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« Se fossi mio nonno direi così, ma io non sono mio nonno »
- Josh, guardia di Skogen -
 
Solice Kenson
Cronache della Campagna di Caen
Solice Kenson
"Voi avete coraggio e siete molto convincente: ma non appena sarete chiamata a combattere, al primo combattimento che possa realmente definirsi tale, voi morirete. E non parlo di scontri confusi o ingarbugliati, dove nessuno capisce fino in fondo quello che sta facendo o magari ha meno voglia di uccidervi che di portare la pelle a casa. Parlo di uno scontro vero, in cui affronterete una persona con le vostre sole forze. Beh, è giunto il momento che qualcuno che vi vuole bene vi dica che queste forze non basteranno proprio contro nessuno".
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 91   commenti totali: 32
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18 agosto 517
Martedì 11 Dicembre 2007

Cento e undici volte otto

"E' mia opinione che Lady Beart si sia comportata in modo disdicevole..."

Le parole risuonano dentro la mia testa come note di una canzone che ti invade la mente, egoiste e prepotenti al punto di scacciare ogni altro pensiero. Parole dure, accuse gravi che non ho saputo, non ho voluto contenere: non dalla bocca ma dal petto, non dalla gola ma dal cuore: è da lì che è uscito quel suono. Com'era quella filastrocca di Yera? Vediamo...

Cento passi in un minuto
ma se corre è già perduto
senti tutte le sue pene
anche se non t'appartiene.


Negli ultimi giorni ho costretto me stessa a reprimere il bisogno di dire tutta la verità, ad anteporre ad essa la cautela. Ma Yera aveva ragione: il cuore non ti appartiene, ed è lui l'ultimo depositario della verità. Ha cominciato a correre in occasione dell'incontro con sir Steven deRavin, legando la mia mano attorno a una penna e facendole firmare una confessione; ha continuato a correre di fronte alle perplessità di Omar e Peoh, pronunciando le parole che sentiva di dover dire; ed è tornato a correre ieri, in occasione del nostro incontro con l'inquisizione. Credo che quel sacerdote lo sapesse: non è a me che ha dato la parola, ma al mio cuore e ai sentimenti che lo pervadono in conseguenza della morte di Nickel, dell'affronto subito da Julie e delle innumerevoli ingiustizie di questi ultimi giorni.
La filastrocca ha ragione, il cuore non ci appartiene: è un dono prezioso che facciamo, lasciandolo nelle mani di ciò che è più importante per noi. Il mio cuore appartiene alla Verità, a lei ho deciso di donarlo ed è a lei che ritorna correndo ogni singola volta che da essa mi allontano.

"rispetto al ruolo che è sua responsabilità ricoprire..."

"Dovresti vergognarti a giudicarla". Questo direbbe mio padre, sapendo che ho mosso a LEI una critica simile: del resto, chi sono io per giudicarla nel ruolo di figlia? Se fossi davvero meglio di lei, probabilmente non sarei qui. E se fosse per questo che l'ho attaccata, perché mi sento troppo simile a lei? No... so di non esserlo. Ho scelto di portare lontano la mia disubbidienza, e il giorno in cui le mie azioni disonoreranno la mia famiglia sarà quello in cui dirò addio a mio padre e alla mia terra; LEI, invece... l'impronta delle sue mani bagnate di sangue è impressa sullo stendardo stesso di questa Baronia.

"al popolo che è suo dovere proteggere..."

"Il primo dovere di un feudatario è proteggere l'incolumità della sua gente". Il tributo di vite pagate dai cittadini di Laon a partire dall'inizio di questa catena di eventi, la sofferenza provata per la perdita dei propri cari, la paura degli spettri che invadono queste strade mietendo le vittime innocenti che trovano sul proprio cammino: non riesco a immaginare alcun motivo che possa impedire a dei governanti di intervenire in prima persona di fronte a simili calamità... a meno che non ne facciano essi stessi parte. Che gli Dei mi perdonino, poiché malgrado i miei sforzi questo non lo riesco a perdonare.

"ai funzionari il cui lavoro è suo compito rispettare..."

Gli sforzi del Capitano Ratel e dei suoi uomini per contrastare l'operato delle forze oscure sono degni di lode: nel giro di pochi giorni la guardia civica di Laon ha condotto un'irruzione all'interno di un palazzo ebbro di prove, ha catturato tre maghi responsabili di crimini atroci e commerci sacrileghi, messo agli arresti i responsabili della loro successiva uccisione e di quella di molti altri uomini. I loro arresti sono stati requisiti e successivamente eliminati, le loro prove sono state trafugate: persino il loro comandante è stato quasi destituito, nell'estremo tentativo di rendere vano e inutile il loro operato. Analogo trattamento è stato riservato ai cavalieri che hanno rischiato le proprie vite per catturare dei fuggiaschi autori di crimini violenti ed efferati.

"e ai dettami della chiesa che ha promesso di onorare."

Presso il monastero di Foucault vi è un edificio di pietra scura, all'interno del quale erano soliti soggiornare gli individui condannati dalla Chiesa a trascorrere del tempo in preghiera o meditazione: a volte era possibile scorgerli da lontano, ma tutti loro dovevano osservare il divieto di parlare con le Vesti Bianche per timore che potessero corromperne o turbarne l'animo con le loro blasfemie. Sono certa che, se le mie orecchie avessero potuto udirle tutte in una sola notte, nessuna di loro sarebbe stata peggiore della costruzione di un edificio religioso in cui dar luogo a rituali e pratiche oscure, per poi darlo in nolo a stregoni ed alchimisti privi di ogni senso morale come un lenone fa con la sua prostituta.

Padre mio, vi chiedo di perdonarmi ma non è il giudizio che ho espresso che mi spinge a vergogna, bensì l'aver ceduto le mie ginocchia al suolo di fronte a chi, sia pure soltanto con il suo silenzio, ha reso possibile una siffatta empietà.
scritto da Solice Kenson , 03:39 | permalink | markup wiki | commenti (0)