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- Guelfo da Favigny -
 
I Commentarii di Padre Engelhaft
Engelhaft Todenehmer
 
creato il: 23/02/2012   messaggi totali: 9   commenti totali: 8
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28 marzo 516 p.F.
Lunedì 25 Giugno 2012

Paradossi e speranze

Perduti tra le tombe sconsacrate, vittime della maledizione oscura e misteriosa......
Costretti ad allearci ai nemici che dovevamo e volevamo giustiziare. Molti paradossi, non solo questo. Ho fallito nel diffondere la fede: i miei compagni più stretti mi hanno abbandonato, coloro per i quali ho pregato, per la cui salvezza ho implorato il dito di Kayah contro le ombre senza pace. Ho sentito persino rivolgermi l'accusa della preghiera ("ci hanno attaccato perché il prete ha pregato"), come se fosse la presenza di un sacerdote la causa della morte non morte, della violenza del male, della contaminazione. Abile e tortuosa la mente del Signore degli Inganni.

I miei nemici mi erano più vicini nella fede dei miei amici. I giustizieri più infedeli dei condannati. Paradossi del Corno del Tramonto. Dovrò addestrare la mia anima a cogliere più rapidamente tali incongruenze e a farne tesoro per la vittoria finale della Luce. Un barlume ha cominciato a brillare infatti nei cuori degli uomini di Jones e forse persino nel suo. Una fiammella si è spenta invece altrove. Che la speranza possa riaccenderla in questa umida notte, che, come si è visto, non ha perso conoscenza del sole.

L'occhio di Pyros oltre la maledizione, oltre la nebbia. Come rugiada mattutina, come acqua nel deserto.

Così la rivelazione di Bohemond sul precipizio. Mentre i compagni ti abbandonano, Dytros il Bianco ti si rivela, come nelle battaglie primordiali. E ti dice di non disperare, anche se la battaglia infuria, anche se le tue ali hanno ceduto, anche il nemico dilaga da ogni lato. Del camerata caduto e sanguinante il viso si illumina e la voce t'annuncia che il Dio è sceso in campo.

Se fosse un paladino celato, per la maggior gloria della religione.... Altro che il pavido che ha disonorato le sue vesti di fronte al Prevosto di Uryen. Allora, di nuovo, risorge, come da antica brace, la speranza.

Il Prevosto. Malato come malata è questa terra. Soffre insieme al suo gregge e ai suoi pascoli. E prima di lui un altro Prevosto ha tentato di porre un sigillo. Un sigillo che ora, dopo tanti anni e tanto sangue versato, è sbiadito.

I preti vigliacchi di cui ho udito parlare al Campo di Sventura. I preti che hanno abbandonato la colonia alle stragi. I preti disprezzati da Sam Raol. Anche per loro colpa il morbo è avanzato. Certamente.

Che morbo? A questa domanda non so dare risposta. Ipotesi si affollano ed esperienze di orrori si moltiplicano. Il ronzio degli insetti, il gracchiare dei neri uccelli. Gli uomini che muoiono, che si perdono, che si ammalano, che vagano senza soffio vitale. Il labile confine del fiume. E la Città Sacra infestata....

Scrivere ai Reverendi Padri di Farsund. Ma con più notizie, più indizi, per curare questa malattia, per risanare questa terra piagata.

Ho solo un sentiero nella mia testa. Al di là del Traunne. Madre Margareth, come il virgulto di quando questa terra era giovane. Un'illuminazione, come la confessione di Bohemond tra le ferite della battaglia. Uniamo le forze. Quelle dei grandi Dèi amorosi e le povere membra di questi uomini confusi o disperati.

Kayah, concedimi la grazia della tua benedizione.


scritto da Padre Engelhaft Todenehmer , 01:07 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
11 marzo 516
Lunedì 30 Aprile 2012

Al di là del Traunne

Raccogliere le idee per la missiva ai Reverendi Padri......

Le avevo raccolte. Riferire sulla strada, su Uryen. I Capitani, le condizioni dell'esercito e del popolo. La desolazione della Chiesa. La fame e la povertà. I profughi. Tutte cose quasi certamente note, almeno per la maggior parte. E poi la cosiddetta "Bestia dei mirtilli", un orrore ben più minaccioso del nome. Mastro Luger.

Avevo riordinato le idee.

Ma poi....l'orrenda visione del Traunne. "Al di là del Traunne", come diceva Mastro Luger. Una peste. L'artiglio del dio della lebbra. Il risveglio dell'oscurità. Quanti presagi.... I corvi sui cadaveri crocifissi al porto di Uryen. Il sigillo dell'insetto. Gli insetti del bosco dei mirtilli. Del corpo di una fanciulla. Una guerra più sotterranea forse si sta compiendo. Una guerra più ancestrale e tenebrosa delle battaglie alla Chela, delle scorrerie dei Nordri, degli sconfinamenti dei ribelli. Nuovi Signori si stanno affermando. E schierano le loro armate e appongono i loro sigilli. Fanno sventolare le loro bandiere. E, se è così, come sono sguarnite le nostre avanguardie.....

