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« Blasfemo! Ti condanno in nome dell'inquisizione ad una morte lenta!! »
- Engelhaft Todenehmer -
 
I Commentarii di Padre Engelhaft
Engelhaft Todenehmer
 
creato il: 23/02/2012   messaggi totali: 9   commenti totali: 8
49256 visite dal 23/02/2012 (ultima visita il 28/03/2024, 05:48)
27 febbraio 516
Venerdì 24 Febbraio 2012

Prima impressione

Terre difficili. Fredde. Ma vive. Uomini affranti dalla miseria, dalla solitudine, dall'isolamento, dalle piaghe della guerra. Ma vivi. Desiderosi di vivere. Quattro case senza nome. Esmor, Trent: nomi di persone, nomi di case, nomi di borghi. La Torre Nove: anonima, desiderata e forse temuta. Pochi soldati. Focolai di odio e ambizione ancora accesi. Signori ancora lontani. Nomi che non recano conforto. Nomi su cui pesa la sfiducia di un popolo. Come la Torre Nove: anonimi, desiderati e forse temuti. Dov'è la Chiesa? Perché la Consolazione degli Afflitti è stata dispersa? Un improvvisato diacono militare è tutto quello che ne resta per miglia e miglia. I figli giacciono abbandonati, le anime si perdono giorno dopo giorno. Le anime che potrebbero essere salvate. L'Anterlig: infinite brughiere, freddo e neve. Vite abbandonate. E forse....morti senza pace. Paure.

Tutto questo si apre ai miei occhi. E non mi aspettavo nulla di diverso, in verità. Dagli sguardi severi dei Reverendi Padri tutto facilmente si comprendeva. Solo che ora, di fronte a tanto bianco deserto, mi sento così piccolo, così solo. Sarò capace? O fallirò ancora una volta? Ancora una volta sarò posto di fronte a un impegno più grande di me? Ancora una volta la fiducia che mi è stata assegnata si rivelerà malriposta? Eppure... di fronte a tanta difficoltà immane, a tanto silenzio del futuro, non so, mi sento come più tranquillo delle altre volte. E' tutto così difficile che mi pare di essere deresponsabilizzato. Non posso sopravvivere. Certamente non ritornerò. E dunque posso fare, serenamente, qualcosa di utile.


I miei compagni d'avventura. Un segno degli Dèi certamente. Non cercati. Non richiesti. Venuti.
Messer Connor, un onesto mercante, io credo, una brava persona. Un po' fuori dal suo contesto abituale. Un po' sperso. Si rianimerà quando risentirà l'odore della mercatura. Conosco queste sensazioni e i loro effetti. Fino a quel momento, penso, sarà così: quasi mediocre. I mercanti appaiono come uomini senza qualità, finché non sono travolti dall'istinto del commercio. E Connor, che era un grande a capo della carovana, ora si tira indietro. Ma lo ritroveremo. Me lo aspetto.
Madamigella Kailah. Forse più nobile di quanto sembri. Da ogni punto di vista. Ingenua, ma d'animo dolce. Ci vuole ingenuità per giungere qui. Siamo tutti un po' ingenui. La missione è un misto di saggezza e ingenuità. La saggezza del cuore. Quella che l'ha spinta ad aiutarci a sprezzo del pericolo. E gli Dèi, che senza indugio si sono precipitati in suo e in nostro soccorso. Attraverso le loro vie mirabilmente tortuose. Kailah fiammella che brilla sopra il ghiaccio, che un soffio di vento spegnerà e due palmi di mano potrebbero proteggere, luce che illuminerà la notte, riflettendosi sul biancore della neve.
Messer Sven e Messer Bohemond. Uomini d'arme. Refrattari, ma educati alla fede. Più bene che male verrà, io credo, io spero, dalle loro spade. Coraggio. Coraggio. Coraggio rimbomba nei loro gesti e nei loro sguardi. Coraggio e successo. Quello che avrebbe onorato la mia prima vita. Vederlo negli altri non mi angustia, mi conforta. Sono miseri nelle loro povere armi e in questa terra ai confini del mondo. Ma prego perché conquistino la gloria. Una gloria onorata dalla fede più che dal sangue. Un trofeo di generosità.
Bohemond è più loquace, ma Sven è, nonostante tutto, più aperto. Essi non disdegnano la preghiera.

La preghiera.

Pane per gli affamati, tepore per gli assiderati, carezza per gli afflitti, ultimo bacio per i morti.

La preghiera.....
scritto da Padre Engelhaft , 02:13 | permalink | markup wiki | commenti (0)