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Il diario della Campagna di Leben
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creato il: 30/05/2005   messaggi totali: 40   commenti totali: 6
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30 settembre 626
Venerdì 3 Marzo 2006

Questo lunghissimo mese volge al termine

Sono successi molti avvenimenti, in questi ultimi giorni, dopo l'uccisione del Basilisco.
Il povero Mastro Abbott, nell'adempimento delle sue indagini, è stato sfigurato da terribili incantesimi di tre streghe, e per miracolo è riuscito a salvarsi.
Il bravo torturatore era uscito di notte a svolgere un'indagine e, troppo confidente di non aver bisogno di protezione, aveva preferito andare da solo.
E' stato così aggredito da quelle immonde donnacce, e ridotto veramente male.

Le tre sono fuggite, ma in compenso le guardie hanno catturato due meretrici, una zia dell'altra, che hanno confessato cose dell'altro mondo.
Tenutarie di un postribolo molto frequentato dai finti devoti di queste parti, non hanno esitato ad ammettere, sotto lieve tortura, accoppiamenti carnali con un essere dal nome terribile, tal Zatos, una sorta di demone.

Ora, ovviamente la cosa piu' logica da fare davanti a simili confessioni sarebbe stata indire subito un bel processo e condannarle al rogo, ma qui a Lorash anche per le cose semplici bisogna faticare un po'.
Infatti le strane e ingiustificabili tradizioni di qui vorrebbero che delle donne lealiste fossero giudicate dai loro correligionari, o quanto meno da una giuria meta' lealista e meta' intransigente.
Già è un delirio, ma la follia ancora piu' sconsiderata è che il giudice di questo bel processo sarebbe dovuto essere tal Bernard De Montaine... si, uno zio della nostra carissima Vivien.

Per fortuna che c'erano in città i miei compagni! Padre Berthold e Mastro Abbott si sono dati da fare a raccogliere elementi tali da convincere l'autorità ad affidare a gente piu' competente il processo, che infatti si è tenuto, opportunamente, con tutti i giurati intransigenti e come giudice anche una persona di tutto rispetto appartenente alla sola vera religione.
Le due quindi, una buona volta, sono finite sul rogo.

Abbiamo ricevuto anche una lettera di Padre Mathias, da Munden, con buone notizie: Vivien è stata catturata lì, insieme ad un'altra strega di nome Cristel, che sembra importante nel suo sordido ambiente.
Partiamo domani stesso per Munden, sperando di arrivare in tempo per il processo delle due donnacce.

Una nota positiva riguarda la povera Mildred, mia antica domestica: dopo aver dimostrato in piu' e piu' occasioni la sua onesta', ha trovato finalmente una strada sicura da percorrere, e quindi rimarra' qui, nel convento delle Pie Monache, e prendera' i voti.
Le auguro ogni bene.
scritto da Lena , 10:41 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 settembre 626
Lunedì 27 Febbraio 2006

Morto il Basilisco

Il Basilisco è morto!
Lì per lì quando è arrivato sembrava terrificante, ma noi eravamo protetti dalle benedizioni di Padre Berthold e i suoi oscuri poteri ci hanno appena sfiorato.
Presa dallo spavento, gli ho tirato quel che avevo con me, una torta (che peccato, era un bel dolce sfornato la mattina stessa... uno spreco!), ma poi fortunatamente i miei validi compagni l'hanno accerchiato ed abbattuto.
Il suo corpo si è trasformato in nauseabonde serpi, che si sono disperse in tutte le direzioni, e per qualche tempo non dara' più fastidio.
Ho sentito sulla mia schiena il calore innaturale e doloroso del suo sguardo, ma le creature dell'oscurità nulla possono contro persone per bene come noi.
scritto da Lena , 09:30 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
22 settembre 626
Lunedì 20 Febbraio 2006

ci ha ingannati a tutti!

Martha, scomparsa qualche sera fa, non era Martha. Era la sorella del sedicente inquisitore De La Roche, tal Vivien, una "mutaforma", a dire di suo fratello.
Ce la siamo portata dietro per giorni e giorni, abbiamo creduto alle sue panzane, e io sono arrivata persino a dubitare della memoria del mio defunto marito, ingannata dal veleno che quella strega ha istillato nel mio orecchio.
Ebbene, prima di morire (alla buon'ora), suo fratello ci ha svelato l'inganno e ci ha detto che ora Vivien sta andando a Munden, a fare non so che.

Quel che è curioso è che poi, mentre tornavamo alla galleria per tornare nella cittadina di Lorash, ci hanno avvicinato un gruppo di streghe, che hanno ringraziato per aver fatto secco De La Roche e cinque dei guardiani del Basilisco.

Non che i ringraziamenti delle streghe ci siano particolarmente graditi... i guardiani del Basilisco comunque andavano tolti di mezzo, erano creature nauseabonde, di forma umana, sia pure con artigli velenosi, e capaci di trasformarsi in grossi serpenti.

Penso che a questo punto dovremo tornare uno di questi giorni a eliminare pure gli altri tre guardiani, e magari anche il Basilisco. Sarebbe un'opera meritoria, togliere di mezzo un po' di questa feccia sovrannaturale.

Intanto approfitto di questa calma per preparare un po' di corroborante lasagna, che rianimi i miei compagni, stanchi per il periglioso combattimento.
scritto da Lena , 14:17 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
22 settembre 626
Sabato 21 Gennaio 2006

Qualche buona notizia.

Abbiamo ritrovato mezzo morto il falso inquisitore De La Roche e il corpo bruciato di quella sgualdrina della moglie del prete di Melsa.
Il Bosco Aspido non è certo il luogo ideale per un pic nic, tuttavia trovo interessante esplorarlo: molti loschi segreti si nascondono sotto questi alberi, segreti che è necessario che qualcuno porti alla luce.
Bisogna rimettere ordine. Per troppo tempo l'inquisizione è stata lontana da Lorash e da questo bosco.
Fortuna che Padre Berthold e Mastro Abbot sono persone competenti ed affidabili (anche se a volte, temo, un po' troppo dal cuore tenero). Anche gli uomini d'arme che ci accompagnano sanno il fatto loro. E' giunto il momento quindi di ripulire questi luoghi dalla feccia stregonesca.
Dal mio canto, per quanto umile possa essere il mio contributo alla causa, sono orgogliosa di poter partecipare a queste attività portatrici di ordine e disciplina.
Il mio defunto marito, nonostante gli errori della sua giovinezza, mi ha lasciato nel cuore il senso del dovere e della giustezza della causa intransigente, per la quale bisogna essere disposti a tutto.
Pertanto ho con me un cestino pieno di panini e vettovaglie, compresa una bella torta di panna, per confortare i miei coraggiosi e instancabili compagni di viaggio.
scritto da Lena Vonnegut , 15:40 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
22 Settembre 626
Sabato 21 Gennaio 2006

Il bosco aspido

Sull'onda di nuovo impeto Padre Berthold e gli altri perquisiscono a fondo la casa di una delle donne fuggite trovando sospetti monili religiosi di valore (evidentemente trafugati) e un pugno di spezie da cucina, alcune delle quali sbruciacchiate nell'orto. Per quanto mi riguarda non mi sono unito alla perquisizione e ho discusso con l'unico adulto presente nelle tre case delle fugiasche. Si tratta della suocera di una di queste. Parla delle tre donne come buone a nulla, sempre intente a chiacchierare nell'orto. Ci rivela dove lavorano i mariti. Nulla di più ... dove sono fine quelle belle vecchiette che ascoltano ogni conversazione e non vedono l'ora di rivelarle a terzi?

Torniamo alla casa dei passaggi inclinati. Ci sono varie guardie. Riprendimo il tunnel non completato con tutti i membri del gruppo. Dopo un po' si giunge ad una biforcazione. Da un lato sono andate le guardie e si va sotto il cimitero con uscita su una tomba finta (di un Ugo Qualsiasi). Noi proseguiamo dritti. Si attraversa un tratto con un'insopportabile puzza di cadavere. Il vento che c'era alla prima esplorazione sembra diminuito e certo non portava questo olezzo. L'uscita è su una caverna che da su Bosco Aspido, fuori ci sono varie impronte. Decidiamo di tornare indietro per equipaggiarci come necessario. Conto i passi al ritorno per chiedere l'ubicazione dell'uscita ad un cartografo.

Il giorno seguente (oggi) Padre Berthold sembra pieno di fervore religioso. Rimediamo dei buoni stivali per i serpenti e specchi per il basilisco e i guardiani. Sembra infatti che al centro di tale bosco ci sia la tana del basilisco, presieduta da otto guardiani (3 buoni e 5 cattivi). I guardiani dovrebbero ipnotizzare a vista e il basilisco uccide incrociando lo sguardo. Pare che, a parte le donnole (che non abbiamo), gli specchi siano utili per uccidere il mostro.



Io mi informo dal cartografo, il quale mi dice che il tunnel passa sotto una montagna e sbuca all'inizio del bosco. Prendo anche degli antidoti per il veleno degli aspidi (numerosi nel bosco a cui danno il nome)

In mattinata torniamo nel bosco ben equipaggiati (nel tunnel c'è sempre meno vento). Seguiamo le imponte camminando tra gli alberi; nel sottonosco si sentono strisciare serpenti e tra gli alberi il nostro passaggio risveglia nottole che volano via come sentinelle. (tutte in una direzione ben precisa)

Le impronte portano ad una radura con un rogo, sembra quello delle recenti visioni di noi tutti. Padre Berthold sostiene che la morta sia la moglie del prete di Melsa scappata con l'inquisitore De La Roche. Per terra ci sono tracce di un corpo trascinato che perde sangue, le seguiamo e troviamo proprio l'inquisitore riverso a terra in pessime condizioni. Tutto fa pensare che ci sia qualcunaltro con lui che si sia allontanato temporaneamente (probabilmente la sorella gemella).

