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Santa Inquisizione - Discussioni

Discussioni sulle voci presenti nella cyclopedia del sito.
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Elmer's pupil
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Santa Inquisizione [voce]

Messaggioda Elmer's pupil » 04/12/2007, 23:24

Che Dark Angel controlli la sezione aggiunta da me su Delos per vedere se la lettura che ho fornito, anche a livello cronologico, dei rapporti Chiesa di Greyhaven e Chiesa di Delos è corretta.
Mi sono basato su uno schema tipo che abbiamo già seguito in altre occasioni, ma non so se per il caso specifico avevi idee diverse.
Ho pensato che la cosa più comoda fosse intanto scrivere, senza intasare le discussioni; nel caso ci sia qualcosa da cambiare puoi farlo tu direttamente: tanto sull'idea di fondo credo che siamo d'accordo.
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Re: Santa Inquisizione [voce]

Messaggioda DarkAngel » 04/12/2007, 23:30

Elmer's pupil ha scritto:Che Dark Angel controlli la sezione aggiunta da me su Delos per vedere se la lettura che ho fornito, anche a livello cronologico, dei rapporti Chiesa di Greyhaven e Chiesa di Delos è corretta.
Mi sono basato su uno schema tipo che abbiamo già seguito in altre occasioni, ma non so se per il caso specifico avevi idee diverse.
Ho pensato che la cosa più comoda fosse intanto scrivere, senza intasare le discussioni; nel caso ci sia qualcosa da cambiare puoi farlo tu direttamente: tanto sull'idea di fondo credo che siamo d'accordo.

Temo che abbiamo aggiornato la voce insieme, provocando la sovrascrittura di alcune delle reciproche modifiche: Ora provo a recuperare il "maltolto" (se puoi vieni in IRC cosi' evitiamo che si ripeta!). Ovviamente non è colpa tua nè di nessuno, capita...
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Re: Santa Inquisizione [voce]

Messaggioda DarkAngel » 05/12/2007, 5:56

DarkAngel ha scritto:Ora provo a recuperare il "maltolto"

Maltolto recuperato: come portete leggere trattasi di:

- qualche riga di descrizione in più, che sottolinea le autonomie strutturali e d'azione dei vari tribunali e li inquadra in una struttura il più possibile libera su autorizzazione del Sacro Collegio.

- un'aggiunta relativa ai poteri di estradizione discussi in chat con Anna e Matteo.

Come potete leggere il ruolo dell'Inquisitore Massimo, che avevo già citato in precedenza nella voce Chiesa della Luce, è esclusivamente formale e istituzionale: di fatto i grandi Inquisitori hanno un'autonomia quasi totale, il che consente a ognuno di noi di disegnare l'inquisizione che meglio si adatta al Ducato di competenza. Ovviamente però, come sempre, l'obiettivo è quello di raggiungere un default diffuso e condiviso da tutti, motivo per cui invito Anna a continuare il lavoro di "standardizzazione" delle pratiche inquisitorie in modo da avere un modello a cui attingere.

Nulla da eccepire sul paragrafo relativo a Delos.

P.S.: Ne ho approfittato per abilitare le versioni, per la spiegazione delle quali vi rimando ad altro mex.
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Messaggioda Annika » 05/12/2007, 10:03

Si conosce già l'identità dell'Inquisitore Massimo? Perchè stavo pensando: il povero Padre Amorth, un tempo Grande Inquisitore di Amer, è diventato membro del Sacro Collegio, qualche anno fa.
Chi meglio di lui potrebbe ricoprire questo incarico?


Ciao ciao! :)

Anna
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Messaggioda Bato » 05/12/2007, 10:12

Letto tutto quel che c'è finora.
Mi pare vada bene.
Tutto sommato condivido anche il taglio moderno che si è dato al tutto, in particolare riguardo all'utilizzo della tortura: mi pare in linea col resto dell'ambientazione.

Ho notato solo una cosa che mi lascia dei dubbi.

Si parla di:
"combattere i crimini contro la fede e la morale"

Più avanti si dice:
"svolgere indagini e istruire processi in casi di eresie o crimini contro la fede e la morale, che coinvolgono quindi attività occultistiche, legate a culti proibiti o a pratiche magiche fuori legge."

I miei dubbi riguardano l'utilizzo del termine "morale".
E' vero che si usa l'allocuzione "crimini contro la morale", e quindi, perlappunto parlando di "crimini" si sottintende che si tratta di "cose grosse", come attività occultistiche proibite.

