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« Merita di vivere o di morire gloriosamente, due cose belle. »
- Aiden Marnach -
 
I Commentarii di Padre Engelhaft
Engelhaft Todenehmer
 
creato il: 23/02/2012   messaggi totali: 9   commenti totali: 8
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Scritto il 13/03/2014 · 7 di 9 (mostra altri)
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1 novembre 516 p.F.
Giovedì 13 Marzo 2014

Parole di guerra...

La mia vita militare non è stata lunga, ma c'è stata nel passato. In quest'anno è ripresa con maggior forza e vigore. Gli obblighi spirituali da me contratti si fondono con questi nuovi, da soldato.
Una riflessione di tanto tempo fa mi occorre: "Lo stratega parla, il soldato muore".
Quante belle parole negli scritti di tecnica militare, quanto senno di poi nei commentari di guerra, quanta propaganda del vincitore o del capo!
Chi parla, chi scrive è sempre quello che si è salvato. Il più delle volte quello che non ha combattuto.
Quanti tra i grandi generali hanno mai provato o ricordano che cosa sia essere in prima linea sul fronte, giocarsi la vita ogni secondo per un tuo colpo mal riuscito, per un buon affondo dell'avversario? Ben pochi, o nessuno. Soprattutto quelli che sono tanto pronti nell'accusare pusillanimità o incertezza nel soldato spesso sono gli stessi che dormivano nel loro padiglione, immersi in una buona lettura, o scrutavano al sicuro sopra una montagna, circondati da squadroni di Immortali, mentre i loro piccoli militi insignificanti morivano a frotte.
Ci ho ripensato oggi, sanguinante al torace, mentre riparavo alla bene e meglio le ferite mie e dei compagni e scoprivo nei loro sguardi il disappunto per come si era svolta la battaglia. Dovevo andare all'assalto, senza scudo, tra il volteggiare dei giavellotti e delle frecce? Dovevo arrischiare la mia vita, tanto, anche se cadevo trafitto, un altro tra i miei avrebbe potuto guadagnare la giornata? Dovevo insistere nell'attacco, tenuto da presso e non soccorso dai commilitoni, anche con il petto lacerato, tentando di assestare, chissà, un colpo fortunato?
Tanto uno vale l'altro. Siamo tutti piccoli soldatini, pedine nel grande gioco della guerra...

E' questo che vuole Dytros il Grande? Nel rispondere alla domanda mi sovvengono i versi di un famoso e antichissimo paladino del Dio della Guerra Giusta, se così si chiamavano allora, frammenti di carmi perduti, tramandati dai grandi eruditi di Turn e di Delos. Li scovai in una fortunosa lettura notturna dentro la biblioteca del Monastero e non me li sono levati dalla testa.


Qualcuno dei Sai ora si gloria del mio scudo. Non volevo, ma pure ho dovuto abbandonarlo vicino a un cespuglio. Era un'arma senza difetti. Epperò sono scampato alla morte. Alla malora lo scudo! Non passerà molto tempo e ne comprerò uno migliore
scritto da Padre Engelhaft Todenehemer , 13:01 | permalink | markup wiki | commenti (3)
Scritto il 13/03/2014 · 7 di 9 (mostra altri)
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