Il mistero si infittisce e la cosa sembra interessante, anche se l'ambiente del bosco non è adatto a molti di noi.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 10:53 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
21 settembre 626
Venerdì 20 Gennaio 2006

Perplessità

Questo posto mi mette di cattivo umore.
L'ostinata ottusità con cui questa gente si rifiuta di ammettere di essere contaminata dalla presenza delle streghe è irritante.
Forse è stata la ripetizione esagerata della stessa menzogna - qui non ci sono streghe, qui non ci sono streghe... - a diventare verità agli occhi di questa gentaglia.
Spero che l'Inquisizione si rimbocchi le maniche.
Intanto, per ingannare il tempo, andro' a preparare una crostata di uva spina. Credo che ai miei compagni di viaggio farà piacere.
scritto da Lena , 10:05 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
21 Settembre 626
Sabato 17 Dicembre 2005

Ci vuole calma...

Credo non vi sia individuo più fastidioso di chi si rifiuta di riconosce le autorità.

Dunque andiamo per ordine: la notte scorsa ho avuto l'ennesima visione. Comincio a preoccuparmi per la mia salute. Nella visione del rogo durante il quale molte donne gioiscono, visione che orami è comune a tutti i membri del nostro piccolo gruppo, mi è sembrato di vedere una giovane Martha che sorregge l'inquisitore De La Roche tra il pubblico. Quest'ultimo sembrava malconcio e disperato per lo spettacolo che vedeva. Inoltre una noce spezzata gli era stata incisa sul petto all'altezza del cuore con copiosa fuoriuscita di sangue.



Questa mattina con Padre Berthold abbiamo preso visione dei registri dell'anagrafe di questa cittadina di Lorash. Vivian De Montaine si trasferì in questo paese dopo la presunta data del suo rogo e morì di parto circa otto mesi dopo. I figli sopravvissero (due gemelli: un maschio e una femmina) e furono adottati da un tale Bernard De La Roche. Alla morte di questo la ragazza entrò in convento (non si sa dove) e il maschio divenne inquisitore (evidentemente l'uomo che stiamo inseguendo). Di Bernard De La Roche apprendiamo inoltre interessanti note, anche parlando con tre anziani della città: era rimasto solo dopo la morte della moglie e della figlia (più o meno nello stesso periodo) di malattia. Ancor più interessante: viveva in una casa già nota a Padre Berthold, infatti giusto ieri aveva trovato delle impronte sospette che da un boschetto conducevano alle mura di questa casa interrompendosi proprio in concidenza di queste.

Sui registri si osserva inoltre che una tale Martha è vissuta in questa città poco prima di Vivian e pare fosse venuta in compagnia di un "bel giovanotto" (così dicono gli anziani). Ricordo che Martha fu utile al giovane inquisitore Vonnegut (defunto marito della signora Lena) per incastrare la strega Vivian.

Infine pare che l'arrivo di Vivian in città oltre a coincidere con la scomparsa di Martha è anche accopagnato dal sopraggiungere di un gruppo di mercanti. E' poco chiaro chi essi possano essere.

Raccolte queste informazioni Padre Berthold ha perso le staffe e ha deciso di fare irruzione nella ex casa di Bernard De La Roche. Un vecchio impertinente ha deciso di impedire i nostri lavori da inquisitori, ma è stato presto messo a tacere con la violenza. E' questo il risultato della politica che viene adottata in questa città: si lasciano correre troppe impurezze e non vi è il minimo rigore. Inevitabilmente presto la situazione precipita e il rispetto delle autorità decade.
Nella casa abbiamo trovato svariati passaggi nascosti che mettono in comunicazione le camere e un condotto che porta fuori città oltre il cimitero.
Il padrone di casa è stato consegnato alle guardie intransigenti e il condotto denunciato.

Nel mentre la signora Lena al mercato ha avuto conferma della scomparsa di tre donne dalla città. Molte sono le voci su di loro. Ciò che emerge è che si tratta di donne che uscivano di notte con o senza il consenso dei mariti e una di loro è stata vista nei pressi di uno degli incendi che sono divampati nella città negli scorsi giorni. Incendio ben lontano dalla casa di questa.

Ci sono in programma molti interrogatori e una spedizione per scoprire dove conduce il condotto.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 12:59 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 Settembre 626
Domenica 4 Dicembre 2005

Un luogo degno di nota

E' da qualche tempo che non appunto note su questo libercolo. In realtà non tanto per trascuratezza quanto per la pochezza degli eventi.

Nonostate l'impegno mio e dei miei compagni nel combattere la maledizione dei topi e nel difendere la fortezza, i lealisti hanno vinto e noi siamo stati costretti a fuggire per angusti passaggi.

Padre Berthold ha deciso di prendere sul serio la lettera della strega ritrovata a Melsa. Sostiene che la sua esistenza gli sia stata rivelata da una visione di Loth. Sembra un ennesimo maleficio delle streghe. Come può Loth agire per mano di queste? In ogni modo non sono un teologo ed eseguo.

Il viaggio è stato decisamente stressante, dato che non disponevamo dei mezzi adeguati ad affrontarlo. Tutto il giorno a cavallo e alloggi inadeguati mi hanno inevitabilmente messo di cattivo umore.

Lorash, dove pare dovrebbe essere Padre De La Roche secondo la lettera, si rivela un paesino molto interessante. Un luogo dove convivono lealisti e intransigenti; luogo dove sostengono di non aver mai visto una strega; luogo dove si vantano di non aver mai avuto un processo. "Molto devono aver lavorato le streghe per convincere questa gente del fatto che non esistano..." questo è stato il mio primo pensiero. Totalmente errato a dire il vero data l'inettitudine della popolazione locale: forse hanno lavorato fin troppo poco le maledette, trovando delle menti a loro favorevoli ... se di menti si può parlare.

Una serie di incendi sta piagando la città, ma le guardie non sanno come agire data la loro totale inesperienza. Da quando siamo arrivati alcune donne sono scappate nella notte. Il cadavere di Vivian De Montaine è stato trafugato dalla sua tomba mentre il guardiano del cimitero dormiva narcotizzato vicino al suo gatto. Sostanze viscide atte a riti di streghe sono stati ritrovati dai miei compagni.
Curioso che tutto ciò accada in una città che si vanta di non aver mai conosciuto un processo.

Il signor Shane pare aver trovato indizzi su De La Roche nella chiesa lealista, ma sembra sia fuggito di fretta e furia qualche giorno fa.

Per concludere gli avvenimenti buffi annoterò che la defunta trafugata, Vivian De Montaine, fu giudicata colpevole e mandata al rogo dal marito di Lena Vonnegut circa quaranta anni fa. Tutto ciò con sommo gaudio della sua amica Martha che fino a poco fa si accompagnava a noi ... sì, infatti Martha pare sia scomparsa.

Come si spiega che una strega bruciata sul rogo abbia una tomba in un'altra città? Un caso di omonimia forse? Interessante che tutto ciò coincida con la fuga di Martha.

Molto c'è da lavorare qui.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 11:55 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 settembre 626
Sabato 3 Dicembre 2005

eh ti pareva

E la brava Martha si è smascherata come la strega che è. E' fuggita stanotte, dopo aver addormentato Mildred con qualche intruglio mefitico.

Di per sè non è che mi importi di non avere più il piacere della sua compagnia d'intorno, ma mi brucia vedere così messa in piazza l'incompetenza del mio defunto marito, che la liberò dall'accusa di stregoneria.

Evidentemente nella sua giovinezza altro rispetto alla rigorosa applicazione della giustizia gli annebbiava la mente.

Che umiliazione.
scritto da Lena , 00:14 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 settembre 626
Lunedì 28 Novembre 2005

Meno male!

Meno male che siamo finalmente arrivati a Lorash, una città fortunata dove NON CI SONO STREGHE!

Ce l'hanno detto un po' tutti, da quando siamo arrivati, i villici come gente di rango. Tutti d'accordo che in questo bell'angolino di mondo le streghe non esistono.

Ci sistemiamo comodi all'Ospizio delle Pie Monache, con l'obiettivo di cercare, nei prossimi giorni, il fasullo inquisitore di Melsa, De La Roche, che dovrebbe trovarsi qui in città.
Che poi è una città un po' particolare, perche', pur essendo opportunamente sotto il controllo Intransigente, sono tollerati anche i Lealisti... ma che problema c'e'? Tanto qui le streghe non ci vengono.

Ci sono stati alcuni incendi pero', che destano allarme nella popolazione.

Il Signor Shane ha una idea interessante quando decide di procurarsi un secchio di pece e altro materiale incendiario, ed eventualmente lasciarlo in casa di qualcuno a cui sia opportuno fare uno sgarbo. Ad esempio in casa di De La Roche? Manda quindi il Signor Till a procurarselo, e questi lo nasconde nel camposanto qui sotto, fuori dall'Ospizio delle Pie Monache.

Poco dopo il Signor Shane va a cercare il secchio di pece al camposanto, ma non lo trova più. Sbircia a casa il guardiano e lo trova saporitamente addormentato, lui e il suo gatto.

Scorge dei movimenti nella boscaglia vicino e li segue. Avverte qualcosa di strano sotto i piedi e prosegue, fino a giungere ad una casupola in muratura. Qui ode discorrere un uomo e una donna, e sente le voci di un bambino. E appena dentro la porta ecco il secchio di pece rubato. Shane se lo riprende, ma intercettato dalle guardie nei pressi della chiesa lealista è costretto ad abbandonarlo.

Comunque, insieme a Mastro Abbot e al Signor Till, un'occhiata alla chiesa lealista (un po' mi infastidisce chiamarla "chiesa") il signor Shane ce la dà.

E tra le altre cose riesce a sottrarre un registro dei parrocchiani su cui compaiono due nomi sospetti, di un uomo e una donna arrivati da poco e recentemente scomparsi. Che si tratti del falso inquisitore e della sua amante, la moglie del prete di Melsa? C'è un indirizzo, e il Signor Shane andrà a controllare.