Tuttavia, e spero di riuscire a spiegarmi bene, il confine tra "crimini contro la morale" e "atti, comportamenti contro la morale" mi pare inevitabilmente labile e facilmente travalicabile.
Il che credo (impressione personale) sia in controtendenza con quanto detto sopra (taglio moderno, ecc ecc).

Credo sia più coerente, sia con l'ambientazione sia con i comportamenti di PG e PNG, parlare solo di "crimini contro la fede".
Forse vedrei come logico l'intervento della Santa Inquisizione in caso di atti e crimini "immorali" (e a quel punto anche lievi) solo se commessi da appartenenti alla Chiesa (sacerdoti o paladini).

Forse il mio dubbio dipende solo dal significato, ampio, che do al termine "morale", tuttavia credo possa essere una interpretazione comune, non solo mia.

Che ne pensate voi?
Se non mi sono fatto capire, chiedete pure.


bye
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Messaggioda Annika » 05/12/2007, 10:25

Per quanto riguarda l'utilizzo della tortura, e il taglio comunque "moderno" che dici, in effetti c'è da dire che almeno formalmente questa impostazione è abbastanza "storica": sull'Inquisizione è stata fatta molta leggenda, che ha finito per dipingerla in modo più cupo e sanguinario di quanto non fosse.
Non dico che fossero tutti agnellini, ma di certo esistevano delle regole precise che disciplinavano il ricorso a metodi "brutali", e non erano lasciati all'arbitrio dell'Inquisitore di turno.

C'è da dire anche che i preti di Pyros, su Myst, hanno poteri che i preti nostri si sognavano: questo vuol dire che è molto meno difficile per loro condurre un interrogatorio proficuo, o ottenere una confessione, senza aver bisogno di ricorrere alla tortura.

Riguardo i crimini contro la "morale", si fa riferimento allo statuto di Greyhaven, dove sono citati insieme a quelli contro la fede.
Certo, sarebbe utile chiarire meglio cosa si intenda, ovvero che deve trattarsi di cose veramente molto gravi, non qualsiasi piccola "immoralità".
Forse possiamo trovare come dirlo in modo più preciso... ma se resta l'equivoco non ci vuole nulla a togliere morale e lasciare solo fede.
L'inquisizione entra in gioco in caso di faccende che riguardano la fede, l'eresia, il satanismo e i culti vietati, la magia, altri poteri sovrannaturali di vario genere, i mostri, le evocazioni e compagnia bella.
Immagino però che anche davanti a atti particolarmente efferrati e crudeli, sebbene non collegati direttamente a faccende sovraterrene, in molti casi venga coinvolta l'Inquisizione, anche soltanto per capire se ci sia qualcosa sotto di ulteriore o meno.
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Messaggioda Bato » 05/12/2007, 11:17

Annika ha scritto:Per quanto riguarda l'utilizzo della tortura, e il taglio comunque "moderno" che dici, in effetti c'è da dire che almeno formalmente questa impostazione è abbastanza "storica": sull'Inquisizione è stata fatta molta leggenda, che ha finito per dipingerla in modo più cupo e sanguinario di quanto non fosse.
Non dico che fossero tutti agnellini, ma di certo esistevano delle regole precise che disciplinavano il ricorso a metodi "brutali", e non erano lasciati all'arbitrio dell'Inquisitore di turno.


Beh, credo che la chiave di volta sia in quell' -almeno formalmente-.
Esistevano delle regole formali precise, ed è vero che sulla sentenza scritta veniva riportata una confessione (in seconda battuta) formalmente ottenuta senza tortura (e ci mancherebbe che lo mettessero per iscritto e lo consegnassero alla storia).
Ma non è difficile immaginare cosa avveniva prima, e realmente, visto che la tortura era ammessa.
Del resto basta considerare che confessavano praticamente tutti (ma che strana aberrazione statistica :) ), anche quelli (pochissimi) che non abiuravano. Si può dire che non c'era condanna senza confessione.
Sorvolando poi su altre aberrazioni statistiche (non ricordo per certo, ma mi pare che sulle condanne documentate risulti un 80-90% di donne, e solo un 10-20% di uomini), che mi pare la dicano lunga.

