggi totali: 27   commenti totali: 25
66104 visite dal 24/01/2012 (ultima visita il 20/04/2024, 09:28)
27 Febbraio 516
Venerdì 24 Febbraio 2012

Pensieri

E' andata fin troppo bene. Angelica, Maude e il ragazzino erano finiti in una gran brutta situazione, ma chissà quanti altri ce ne sono, là fuori, in balia di disertori affamati e con pochi scrupoli. Servo la Chiesa da più di tredici anni ormai, ma faccio ancora fatica a credere che gli Dei abbiano tutta questa voglia di ficcare il naso nelle umane disgrazie: ho visto la mia parte di cause che nessuno, nè in cielo nè in terra, si è mai preso la briga di perorare, e ho ancora ben presenti davanti a me gli occhi spenti e i volti emaciati dei mendicanti del Campo di Sventura, abbastanza per non illudermi che giustizia si possa mai fare davvero, a questo mondo.

Eppure, quel padre Engelhaft...

E' strampalato, petulante, e talvolta persino un po' sinistro... 'nu schiattamuorto, direbbero giù dalle mie parti. Ma diamine, è come se avesse sentito puzza di marcio prima ancora di mettere piede in quella corte, e come mi ha messo la mano sulla spalla, sussurrando un tetro avvertimento, mi si sono aperti gli occhi: ho capito, come l'aveva già capito lui, che non eravamo finiti per caso, in quella corte, e che Lassù ci si aspettava che qualcuno mettesse un punto alle angherie di Jones e dei suoi sgherri. Dovrò dare più peso a quel che dice, e soprattutto, vegliare su di lui: quale che sia l'opera che gli Dei lo hanno mandato a sbrigare in questa terra, è bene che campi abbastanza da portarla a compimento.

Ho fatto lo smargiasso, al solito mio, e anche stavolta c'è mancato poco che ci rimettessi il collo. Non sono disprezzabile a tirar di spada, ma Jones nella sua carriera di soldato deve averne date e ricevute parecchie più di me, e mi ha subito messo al posto mio. E' stato Dytros a concedermi di piazzare in corpo a quel brigante un paio di fendenti di quelli buoni, prima che fosse lui a farmi a pezzi? O è piuttosto la fortuna che dovrei ringraziare, o forse i trucchi di Mastro Anton, che mi insegnò praticamente tutto quel che so di come si maneggia il ferro? "Mai dare quartiere Bohemond, puoi dare il tuo avversario per sconfitto solo quando quello ha le mani impegnate a reggersi le budella" mi ripeteva sempre... vecchio bastardo, chissà se Kayah se l'è preso. In ogni caso quel che c'era da fare è stato fatto, ciò che chiedeva il Dio è stato compiuto, il resto conta poco.

Fuori dalla Torre Nove il vento ulula minaccioso. Ivàn ci ha appena dato una nuova consegna, dovremo indagare sulle dicerie di una fantomatica bestia che fa strazio dei viandanti, e che pare si rintani nel Bosco dei Mirtilli. Sarò sempre io a guidare la nostra esigua compagnia, "privilegio" concessomi per aver avuto la meglio su Sven in combattimento...da quando ho messo piede nell'Anterlig mi sta toccando in sorte un duello a settimana, neanche mi fossi arruolato nella guardia di Achenar.

Che dire, questa promozione probabilmente mi causerà solo rogne, ma può anche avere una sua utilità: l'Anterlig è una terra difficile, prostrata da decenni di guerra, ed è in posti come questi che gli uomini finiscono per dare il peggio di sè; la poca autorità che posso esercitare sui miei compagni mi consentirà di evitare che, a forza di vivere di spada, mi diventino delle canaglie come Jones. Via, non avrò molto da penare... Sven è un soldato capace e un uomo d'onore, per certi versi più di me stando a come prende sul serio la parola data, non importa se ad un contadino trafficone con un'idea tutta sua dell'onestà. Di Padre Engelhaft mi preoccupa solo la vocazione al martirio, e anzi, non mi dispiacerebbe che nel corso della ferma si smalizi un poco. Connor poi, cagionevole com'è , ho la mezza impressione che finirà presto a pelar patate nelle cucine della fortezza di Uryen. Infine c'è Kailah. Ha preferito le difficoltà di una vita girovaga agli agi di casa, smaniosa com'è di dimostrare al mondo che può camminare sulle sue gambe. E' ambiziosa, e questo è un male, e per di più è ancora molto ingenua, sarebbe facile per un altro Melkor indurla a ficcarsi nei guai. E tuttavia... non ha esitato a rischiare la vita per venire in soccorso di noialtri che pur conosce a malapena, dimostrando che cuore e fegato non le mancano. Lo stesso non si potrebbe dire di molti veterani.