Ma nel frattempo, tornando verso la casa del secchio di pece, il Signor Shane nasconde lì un po' di oggetti compromettenti, ed assiste ad una strana situazione: la donna di famiglia è scomparsa, e così pure almeno due sue vicine di casa. Il che puzzerebbe proprio di stregoneria, se non ci trovassimo nella bella Lorash!

Un po' di indagini svolte da noi tutti in nottata mostrano che il guardiano del cimitero è stato addormentato con un sonnifero nel latte (bevuto anche dal gatto), che nel boschetto vicino al cimitero è stato versato un intruglio di muschio e mandragora, roba che altrove si dice usino le streghe per volare... e vicino alla città si estende la grande "selva incantata", rinominata così dalla pro loco di Lorash, visto che il nome di "bosco aspido" allontanava i turisti.

Ma comunque qui le streghe non ci sono.
scritto da Lena , 12:02 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
18 settembre 626
Martedì 15 Novembre 2005

Pazienza

Fuggiti dal castello assediato e ormai destinato a cadere in mani nemiche, insieme ai miei compagni e a un buon numero di villici superstiti ci siamo messi in viaggio in direzione di Munden.
Chi aveva parenti nei villaggi che incontravamo restava lì, gli altri sono venuti con noi per gran parte del tragitto.

Fortunatamente la mia tenuta di Munden è intatta, ho potuto rinfrescarmi e ripulirmi - Loth solo sa quanto ne avessi bisogno - e mangiare finalmente qualcosa di buono.
Gli ultimi sfortunati paesani di Melsa che ancora non avevano trovato dove andare hanno ricevuto un onesto impiego nelle mie terre e in quelle dei miei vicini.

Sono passati pochi giorni in realtà, eppure mi sembrava passata una vita dall'ultima volta che avevo affondato le mani nella farina, assaporato i profumi delle spezie, passeggiato in un orto curato, tra gli alberi che già portano i colori dell'autunno.
Che sensazione sublime! Tutti gli affanni sono scivolati via da me come polvere sotto l'acqua fresca.

Eppure, dopo soltanto due giorni di riposo, siamo di nuovo in viaggio, per dare la caccia a De La Roche, l'infingardo falso inquisitore che ha portato tanta rovina a Melsa.

Mentre riposavamo nella stazione di posta, prima delle montagne da valicare, ci siamo svegliati di soprassalto a causa di uno strano frastuono che proveniva dall'esterno, e fumo, e bagliore di fiamme.
Non ci siamo fermati per capire cosa stesse capitando, ma subito siamo scesi coi nostri bagagli e ci siamo dati alla fuga.

Ci vuole pazienza in questa vita....
scritto da Lena Vonnegut , 15:15 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Domenica 9 Ottobre 2005

Pancakes sotto assedio

Al castello c'era un pandemonio. L'assedio era in corso e tutti gridavano tanto da far scoppiare le orecchie.
Per sottrarmi alla confusione, e insieme per colmare il mio stomaco che iniziava a brontolare, ho raggiunto le cucine dove mi sono messa a preparare dei soffici pancakes, che ho farcito con zucchero caramellato e marmellata di mirtilli.
Come mi rilassa cucinare!
Quando sono venuti a chiamarmi che tutto era perduto, che la fortezza era destinata a cadere in mani lealiste e non c'era altro da fare che fuggire per il passaggio per così dire "segreto", non ho battuto ciglio.
Questi sono i miracoli della buona tavola: niente sembra così terribile se vissuto a pancia piena.
Ho fatto fagotto, raccogliendo le mie poche cose superstiti e parecchie razioni alimentari, ed insieme ai miei conoscenti sono fuggita.
Che ne sarà di noi? Solo Loth lo sa.
E tutto sommato, sarà la buona colazione, sarà la forza dell'abitudine, non riesco a prenderla troppo a male: è soltanto un altro disastro che si aggiunge alla lunga lista... per ora pensiamo a fuggire, poi si vedrà.
scritto da Lena Vonnegut , 21:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Sabato 1 Ottobre 2005

Un po' di riposo...

Il sole era alto quando ho sentito la voce del signor Shane che chiamava Padre Berthold. Il prelato, insieme a Mastro Abbot e al signor Gert fortunatamente ancora dormivano, così ho avuto modo di darmi una rapida rassettata.
Dopo tutte le avventure e le disgrazie di ieri avevo un aspetto orribile.
Ho raggiunto il signor Shane e quando anche gli altri si sono svegliati il brav'uomo ci ha raccontato brevemente gli avvenimenti della notte e della sanguinosa mattina al castello.
Forse il mio resoconto non sarà proprio esatto, ma io al mattino finchè non faccio colazione ho difficoltà a concentrarmi.

Quel che ho capito è che il prigioniero che avevamo creduto morto in realtà era vivo ed aveva solo simulato il suo decesso e che al contrario ha ucciso la guardia ed il secondino, per poi provare a darsi la fuga attraverso un passaggio segreto delle prigioni.
Un passaggio non proprio "segreto", in effetti: io stessa ne avevo sentito parlare, da Loras, tempo addietro.
L'inettitudine del Vassallo non fa che stupirmi ogni volta di più.
Ad ogni buon conto il signor Shane ha acciuffato il fuggiasco e l'ha assicurato nuovamente alle prigioni.
Dopodichè, esplorando un altro passaggio segreto ha trovato una galleria che conduce all'esterno, nei pressi dell'accampamento nemico. Fortunatamente i nemici non se ne sono accorti...
Dopo l'esplorazione sotterranea, il signor Shane ha partecipato al combattimento in difesa del castello, ed ha riferito che Sir Loras rende onore al nome della sua famiglia - da quel bravo ragazzo non mi aspettavo niente di meno - mentre il signor Till è stato gravemente ferito in un combattimento. Pregherò Loth per lui.

Quanto a noi, raccontiamo al signor Shane della nostra spedizione di ieri notte, testimoniata stamani da un disgustoso fetore di topi morti.

Infine siamo tornati al castello tutti insieme, siamo entrati dal passaggio segreto e ci siamo divisi: i miei compagni sono andati chi a occuparsi dei feriti e chi del prigioniero, mentre io ho approfittato del momento tranquillo - all'interno della cerchia ristretta i nemici ancora non sono penetrati - per darmi una rinfrescata e pensare a mettere qualcosa sotto i denti.
Ormai non è più ora di colazione, ma nemmeno è ora di pranzo. Credo che organizzero' un bel brunch.
scritto da Lena Vonnegut , 09:47 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Venerdì 30 Settembre 2005

Le streghe volano

Guarda! Guarda Abbot! Le streghe volano!!!!

Mmm... passamene un altro po' di quella roba, Bert, funziona alla grande.

Yeah.

scritto da Dialogo tra piggi , 23:31 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
12 settembre 626
Domenica 25 Settembre 2005

Mi sembra che stiamo dando i numeri.

Ho la netta sensazione che ci sia una deviazione delirante in tutti noi. Sarà la stanchezza, le notti scorse passate insonni, tutta la lunghissima sfilza di disgrazie che ci hanno colpiti una dietro l'altra, non so. Quello che mi sembra chiaro è che stiamo iniziando a comportarci in modo tutt'altro che sensato.

Faccio un esempio.

Stavo a cena in compagnia del Vassallo e di Padre Berthold, quando Mastro Abbot si è fatto annunciare e ci ha comunicato che il prigioniero capo dei traditori che si erano infiltrati nel castello è morto. Il Vassallo non si scompone, anzi dice, testualmente: "il fatto che si sia tolto dalle scatole è anche meglio".
Siamo impazziti? Sembra non interessargli il fatto che nelle sue prigioni la gente possa morire - si sarà ucciso? l'avranno avvelenato? chi sarà stato? - nè pare curarsi del fatto che la sua dipartita lo priverà delle informazioni che avrebbe potuto trarne.

Un momento dopo Mastro Abbot indica un cesto di noci, che mentre cenavamo erano state consegnate, e chiede informazioni sulla serva che le portava. Il Vassallo, ancora senza battere ciglio, comunica di avere solo servi uomini.
Dunque l'ultima arrivata puo' tranquillamente portargli noci alla sua mensa, e nessuno la controlla, nessuno la ferma...

Abbiamo appena scoperto di avere un possibile avvelenatore nel castello, oltre a tutti gli altri problemi già noti, e il Vassallo non trova sospetto che qualcuno gli porti della roba anonimamente.

Che sia vittima di qualche maleficio? Forse giusto così si spiegherebbe una simile faciloneria.

Di incantesimi è piena l'aria, perchè io stessa inizio a faticare di ricordare la vecchia strega che solo lo scorso pomeriggio mi parlò, la vecchia Eusebia. Ricordo del nostro incontro, ma fatico a ricordare dettagli come il luogo in cui viveva in paese e così via. Sembra che anche le altre persone nel castello subiscano una simile amnesia.

Ci ritiriamo dopo cena, quando mi arriva la voce che dopo la morte del prigioniero è scomparso il secondino che l'aveva accudito. Io non ho parole.

Non faccio in tempo ad iniziare il mio ricamo, che torna svelto Padre Berthold, che era stato in cappella a benedire le noci portate dalla misteriosa ragazza. Con lui c'è Mastro Abbot.
Padre Berthold ci dice: "Mentre operavo un rituale di purificazione sulle noci... ho avuto una visione". E poi ci dice che secondo la sua visione dobbiamo tornare tra le rovine di Melsa, immediatamente, e lì trovare una pozione che servirà per fermare i topi untori di peste.
Alzo gli occhi al cielo mentre Mastro Abbot fa notare che non dormiamo da tre giorni. Ad ogni buon conto sono lieta di avere una scusa per lasciare il castello, che mi sembra più un manicomio che una fortezza difendibile.

Ci facciamo quindi una bella passeggiatina notturna in mezzo ai topi, che fortunatamente non si avvicinano troppo, e vediamo in lontananza i fuochi dei nemici che si preparano all'assedio del castello.
Mi accorgo che sono talmente stanca che nemmeno più i topi mi spaventano, mi sono bastati tre giorni d'inferno per imbarbarirmi fino a questo punto?