Naturalmente, l'ho già detto, sono daccordo invece con una ambientazione a cui alle regole e alle sentenze formali corrisponda una prassi sostanziale.
Insomma, nettamente diversa, e ripeto con un taglio "più moderno", rispetto all'Inquisizione Storica.
Peraltro anche riguardo altri aspetti, a prescindere dalla tortura.
Tanto per citarne qualcuno, l'utilizzo incondizionato e sfrenato della delazione (del resto inevitabilmente legato alla chiamata in correo per mancata delazione), l'utilizzo politico dell'Inquisizione, l'impostazione sessuofobica e maschilista.


bye
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Messaggioda Annika » 05/12/2007, 11:39

:)
Ma sembra che io voglia dire che l'inquisizione storica erano tarallucci e vino! E' chiaro che avendo noi deciso che tutta la chiesa della luce di myst sia MIGLIORE della chiesa storica medievale, anche l'Inquisizione sia di conseguenza MIGLIORE.

C'è da dire che il peggio dell'Inquisizione non c'è stato in epoca medievale ma un po' più tarda, comunque, come ad esempio la caccia alle streghe (da cui il discorso della percentuale femminile degli accusati).
E poi bisogna ricordarci pure che se i tribunali ecclesiastici erano quello che erano, non è che quelli invece civili fossero all'acqua di rose!

Il mondo di myst è meglio di quello medievale storico per molte molte ragioni.....
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Messaggioda Bato » 05/12/2007, 11:52

Annika ha scritto::)
Il mondo di myst è meglio di quello medievale storico per molte molte ragioni.....


Esatto.
Quindi l'Inquisizione di Myst, perfettamente in linea col resto dell'ambientazione, ha un taglio un po' più moderno. :)
E' esattamente quello che dicevo, concordiamo, mi pare.

Chiusa parentesi, comunque, possiamo tornare alla questione della "morale".
Credo sarebbe interessante capire se-quanto-come l'Inquisizione possa incidere su eventuali atti/crimini contro la morale, oltre agli atti/crimini contro la Fede.
Era questo il punto che mi pareva più interessante affrontare, anche come PG.
Perchè mi pare impatti di più sull'ambientazione.

bye
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Messaggioda Annika » 05/12/2007, 12:48

Ho aggiunto un po' di cose riguardo il procedimento vero e proprio e l'erogazione delle pene.
Ho anche parlato del ruolo dei Paladini del seguito dell'Inquisitore.

Dite se vi va bene così o se lo cambiamo! (in fretta che venerdì arrivano a Laon, sti matti....)
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Messaggioda DarkAngel » 05/12/2007, 14:56

Discussione molto interessante. Ecco i miei commenti sulle varie tematiche:

Atti contro la morale: Lo statuto di Greyhaven parla esplicitamente di "pratiche oscure" come ambito d'intervento dell'inquisizione: teoricamente non dovrebbe intervenire per motivi che non siano eresie, satanismo e/o pratiche magiche, alchemiche e mediche di natura sospetta. Gli "atti contro la morale" vanno secondo me risolti dalla giustizia civile, magari con la collaborazione dei sacerdoti della zona (come scritto nella voce Granducato di Greyhaven). Discorso diverso per gli atti contro la fede, se intendiamo eresie o discorsi anticlericali, in quel caso l'intervento dell'inquisizione potrebbe avere senso in casi particolarmente subdoli. Quindi riassumendo, secondo me l'inquisizione non dovrebbe intervenire praticamente mai in caso di atti contro la morale, talvolta nel caso di atti contro la fede, e quasi sempre nel caso di pratiche oscure. Consideriamo anche che in molti casi PERSINO di fronte a satanisti e a maghi il potere civile potrebbe preferire di applicare la propria giustizia sommaria senza chiamare l'Inquisizione, cosa che anzi dovrebbe accadere nella maggior parte dei casi in cui le prove sono schiaccianti o comunque sufficienti: non ha senso chiamare l'inquisizione se catturo un mago o un satanista in flagrante, lo ammazzo e basta.

Taglio "moderno" dell'inquisizione: La scelta è secondo me (come al solito) obbligata: l'esperienza ci insegna che, come gruppo, non ci piace fare i PG realmente medievali che "abbozzino" di fronte a istituzioni assurde e/o troppo arcaiche: verrebbero i soliti rivoluzionari moderni che predicano anarchia, rivoluzione e ateismo di fronte alle evidenti ingiustizie basso-medievali operate da stato e (soprattutto) chiesa. Inoltre non ci scordiamo la presenza delle prove inconfutabili dell'esistenza di dio e dei poteroni, che ovviamente modernizzano tantissimo e rendono anacronistiche molte pratiche utilizzate dall'inquisizione realmente esistita o ad essa attribuite dalla letteratura e dalla storiografia critica.