Ma non mi devo far prendere dal panico. Lo sconsolato è senza riparo. Non sono forse io che ho tentato di placare le pur giuste ansie di Bohemond? Non sono io che cerco a mio modo di rassicurare Kaylah, di dare sostanza alla fiducia di Sven, di non far crollare quella in fondo così incerta saggezza?

Il disegno della Luce è lento, ma vittorioso.

Al di là del Traunne. Lui è lì. Dove altro potrebbe essere? A che serve cercare o chiedere ancora? Lì portano tutte le tracce. Ora, benché solo in parte, l'ho conosciuto. In quale altro luogo sarebbe andato? Lì dove c'è la peste, dove il morbo è più forte, dove le anime sono più deboli, i corpi disfatti.

Barun, Luger, Luger, Barun. Un anello che mi incatena alla mia missione, oltre la mia stessa intelligenza.

"Non fate attraversare nessuno. E' un pericolo orrendo", ho gridato al Sergente Rock. Ed è stato un giusto consiglio. I Reverendi Padri avrebbero certamente emanato un editto, di concerto con i Signori del luogo, se questo luogo avesse i Reverendi Padri e veri e potenti Signori.
Dunque ho fatto bene.
Ma al tempo stesso.......se questo luogo avesse i Reverendi Padri, qualcuno sarebbe mandato a sostenere i fedeli tormentati dalle piaghe, avvelenati dai mali della terra.
Dunque....

accelererò il destino, se potrò.

Al di là del Traunne.

"Prega gli Dei che furono forti in queste lande. Non disperare di fronte alla concupiscenza dell'Abisso. Già altra volta la Morrigan fu sconfitta. Non disdegnare gli antichi saggi e le antiche leggende. Cerca il bandolo della matassa, piccolo prete, la chiave di volta per il ridestarsi della voce cristallina che disperderà le nubi mefitiche."

...al di là del Traunne.
scritto da Padre Engelhaft , 00:39 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
8 marzo 516
Mercoledì 4 Aprile 2012

Il nonno di Kailah era uno stregone

E così mi sono dovuto pure prendere il rimbrotto di madamigella Kailah perché "sono maleducato con gli anziani". E' che non mi aspettavo mi prendesse di petto. Avevo in mente di parlarle delle mie impressioni, magari dopo averle condivise con Bohemond. Però un bagno di umiltà non fa mai male. L'ho effettivamente scandalizzata e ho fatto bene a "cedere": era la cosa giusta da fare e poi ha ragione lei che Mastro Luger non si merita ora come ora un atteggiamento di sufficienza o di ostilità da parte mia e di noi tutti.
Tuttavia......
resto dell'idea che dobbiamo affidarci primariamente agli Dei, i quali già mi pare che mi indichino una strada da percorrere, sperando che Luger voglia alla fine aiutarci. Ma ecco, ora, sembrerà incredibile, non mi pare così importante il suo contributo. Sarà che sono ingenuo e, se lui non dà risposte, penso inevitabilmente che non le abbia.
Si vedrà. Ad ogni modo a tutti conviene che Kailah abbia ragione e confido che la sua freschezza sia più gradita agli Dei del mio arrovellarmi.
Questa discussione mi ha aperto anche un altro squarcio. Kailah si è risentita fortemente contro di me, quasi le avessi fatto un'offesa personale. Ha parlato del nonno. Luger assomiglia al nonno. E poi ha colto al volo una mia frase di passaggio sugli stregoni e sulla loro pazzia, se vogliono competere con gli Dei, risentendosi ancor di più.
Ergo il nonno era uno stregone.
Questo aggiunge complessità alla figura di Kailah, che resta ancora piuttosto avvolta nel mistero. Lontana dalla sua famiglia, non si sa bene perché. Molto indipendente, un poco avventata. Un padre attento non l'avrebbe mai mandata così in giro da sola. Forse cacciata? Forse nascosta? Forse in fuga? E perché? Qualcosa a che vedere con il nonno stregone? Troppo complesso. Solidarietà con il nonno stregone, sicura. Forse il nonno ha avuto a che fare con la giustizia, o con l'Inquisizione? Certo, fuori di qui. Si spiegherebbe anche il suo tono nei miei confronti durante la discussione. Tono mai avuto finora. Un prete va bene, ma se si avvicina al nonno stregone, si scatena una furia.
Il potere talvolta, non sempre, è ereditario....... Dovrò stare con gli occhi aperti. Tanto per sapere.
Per guidare, non so. Forse solo con l'esempio. Perché alle mie parole temo che la madamigella sarà sempre refrattaria. Eppure quanto sarebbe bello che quello Yoki si volgesse al bene, al vero scopo per cui fu concesso.
Ma forse lo sta già facendo. Non devo pensare che tutto ricada sulle mie spalle, che io sia responsabile di tutto. E' un pensiero d'orgoglio che già altre volte, e duramente, è stato punito. Almeno stavolta cerca di non ripetere i tuoi errori, Tycho....Engelhaft.
Qui però sento che qualcosa posso dare. Cynthia, colei che ho giudicato duramente, ora mi lega con la tenerezza di un fratello che non vuole si perda sua sorella, che la vuole strappare agli artigli degli inferi. L'arcano che avviluppa il suo destino mi provoca. E' lì che sento di dover combattere la mia battaglia.
Che Kayah, la Santa, mi aiuti. Lei sola che non ha timore della tenebra, del buio, della confusione....
scritto da Padre Engelhaft , 01:21 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
27 febbraio 516
Venerdì 24 Febbraio 2012