Arriviamo alle rovine di Melsa, e qui escono una lettera scritta da una strega - Padre Berthold la prende e legge il pentimento della maledetta e la notizia che l'inquisitore impostore De La Roche si trova a Lorash - ed una boccetta.
Inizia una ridicola caccia al topo, io per sicurezza salgo su una sedia mentre gli altri, con noi c'è anche Messer Gert, acchiappano un topo e gli fanno bere la pozione.
Il topo muore, e gli altri intorno iniziano a fare la stessa fine.
E' un tale sollievo che nemmeno riesco a pormi le opportune domande di giustezza della scelta di Padre Berthold di utilizzare una pozione di origine incerta per combattere la piaga.

I topi comunque sono morti, ci ritiriamo sulla torre del campanile per riposare qualche oretta in santa pace, ma già vedo che albeggia.
scritto da Lena Vonnegut , 09:58 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Domenica 25 Settembre 2005

Grande misericordia ha Loth per noi poveri villici!

Grazie alla benevola cura di Loth, mia moglie, io e il nostro bambino siamo riusciti a metterci in salvo all'interno del castello di Melsa.

Loth ci è venuto in soccorso tramite l'intervento di quattro uomini d'arme, che mentre venivamo inseguiti e attaccati dai soldati lealisti, sono arrivato e in men che non si dica li hanno uccisi tutti e quattro.

Ci hanno poi interrogati, chiedendoci cosa avessimo visto per il contado, e noi abbiamo raccontato la terribile verità: villaggi saccheggiati dai lealisti, e un'invasione di topi che hanno contagiato con una pestilenza i vili soldati nemici. Il contagio rischia di spargersi anche tra noi brava gente!

I quattro uomini del vassallo di Melsa ci hanno raccomandato cautela, nell'entrare nel castello, temendoci forse infetti. Ma grazie a Loth sono piuttosto ottimista: non ci avrebbe certo salvati da tante peripezie per poi condannarci ad una morte lenta di malattia!

Mentre avanzavamo in fretta verso la fortezza, abbiamo visto i quattro che raggiungevano le chiuse del torrente e le aprivano. Attraverso questo espediente il castello di Melsa sarà protetto da un fossato pieno d'acqua. Speriamo che tenga lontani tanto i nemici quanto le malattie!

Sia sempre lode a Loth.
scritto da Il povero villico salvato con la sua famiglia , 09:30 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Sabato 24 Settembre 2005

Stregonerie per combattere le streghe

A tratti interessante la nottata che prelude al 12 settembre.

I miei compagni sembrano aver incastrato il traditore lealista che s'era infiltrato alla corte del vassallo Filibert Dresner. Quest'ultimo lo ha imprigionato e nel tardo pomeriggio dell'11 mi ha chiesto di interrogarlo. Sinceramente mi sembra di essere utilizzato per masioni esterne alla mia professione quando mi chiedono di ammorbidire persone non implicate con la stregoneria ... in ogni modo eseguo gli ordini di un mio superiore.

Giunto alla cella trovo l'uomo ormai in fin di vita: respiro affannato e battito rallentato. Ha in mano un bicchiere vuoto con tracce di camelia, zolfo e albero della morte. Il secondino dice di avergli portato acqua della fonte, ma di aver poi perso di vista il prigioniero. Mi chiedo come si verrà a capo di questa faccenda se continuiamo ad avere a che fare con gente di così bassa levatura.

Sul vestito del prigioniero trovo tracce di polvere nera: estratti dell'albero della morte ad una successiva analisi. Nel mentre spira. Il capitano delle guardie è solo in grado di prendere atto dell'accaduto. Pare che il prigioniero fosse stato perquisito prima di entrare in cella ed è noto che servono grandi quantità di albero della morte per causare il decesso. Che qualche serva del demonio sia penetrata nella cella? La cosa potrebbe non stupirmi.

Successivamente vengo a sapere che cadavere e secondino sono scomparsi. Non commenterò questo evento.

Tornando nel mio alloggio incrocio una giovane con un cesto di noci verdi e fresche. Dice che è una serva del Vassallo e che sta consegnado la cesta su richiesta esplicità del suo padrone. Lo sguardo della giovane mi ricorda quello della strega Tesi (giustiziata la scorsa notte).

Dopo aver sistemato le mie cose in camera vado dal Vassallo a fare rapporto dell'accaduto nelle prigioni. Lo trovo a cena con la signora Lena e padre Berthold. Il Vassallo non è per nulla turbato dalla morte del prigioniero, anzi ne sembra sollevato.

Gli ho anche chiesto della serva e del cesto di noci. Mi ha fatto notare che lui ha solo inservienti di sesso maschile. Molto interessante notare come un infiltrata possa penetrare con questa facilità fino alla mensa del Vassallo. Ancora più interessante è accorgersi che l'uomo non prende alcun provvedimento per l'accaduto.

Padre Berthold va a benedire le noci, mentre io mi reco da Mildred. Lei sembra migliorare fisicamente, mentre Martha pare scomparsa. Per un istante riconosco lo sguardo della finta serva negli occhi di Mildred. Lei nega di avere altri parenti oltre alle sorelle streghe ormai defunte. Molti eventi oscuri si verificano all'interno dell'inettitudine di questo castello.

Mentre tornavo sereno in camera alla ricerca di un po' di riposo incontro padre Berthold che asserisce di aver avuto una visione delle streghe. Pare che le defunte si siano redente e gli abbiano mostrato dove si trova l'antidoto all'invasione dei topi che hanno realizzato prima di morire. Gli altri membri del nostro gruppo sono tornati dalla caccia ai lealisti e sostengono che i topi e l'esercito stiano arrivando in città. Padre Berthold insiste per andare a Melsa a prendere l'antidoto. E' più paradossale la strega che prepara l'antidoto al suo maleficio o il sacerdote che le dà ascolto?

Nella notte con padre Berthold, la signora Lena e Gert dal Pozzo andiamo a Melsa. Tutt'attorno i topi scorrazzano, ma non si avvicinano a noi. Il sacerdote ha con se noci benedette e il suo bastone è unto con olio di noce.

Sullo sfondo della luna scorgo quattro streghe sulle loro scope che volano via dalla città. C'è ancora molto lavoro da fare.

A Melsa troviamo una lunga lettera delle streghe (spero di portla leggere al più presto) e l'antidoto. Dopo una patetica caccia al topo, somministriamo all'animale la stregoneria ... tutti gli altri topi velocemente muoiono attorno a noi.

Rimaniamo a dormire a Melsa in un luogo riparato (i topi morti che ricoprono le strade della città saranno un grave problema al risveglio).
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 13:00 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
11 settembre 626
Venerdì 29 Luglio 2005

Un'impudenza mai vista!

Hanno distrutto la mia famiglia, la mia casa, il mio orto e persino i miei pomodorini... e adesso si stupiscono che io mi rifiuti di aiutarle nelle loro porcherie blasfeme!
Tante me ne sarei aspettate, ma mai che la vecchia Eusebia chiedesse a me e a Padre Berthold di aiutarla. Finchè era un sogno... ma questo pomeriggio ce l'ha chiesto personalmente, con un'aria saccente e volgare, alludendo alla mia innocenza e al fatto di conoscere molte cose di me. Come osa!

Oltretutto il suo "piano", se così lo vogliamo chiamare, per fermare l'epidemia pestilenziale portata dai topi, è delirante.
Con la genialità tipica delle creature della sua schiatta, ha pensato bene di chiedere a Padre Berthold di sottoporsi ad un rituale stregonesco per essere trasportato chissà dove, e qui uccidere un serpente e prendergli il veleno. Poi, con questo veleno, io l'avrei dovuta aiutare - come, non so - a preparare una pozione con cui contaminare le acque della diga, con cui riempire il fossato del castello.
Così, oltre alla pestilenza, ci saremmo trovati pure con le acque avvelenate, la terra contaminata, e soprattutto con la nostra personale coscienza da buttare alle ortiche.

Neanche c'è da dire come le abbiamo risposto... ma mi chiedo come possa aver pensato, anche solo per un momento, che avremmo detto di sì.

Ho domandato a Padre Berthold se avesse intenzione di condannare immediatamente a morte Eusebia, ma lui ha preferito prima informare il vassallo. E così, quando è tornato poi a prenderla perchè fosse messa ai ferri, la vecchia era scomparsa, insieme ad una sua complice.

Tutto cio' aggiunge preoccupazioni a preoccupazioni: abbiamo già da pensare agli invasori, alla pestilenza e ai topi, non ci voleva la ulteriore minaccia di due vecchie streghe pazze a piede libero.
Non avendo altro da fare, e nell'impossibilità attuale di lasciare il castello, mi organizzo con un po' di provviste per evitare il più possibile la folla e il rischio del prossimo contagio. Che altro fare?
La mia anima è rivolta a Loth nella preghiera.
scritto da Lena Vonnegut , 11:33 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 settembre 626
Giovedì 28 Luglio 2005

sogni e tradimenti...

Castello del Vassallo Filibert Dresner

Traditori infiltrati nel castello. Infingardi lealisti hanno approfittato della buona fede del mio Vassallo per spargere il seme del tradimento tra queste mura.
E' una benedizione di Loth che i miei compagni l'abbiano messo in guardia e che i malviventi siano stati assicurati chi alle cure di Mastro Abbot e chi direttamente all'oltretomba.

Ma l'atmosfera e' gravida di oscuri presagi, ed io stessa, mentre riposavo in una stanza del castello, sono stata visitata da un sogno inquietante.

Insieme a me era Padre Berthold, e ci trovavamo in un bel bosco, davanti ad un grande albero di noce. C'era una vecchia, su una sedia a dondolo, che lavorava a maglia.
La vecchia dice che ci stava aspettando, e che il suo nome è Eusebia. Siamo nel limbo, a suo dire, un luogo dove magia e religione si incontrano e non si fanno la guerra.
Quietamente ci dice che qualcuno vicino a noi desidera che sia fermato l'oscuro maleficio che sta per causare una invasione dei topi.
"Chi siete?" le chiede Padre Berthold.
"Sono una strega", rispone lei.
Spiega poi di essere una strega bianca, e di aver bisogno di aiuto per scacciare l'incantesimo in atto, e uccidere i topi.