Teoria e pratica formale: Relativamente a queste strutture civili/religiose, io penso che il compito della Cyclopedia sia quello di regolamentare la teoria, la formalità e la burocrazia: eventuali indicazioni sulle pratiche concrete e/o sulle distorsioni della legge operata dagli inquisitori dovrebbero essere menzionati al massimo nelle F.A.Q. o nelle cronache/cronologie ufficiali (relativamente a casi concreti). Sottolineo questo perché secondo me la possibilità di fare inquisitori beceri è comunque garantita dal possibile abuso della grande autonomia e dei poteri speciali menzionati (provvedimenti d'urgenza, estradizione): non sono cose messe li' per caso, ma sono state anzi pensate proprio per rendere teoricamente possibile l'inserimento di qualche "pazzo sanguinario" invasato che possa fare largo uso di torture e "cure medievali" per sedicenti satanisti e streghe.

Questo per dire che secondo me il taglio moderno (o meno) dell'ambientazione di Myst è sempre una conseguenza delle varie masterizzazioni e pratiche di gioco, e non della presenza di pratiche formali o aspetti burocratici di stato e chiesa. Anna dice che il mondo di myst è meglio del mondo medievale storico ed è vero, ma non scordiamoci che lo è perché se cosi' non fosse i PG e le avventure che ci piace fare sarebbero troppo anacronistiche, non per altri motivi.

Tutto ok sulle aggiunte della voce.
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Messaggioda Bato » 05/12/2007, 17:32

DarkAngel ha scritto:Atti contro la morale: Lo statuto di Greyhaven parla esplicitamente di "pratiche oscure" come ambito d'intervento dell'inquisizione: teoricamente non dovrebbe intervenire per motivi che non siano eresie, satanismo e/o pratiche magiche, alchemiche e mediche di natura sospetta. Gli "atti contro la morale" vanno secondo me risolti dalla giustizia civile, magari con la collaborazione dei sacerdoti della zona (come scritto nella voce Granducato di Greyhaven). Discorso diverso per gli atti contro la fede, se intendiamo eresie o discorsi anticlericali, in quel caso l'intervento dell'inquisizione potrebbe avere senso in casi particolarmente subdoli. Quindi riassumendo, secondo me l'inquisizione non dovrebbe intervenire praticamente mai in caso di atti contro la morale, talvolta nel caso di atti contro la fede, e quasi sempre nel caso di pratiche oscure. Consideriamo anche che in molti casi PERSINO di fronte a satanisti e a maghi il potere civile potrebbe preferire di applicare la propria giustizia sommaria senza chiamare l'Inquisizione, cosa che anzi dovrebbe accadere nella maggior parte dei casi in cui le prove sono schiaccianti o comunque sufficienti: non ha senso chiamare l'inquisizione se catturo un mago o un satanista in flagrante, lo ammazzo e basta.


Si, è praticamente come me lo immaginavo io.
Quindi forse si potrebbe eliminare l'accenno alla "morale", che almeno a me porta un po' fuori strada.
Magari, non so, si potrebbe prevedere l'eventuale intervento dell'Inquisizione nel caso di atti contro la morale solo ed esclusivamente da parte di componenti della Chiesa stessa, sacerdoti o paladini? A mo' (banalizzando) di ufficio inchiesta interno?
Ma forse, anche in questi casi, esistono modalità e sreumenti diversi, magari il semplice controllo da parte dei superiori...

Annika ha scritto:Ho anche parlato del ruolo dei Paladini del seguito dell'Inquisitore.
Dite se vi va bene così o se lo cambiamo! (in fretta che venerdì arrivano a Laon, sti matti....)


Mi pare vada bene.

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Messaggioda Elmer's pupil » 06/12/2007, 18:11

Ho notato un punto che può ingenerare confusione e che non è chiaro neanche a me del tutto. Per cui vi chiedo di specificarlo.

