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Rosalie Lambert

[personaggio]
personaggio
Titolo:
Lady
Sesso:
femmina
Nato/a il:
10 aprile 499
Altezza:
169 cm
Peso:
54 kg
Ruolo:
amico
Tipo:
PNG
Giocatore:
sconosciuto
Immagine di Rosalie Lambert.Nata nel 499, Rosalie Lambert è l'unica figlia del defunto sir Arthur Lambert, che ricoprì l'incarico di primo cavaliere di Lord Elias Kenson e capitano dell'esercito marchesale di Beid fino al 506, anno della sua morte nel corso della battaglia di Kadhan. Dopo la morte del padre, Rosalie venne presa in adozione dal marchese di Beid che la portò a vivere a palazzo insieme ai suoi quattro figli Ryan, Patrick, Solice e Carl. Rosalie finì con l'abituarsi ben presto alla sua nuova vita, integrandosi con le abitudini di palazzo e stringendo amicizia con i suoi nuovi fratelli acquisiti, specialmente con la quasi-coetanea Solice con la quale condivise la maggior parte del tempo, imparando insieme a lei la musica, il canto, la lettura e la scrittura e partecipando alle funzioni religiose.

Alla fine del 511, pochi mesi dopo la partenza di Solice per il monastero di Focault, Rosalie spinse per intraprendere lei stessa la strada di paladina: la sua scelta sorprese il marchese, che decise comunque di inviarla a Focault insieme alla figlia. Una volta a Focault, Rosalie strinse amicizia con Valerie, l'iniziata con cui lei e Solice si trovarono a condividere la stanza. Il rapporto di amicizia tra Rosalie e Valerie durò quasi due anni, per poi concludersi bruscamente a seguito degli eventi che portarono all'allontanamento di Valerie da Focault nell'agosto dell'anno 513: una parte di questi eventi emerge nel corso delle conversazioni tra Julie Modane e Valerie, avvenuto nel corso della campagna di Caen nel maggio 517. Pochi mesi dopo decide di abbandonare lei stessa Focault, separandosi da Solice e tornando a Beid, dove viene affidata alle cure di padre Loran, abate del piccolo monastero di Valan.

Il rapimento

La prigionia

Nell'aprile 517 Rosalie è oggetto di una misteriosa aggressione nei pressi del monastero di Valan: l'ultima cosa che ricorda è di aver visto uno sconosciuto nel chiostro esterno del monastero, mentre si trovava in compagnia di padre Loran. Al suo risveglio si accorge di trovarsi in una grotta, con le vesti strappate. I cinque giorni successivi li passa in solitudine e al buio, in un silenzio rotto soltanto dal corno lontano del castello di Valamer; al termine del quinto giorno un individuo misterioso entra nella sua cella, coperto da un'armatura di colore grigio scuro: le chiede con insistenza informazioni su sogni che lei non aveva fatto o non si ricordava, arrivando a picchiarla e ferirla nel tentativo di farla parlare. Le torture durano tre o quattro giorni, nel corso dei quali subisce una serie di altre violenze fisiche che ne fiaccano progressivamente la resistenza e la preparano per un secondo colloquio, questa volta con una donna bionda dagli occhi verdi che le fa domande diverse: sfinita, Rosalie risponde a questo secondo interrogatorio confessando una serie di informazioni relative al castello di Valamer, al sistema di turni di guardia di Valamer e della città di Beid, al nome ed all'ubicazione dei principali ufficiali e delle guardie di palazzo.
Passano altri due o tre giorni, nel corso dei quali Rosalie ascolta una conversazione tra l'uomo in armatura e la donna bionda:Scambio significa che anche noi prendiamo qualcosa, dice la donna.Voi non siete nulla, siete qui perchè altri hanno garantito per voi. Ora fa silenzio o la tua bocca si riempirà di vermi quando l'avrò distrutta con il mio stivale, risponde l'uomo.Pochi altri giorni dopo un altro ragazzo dall'aspetto malconcio viene messo in cella con lei: dice di chiamarsi Jack, e con lui Rosalie decide di sfogarsi, raccontandogli le sue disgrazie e confidandogli parte delle informazioni precedentemente rivelate alla donna bionda: il ragazzo dimostra particolare interesse quando Rosalie gli racconta delle domande dei suoi aguzzini sui sogni, e si assicura che non ne abbia fatti e che non abbia raccontato nulla in merito.

La deportazione e la violenza

L'ultimo giorno della sua prigionia Rosalie ascolta a distanza il pestaggio di Jack, che viene riportato in cella tutto malridotto. Si preoccupa per le sue condizioni e tenta di prestargli soccorso, ma il ragazzo glielo impedisce e anzi le chiede informazioni su Solice, sulla sua famiglia e sulla guardia del Palazzo di Beid, sostenendo che non c'è tempo da perdere: la ragazza finisce per rispondere. Pochi istanti dopo la cella viene aperta nuovamente: la donna bionda è scomparsa, c'è soltanto l'uomo in armatura che la preleva e la consegna senza troppi complimenti a un gruppo di soldati, che hanno l'evidente incarico di trasportarla in un luogo sconosciuto.
A quel punto la sua tragica deportazione ha inizio: infilata in un sacco dal loro capo, un individuo di corporatura massiccia di nome Buster, viene trasportata lungo un percorso che da Beid giunge fino a Rigel. Rosalie piange, si dispera e implora pietà, ma la sua sofferenza finisce col peggiorare ulteriormente. Buster e il suo secondo incominciano a picchiarla e finiscono con abusare di lei: a nulla serve il tentativo di proteggersi dietro al titolo di paladina o allo status nobiliare, che anzi forniscono ai suoi rapitori ulteriori elementi per prendersi gioco di lei e sfogare nel peggiore dei modi i propri sentimenti di rivalsa. A porre fine alla sua deportazione, dopo un tentativo da parte dei membri della campagna di Caen che si risolve però con la fuga di Buster, è sir Marcus, capitano dei paladini di Rigel.

Citazioni

  • Io non volevo rispondere, ma non ce la facevo più a stare lì, non volevo che quello tornasse...
  • Queste armature sono scomode!

Voci correlate

Creata il 29/03/2007 da DarkAngel (1335 voci inserite). Ultima modifica il 04/04/2007.
5699 visite dal 29/03/2007, 03:53 (ultima visita il 29/03/2024, 14:39) - ID univoco: 218 [copia negli appunti]
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