Sarebbe gentile da parte sua, ma... vuole qualcosa in cambio.
Domanda che non ci siano più persecuzioni contro le sue sorelle, in questa città. Curiosa richiesta, oltretutto, visto che ormai Melsa, grazie alle sue amichette, è ridotta a un cumulo di macerie.
Ad ogni modo Padre Berthold risponde che non smetteremo mai di fare la guerra alle streghe.

Eusebia dice che si troverà stanotte all'accampamento, e che per trovarla dovremo domandare a Mildred o Martha le quali, ci tiene a dirci, non sono streghe.
Le faremo sapere.

Al risveglio ero confusa e con un forte mal di testa, e ho persino avuto la mezza idea di andare a confidare questo sogno a Padre Berthold, per sentire un suo giudizio. Poi però, riflettendoci con un minimo di calma, ho capito che è meglio lasciar perdere.
Ammesso che sia vero, che questa Eusebia abbia voluto mandarci un messaggio e che sia disposta ad aiutarci, mi sembra ancor più ignobile da parte sua che osi dettare condizioni.
Se veramente sa fare qualcosa per difenderci dalla pestilenza in arrivo, che lo faccia. Ma certo non ha diritto di avanzare richieste. Come se non fosse nell'interesse anche suo, di evitare questa sciagura!

Sono sdegnata.
scritto da Lena Vonnegut , 10:53 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 Settembre 626
Martedì 19 Luglio 2005

Sporcarsi le mani

E' così dannatamente semplice che quasi non se ne accorgono: un attimo prima sono lì, in piedi davanti a te, e pochi istanti dopo i loro occhi si chiudono, le gambe diventano molli e cadono in terra come pesanti sacchi di grano. Erano diversi mesi che non mi capitava di farlo, e adesso è successo tre volte in due giorni. Forse è davvero l'inizio di un nuovo ciclo, come mi aveva gridato dietro quella vecchia mendicante il giorno del mio arrivo a Melsa.

E dire che all'inizio sembrava tutto fuorché una città interessante. Ho passato una settimana a sorbirmi lunghi ed estenuanti interrogatori, nella vana speranza di apprendere qualcosa di interessante da potermi rivendere per qualcosa di più di semplice denaro... Perché quando sei stato in prigione capisci che c'é qualcosa di ben più importante dei soldi, e se non lo capisci sei un completo idiota. Nel corso di quella settimana ho pedinato il torturatore e l'inquisitore del posto senza scoprire niente di interessante, se si esclude una dubbia relazione amorosa, troppo malcelata per valere realmente qualcosa.

Le cose hanno cominciato a ingarbugliarsi in concomitanza con l'arrivo di alcune mie vecchie conoscenze in città: Till il cacciatore e padre Berthold, presto rivelatisi due ottimi clienti per le informazioni che di lì a poco mi sarebbero capitate sottomano. La sera stessa del loro arrivo mi trovavo sulla soglia della sala delle torture, e all'uscita del torturatore decisi di seguirlo, assecondando uno strano presentimento che avevo in testa. Mai scommessa fu più vinta: dopo aver camminato per oltre un'ora all'interno della foresta che circonda la città, vidi con i miei occhi il torturatore sparire, come risucchiato da una forza misteriosa. Ricordo ancora il mio stupore nell'appoggiarmi incredulo ad uno di quegli alberi, solo per ritrovarmi la mano lorda di un liquame scuro che poi scoprii ricoprire tutta la radura circostante.

Un ulteriore sguardo al luogo della sparizione rivelò inoltre un coltello, poi rivelatosi appartenere con tutta probabilita' al torturatore stesso. Forte di quella prova, tornai a Melsa con una storia da raccontare.

Di comune accordo con Till e con padre Berthold, decisi di cominciare a tenere d'occhio l'inquisitore di Melsa, tale Dominique LaRoche: grande fu la mia sorpresa nel vederlo recarsi nella foresta, a poca distanza dal luogo della "sparizione", a conferire con un losco individuo la cui identità mi era ignota. Seguire anche lui fu un gioco da ragazzi, e mi portò a scoprire l'esistenza di un accampamento militare situato nel folto della foresta. Al suo interno una serie di soldati, armati di tutto punto, discuteva animatamente attorno a dei carteggi misteriosi. Non fu difficile sfruttare a mio vantaggio la stupidità che spesso contraddistingue gli uomini d'armi: fu così che riuscii a impadronirmi di una mappa e di una lettera, prima di dileguarmi rapidamente verso la città.

Mai avrei immaginato di trovarmi testimone degli eventi che accaddero nel corso della giornata seguente: un forte e freddo vento, sollevatosi a seguito di un processo per stregoneria, ben presto si tramutò in una vera e propria tempesta: la furia degli elementi si scatenò sulla città, provocando danni incredibili agli edifici e costringendo tutti, me compreso, a rifugiarsi nelle cantine e nei seminterrati. Nel corso di tale ricovero forzato ebbi modo di fare la conoscenza dell'amabile lady Lena, del prode sir Loras e del misterioso Mastro Abbot. La tempesta sovrannaturale durò fino all'alba del giorno successivo, la cui data coincide con quella delle presenti righe.

Di buon mattino, mentre la popolazione di Melsa seguiva padre Berthold in direzione del castello del Feudatario, presi la decisione di recarmi con Till nei pressi dell'accampamento nella foresta. Fu lì che incontrammo quei due briganti: bastò poco per aver ragione di loro. Ulteriori ricerche all'interno della foresta ci portarono alla cattura di due sentinelle. Interrogarle non si rivelò cosa da poco: ben presto la situazione rese necessario l'intervento di Mastro Abbot, di certo l'uomo più indicato per estorcer loro preziose informazioni. Ben presto i due finiscono per confessare quel poco che hanno da dire: la faccenda diventa sempre più ingarbugliata.

Poco dopo, riuniti con il resto della popolazione, veniamo distratti da delle strane noci rosse: seguendo la pista indicata da quegli strani frutti ci imbattiamo in un albero di noce profanato e, a quanto sembra, contaminato dalle streghe. Padre Berthold è lesto a dar fuoco alla pianta sacrilega, e poco dopo fa la loro comparsa un manipolo di uomini e donne, che si rivelano presto essere delle streghe con i loro compagni stregoni.

Fortunatamente i miei coltelli funzionano a dovere, ed in breve tempo riesco a mandare al diavolo due dei loro: padre Berthold si scaglia contro quella che sembra essere la loro capa, mentre la sua guardia del corpo, che se non ho capito male si chiama Gert, ne abbatte un terzo. Ben presto le streghe superstiti se la danno a gambe, lasciando a mastro Abbot l'onere e l'onore di interrogare una delle ferite. La strega rivela che il 12 settembre la città di Melsa subirà una invasione di uomini e di topi. E' con queste nuove informazioni che ci rechiamo dal vassallo, dove però ci aspetta una brutta sorpresa.
scritto da Shane Vogler , 02:04 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 settembre 626
Lunedì 18 Luglio 2005

l'attacco alla tana delle streghe

E così siamo arrivati ad un albero di noce profanato e contaminato ignobilmente dalle streghe, ormai secco, attorno al quale quelle maledette erano evidentemente solite officiare i loro rituali.
Padre Berthold appicca le fiamme all'albero, per purificarlo, e subito arrivano parecchie streghe e loro tirapiedi, a circondarci.
Riconosco Tesi e le vado contro intimandole qualcosa come: "vergognati scostumata che non sei altro! A tua sorella così la tratti?", ma lei mi impone le mani e mi sento sbattere a terra, come da una potente ventata.
Le streghe alzano le mani ed iniziano a biascicare le loro litanie, ed è come se si formasse una strana stella per terra.
Padre Berthold avanza verso Tesi, mentre Mastro Abbot cade a terra privo di sensi, accanto a Martha.
C'è il signor Shane che se la cava assai bene contro i tirapiedi delle streghe, abbattendone due con delle coltellate. Anche Gert ne abbatte un altro, e restano quindi solo le streghe, che sembrano confuse di qualcosa che sta succedendo attorno ad Abbot. C'è anche Martha che si dà da fare, non capisco come.
Infatti io sono tutta presa da Tesi, alla quale continuo a rinfacciare le sue malefatte. Lei continua a guardarmi sprezzante, con il massimo disinteresse per le mie parole. Le arrivo così vicino che, non so cosa mi prenda, sento addirittura la tentazione di acciuffarla per i capelli. Nel mentre c'è Padre Berthold vicino a me che le dà una bastonata forte ad un braccio, facendole perdere i sensi. Tesi cade, e Berthold infierisce su di lei, sfondandole la testa con una tortorata.
Lo spettacolo è spiacevole, ma Tesi finisce giustamente sul rogo.
Alla fine due streghe riescono a fuggire ed un altro paio sono fatte prigioniere e sottoposte ad interrogatorio da parte di Mastro Abbot, il quale è molto interessato a certe pietre, di cui capisco poco l'utilità. Parla di una pietra che avrebbe raccolto in sogno, mentre era svenuto.
Ad ogni modo Mastro Abbot si mette al lavoro e riesce a ottenere informazioni da una strega riguardo l'invasione del 12, che sarà sia di uomini d'arme che di topi, che dovranno portare una pestilenza.
Se penso a quanto sono ripugnanti quegli animaletti.... mi viene la pelle d'oca.
Andiamo al castello del Vassallo, c'è molta gente che già si sta accampando per difendersi dagli invasori. Incontriamo Till e Loras, che ci dicono che i mascalzoni lealisti accampati nelle vicinanze si sono presentati al Vassallo come inviati del Re, e quindi amici: e in realtà sono inviati dai nostri nemici!
Appena risolta la faccenda di alloggi consoni, ci rechiamo dal Vassallo, con Padre Berthold e il signor Shane, e lì è presente questo impostore, che si presenta come Gerard Demonte.
Shane racconta tutto al Vassallo, chissà cosa ne conseguirà...
scritto da Lena Vonnegut , 13:20 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 Settembre 626
Sabato 16 Luglio 2005

Il tempo è scarso e molto deve esser fatto...

