Myst
Questo saggio deliota fa riflettere. Devo ammettere di avere pochissima competenza tattica o strategica. Quando ero nella milizia, seguivo pedissequamente gli ordini dei comandanti (sono un tipo ligio io) e poi, abbandonata la vita da guardia, ho coltivato decisamente altri studi. So che esiste un'opera del passato, ancora considerata valida a Delos: gli "Strategikà" di Virbius Aquilius Pulpitanus, anche detto il "Tattico". Però secondo me quel trattato considera scontri di scala più grande... Non lo so, ci vuole esperienza sul campo, bisogna seguire l'esempio dei sottufficiali e degli ufficiali. Ricordo sempre con gratitudine i consigli del Sergente Bonne e del Sergente Rock. Fortunatamente non spettava a me decidere la tattica di attacco stavolta, essendo solo il terzo in comando ed essendomi trovato lontano dal nucleo principale dello scontro per molto tempo. Avrei voluto avere ragione prima di quel Charlie. Accidenti. Che disastro.
Padre Engelhaft Todenehemer, 01/12/13, 20:17
"La scelta di Boehomond di posizionarsi alla sinistra di Sven, invece che alla destra, sebbene molto coraggiosa e generosa, non può non essere definita come un errore tattico". Chiamatemi nostalgico, ma la mia preferita resta quella in cui andò al mare un'ora prima dello scontro.
Vodan, 02/12/13, 12:03
Tra l'altro quella di cercare di fermare il nemico sul bagnasciuga non si è mai rivelata una tattica vincente.
Kotaros, 02/12/13, 14:35
"seguivo pedissequamente gli ordini dei comandanti"
Padre caro, solo i comandanti più ottusi non pretendono un po' di intrapendenza dai loro sottoposti.
In tutta la mia ormai lunghissima carriera non ho mai visto una sola operazione militare che sia andata esattamente come pianificata sulla carta.
La rigidità è sinonimo di disastro.
Kotaros, 02/12/13, 14:43
"So che esiste un'opera del passato, ancora considerata valida a Delos: gli "Strategikà" di Virbius Aquilius Pulpitanus, anche detto il "Tattico". "
Gli "Strategikà" sono inevitabilmente datati, possono essere ancora efficaci ed adeguatamente applicati solo con l'accortezza di non tralasciare gli studi più recenti.
Uno che commise l'errore di non farlo fu Nikephoros Briennos II, Duca di Dyrrachion, nella battaglia di Turn del 508: si considerava un grande ammiratore di Virbius Aquilius Pulpitanus, ma questo non lo rendeva certo un bravo comandante.
Kotaros, 02/12/13, 15:05
Confermo. La battaglia fu un disastro. E quel Nikephoros era una capra.
Faradyr, 02/12/13, 15:06
La battaglia di Turn fu persa perché il barbaro del nord con tanto di spadone maledetto e crew di spettri assassini al dunque s'è rivelato un frocetto.
Anacarsi, 02/12/13, 20:22
Tu dici bene in entrambi i casi, saggio Kotaros, e si vede infatti che hai esperienza. Ma io ero proprio alle prime armi, non mi potevo azzardare a prendere iniziative: un povero borghesuccio prestato alla milizia. Ora, certo, mi sento più sicuro e certamente gli Dei mi metteranno alla prova. Il terzo posto in comando assegnatomi dal Caporal Maggiore Durr, buonanima, è stato un segnale. Riguardo alla vicenda del Briennios, conosco abbastanza bene i fatti anch'io: sono forse tra i pochi nel Granducato ad averli studiati con una certa dedizione. Sicuramente il Duca conosceva quell'opera, hai ragione, e altrettanto certamente non l'ha saputa utilizzare al meglio. Il Sebastocratore ne ha avuto ragione, utilizzando una vecchissima tattica, già sperimentata in un'antica battaglia e tratta dai resoconti di uno storico d'età turniana. Il Briennios non se n'è resco conto e non ha saputo prevederla. Una maggiore sapienza o, ancor meglio, un maggior senso pratico, come suggerisci tu, gli avrebbe forse regalato la vittoria. Ma così vollero gli Dei.
Padre Engelhaft Todenehemer, 02/12/13, 23:55
Il Processo di Kotaros