A questo punto della voce si legge così:

Il procedimento d'urgenza
Di solito la Santa Inquisizione istruisce il processo, fino ad arrivare ad una confessione e ad un verdetto. Al momento dell'esecuzione della pena la faccenda passa nelle mani dell'autorità civile, che provvede alla sua esecuzione.
In casi particolari di urgenza, pericolo grave e imminente di fuga o di danni per persone o cose, l'Inquisizione può procedere direttamente ad eseguire condanne e applicare metodi coercitivi anche severi.

Poi però più avanti si legge ancora così:


L'interrogatorio
Se al termine dell'interrogatorio l'accusato persiste nel non volersi pentire e/o difendere il proprio credo o le proprie azioni contrarie ai dettami della chiesa, l'inquisitore sarà costretto a rifiutare all'imputato il perdono della chiesa e ad abbandonarlo nuovamente nelle mani della giustizia civile. Il mancato pentimento è considerato a tutti gli effetti come un fallimento della pratica inquisitoria, che si pone come obiettivo quello di recuperare l'anima dell'imputato: da un punto di vista civile le sue conseguenze sono in ogni caso estremamente gravi: salvo casi eccezionali il mancato pentimento coincide con l'attribuzione del massimo della pena.
L'esecuzione della penaNel caso in cui il colpevole sia affidato alla giustizia civile, la condanna può essere la privazione della libertà per un certo periodo di tempo, la fustigazione pubblica, la confisca dei beni o, nei casi più gravi, la pena di morte.
La reclusione può essere di vario tipo, il "muro largo", da scontare a casa prorpia o in un convento, e il "muro stretto", in una prigione vera e propria. Esiste anche il "muro strettissimo", in catene a pane e acqua.
Le penitenze possono essere mitigate o annullate in seguito. Al contrario, pene più severe sono previste per i recidivi, coloro che sono ricaduti nell'errore.

Non mi è chiaro se la condanna viene emessa dal tribunale dell'Inquisizione come sembra arguirsi dalla prima citazione (e come mi parrebbe più logico) o se essa viene comminata invece dall'autorità civile, come fa pensare il termine "giustizia civile".

Se è giusta la prima ipotesi, si tratterebbe solo di esecuzione della pena (il braccio secolare) e dunque si dovrebbe parlare più propriamente di autorità civile (come nel primo paragrafo citato) e non di giustizia civile.

Lo dico solo, se ho interpretato bene, per evitare equivoci.
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Messaggioda Annika » 06/12/2007, 19:31

La tua obiezione mi pare corretta, provvedo a correggere... :)
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Messaggioda DarkAngel » 07/12/2007, 1:02

Elmer's pupil ha scritto:Non mi è chiaro se la condanna viene emessa dal tribunale dell'Inquisizione come sembra arguirsi dalla prima citazione (e come mi parrebbe più logico) o se essa viene comminata invece dall'autorità civile, come fa pensare il termine "giustizia civile".

Temo tu abbia chiesto una chiarificazione di meccaniche estremamente complesse: LONG AND BORING MESSAGGE INCOMING!

Purtroppo non credo sia sufficiente rinominare "giustizia civile" in "autorità civile" per risolvere il nostro problema: esistono infatti moltissimi ambiti in cui le due cose (giustizia della chiesa e giustizia civile, ovvero inquisizione e magistratura) sono di fatto chiamate a intervenire in modo complementare. Un caso su tutti, l'eretico che commette un omicidio: ègli può essere assolto dall'eresia e condannato per omicidio, o viceversa, o condannato per le due cose, o assolto da entrambe. Temo quindi che sia necessario approfondire notevolmente il discorso, il che comunque è un'ottima cosa.

Provo a lanciarmi in una proposta operativa per approfondire le dinamiche interne, spiegando come piacerebbe inquadrarla a me dal punto di vista tecnico/burocratico in linea con quanto letto negli ultimi giorni sul diritto medievale e sui rapporti tra i tre principali modelli di inquisizione storici (medievale, spagnola e santo uffizio, con particolare riguardo alla prima e alla terza). Ovviamente non è un cambiamento rispetto a quanto abbiamo scritto in questi giorni, ma anzi un approfondimento pienamente compatibile (e dico proprio al 100%) con quanto già prodotto: è solo un modo diverso per spiegare cosa accade "dietro le quinte":

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La prima cosa da fare è definire le due tipologie di crimine che si contendono la paternità dei crimini previsti dalla legge medievale (e dalle leggi di myst): riferendoci al nostro medioevo, le chiameremo REATI e PECCATI. Badate bene, si tratta una distinzione che di fatto non esiste nell'ambientazione, poiché la legge del Granducato (cosi' come quella medievale) non fa distinzione tra le due cose, sono entrambe "crimini"; è una differenziazione concettuale che serve soprattutto a noi per comprendere e scorporare al meglio i due ambiti del tribunale civile e del tribunale dell'inquisizione, evitando scomodissimi conflitti di competenze altrimenti inevitabili visto che si contendono il potere giudiziario.