Ci siamo ritrovati attorno ad un albero evidentemente stregato che ci affrettiamo a bruciare. Il fuoco favorisce la fuoriuscita di un simbolo inequivocabilmente infernale.

Mentre arde il rogo appare la strega Tesi (sorella di Mildred e di Kordelia), insieme a lei tre stregoni e cinque streghe. Padre Berthold e la signora Lena partono all'attacco verso Tesi, ma vengono respinti più volte dai suoi poteri. Le streghe mormorano e presto appare un pentacolo a terra: noi siamo al centro accanto all'albero e loro sono sulle punte.

Il mio gracile fisico viene meno e mi risveglio in una radura in penombra con altre streghe che cantano. Mi alzo e scostandole mi allontano. Loro sostengono che io non possa uscire dal loro cerchio protettivo. In ogni modo identifico una delle pietre stregate e la rimuovo dalla posizione in cui brillava. E' una pietra trasparente. Esco dal cerchio comodamente indietreggiando, mentre una delle streghe tenta di colpirmi con un coltello. Appena uscito dal cerchio mi risveglio nel mondo reale con la pietra stregata in mano.

Gli stregoni sono stati feriti da Gert e Shane, mentre Martha sembra aver disabilitato una delle streghe ... la tengo d'occhio. Il fatto che io abbia rotto il cerchio nella visione sembra aver ripercussioni sul mondo reale; infatti gli eventi precipitano. Padre Berthold colpisce a morte Tesi, mentre Gert e Shane mettono in fuga due streghe. Ipotizzo vi siano pietre stregate anche nel mondo reale sulle punte del pentacolo e mando Mildred a prelevarne una su una punta in cui la strega manca. Nel mentre osservo attentamente Martha disabilitarne un'altra e prenderle la pietra; evidentemente anche Martha è una strega ... forse di quelle che si fanno chiamare "bianche".

Alla fine tre streghe sono scappate; Tesi viene arsa insieme all'albero maledetto; gli stregoni vengono uccisi e arsi; interrogo un paio di streghe superstiti. Sostengono che volessero evocare un demone per combatterci, dicono che il rituale per la pestilenza è già stato fatto e solo una strega bianca potrebbe fermarlo. Ci rivelano anche altri nascondigli di streghe nere nei paraggi. Poi vengono arse.

Mentre raggiungiamo gli altri al castello osservo Martha: mi teme, deve aver capito che io so!

Al castello Padre Berthold, Lena e Shane vanno a parlare con il vassallo per metterlo in guardia dai lealisti. Io mi occupo delle sistemazioni. Saremo alloggiati nell'ala residenziale del castello; Martha e Mildred con noi.

Allontanando Mildred riesco a parlare con Martha da sola nella sua stanza. Le faccio capire in maniera molto sottile che la ho in pugno; lei sostiene di sapere con chi parlare per scongiurare la pestilenza. La mando a raccogliere informazioni con il tacito accordo che se qualcosa andrà storto la sua vita sarà in grave pericolo.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 01:31 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 settembre 626
Venerdì 8 Luglio 2005

Segni sempre più brutti

Mentre andavamo verso il castello, per strada abbiamo trovato alcune noci dal colore rosso.
Secondo Padre Berthold, e Martha, che sembra saperla lunga, è un segno inviato da Loth per dirci che è stato versato del sangue. E' un segno infausto.
Abbiamo seguito il percorso indicatoci dalle noci, fino a giungere ad un albero sacro, con segni di malattia e sangue che cola dalla corteccia. Uno spettacolo tristissimo, un così bell'albero, antico, e ora tanto sofferente...
Proseguendo siamo arrivati ad una radura, dove le streghe avevano tramestato coi loro immondi rituali. C'era un odore terribile, nauseante, simile a quello della pioggia contaminata dell'altra notte. Loras, Mastro Abbot e Gert hanno perduto i sensi, e anche io mi sono sentita quasi mancare. Nel torpore ho avuto l'impressione di scorgere Cordelia, ma era solo una visione.
Loras, rinvenuto, ci dice che nei paraggi ha avuto l'impressione di vedere la povera Mildred, seviziata e legata ad un albero. Siamo accorsi e l'abbiamo trovata, la poverina, proprio come lui ci aveva suggerito.
Vedere Mildred in quello stato, svenuta e quasi dissanguata, mi ha fatto stringere il cuore.
Era ferita e sofferente, e per mano della sorella, poi!
Una bestia quella Tesi, una strega sanguinaria e senza pietà. Spero che faccia la fine che merita, lentamente.
Mildred, medicata da Mastro Abbot, indica una grotta nei paraggi, e lì troviamo il macabro spettacolo dei resti dei tre torturatori scomparsi. Poi abbiamo mandato due dei nostri al castello ad avvertire di una imminente invasione (Shane e Till hanno catturato due lealisti che gli hanno rivelato i loro loschi piani). Noi siamo invece andati tutti verso un rifugio nel bosco, alla caccia di Tesi, la maledetta. Ha intenzione di spargere il seme della pestilenza su queste terre, bisogna fermarla!
scritto da Lena Vonnegut , 15:31 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 Settembre 626
Venerdì 8 Luglio 2005

... ho sempre evitato di lavorare all'aperto, mi sa di poco pulito

Andando verso il castello del vassallo per comunicargli gli avvenimenti della notte ci siamo imbattuti in delle noci rosse. Brutti segni. La signora Martha, che si accompagna a noi, sembra molto interessata a pratica dei simboli legati alle noci ... la tengo d'occhio. Le donne colte prima o poi finiscono sempre nella tentazione.

Seguendo le noci rosse abbiamo trovato prima un noce sacro sanguinante, poi un luogo impuro dove era stato effettuato un rituale. C'era anche un calderone e un forte odore di veleno di Basilisco. Il mio debole fisico e venuto meno e ho avuto empie visioni di Kordelia che fuggiva a bordo di una scopa lascinado dietro di sé il serpente. Anche la signora Lena ha visto Kordelia, mentre Loras ha visto Mildred legata presso un ruscello.

Nel mentre è sopraggiunto Shane che richiedeva il mio aiuto per interrogare di soldati lealisti che avevano catturato con il cacciatore, Til.

Ho dovuto interrogare una delle due guardie all'aperto, del tutto contro voglia a dire il vero. In ogni modo il ragazzo è stato facilmente ammorbidito. Ha rivelato che per ora sono un piccolo drappello in contatto con l'inquisitore De La Roche, ma che durante la notte arriverà un esercito. Pare che ciò avvenga sotto il comando del generale Foucault. L'attacco è previsto per domani. Il giovane confessa anche di essere tra i responsabili del rapimento e della morte dei torturatori, indicandoci anche il luogo dove sono stati lasciati i cadaveri. Vengono giustiziati.

Ci ricongiungiamo agli altri che hanno trovato il torrente e Mildred. La ragazza è ferita, da una visita sembra priva del simbolo empio. Su di lei sono stati effettuti stani rituali. E' stata preparata per ricevere il demonio con unguenti di ragice di millefoglie e le sono stati praticati dei tagli longitudinali sui polsi per assorbirne il potere.

Sostiene che la sorella Tesi abbia acquisito il suo potere e quello della defunta Kordelia. Ci rivela anche dove potremmo trovarla e il suo piano di diffondere una malattia in coincidenza dell'attacco lealista.

Vengono mandati Loras e il cacciatore al castello del vassallo per avvertire della minaccia dell'esercito, mentre noi continuiamo alla ricerca della strega nascosta.

Spero di potermi presto riposare.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 12:56 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 settembre 626
Venerdì 1 Luglio 2005

Addio, Melsa!

Ieri notte mi sono affacciata dalla finestra, dopo che gli ospiti si erano allontanati, ed ho visto una casa in fiamme. Esco insieme a Loras per guardare l'incendio, quando noto una figura femminile con un grosso sacco: la riconosco, è Eloise, la figlia di un bottegaio. Sembra agitata, le dico di tornare a casa dalla sua famiglia e lei acconsente. Ma c'è qualcosa nel suo modo di fare che mi induce a pensare che stia mentendo, così domando a Loras di seguirla.
Ella infatti torna ben presto sui suoi passi, si avvicina alle scalette che portano fuori città e si incontra con altre due ragazze, e parlano. Sono così sciocche da farsi sentire, Eloise spiega che mi ha incontrata e che sarei una "rompiscatole" (termine alquanto ingiurioso), poi si accorgono che manca loro qualcosa, un ingrediente per il "volo notturno". Parlano di raggiungere Tesi a Dolvento e fanno per allontanarsi.
Io grido: "Guardie! Allarme!"
Loras si trova già da quelle parti e mentre la prima ragazza fugge nella notte, ne butta a terra un'altra, e la terza viene presto raggiunta da Messer Gert, il compagno di Padre Berthold, che si trova in zona.
Sono Julien, la figlia dell'oste, e Perin.
Insieme ci muoviamo verso la chiesa, per consegnare le sospette alle cure di Mastro Abbot, e lungo il percorso incontriamo un giovanotto gentile che non conoscevo, tal Shame Vogler, il quale anche collabora con Padre Berthold alla cattura di queste sciagurate.
Improvvisamente un fulmine a ciel sereno si solleva dalla casa in fiamme - la dimora di Cordelia - e subito la terra inizia a tremare.
Sono momenti spaventosi, i calcinacci cadono e la folla esce di casa in preda al panico. Corriamo a più non posso verso la chiesa, e si sente suonare la campana a martello.
Finalmente raggiungiamo la chiesa e l'edificio accanto, dove incontriamo Mastro Abbot con Cordelia in catene. Ma intanto, subito dopo il terremoto, si è levato un gran vento, e una tromba d'aria si sprigiona dal centro cittadino, seminando altra devastazione.
Ci rifugiamo nei sotterranei del tribunale, mentre fuori impazza il finimondo.
Padre Berthold finalmente giustizia le streghe prigioniere, una dopo l'altra, senza perdere altro tempo. E la tempesta sembra acquietarsi un pochino.
Ma è solo all'alba che diventa possibile affacciarsi fuori.
Melsa è distrutta.
Il prete cerca di organizzare i superstiti, Padre Berthold decide giustamente di recarsi il prima possibile dal Vassallo ad avvisarlo di quel che sta succedendo, e proviamo a cercare l'ex inquisitore e la moglie del prete, entrambi scomparsi. Nei ruderi della casa di De La Roche Padre Berthold trova delle carte, forse compromettenti, e le conserva.
Io e Loras ispezioniamo tristemente le rovine della mia casa. E' distrutta, raccolgo quello che posso portare con me e provvedo che i ricordi a cui sono più legata siano messi al sicuro. Ma è con la pena nel cuore che seguo i miei compagni verso il castello del Vassallo.
Che sciagura!
E non ho nemmeno avuto il coraggio di vedere in che condizioni sta il mio orto...
Che Lot ci assista.
scritto da Lena Vonneguth , 11:28 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
10 settembre 626
Mercoledì 22 Giugno 2005