Più ci penso, in effetti, e più mi viene il dubbio che la mela marcia, qui in mezzo, rischio di essere io. Da quando ho lasciato il Tempio del Valore Inesausto in Ammerung mi sono chiesto molte volte perchè sono stato scelto proprio io, per un incarico come questo. Conosco Paladini molto più esperti, molto più rigorosi, molto più...sicuri, di me. Volevano mettermi alla prova, darmi l'opportunità di dimostrare che ho la stoffa per diventare Custode della Fede? O magari intendevano sbarazzarsi di me, come già fece mio padre (non che li biasimerei, viste le grane che ho piantato), scaraventandomi in un territorio vasto e ostile con una missione tanto vaga quanto pericolosa? No, non è nel nostro stile: chi serve Dytros affronta sempre i suoi nemici a viso aperto, con o senza cappa a ruota. Forse, più semplicemente, hanno mandato me ad aprire la strada proprio per consentirmi di capire cosa voglio, perchè combatto, e in cosa credo veramente...di riflettere su cos'è davvero la Giustizia di Dytros, e di farlo proprio in una terra che di quella Giustizia ha una sete disperata.
scritto da Bohemond D'Arlac , 00:11 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
Febbraio 516
Martedì 24 Gennaio 2012

Uno dei Primi

Feidelm. Fondata un secolo e mezzo fa o giù di lì come avamposto fortificato delle milizie degli Ohnelanders, lanciati alla conquista del Khanast di Ledhar. Sta iniziando a nevicare. Difficile distinguere quel che resta della cinta muraria dal cumulo di baracche che vi si sono accatastate contro, una sull'altra, come funghi su un tronco marcio. Per arrivare alle sue porte dobbiamo attraversare uno spaventoso accampamento che si estende tutto intorno, quasi a perdita d'occhio. Una selva di tende luride che a malapena riparano dal vento i meschini che le abitano, tuguri semi-crollati che spuntano dalla fanghiglia e sembrano più tane di animali che case d'uomo. La carovana si fa strada a fatica tra la folla di mendicanti affamati che ci si è fatta intorno; bambini cenciosi e malnutriti, vecchi sdentati che si trascinano a fatica su gambe sbilenche, donne sfigurate dalla miseria, dalla fame, dalle altre pene indicibili che la guerra ha imposto loro. Incrocio lo sguardo di una di queste sventurate, e nei suoi occhi posso leggere tutto lo sconforto che un'anima possa mai sopportare. "Dove eri tu?" sembrano dirmi quegli occhi, "dove eri mentre le nostre case venivano bruciate? Dove eri, mentre i Demoni del nord macellavano i nostri figli come maiali, mentre i nostri mariti sprofondavano nelle gelide acque del Mannannan?" Me ne resto lì, pietrificato, a chiedermi che razza di risposta potrei mai darle, finchè una guardia della carovana la spinge via malamente con l'asta della lancia. "Largo! Largo, per gli Dei! Levatevi di mezzo, se ci tenete alla vita!" Stringo i pugni e ingoio a fatica la rabbia quasi che fosse un boccone amaro e bollente; ce ne saranno molti altri prima che questo viaggio sia finito. "Tu fai parte dei Primi, Bohemond...non dimenticarlo mai." Resto impassibile ad osservare il mare di disperazione che i nostri carri stanno solcando lentamente, i soldati che dispensano generosamente calci, sputi e bastonate a chi vorrebbe solo chiedere un pezzo di pane, uno straccio con cui ripararsi dal freddo. La guardia di prima mi nota mentre si aggrappa al carro per poi saltare sulla pedana. Vorrebbe abbozzare un sorriso, ma sul suo viso non compare che una smorfia di desolazione. "Campo di Sventura, lo chiamano. Vogliano gli Dei mostrare un po' di pietà per questi poveretti, che noialtri abbiamo a malapena di che far star buoni i nostri stomaci." Annuisco lentamente. Mi fissa per un istante, annuisce a sua volta, poi riprende a sbraitare all'indirizzo della folla. "Largo! Largo!"

Quando mi hanno detto che sarebbe stato un incarico difficile, non si sbagliavano di certo.




scritto da Bohemond D'Arlac , 20:52 | permalink | markup wiki | commenti (0)