- Cosa si intende per REATO? furti, omicidi, etc., che vengono giudicati direttamente dall'autorità civile facendo ricorso alla guardia civica (quando la faccenda è ovvia) o chiamando magistrati/giudici itineranti (quando vi sono dubbi a procedere, sono coinvolte personalità di un certo prestigio, etc.).

- Cosa si intende per PECCATO? azioni contro la "morale" professata dalla chiesa della luce (che chiamiamo atti contro la fede e la morale e pratiche oscure); anche questi ultimi, se ovvi e conclamati, vengono di fatto giudicati dall'autorità civile: non serve l'inquisizione per stabilire che un mago o un satanista colto in flagrante debba subire una condanna per pratiche oscure, e anche se quest'ultima potrebbe senza dubbio fornire un punto di vista più preciso mi piace immaginare che nella maggior parte dei casi non venga chiamata per cose "tanto scontate". Similmente a quanto accade per i REATI con i magistrati, il tribunale dell'inquisizione dovrebbe essere chiamato anche e soprattutto nei casi in cui vi siano dubbi a procedere e/o siano coinvolte personalità di un certo prestigio, o in altri casi a scelta del Master/guardia civica/nobile di competenza/altre personalità autorizzate a richiedere il suo intervento (oltre ovviamente alle indagini nate per iniziativa del tribunale stesso).

In sintesi, se la faccenda è molto semplice (mago in locanda che impazza con le lame di luce, omicidio con testimoni oculari, resistenza all'arresto, etc.) la guardia civica procede quasi autonomamente, al massimo chiedendo l'aiuto di qualche sacerdote locale o di un giudice, figure perfettamente in grado di gestire il problema dato da un "mago o satanista conclamato": se la faccenda è complessa vengono chiamati i magistrati per giudicare i REATI e/o gli inquisitori per giudicare i PECCATI: va da sé che in molti casi verranno chiamati entrambi, il che ritengo estremamente giusto e irrinunciabile perché la nostra indubbia "passione" per l'Inquisizione non deve farci dimenticare che esiste una giustizia civile che non può essere scavalcata "in toto" solo perché il pluriomicida è ANCHE un mago/satanista/eretico. Anzi, sarà spesso proprio la giustizia civile a ricorrere all'inquisizione per stabilire l'entità esatta di un PECCATO o per svolgere indagini ad esso relative.

Alla fine di tale processo, tutti i crimini (che noi sappiamo essere la somma di REATI+PECCATI) saranno stati passati a giudizio, e l'imputato verrà condannato da uno, da entrambi o da nessuno dei due tribunali (civile e dell'inquisizione): l'esecuzione è in ogni caso demandata all'autorità civile. Ovviamente, in caso di condanna dell'inqusizione quest'ultima ha la facoltà di far entrare in gioco i suoi poteri speciali, prendendo di fatto la predominanza sull'autorità civile locale, prendendo in consegna l'imputato (con il suo codazzo di condanne) in un altro luogo e spostando di fatto l'amministrazione delle pene presso una diversa istanza di autorità civile. E' proprio per questo che la condanna dell'Inquisizione è di fatto assolutamente da evitare: poco importa se Lord Albert viene condannato per omicidio, poiché di fatto nessuno potrà estradarlo e resterà al sicuro nella Baronia di Anthien... Ma basterebbe una condanna da parte dell'Inquisizione per metterlo a rischio di estradizione, con tutti i crimini di cui è accusato! La cosa è perfettamente compatibile con la nostra campagna, dove le "porcherie" di Albert e dei suoi sgherri vengono di fatto condotte fin quasi allo scoperto visto che di fatto la giustizia civile è nelle sue mani, ma lo stesso non può dirsi delle sue pratiche oscure, mettendo alla luce le quali rischia grosso per via del possibile arrivo degli Inquisitori.