una cena interessante

Padre Berthold e i suoi compagni Mastro Abbot e Gert dal Pozzo sono venuti a cena da me, ed è stata una serata interessante.
Abbiamo parlato dell'attuale inquisitore di Melsa, che secondo i miei ospiti sembrerebbe in qualche modo collegato ai fatti recenti.
Anche Loras ha raccontato di averlo visto impegnato in commerci carnali con la moglie di Padre Elias, il nostro prete, il che è a dir poco disdicevole.
Nel corso della cena s'è anche parlato di quel che accadde a Varen tempo addietro, dell'insurrezione lealista guidata dal padre di Vivien, l'antica accusatrice di Martha. E sono venuta a sapere che fu la madre di Domitilla, la strega catturata da Padre Berthold in un paesello qui vicino, a maledire il mio defunto marito.
Dopo che ho mostrato a Padre Berthold le carte di mio marito, i miei ospiti si sono congedati, recandosi nuovamente alle prigioni per interrogare le streghe che si trovano sotto l'accusa. Finalmente in città c'è qualcuno che fa seriamente il suo dovere.
scritto da Lena Vonnegut , 09:03 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 Settembre 626
Venerdì 17 Giugno 2005

Una lunga notte

Sistemate le imputate nella sala mi viene incontro l'inquisitore Padre De la Roche. Sembra andare di fretta, si raccomanda di estorcere il più possibile dalle ragazze. E' evidente che la situazione gli sta sfuggendo di mano. E' il tipico filo-lealista che pensa di poter scendere a patti con le streghe e ci rimane scottato. Basta un piccolo accenno agli ammorbiditori scomparsi per farlo vacillare vistosamente. Dice di non sapere nulla in più sulle ragazze (la cosa non mi stupisce). Credo di averlo convinto a purificare le ragazze domattina.

Subito dopo scende Padre Berthold, che sembra determinato a prendere la situazione in pugno. Mi presenta l'invito della signora Lena Vonnegut per cena; accetto di buon grado. Il marito, ormai defunto, aveva la fama di essere un inquisitore molto preparato. Sistemo le imputate a testa in giù con pesi alle braccia, bendate e con un paio di guardie della chiesa.

La cena è stata decisamente di alto livello, anche i discorsi mediamente interessanti. Una sorella della principale imputata Kordelia (tale Mildred) serviva nella casa della signora. Un'ex conoscente del marito (tale Marta) inoltre si è oggi fatta viva presso Lena Vonnegut parlando di strani sogni e di congiure di lealisti. La signora mi conferma che l'inquisitore De la Roche è stato simpatizzante lealista.

Torniamo al lavoro con Padre Berthold; buon inquisitore a dire il giusto, ma poco avvezzo alle torture di lunga durata. In alcune occasioni sembrava subire più lui la pressione del tempo che le imputate stesse. L'imputata Klarissa che fu posseduta nel processo la lego nella stanzetta sotterranea; le applico gli uncini per scorticare e la lascio a riflettere nel buio guardata da un soldato della chiesa.

Nella sala superiore chiedo a rotazione alle imputate di sentire cose nuove. Dopo un inizio in sordina le ragazze cominciano a parlare e a pregare per la morte. Sono spesso costretto a far svenire Kordelia che cerca di ricorrere ai suoi poteri, con l'unico risultato di sfiancarsi ulteriormente.

Pare che il 12 vi sarà un'invasione dal cielo e da terra, di topi (portatori di malattie) e di lealisti. Questi pare siano nascosti nel bosco e fiancheggiati dall'inquisitore De la Roche. Confermano sia sua la colpa per la sparizione degli ammorbiditori e ci permettorno di ritrovare gli utensili trafugati dalla sala in una botola sotto la saletta inferiore.

Per l'invasione dei topi Kordelia dovrà realizzare una pozione con degli ingredienti che possiede a casa. Nel caso in cui lei non riuscisse lo farà la sorella Tesi (diversa da quella che serviva a casa Vonnegut). Padre Berthold esce alla ricerca della pozione e della ragazza e mi chiede di privare Kordelia delle mani. Personalmente non credo sarà per lei un problema aggire senza. Sostine di avere i 4 poteri e le sue capacità di guarigione sono effettivamente discrete. Eseguo l'asportazione continuando le domande ... la notte è ancora lunga, il lavoro a buon punto.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 11:51 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 settembre 626
Venerdì 10 Giugno 2005

il processo

Stavo ancora a tavola insieme a Sir Loras, conversando degli ultimi avvenimenti in città, quando bussa un tale alla porta, con una missiva da parte di Padre Mathias, vecchio amico e superiore del mio defunto marito.
Padre Mathias mi raccomanda un suo fedele servitore, Padre Berthold, che si trova oggi in città e che è opportuno che io contatti e aiuti, per quanto mi è possibile.
Decido di invitarlo a cena, dopo il processo di questo pomeriggio.

Quando è l'ora, Loras ed io ci rechiamo al tribunale. Salutiamo i suoi familiari, dopodichè individuo Padre Berthold e ci salutiamo. Accetta il mio invito per la sera, insieme, a quanto capisco, ad un suo collaboratore.
Al processo scorgo tra la folla anche la mia ex domestica Mildred con sua sorella Tesi, la quale sembra molto stupida nel riconoscere una delle imputate, una ragazza di fuori.
Ad ogni modo la prima interrogata è Klarissa, che confessa tutto senza problemi, anzi in modo fin troppo automatico. Dice che è Kordelia, la sorella di Mildred, ad aver causato la pioggia acida di stanotte.
Ad un tratto Klarissa si stanca, ed è il nuovo torturatore, un ometto piccino e dall'aria sfuggente, a costringerla a parlare ancora. Subito dopo si muove in fretta alla gabbia delle imputate e benda Kordelia.
Succede tutto molto rapidamente. Padre Berthold si lancia in avanti gridando "Attenti a Klarissa!".
C'è la donna che sta delirando a occhi chiusi, pallidissima, e con una voce non sua. Capisco solo una cosa: CI SARA' UN'INVASIONE IL DODICI.

L'inquisitore non sa cosa fare, è talmente agitato e frastornato che ordina di sospendere il processo. Portano via le streghe, che saranno tutte torturate.
Spero che Padre Berthold riesca a gestire questa situazione, visto che La Ruac non è proprio all'altezza.

Nella folla scorgo anche Martha, l'avvicino. Chissà se sa dirmi qualcosa su questa "invasione"...
scritto da Lena Vonneguth , 11:15 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 Settembre 626
Venerdì 10 Giugno 2005

Una giornata di lavoro

Mi accorgo che non è possibile separare fisicamente le imputare, dato che l'unica stanza separata è occupata dai carteggi del padre inquisitore.

Dispongo l'imputata Klarissa (che era ricorsa ai suoi poteri in mia presenza pochi attimi prima) su un tavolo separato il più possibile dalle altre. Dopo la visita mi accorgo che non presenta segni di tortura recente e che è paricolarmente affezzionata alle sue mani.

La sua resistenza alla tortura è trascurabile. Prima farfuglia che vi sarà un'"invasione" il 12 settembre e che devo parlare con Kordelia (la ragazza "ironica") per i dettagli. Poi le ricordo, agendo sulle mani, il mio quesito sul potere da me percepito. Sostiene di aver avuto una percezione subito interrotta dall'intervento violento del cacciatore. Sembra pronta per il processo.

Mentre sto per togliere l'imputata dal tavolo si presenta Padre Berthold da Munden. Discuto con lui nella stanzetta separata e mi conferma i sospetti sull'inquisitore De la Roche dimostratosi troppo indulgente. Mi chiede di effettuare un interrogatorio prima del processo. Lo lascio alla consultazione delle carte processuali del Padre De la Roche e vado a preparare l'imputata Kordelia sul tavolo. Sembra mediamente resistente e presenta ben visibile il segno delle streghe nell'interno coscia destra.

L'imputata cede dopo una stretta di stivale, uno spillo penetrato fino al femore e l'asportazione di uno strato di pelle dal ventre. Appare più sensibile ai tagli piuttosto che alle ustioni. Entra nei dettagli del basilisco e del demone che l'ha contattata. Si assume la colpa della pioggia acida e torna a sostenere che il 12 settembre vi sarà l'invasione. Per quanto riguarda la sparizione degli ammorbiditori accusa l'inquisitore locale Padre De la Roche e sostiene che siano nascosti in un bosco vicino alla città. Alla fine della discussione la ragazza sembra decisamente più educata.

