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« Mai di notte. E mai con il vestito buono. »
- Mastro Barlow -
 
Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
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Scritto il 22/06/2015 · 53 di 84 (mostra altri)
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15 maggio 517
Lunedì 22 Giugno 2015

Mai più.



Il cielo di Uryen non è limpido stanotte, è sabbioso e velato di foschia come due sere fa, quando finalmente siamo arrivati a scorgere da lontano le luci della Rocca di Tramontana.
Casa.
Che cosa significa la parola "casa", per chi, come te, non ha più famiglia nè altri amici che i soldati del tuo Plotone? Famiglia è dove nessuno viene lasciato solo, nessuno viene abbandonato. Famiglia è il nostro Plotone, siamo noi. Fratelli e più che fratelli.
Eppure ogni passo, ogni respiro, per te era un addio. L'ultima volta che sali in sella al tuo cavallo, l'ultima volta che cingi una spada al fianco, che indossi le insegne dell'Esercito di Uryen.
Sai benissimo cosa ti aspetta, lo sai meglio di tutti noi.
Lo sai meglio di Mastro Luger e delle sue elucubrazioni scientifiche, e lo sai meglio di Colin e dei suoi disperati tentativi di salvarti. Lo sai meglio di me, del mio pianto superficiale e inutile.
La bellezza risplende più intensamente quando senti che la stai perdendo. Il profumo della sera, la luce delle stelle, il tepore del sole sulla pelle. Ogni gesto che compi, è l'ultima volta. Ogni sensazione si imprime nella tua memoria con la struggente consapevolezza della fine imminente.
La primavera è il momento peggiore per lasciarsi tutto alle spalle.

Cosa resta adesso?
Cosa hai sentito, quando la porta della cella si è chiusa dietro di te? Quando hai visto il lettino su cui dormirai tutte le tue prossime notti fino alla fine?
L'odore stantio delle pareti di pietra, l'umidità e una penombra mai scalfita dai raggi del sole...
Povera, povera amica mia.
Hai sganciato l'armatura, sciolto i capelli, ti sei seduta sullo sgabello alla luce della candela, chinato la fronte tra le mani.
Cosa resta di te? Cosa resta di tutto ciò che sei stata? Il veleno ti contamina il sangue e ti trasforma, condannandoti ad una morte lentissima e inarrestabile, che senti avvicinarsi passo dopo passo. Soltanto un miracolo può salvarti, adesso. Un miracolo.

Quando parlammo, poche settimane fa, ti dissi che difficilmente secondo me qualcuno di noi vedrà la fine di questa guerra: moriremo tutti, chi per un fendente di spada, chi per il morso di un Risvegliato e, si spera, un misericordioso colpo dei nostri compagni. Ne abbiamo viste di morti spaventose, in questi mesi.
Ma la nostra morte inizierà e finirà in un tempo breve, prendendoci di sorpresa. Saremo ancora vivi, nell'istante in cui moriremo.
Per te è diverso e molto più atroce. Tu muori un pezzetto alla volta, un giorno dopo l'altro: senti la morte che si avvicina, già forte dentro di te, e non puoi far nulla per sfuggirle.
Sarebbe stato meglio se quell'Abnormis ti avesse uccisa a Lamaynn.

Mentre eravamo in viaggio nel Cariceto c'era poco tempo per pensare. Sempre in movimento, indaffarati, sotto minaccia immediata o costretti in estenuanti turni di guardia. I tuoi sintomi erano un fastidio da nascondere, un pensiero costante, ma sospinto all'angolo della tua coscienza.
Non più.
Ormai non c'è altro che solitudine, paura, oscurità: sei tu e il tuo male, nient'altro.
Scendendo i gradini della Rocca di Tramontana sei uscita dal mondo dei vivi e ti sei fermata sulla soglia di quello dei morti, senza poterla però varcare. Sei la stessa persona di mezz'ora prima... eppure sei qualcosa di diverso. Eri un soldato, adesso sei un'ammalata. Pochi gradini e tutto è cambiato.

Non ci posso pensare...
La tua mente e il tuo cuore sono imprigionati in un corpo nemico. Il destino di Cynthia è stato meno crudele: la sua anima era già lontana quando il Demone si è impossessato di lei.

Mastro Luger mi ha suggerito di dimenticarti, di ricordarti com'eri. Ma come può chiedere qualcosa di tanto assurdo? Tu sei Annie, sei la mia compagna di avventure, ed è un puro caso se i nostri destini adesso non sono invertiti e non sono io chiusa in quella cella e tu qui fuori, seduta su questo stesso gradino, a guardare il cielo e piangere per me.

La tua carriera nell'Esercito di Uryen inizia e finisce con una prigionia. Sei stata vessata dal Sergente Maggiore Hador Varchmann, umiliata, rinchiusa dietro sbarre ingiuste. E adesso, poco più di un anno dopo, di nuovo ti ritrovi nel buio di una cella.
Sapevi che sarebbe andata così, che questo ti attendeva alla fine del viaggio... ma non è giusto.

Non è giusto, Annie...

... no, non è giusto.

Annie Volvert - incubo (blog)
scritto da Kailah , 13:42 | permalink | markup wiki | commenti (6)
Scritto il 22/06/2015 · 53 di 84 (mostra altri)
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