Continuo con la mia proposta, lasciando da parte i magistrati e il tribunale civile (che non ci interessano) e concentrandomi sul tribunale dell'Inquisizione:

Come detto sopra, in tutti i casi in cui l'autorità civile non riesca a stabilire l'entità esatta di un PECCATO è ragionevole supporre che si rivolga all'Inquisizione (o che proceda pensando "al peggio", applicando una sommaria pena capitale). Il tribunale dell'Inquisizione ha quindi il compito di evidenziare e indicare l'entità di tali peccati, di fatto quindi assumendo il potere giudiziario. Cosa succede a quel punto, in conseguenza dell'operato dell'inquisizione?

- L'imputato si pente: il PECCATO scompare o (nei casi più gravi) viene gestito dalla chiesa tramite la reclusione in monastero o simile: ovviamente, eventuali REATI vengono giudicati dalla giustizia civile che potrebbe invece prodursi in una condanna: l'eretico/satanista pluriomicida avrà salva l'anima ma verrà comunque condannato a morte dallo stato, mentre l'eretico/satanista "semplice" verrà messo in un convento o persino "assolto", non ricevendo condanne da alcuno dei due tribunali.

- L'imputato viene assolto: situazione molto simile alla precedente, con l'unica differenza che il PECCATO scompare in ogni caso (non c'è mai stato) e non c'è quindi ovviamente possibilità di reclusione in monastero o altra penitenza "spirituale".

- L'imputato non si pente, nega o finge un pentimento strumentale: Il tribunale dell'Inquisizione formula una condanna, direttamente eseguibile dall'autorità civile, ovviamente da aggiungersi ad eventuale altra condanna pronunciata dal tribunale civile: un eretico/satanista pluriomicida verrà dunque contannato per pluriomicidio E per pratiche oscure (e verrà messo a morte), mentre un satanista/eretico "semplice" verrà condannato per pratiche oscure (e verrà *comunque* messo a morte o in prigione, o esilio, a seconda della pena stabilita dal tribunale dell'Inquisizione, per mano dell'autorità civile).


Suggerisco questa impostazione perché distingue molto bene gli ambiti di competenza e risolve pressoché tutti i conflitti di potere possibili e immaginabili, fornendo un quadro d'intervento preciso a ciascun Master. Consente inoltre di masterizzare grandi collaborazioni (o grandi lamerate) tra magistrati/guardia civica e inquisitori, senza rendere i secondi troppo piu' fighi dei primi o viceversa pur dando sempre la possibilità al Master di far spiccare gli uni sugli altri in determinati casi (ad esempio magari a Laon non verrà convocato nessun magistrato, visto che i colpevoli dei REATI sono molto evidenti, lasciando tutto il "campo d'azione" all'inquisizione necessaria per stabilire l'entità e la responsabilità dei vari PECCATI).
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Che ve ne pare?

P.S.: Ci tengo a dire che non c'è nulla di "non medioevale", non c'è nulla di rinascimentale, non c'è nulla di moderno. Il "moderno" è dato dall'inquisitore sgravato, obiettivo, giustissimo e super-illuminato che giudica in modo "moderno" delitti e pene ascoltando tutti i testimoni, valutando tutte le prove e pronunciandosi secondo coscienza e col timore di Dio. Il "medievale" è dato dall'inquisitore arcigno e spietato che come vede un mago lo brucia in rogo di piazza fregandosene di prove, indizi, testimonianze e attenuanti raccolte o asservendole ai suoi scopi: tutte cose che la burocrazia sopra descritta consente al 100%, non parlando dettagliatamente di rapporti tra delitti e pene, equità del processo, diritti dell'imputato, presupposto d'innocenza e tutte le cose che *realmente* renderebbero la cosa moderna.

Se vogliamo fare l'ambientazione moderna riempiamola quindi dei primi, mentre se vogliamo fare l'ambientazione basso medievale riempiamola dei secondi (personalmente ho in mente di fare un onesto e bilanciato mix delle due cose): l'unica cosa che non possiamo proprio fare è presupporre l' "inquisitore buono e giusto" a cui sia consentito di bruciare impunemente maghi alla Guelfo e paladini "disubbidienti" alla Quart senza beccarsi un bel pò di PiGMEU e scaricando le sue colpe su una regolamentazione che avalli e santifichi tortura e morte al primo sospetto, perché questa cosa sarebbe possibile solo con una chiesa corrotta fino al midollo (e relativi PG di fatto costretti a sputare sulla croce).
DarkAngel