Prima del processo l'inquisitore De la Roche mi permette l'utilizzo della stanza separata e mi chiede di portare le imputate in aula. Il processo inizia in modo abbastanza concertato. Sembra che l'imputata già conosca le domande e sappia come rispondere. Nel mezzo del discorso l'imputata Klarissa si sofferma a richiamare i suoi poteri, ma nessuno sembra curarsene: sono costretto ad intervenire forzando la mano già mutilata. La vittima sembra intimidita. Nel contempo l'imputata Kordelia la fissa intensamente, ma anche in questo caso nessuno sembra intervenire. Nell'assopimento generale intervengo sul ventre già sfregiato di Kordelia e la bendo per evitare il contatto visivo. Solo in quell'istatante Padre Berthold da Munden sembra avvedersi del problema, ma è troppo tardi e l'imputata Klarissa viene posseduta e rivela l'"invasione" del 12 settembre al pubblico.

Nel panico generale l'inquisitore non trova di meglio da fare che interrompere il processo. Spero in cuor mio che verrà sostituito al più presto.

Riporto le imputate nella sala.
scritto da Mastro Abbot Vaughn , 09:43 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 settembre 626
Martedì 7 Giugno 2005

Il racconto di Marta Waltman

Marta fu accusata di stregoneria molti anni fa da una sua amica d'infanzia, Vivian. Mio marito, convintosi della sua innocenza, l'aiutò a fuggire.
Il motivo per cui Marta era stata accusata di stregoneria fu un sogno, nel quale lei vedeva alcune fanciulle fuggire nella notte, spalmandosi uno strano unguento sul ventre, che consentiva loro di volare, o forse di scomparire. C'era anche una noce intatta, nel suo sogno.
Anni dopo fu l'amica di Marta, Vivian, colei che l'aveva ai tempi accusata, a finire arsa sul rogo come strega.
Ella complottava per condurre un villaggio sulla strada del lealismo.
Perchè Marta ora è tornata, e ha chiesto di mio marito? Mi ha detto che teme che la nostra città sia oggi posseduta da un Demonio che la sta guidando sulla strada del lealismo, come accadde ai tempi di Vivian.

Il racconto di Marta Waltman è preoccupante e ci sono molte questioni che restano in sospeso. Quanto è fondata la minaccia di cui parla? Qual è la verità sul suo conto? Che legame c'è tra il sogno di Marta... e il mio?
Prego Loth che mi dia una chiave di interpretazione di tutto questo enigma.
scritto da Lena Vonnegut , 10:21 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 settembre 626
Lunedì 6 Giugno 2005

strane coincidenze

Stanotte ho fatto uno strano sogno. Ho sognato mio marito da giovane, ben prima che io stessa lo conoscessi, che aiutava a fuggire una donna, nella notte.
Ho sognato la stessa, ignuda, con una noce spezzata sul corpo.
Al risveglio non posso negare un vago malessere e turbamento. Ho mandato Loras a prendere contatti per trovarmi una nuova governante e mi sono recata per assistere al processo alla sorella di Mildred.
Camminando per le vie di Mesla si vedevano i segni della misteriosa pioggia di stanotte, e l'edificio accanto alla chiesa, dove normalmente hanno luogo i processi, era danneggiato.
Fuori c'era l'inquisitore, La Roc, che al solito strepitava con il suo fare femmineo e isterico (non ho mai stimato particolarmente quell'uomo, troppo giovane e emotivo per il ruolo che ricopre). Il processo è stato rimandato a questo pomeriggio.
Mentre stavo per tornare a casa, ho scorto tra la folla una strana donna, che mi ricordava le fattezze di quella vista in sogno, sebbene più anziana.
Mi sono incuriosita e l'ho osservata mentre chiedeva informazioni sul mio defunto marito, e le ho quindi rivolto la parola.
Si è presentata come Marta Waltman, ed ha raccontato la sua storia. E' una storia difficile da digerire, ci devo pensare un po' su.
scritto da Lena Vonnegut , 11:45 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 Settembre 626
Venerdì 3 Giugno 2005

Note di Mastro Abbot Vaughn

Arrivo oggi a Melsa per il nuovo incarico.

Viaggio di comodità media, tempo decoroso.

Incontro Padre Berthold da Munden a cui consegno la malleveria: sembra una persona professionale. A giudicare dalla camminata: preoccupato per la situazione locale ... le streghe amano gli inquisitori preoccupati, spero sia uno stato d'animo raro e passeggero.

Egli conferma ciò che mi era stato annunciato sul luogo: spariscono ammorbiditori di streghe insieme ai loro utensili del mestere ... questa nota mi viene ripetura dall'inquisitore locale Padre De La Roche. Sembra che la cosa dovrebbe preoccuparmi ... personalmentre la trovo molto favorevole per lo svolgimento del mio lavoro ... ne ho conferma poco dopo ... la vista di pochi utensili fa tremare streghe e inquisitore locale.

La sala delle torture è organizzata in maniera pessima, tanto che mi costringe a trattenermici controvoglia ... devo rinunciare all'abitudine di sistemarmi nell'alloggio prima di cominciare a lavorare.

Situazione strumenti: scarsa (non ci sono guanti e pare abbiano sottratto di recente una sedia)

Situazione delle imputate: pessima ... cinque ragazze nella stessa stanza ... una legata così male ad una ruota che trova la forza di ironizzare ... un'altra addirittura priva di catene.

Disciplina: inesistente ... l'inquisitore pensa di poter fare l'ammorbiditore da solo ... un cacciatore entra nella sala senza chiedere permesso e pretende di interrogare un'imputata a tu per tu.

Eventi rilevanti: nefasti ... la mancanza di professionalità è totale, il cacciatore permette alla ragazza di pronunciare un maleficio e non se ne cura ... l'inquisitore non si avvede di nulla e lascia la sala.

Interventi: applico uno stivale e preparo gli utensili.

Prevedo un duro lavoro ...
scritto da Abbot Vaughn , 11:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 settembre 626
Martedì 31 Maggio 2005

Tempi malvagi

Dice la Scrittura: "Ciò che viene dalla terra, alla terra ritorna."

Questa pioggia mefitica che avvelena il suolo e corrompe le messi non è una sventura dalle cause remote, essa è il prodotto dei molti malefici che qui si stanno consumando. Sventura su di te, città di Melsa, ricettacolo di eresia e perversione! Tale è la tua malvagità che le case al di fuori delle tue mura ne sono sommerse, e ovunque si palesa il peccato.

Sono giunto in questo borgo insieme all'accompagnatore affidatomi da Padre Michael, tale Gert dal Pozzo. Avremo bisogno di braccia forti e fidate come le sue, per spazzare l'immondizia via da queste terre sciagurate.
Non ho neppure fatto a tempo a cercare un ricovero per la notte che l'ombra della Stregoneria si è allungata, mostrandomi i suoi sfaceli. La donna che doveva ospitarci ha perduto il marito e la fede a causa delle diaboliche macchinazioni della Tenebra, ed ora rischia di perdere il figlioletto. Guai a me, se non riuscirò ad impedirlo! Ciò che più mi angustia è che dietro a questa abominevole faccenda si celi un servo di Loth. E' per me l'ennesima conferma che nessun uomo è tanto sordo da non poter udire il richiamo traditore della tentazione, e un fosco presagio per ciò che mi troverò ad affrontare una volta giunto in città. Pare che la protetta di questo sacrilego impostore, egli stesso figlio di una concubina del Demonio, sia stata trascinata nell'oscuro sentiero della Stregoneria. Costei appare di mente debole e lenta, e si è tradita ripetutamente nel corso del nostro colloquio; dalle sue parole ho avuto modo di dedurre che il defunto marito di (....) ha visitato un Sabbah presso Lorràsh, e lì ha contratto il fatale morbo.
"Lo stolto dimora nel peccato", dice la Scrittura.

Nella sua casa ho rinvenuto una mistura di erbe, preparata con ogni probabilità dal sedicente chierico, e ora che questo stesso tanfo pervade l'aria ho riconosciuto di cosa si trattasse: è il famigerato veleno del Basilisco, Loth mi perdoni per aver pronunciato questo nome blasfemo.
Ma c'è dell'altro, questa Domitilla (che tra i suoi peccati annovera persino l'incesto) è imparentata con una delle meretrici diaboliche immischiate nella questione che sono stato chiamato ad investigare.
Ringrazio Loth per avermi messo da subito sulla strada maestra, e confido di estorcere a questa scellerata coppia tutte le notizie che potranno essere di giovamento al mio grave compito.
scritto da Padre Berthold da Munden , 17:36 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 settembre 626
Lunedì 30 Maggio 2005

Brutto segno

Stanotte mi sono svegliata per il vento e una tempesta molto violenta. Assieme a Loras abbiamo provveduto a chiudere tutte le finestre, ma sembra penetrare all'interno ugualmente un pessimo odore.
Attraverso il vetro ho visto che nel giardino sotto casa alcuni fiorellini si sono spezzati e sembrano produrre uno strano fumo. La prudenza non è mai troppa, così ho preferito trascorrere la notte in cantina, con Loras che ha vegliato qui con me.
Che strano odore comunque... mefitico e con un vago sentore di sovrannaturale che non mi piace per niente.
scritto da Lena Vonnegut , 23:13 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
9 settembre 626
Lunedì 30 Maggio 2005

una notizia spiacevole

Ho saputo stamattina che la mia domestica Mildred ha una sorella che è stata accusata di stregoneria.
Naturalmente ho provveduto a dimetterla dall'incarico presso di me, in quanto non è decoroso nei riguardi della memoria del mio defunto marito che una ragazza dalla famiglia compromessa presti servizio in questa casa. Le ho assicurato ad ogni buon conto una somma di denaro che le permetta di vivere decorosamente e non cedere alle tentazioni del peccato.
Domattina si terrà il processo nei riguardi della sorella di Mildred, e stranamente non vi prenderà parte un torturatore. Ne sono infatti scomparsi diversi, negli ultimi tempi. Penso che andro' ad assistervi.
Mi dispiace per Mildred, è una brava ragazza.
scritto da Lena Vonnegut , 23:09 | permalink | markup wiki | commenti (0)