Prima impressione

Terre difficili. Fredde. Ma vive. Uomini affranti dalla miseria, dalla solitudine, dall'isolamento, dalle piaghe della guerra. Ma vivi. Desiderosi di vivere. Quattro case senza nome. Esmor, Trent: nomi di persone, nomi di case, nomi di borghi. La Torre Nove: anonima, desiderata e forse temuta. Pochi soldati. Focolai di odio e ambizione ancora accesi. Signori ancora lontani. Nomi che non recano conforto. Nomi su cui pesa la sfiducia di un popolo. Come la Torre Nove: anonimi, desiderati e forse temuti. Dov'è la Chiesa? Perché la Consolazione degli Afflitti è stata dispersa? Un improvvisato diacono militare è tutto quello che ne resta per miglia e miglia. I figli giacciono abbandonati, le anime si perdono giorno dopo giorno. Le anime che potrebbero essere salvate. L'Anterlig: infinite brughiere, freddo e neve. Vite abbandonate. E forse....morti senza pace. Paure.

Tutto questo si apre ai miei occhi. E non mi aspettavo nulla di diverso, in verità. Dagli sguardi severi dei Reverendi Padri tutto facilmente si comprendeva. Solo che ora, di fronte a tanto bianco deserto, mi sento così piccolo, così solo. Sarò capace? O fallirò ancora una volta? Ancora una volta sarò posto di fronte a un impegno più grande di me? Ancora una volta la fiducia che mi è stata assegnata si rivelerà malriposta? Eppure... di fronte a tanta difficoltà immane, a tanto silenzio del futuro, non so, mi sento come più tranquillo delle altre volte. E' tutto così difficile che mi pare di essere deresponsabilizzato. Non posso sopravvivere. Certamente non ritornerò. E dunque posso fare, serenamente, qualcosa di utile.


I miei compagni d'avventura. Un segno degli Dèi certamente. Non cercati. Non richiesti. Venuti.
Messer Connor, un onesto mercante, io credo, una brava persona. Un po' fuori dal suo contesto abituale. Un po' sperso. Si rianimerà quando risentirà l'odore della mercatura. Conosco queste sensazioni e i loro effetti. Fino a quel momento, penso, sarà così: quasi mediocre. I mercanti appaiono come uomini senza qualità, finché non sono travolti dall'istinto del commercio. E Connor, che era un grande a capo della carovana, ora si tira indietro. Ma lo ritroveremo. Me lo aspetto.
Madamigella Kailah. Forse più nobile di quanto sembri. Da ogni punto di vista. Ingenua, ma d'animo dolce. Ci vuole ingenuità per giungere qui. Siamo tutti un po' ingenui. La missione è un misto di saggezza e ingenuità. La saggezza del cuore. Quella che l'ha spinta ad aiutarci a sprezzo del pericolo. E gli Dèi, che senza indugio si sono precipitati in suo e in nostro soccorso. Attraverso le loro vie mirabilmente tortuose. Kailah fiammella che brilla sopra il ghiaccio, che un soffio di vento spegnerà e due palmi di mano potrebbero proteggere, luce che illuminerà la notte, riflettendosi sul biancore della neve.
Messer Sven e Messer Bohemond. Uomini d'arme. Refrattari, ma educati alla fede. Più bene che male verrà, io credo, io spero, dalle loro spade. Coraggio. Coraggio. Coraggio rimbomba nei loro gesti e nei loro sguardi. Coraggio e successo. Quello che avrebbe onorato la mia prima vita. Vederlo negli altri non mi angustia, mi conforta. Sono miseri nelle loro povere armi e in questa terra ai confini del mondo. Ma prego perché conquistino la gloria. Una gloria onorata dalla fede più che dal sangue. Un trofeo di generosità.
Bohemond è più loquace, ma Sven è, nonostante tutto, più aperto. Essi non disdegnano la preghiera.

La preghiera.

Pane per gli affamati, tepore per gli assiderati, carezza per gli afflitti, ultimo bacio per i morti.

La preghiera.....
scritto da Padre Engelhaft , 02:13 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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